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Appena l'aereo è ben saldo piantato a terra mi alzo dal mio posto e insieme a me anche Cate e Pierre.
Estraggo dalla cappelliera il mio piccolo bagaglio e mi perdo nella vista del paesaggio di Baku dal piccolo oblò del jet privato.
È incredibile come io abbia potuto accettare di intraprendere questa avventura insieme a Cate. Forse perché ho voglia di conoscere i suoi amici e Lando soprattutto, ma anche Esteban, anche se io e lui abbiamo avuto già modo di conoscerci.
Esteban è un bell'argomento di cui parlare. Venendo a Baku spero di riuscire a schiarirmi le idee, se davvero quello che voglio è stare con lui oppure no...con qualcun altro magari.
Cate, basta, togliti dalla testa questo cavolo di triangolo che sembri una adolescente che non è cresciuta bene.
"Pronta a incontrare Lando?"
Sobbalzo quasi sentendo la voce di Cate.
Annuisco assente.
Spero davvero che questo "viaggio" possa schiarirmi le idee.
L'unica hostess a bordo apre il portellone e finalmente possiamo uscire.
Mentre scendo le scalette ripide di metallo, il vento alzato dai motori degli aerei circostanti mi scompiglia i capelli.
Non facciamo neanche in tempo ad entrare in aeroporto che mi rendo conto che cinque figure ci attendono ben distanti da tutte le piste di atterraggio e decollo.
Riconosco tre ragazzi e due ragazze, una bionda e una più castana. Mentre tra i ragazzi riconosco subito il più ricciolino dei tre, Lando.
Accosto una mano alla fronte per proteggermi da sole che batte sulla città e quando anche lui mi riconosce non faccio neanche in tempo a rendermene conto, che sono già tra le se braccia.
Sembra un bambino da quanto è felice. Ovvio, anche io sono felice di vederlo, ma non mi sarei mai immaginata che fosse così...estroverso. D'altro canto neanche ci conosciamo.
"Sono felice di vederti dal vivo Cate e di poterti stringere senza parlarti attraverso uno schermo."
Rido scompigliandogli i ricci.
"Anche io Lando sono felice di vederti e abbracciarti dal vivo."
Mi stringe ancora un pochino a lui e poi mi lascia. Si allontana di un passo e mi squadra.
"Se non lo sapessi, direi comunque che sei una ballerina."
Non faccio in tempo a ribattere che anche gli altri si intromettono.
"Tu devi essere l'altra Cate!"
Annuisco alla castana delle due ragazze.
"Tu devi essere Charlotte!"
"Io sono Isa invece!"
Le abbraccio entrambe e saluto anche i loro ragazzi.

Non so come, ma sono riuscita ad accaparrarmi una stanza dell'hotel nel quale alloggiano parecchi piloti. Essere la prima ballerina di uno dei più importanti teatri della propria città è stato un bene, ovviamente, anche ben retribuito, ma comunque non sono mai stata una che navigava nell'oro.
Ovviamente se fossi la fidanzata di un pilota, come Cate o Isa o Charlotte, sarebbe tutto molto più semplice, ma per il momento va bene così e non ho neanche intenzione di estirpare a gente per bene come Lando i suoi soldi.
Accosto la tessera magnetica alla serratura ed entro nella stanza.
Mi viene un colpo solo a vederla. È enorme e lussuosa, nonostante io l'abbia pagata relativamente poco.
Il letto è enorme, un king-size molto probabilmente, e la vista dalla vetrata è mozzafiato. L'unica cosa che mi dispiace è dover dormire sola. Non ne sono propriamente abituata, ma credo che per tre giorni possa filare tutto liscio.
Fisso lo schermo del mio cellulare e realizzo che tra poco Lando dovrebbe essere qui per portarmi a fare un giro del circuito. Così mi sistemo velocemente davanti allo specchio e proprio in quel momento qualcuno bussa alla porta.
Saltellando mi dirigo verso quest'ultima e quando la apro trovo il sorriso raggiante dell'inglese.
"Allora? Come ti trovi qui a Baku?"
"Bene, tutto sommato."
Lo accompagno fuori dalla camera mentre chiudo la porta e insieme ci dirigiamo verso l'uscita dell'hotel.
Una volta fuori, Lando mi fa segno di saltare su una auto grigio opaco e molto lussuosa.
"Questa è...tua?"
"Mi sembra ovvio! Sono un pilota di Formula Uno, io."
Ridacchio e gli faccio il verso.
Devo dire che con Lando c'è stato subito un feeling particolare, nulla a che vedere con l'interesse fisico di qualcuno che vuole di più dall'amicizia. Semplicemente...amicizia.
"Devo farti conoscere una persona."
Lando guarda dritto davanti a se la strada che sta percorrendo e io senza farmi vedere alzo gli occhi al cielo.
So già di chi si tratta.
Una volta arrivati mi passa un oggetto strano, che intuisco di dover mettere al collo solo perché lo fa anche lui.
Lo guardo bene e noto che c'è una mia foto con quello che sembra essere molto simile ad un codice a barre.
"Per questi giorni sarai mia ospite. Spero non ti dispiaccia."
Si passa una mano tra i capelli visibilmente imbarazzato, ma io lo rassicuro subito. Ovvio che voglio vedere essere sua ospite, di chi altrimenti?
Passeggiamo allegramente per la lunga via del paddock ridendo e scherzando su vari argomenti, quando incontro lo sguardo di una persona che mi è ben nota.
Ci avviciniamo ai due e subito lo saluto con un abbraccio. È Esteban che sta parlando con il suo migliore amico Lance. È la prima volta che vedo Lance dal vivo e devo dire...wow. È proprio un bel ragazzo. Con un pizzico di mistero che non stona mai.
"Cate, lui è Lance."
Lando mi introduce al pilota e lui allunga la mano verso di me.
Esito un momento prima di stringerla.
E quando lo faccio il tempo si ferma, letteralmente.
Avete presente come nei film la protagonista vede la sua cotta di una vita e tutto si ferma, le persone intorno spariscono e sono solo lei e lui? Ecco, a me è successa la stessa cosa.
Avere il contatto fisico con Lance mi ha mandato in estasi, il cuore mi batte forte e sento calore ovunque nel corpo.
Se credevo che questa gita a Baku mi avrebbe schiarito le idee, ci avevo azzeccato. Le mie idee sono più che chiare e non credo di essere più propensa a costruire qualcosa con Esteban.





Ecco ecco la nostra Cate che conosce Lance e ci rimane AHAHAHHA vabbè vediamo come procederà nei prossimi capitoli e ci vediamo martedì

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