1: #VoglioAndarViaDaQui
Era il primo giorno d'estate eppure il caldo e l'afa, da più di due settimane, avevano abbracciato il borgo di Cardiff in una morsa asfissiante. La cittadina inglese era avvolta da un'umidità spiazzante, che si poggiava sulla pelle impedendo di poter assaporare gli odori della stagione più bella dell'anno. Nonostante Richard non amasse particolarmente l'estate, era più un tipo da sciarpa e cappello, non aveva intenzione di trascorrere un'altra stagione chiuso in casa, fra i libri di studio ed il suo fido smartphone.
Appena due giorni fa si era diplomato, con una media non del tutto esaltante, ma finalmente poteva archiviare gli anni del liceo e guardare al suo futuro. Anche se i genitori lo avevano già iscritto alla facoltà di lettere, Richard voleva a tutti i costi trovare un modo per fuggire da Cardiff, da una realtà che gli stava troppo stretta e che gli impediva di rincorrere i suoi sogni di gloria. Il caldo non lo avrebbe fermato. Fra tre mesi avrebbe dovuto seguire i corsi al college, perdersi fra libri e romanzi di scrittori che non conosceva e tornare a sognare una vita che forse non avrebbe mai vissuto. Ma i corsi sarebbero iniziati solo a settembre e, di fronte a lui, c'erano tre lunghi mesi, tre mesi per poter cambiare le carte in tavola, per poter scrivere il proprio destino.
I pensieri affollavano la sua mente mentre si avvicinava furtivo alla foce del fiume Lylibert. Il letto attraversava una piccola parte della città, era sempre limpido e l'acqua era fresca e salutare. Spaccava in due il centro di Cardiff, il fiume divideva la zona rurale da quella metropolitana, come se sorgesse un muro immaginario fatto di acqua dolce.
Sfociava nel mare in maniera calma e pacata e, proprio nelle vicinanze della foce, dove si ergeva la casa del sindaco Summers, c'era una piccola insenatura, nascosta all'ombra di un ponticello. Lì l'acqua era bassa, nitida, quello era il luogo più segreto di Cardiff, era il luogo dove Richard incontrava la sua migliore amica, la dolce e stralunata Emma. In quella piccola insenatura, Richard ed Emma, bevevano birra, potevano ridere a crepapelle e potevano scattarsi tanti – forse troppi – selfie in totale tranquillità. Era la cornice ideale per la foto perfetta e Richard, che amava pubblicare i suoi scatti su Instagram, adorava recarsi in quel piccolo angolo di paradiso. Prima di togliersi le scarpe, acquattarsi fra le foglie e bagnare i piedi nell'acqua del fiume Lylibert, si girò di spalle e, per una volta, rimase colpito dal fascino di Cardiff. Scattò una foto che immediatamente fu pubblicata in rete: #LamiaCittà #VoglioandarViaDaQui.
Richard aveva 18 anni, era un ragazzo solitario, scontroso e con un sogno nel cassetto: vivere nel lusso più sfrenato. Sí, voleva avere un conto in banca illimitato, voleva vivere in un super attico ed assaporare le vere gioie della vita. Era un social dipendente, sempre connesso, sempre aggiornato su tutte le mode del momento, sempre collegato ad Instagram, sempre pronto a mettere un like a tutti i modelli con i fisici scolpiti che, quotidianamente, adorava in maniera selvaggia.
Voleva essere come loro, voleva essere famoso, voleva avere tutto, e sapeva che Cardiff non poteva offrirgli la fama e popolarità a cui aspirava. Instragram era il suo regno, aveva qualche centinaia di followers, ma per fare il salto di qualità, per cercare di sbarcare il lunario e trovare il successo a cui aspirava, doveva trovare un modo per farsi notare. Servivano più like, più followers, più foto, solo così – forse – un talent scout lo avrebbe potuto individuare. Era difficile ma non impossibile e, avrebbe usato tutte le frecce del suo arco per raggiungere lo scopo ultimo. Voleva essere un modello, voleva che il suo volto finisse immortalato su tutte le riviste di moda più famose, in questo modo avrebbe potuto vivere alla luce del sole la sua omosessualità, la vita che ha sempre desiderato.
