18

21 marzo 2022, Cagliari.

Francesca's pov

Oggi Matteo Pessina sarebbe venuto a trovarmi a Cagliari, visto che aveva qualche giorno libero dagli allenamenti con l'Atalanta, la sua squadra d'appartenenza già da qualche anno.

Ormai giocava a Bergamo dal 2018, anche se aveva avuto una parentesi a Verona, una stagione prima che arrivasse mio fratello nella squadra gialloblu.

Aveva deciso di venirmi a trovare perché gli mancavo tantissimo, a parer suo, cosa reciproca da parte mia.

Dio, se mi mancava.

Mi mancava come l'aria. Ormai lui era una delle persone a cui volevo più bene, a cui avrei detto tutto senza problemi e giri di parole. Gli volevo un bene che non si poteva classificare a parole. O almeno io non ne trovavo per quantificarlo.

Mi mancava vivere a Bergamo solo per vedere il mio amico tutti i giorni, per parlare per ore e ore quando era in ritiro con la squadra, io rimanevo lì per fare compagnia a lui e a mio fratello, le uscite con lo skate che facevamo quando non c'erano partite alle quali veniva anche mio fratello, che aveva imparato ad andare sullo skate grazie al mio amico, i gelati presi anche se lui non ne poteva mangiare, le pizze mangiate quando c'erano delle partite di Chamions League, o semplicemente qualche gara che non sia di questa competizione, le risate fatte per figuracce fatte insieme, gli sguardi dove ci capivamo solo io e lui.

Ero così abituata a vederlo tutti i giorni nel centro sportivo della Dea, a parlare di ogni cosa che ci passava per la testa, a ridere insieme senza contegno.

Ora invece non mi ero ancora abituata all'idea che lo potevo vedere solo poche volte dal vivo, non più come prima, le mie abitudini erano cambiate perché la Dea aveva preferito mandare mio fratello in prestito al Cagliari, anche se la città era veramente bellissima, piena di posti che non avevo mai avuto la possibilità di vedere prima di allora.

L'unica cosa che potevamo fare per non sentire la distanza fra di noi era di sentirci tutti i giorni, facendoci videochiamate o mandandoci messaggi su Whatsapp/Instagram, dove ci capitava, ormai era indifferente dove ci scrivevamo. A noi bastava sentirci per stare bene con noi stessi.

Dio, a volte odiavo il calcio per questo motivo, ma almeno mi aveva fatto conoscere una persona fantastica come il numero 32 dell'Atalanta, a cui volevo un bene dell'anima o infinito, di cui mi sarei fidata ciecamente.

Invece mio fratello era dovuto andare agli allenamenti, il mister aveva deciso di far fare ai ragazzi una doppia seduta perché presto avrebbero dovuto sfidare la Lazio, una squadra tosta, molto dura da battere.

Matteo era arrivato da poco a casa mia e di mio fratello, che era uscito poco prima che arrivasse il mio amico.

"Che si fa di bello oggi?" dissi guardandolo sottecchi, non sapendo minimamente che fare.

Nei giorni precedenti al suo arrivo avevo pensato di fare un sacco di cose con lui, ma me le ero scordata perché avevo mille cose per la testa.

Perlopiù pensavo sempre a Giorgio, dio non sapevo che cosa mi stava combinando questo ragazzo. Sentivo che lui era diverso rispetto agli altri ragazzi.

Era dolcissimo, gentilissimo, si preoccupava per me, mi stava accanto quando ne avevo più bisogno. Tutte queste cose le amavo tantissimo, piano piano mi ero innamorata di lui, senza rendermene conto.

Ogni volta mi abbracciava, quando ne avevo più bisogno, quando gli andava, oppure quando lo prendevo in giro per nulla per poi scusarmi.

Dio amavo i suoi abbracci più di ogni altra cosa. Per me era diventati essenziali, fantastici, indimenticabili, insostituibili.

"Guardiamo un film, che ne dici?" replicò mentre appoggiava il giubbotto nella poltrona accanto alla porta da cui era entrato poco prima.

"E che film sia, io inizio a cercare e tu fai i pop corn?" lui mi guardò in faccia nel mentre che dicevo queste parole.

Annuì per poi replicare un "Va bene"  iniziandosi a dirigere in cucina per preparare i pop corn richiesti da me.

Subito dopo sparì dalla mia vista e, nel mentre, io accesi la televisione per vedere se ci fosse qualche film da guardare.

Speravo di trovare qualcosa di decente, che non sia troppo noioso o che duri più di due ore e mezza.

Cercai fra qualche genere di film che possa piacere sia a me che al mio amico.

Come sempre il genere che non guardai nemmeno era "romantico", visto che le storie d'amore non mi appasionavano tanto, stessa cosa valeva per Matteo, non era un grandissimo fan di questo genere.

Tra un po' preferivamo farci un giro all'inferno con Dante e Virgilio.

Sinceramente sarebbe stato mille volte meglio che guardarsi un film romantico.

Alla fine optai per un thriller, genere che piaceva sia a me che a Matteo.

Andavamo matti per questo tipo di film.

Trovai un film molto interessante che durava circa due ore.

Parlava di due investigatori che dovevano risolvere un brutale omicidio, avvenuto qualche tempo prima.

Lo misi a registrare e in quel preciso momento arrivò Matteo con la scodella di pop corn.

Stavo per far iniziare il film, ma mi ricordai di una cosa importante che dovevo assolutamente dirgli.

Era una sorpresa che volevo organizzare già da un po' si tempo.

La persona a cui era destinata la sorpresa era Sophia.

"Teo, posso chiederti una cosa prima che inizi il film?"

"Certo, Francy, chiedimi tutto quello che ti serve"

Allora io guardai negli occhi il mio amico per poi iniziare a parlare delle sorpresa che avevo in mente di fare a Sophia.

"Ho un'amica che tifa Roma e il suo calciatore preferito è Lorenzo Pellegrini. Non è che potremo farli conoscere in qualche modo? Tipo durante Atalanta-Roma, tanto giocate domentica sera e mio fratello gioca venerdì, visto che hanno anticipato il turno del Cagliari"

"Ci sta, magari ti faccio avere i biglietti della partita e anche quelli per il volo, oltre ai pass per entrare dentro allo stadio. Secondo te vuole venire anche tuo fratello?"

"Non so se abbia voglia di venire anche lui, ma Sophia ha anche una sorella più piccola. Magari le chiedo se si vuole aggiungere"

Lui annuì e io mandai il messaggio ad Adele, che acconsentì, mandandomi la foto dei suoi documenti per poi inviarmi anche quelli di Sophia.

Poi mandai il messaggio anche a Matteo, che decise di venire anche lui, nonostante dovesse giocare un paio di giorni prima allo stadio Olimpico di Roma contro la Lazio.

Mi rispose solamente quando aveva una pausa, dato che si stava allenando con la squadra.

"Ok, alla fine vengono tutti. Sophia non sa letterlamente nulla, Adele le dirà che noi quattro faremo un viaggio a Bergamo per un giorno"

"Io invece ti manderò un mio amico per darvi i biglietti e i pass per entrare negli spogliatoi, e poi tutti noi accompagnaremo Sophia da Lorenzo. Aspetta, visto che ci penso ora lo contatto per dirgli questa cosa"

Prese il cellulare e chiamò Lorenzo.

Probabilmente non aveva voglia di mandargli un messaggio su Whatsapp e/o instagram.

"Hey Lore, per caso ti disturbo?" chiese, sperando che non lo stesse disturbando.

Magari si stava allenando per conto suo e non con la sua squadra, oppure si stava facendo i cazzi suoi.

Lorenzo probabilmente gli stava parlando, ma non riuscivo a sentire quello che diceva, visto che Matteo non aveva messo il vivavoce.

"Ok, allora volevo dirti che settimana prossima delle amiche di una mia carissima amica verranno allo stadio per vedere la partita fra le nostre squadre d'appartenenza. Una di loro è una tua grandissima fan. Posso chiederti il favore di incontrarla? Dopo la fine della partita vengo io con lei, la sorella, la mia amica e suo fratello"

Io speravo che Lorenzo dicesse di sì, volevo assolutamente fare questa sorpresa alla mia amica.

Mi aveva sempre raccontanto che non era mai riuscita a fermarlo quando la Roma veniva a giocare qui a Cagliari, per chiedergli foto e autografo.

Anche per questo motivo avevo deciso di farle questa sorpresa, per farle fare foto e autografo e, soprattutto, per farli abbracciare e parlarsi un po'.

"Grazie mille Lore. Allora a settimana prossima" disse chiudendo la chiamata.

"Per Lorenzo va più che bene incontrare la tua amica. Però ora guardiamoci il film, i pop corn saranno già diventati freddi, e io odio i pop corn in quelle condizioni"

"Ma ovvio che sì. Prima iniziamo il film e prima lo finiamo" dissi io, prendendo il telecomando in mano.

Avviai il film e io e Matteo rimanemmo incollati alla televisione per tutta la durata del film, non riuscivamo a staccare gli occhi da quello che stavamo guardando.

Volevamo sapere come sarebbe finito il film, eravamo molto curiosi.

Mio fratello diceva sempre che era per quello che io e Matteo eravamo diventati amici.

Finito il film, parlammo un po' delle nostre impressioni e di come ci saremo aspettati il finale.

Entrambi ci aspettavamo un finale totalmente diverso da quello che era accaduto realmente nel film.








"Che dici....ci facciamo una foto in bagno?"

Chiese Matteo dopo un quarto d'ora dalla fine del film, che ci era piaciuto un sacco.

Lo avremo riguardato da capo se solo fosse stato per noi.

"Dai sì, mi sembra una buona idea" replicai sorridendo, era da tanto che non ci facevamo una foto insieme.

L'ultima foto che avevamo fatto assieme era quando eravamo ancora a Bergamo, poco prima che l'Atalanta mandasse in prestito mio fratello.

Andammo in bagno e ci facemmo la famosissima foto.

"È uscita benissimo. Me la mandi?" dichiarò il mio amico quando gliela feci vedere.

"Certo certo, dopo la pubblico su instagram"

Mandai la foto a Matteo mentre andavamo in cucina.

Alla fine ci mettemmo anche a cucinare il pranzo, mentre ridevamo e scherzavamo.

"Dai alla fine questa pasta ci è uscita bene" dissi io assaggiandola.

"Vero vero, siamo proprio dei bravissimi chef"

Mangiammo con tranquillità, risate e chiacchiere.

Però, purtroppo, Matteo dovette andare via subito dopo pranzo perché si doveva vedere con un suo amico che si trovava qui per lavoro.

Non avevo ben capito che lavoro facesse, ma poco importava.

"Ci vediamo presto, stai tranquilla" mi rassicurò lui.

"Sicuro?" dissi io con gli occhi lucidi.

"Sicuro" ribadì lui, dandomi un bacio sulla fronte per poi salutandomi.

Dopo un po' sparì dalla mia vista.

Chiusi la porta di casa e mi lanciai direttamente nel divano per guardarmi qualche serie tv che avevo lasciato in arretrato, su Netflix.

Quello fu l'unico modo per distrarmi dall'assenza del mio amico.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top