Aveva un fisico mingherlino ma asciutto, i capelli corti con un ciuffo biondo cenere più lungo che gli cadeva sul viso, indossava sempre jeans strettissimi e magliette larghe di spalle che gli aderivano però sui fianchi. Anche i pantaloncini corti che indossava quella sera erano piuttosto stretti sulle gambe. Aveva gli occhi verdi, un sorriso sghembo, uno sguardo vispo che faceva trasparire però la sua immensa solitudine. Se non fosse per la vicinanza di Emma, una ragazzina magrolina dai lunghi capelli biondi ma con un ottimo gusto nel vestire, la vita di Richard sarebbe triste e sola. Lei era la sua persona, l'unica ragazza che assecondava i suoi gusti in fatto di uomini – Richard preferiva i ragazzi più grandi, se hanno più di venti anni ancora meglio – lo assecondava anche quando continuava a pubblicare foto su Instagram e soprattutto lo assecondava ogni volta che sbavava – letteralmente – sui modelli palestrati che apparivano sulla tagline. Sì, Richard sapeva di essere un ragazzo superficiale, ma non riusciva a resistere all'idea di poter guadagnare tanti soldi solo se si faceva fotografare per qualche minuto.
Per questo l'estate che si stava diradando di fronte a lui, doveva essere quella definitiva, quella che gli permetterà di raggiungere i suoi obbiettivi: fuggire da Cardiff e diventare famoso. Questa smania di popolarità lo aveva fatto allontanare anche dall'amore, anche se in realtà aveva avuto un breve flirt con il quarterback della scuola, Ryan, un ragazzo molto affascinate, dal lunghi capelli biondi e con un fisico scolpito nella roccia, che però ancora non accettava la sua omosessualità. Era vago il ricordo di quel bacio che Richard si scambiò con Ryan alla sua festa di compleanno, come era vago anche quel lavoretto di bocca che aveva fatto al giovane durante il ballo studentesco. Richard lo 'segue' su Instagram, anche lui pubblicava molti selfie, e sapeva che Ryan non gli avrebbe mai rivelato il suo amore. Ma ora questo non era necessario, l'amore poteva aspettare.
Con i piedi immersi nell'acqua fresca del fiume e poggiato con la schiena al muretto del ponticello, Richard diede di nuovo un'occhiata al suo profilo, Emma era stranamente in ritardo. La sua foto aveva racimolato un paio di like, decise però di farsi un selfie che, con quella penombra, regalava al suo viso un effetto fantastico. #Estate #vogliadiLibertà #vogliaDiavventure. La ricerca dell'hashtag perfetto era cominciata.
"Eccoti. Sapevo di trovarti già qui" disse Emma apparendo all'improvviso "I miei mi hanno trattenuta a cena."
"Sì, lo so. Saranno orgogliosi di avere una figlia che si è diplomata con il massimo dei voti" disse Richard mentre gli diede un bacio sulla guancia.
Emma indossava uno short grigio ed una maglietta rosa molto attillata. I capelli erano legati con un fermaglio con i colori dell'arcobaleno "Si, però non sanno che questa ragazza non vuole intraprendere la carriera del medico, ma vorrebbe essere una correttrice di bozze per una casa editrice" disse mentre si toglieva le scarpe e metteva anche lei i piedi a bagno nel fiume Lylibert.
"Hai provato a parlare con tua madre? Pare più ragionevole."
"Sono uscita apposta questa sera. Mi ha detto che avrebbe provato a parlare con mio padre in maniera calma e pacata" disse mentre si appoggiò al muretto.
"Non capisco perché i genitori devono decidere la nostra vita." Disse Richard mentre aprì di nuovo Instagram.
"Non lo chiedere a me. La vita è mia e voglio decidere io cosa fare. Tu invece? A casa tutto bene?"
"Diciamo di sì. Dopo che hanno scoperto quel giornaletto per soli uomini sotto il letto c'è una strana aria. Sono rincuorati dal fatto che rimarrò qui a studiare letteratura. Solo che non sanno..."
"Che vuoi fare il modello e che intaserai Instagram di foto. Lo so già" disse Emma ridendo.
"Tu ridi! Io non voglio stare qui. Voglio una vita diversa."
"Sai che ti appoggio sempre e comunque nelle tue scelte, però la vedo un po' irrealizzabile come cosa. Ok, ci divertiremo, andremo al mare, organizzeremo qualche serata alcolica, ma io vivrei con i piedi per terra. È un mondo difficile quello che vuoi attraversare e, da i profili Instagram che sbirci, tutto sembra perfetto, ma non è così" disse Emma sinceramente.
Richard sapeva che la sua migliore amica diceva la verità, infatti gli si aprì una voragine nel petto "ma Io voglio provarci, mi do tempo tre mesi. Poi tutto sarà finito" disse.
"Ok, mi sembri alquanto ragionevole questa sera."
"Sarà il caldo" sorrise "Mio Dio, guarda! Ethan02 ha pubblicato una nuova foto. È a Positano per Gucci, è un Dio greco" disse Richard e rimase per un attimo a guardare la foto che gli appariva sul cellulare.
"Hai sentito Ryan per caso?" domandò Emma con un far indagatore.
"Qualche like su Facebook, ma nulla più. Il ragazzo ha paura di ciò che prova ed io sinceramente non voglio stare con chi ha pura di essere se stesso" si aggiustò i capelli.
"Ma quindi ti piace?" disse Emma.
"Un po', ma lo sai che non cerco l'amore" e Richard arrossì. Nonostante tutto sapeva che Ryan era il suo punto debole "Cioè si mi piace, o altrimenti non mi sarei messo in ginocchio e gli avrei ... insomma ... si fatto un lavoro di bocca. Ma se devo trovarmi un ragazzo, deve essere più sicuro di se stesso."
"Ma hai provato a parlare con lui?"
"No, con me non parla agisce solo" confessò Richard "Seguiremo lo stesso corso al college, se rimango qui."
"Beh potrebbe essere un modo per approcciarsi. Magari lontano dai banchi del liceo, troverai un punto di incontro con Ryan."
"Ne dubito. E poi ora voglio pensare a me, voglio divertirmi" sorrise Richard.
"Ok, allora cambiamo argomento. Ho portato le birre"disse Emma mentre tirava fuori due lattine dalla borsa.
"Sei un tesoro" concluse Richard.
****
Non rispettò il coprifuoco. Erano passate le 11 e non voleva che i suoi genitori lo sgridassero di nuovo, non voleva subirsi ancora la ramanzina di sua madre, non aveva intenzione che si aprisse di nuovo l'argomento su quella dannata rivista che era stata trovata sotto al letto. Anche se era un po' brillo, con un passo felpato, Richard riuscì ad entrare in camera sua dalla finestra che affacciava nel giardino. Era sudato, bagnato fradicio ma, per non svegliare i genitori, decise che l'indomani si sarebbe fatto la doccia, ora si sarebbe gettato a peso morto sul letto in attesa che il sonno arrivasse. Rimase con un solo boxer in dosso, le gambe incrociate, la luce spenta, il cellulare in mano. Richard continuava a pensare alle parole di Emma, così dirette, così incisive. Doveva veramente abbondare i suoi folli sogni di gloria e dedicarsi allo studio?
Non era mai stato un tipo diligente, ma gli piaceva leggere, aveva un gran senso critico e, queste qualità, gli sarebbero servite nel percorso universitario che avrebbe intrapreso. Ma la sua vita sarebbe stata scialba, triste, sola, non avrebbe mai avuto quel guizzo a cui aspirava veramente. Sentiva la realtà di Cardiff così stretta, così opprimente e voleva fuggir via da tutto questo, voleva vivere la sua vita alla luce del sole, senza nascondersi e senza dover pensare all'opinione degli altri. Forse era per questo che voleva fare il modello, per dare uno smacco ai genitori e spiattellare la sua omosessualità ai quattro venti, per far capire che essere gay, andare a letto con gli uomini, non è delitto.
I pensieri affollavano la sua mente, ripensò anche a Ryan, mentre scorreva la home di Facebook. Forse Richard doveva crearsi l'alternativa, prima di chiudere la porta al quarterback del liceo, doveva dare una ragione a questa infatuazione "Ci sarà un motivo se voleva che gli facessi un pompino" disse fra sé e sé. Il pensiero di quello che accadde qualche settimana fa lo fece andare su di giri. Era la prima volta che Richard ha fatto una cosa del genere, eppure si sentiva così a suo agio, come se fosse la cosa giusta da fare. L'espressione di Ryan poi, così compiaciuta, era impagabile.
"Mah, ora gli mando un messaggio. Vediamo che dice". Sarà stata l'eccitazione che cominciava a premere forte nei boxer oppure le parole veritiere di Emma che gli fluttuavano in testa, Richard sentiva che doveva giocarsi tutte le opzioni possibili. Se la sua vita da modello ricco e famoso era irrealizzabile – ne era convinto ma non voleva lasciare nulla al caso – Richard doveva capire cosa significasse questa strana attrazione nei riguardi di Ryan. Conosceva poco il sexy quarterback dai profondi occhi castani e dal fisico scolpito, sapeva che era un tipo solitario, che preferiva la compagnia di una birra piuttosto che quella di un compagno di squadra. Studiava molto ed ambiva ad una borsa di studio per continuare a giocare a football.
Era omosessuale ma Ryan ancora non si era accettato, ancora non si vedeva una persona normale e forse per questo, nei riguardi di Richard, aveva sempre agito a fatti e non a parole. Richard in questo era diverso, più sfacciato più sicuro di se, sapeva di essere gay fin dall'età di 12 anni quando vide in tv, per puro caso, un episodio di Queer As Folk. Da lì in poi ha capito che le femminucce non facevano per lui. Si, ha sempre avuto una strana situazione familiare, i genitori non vedevano di buon occhio la sua diversità, ma Richard ha sempre camminato a testa alta, forse proprio per questo, con il tempo, è diventato una persona superficiale e molto egoista.
Tamburellò ancora per qualche secondo, poi aprì Messanger, e scrisse il messaggio a Ryan.
"Ciao, come stai?" Fu telegrafico, di poche parole. Subitaneamente arrivò la risposta.
"Sono in giro" scrisse Ryan "E tu?"
"Sono a letto e ti sto pensando" Richard lo voleva stuzzicare.
"Raggiungimi, sono da Shooter."
"Non posso. Ho il coprifuoco alle 11. Sono già dovuto rientrare a casa di nascosto per evitare i miei."
"Vengo io da te. Sono in bici."
Richard non poteva credere a quello che stava leggendo. Ryan stava per venire a casa sua, di notte, con i genitori che dormivano al lato opposto del corridoio. Cosa sarebbe successo? Avrebbero parlato solamente oppure ...
Richard nonostante tutto ancora non si sentiva pronto, ancora non voleva parlare di sesso anche se più volte ha immaginato il corpo di Ryan nudo fra le sue gambe. Tutto stava accadendo troppo in fretta, non era il momento di perdere la verginità, soprattutto in una notte così calda, e per di più a casa dei suoi genitori. Ma era estate, c'era la voglia di scoprire, di capire come muoversi nel mondo degli adulti, così Richard decise di invitare Ryan a casa sua.
"Ok, ti aspetto. Ma non fare rumore. Lascia la bici sul vialetto che ti faccio entrare dalla finestra"scrisse.
"5 minuti e sono da te" risposte Ryan freddamente.
Subito si alzò dal letto, non voleva farsi vedere da Ryan con un solo boxer in dosso. Andò in bagnò, cercò di rendersi presentabile, indossò una canotta, si aggiustò i capelli che erano madidi di sudore, si lavò i denti e si appostò vicino la finestra della sua stanza. Faceva ancora caldo, l'aria era quasi irrespirabile, tanto è vero che Richard sentiva chiaramente una goccia di sudore scendere fin giù dentro i suoi boxer.
I minuti trascorrevano lentamente. "Avrò fatto la cosa giusta?" I dubbi assalivano la mente di Richard ancor più veementi del solito. Non sapeva come comportarsi, avrebbe dovuto far stendere Ryan sul suo letto oppure avrebbe dovuto parlare semplicemente per capire cosa il ragazzo volesse da lui? "Perché mi sono messo in questa situazione, diamine". Tutti i dubbi e le incertezze di un ragazzo che voleva crescere troppo in fretta, assalirono la mente di Richard, tanto da far battere all'impazzata il suo cuore.
Fu portato alla realtà da un bip che sentì al suo cellulare. Non era un messaggio, era una notifica di Instagram. La foto che aveva pubblicato un'oretta fa ha ricevuto un commento. "Bello scatto" c'era scritto, un tale Jakson_Ford aveva notato il selfie di Richard.
Inconsapevolmente e meccanicamente, Richard andò a sbirciare il profilo del suo anonimo commentatore, come d'altronde erano anonimi il 50% dei suoi followers. "London Boy, modello per Calvin Klein, 22 anni, sognatore per natura."
"Ed ora chi è questo bel bocconcino?" sussurrò fra i denti. Richard riuscì a vedere solo qualche foto postata sul profilo di Jakson_Ford, sentiva in lontananza i rumori della bici di Ryan, una ruota cigolava. Premette il tasto "Segui" e posò il cellulare sulla scrivania.
Fu un gesto meccanico, del tutto innocente, ma Richard non immaginava che presto o tardi questo Jackson_Ford avrebbe letteralmente sconvolto la sua vita.
Continua ...
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