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@altaregiorgio14 ha pubblicato una nuova foto:
📍home sweet home<3

Tu come l’acqua che, goccia a goccia, scava la roccia, sei entrata dentro me, prima piano piano, poi come un uragano, e ora io ti appartengo nell’anima e nel corpo, con il cuore e con la mente<3 @fraa_lovato
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@fraa_lovato: ma che cucciolo che sei😻 @altaregiorgio14

@pavoletti: ma vi siete messi insieme?😻 #giocesca @altaregiorgio14 @fraa_lovato

@fraa_lovato: ma ovviamente no, è lui che voleva fare il romantico🤦‍♀️ @pavoletti

@matteo.lovato_: scusami...ma perché cazzo devi continuare con la cosa della ship fra Giorgio e mia sorella? Posso dirti che hai letteralmente rotto il cazzo quando parli di loro durante gli allenamenti? Giuro che ti faccio fuori prima o poi @pavoletti

@pessinamatteo: ma Matte dai ahahah, perché devi essere così geloso nei confronti di tua sorella? AHAHAH  @matteo.lovato_

@matteo.lovato_: perché sì. @pessinamatteo

@alessandrodeiola: PUAHAH Matte ti amo. 😂👀 @matteo.lovato_

@pavoletti: ma- ma- fratelli Lovato i'm offeso con voi😭 @fraa_lovato @matteo.lovato_

@altaregiorgio14: io nel dubbio blocco i commenti🙃

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Giorgio's pov

Dopo che bloccai i commenti guardai, per l'ennesima volta del pomeriggio, Francesca, bella come sempre, come quando la vidi per la prima volta ad Asseminello.

Era ancora appoggiata a me mentre guardava il vuoto, persa nei suoi pensieri.

Dal profilo del suo viso sembrava che fosse triste, disperata, malinconica, addolorata, cupa, ansiosa, preoccupata verso qualcosa o qualcuno.

Più probabilmente era preoccupata verso qualcuno, ma non potevo saperlo.

Chissà che cosa le stava passando in quella testolina che si trovava.

Sembrava che stesse rivivendo delle cose brutte del suo passato, a me ignote, misteriose, di cui non mi aveva mai accennato, di cui non si sentiva sicura di volermi parlare.

Le accarezzai la guancia destra e lei iniziò a guardarmi negli occhi, riportata alla realtà grazie a questo mio gesto, fatto perché mi andava di farle delle coccole.

Sembrava che glielo avessi fatto all'improvviso, avevo notato che fosse rimasta un po' sorpresa da questa mia mossa, a parer mio inaspettata da parte sua.

Dio, amavo i suoi occhi scuri. Mi davano sicurezza, trasmettendomi forza, desiderio e soprattutto ogni sua minima sfaccettatura, anche quelle particolari che nessuno aveva mai notato.

Il suo essere così chiusa con gli altri, la dolcezza che mostrava solo a pochi, la tristezza, la sensibilità, la felicità, la sua voglia di essere spensierata con poche persone, la voglia di piangere che quasi nessuno notava, visto che molte volte tratteneva le crisi di pianto e soprattutto la sua fragilità.

Piano piano, senza accorgecene,  avvicinammo i nostri visi finché i nostri nasi non si sfiorarono.

Erano a pochi millimetri fra loro, era come se fossero stati fatti per restare uniti, incollati, fusi assieme senza la possibilità di staccarsi l'uno dall'altro, legati per restare sempre in quella posizione a dir poco perfetta.

Lei si staccò bruscamente quando le nostre labbra si stavano per toccare, mancava poco, anzi pochissimo, dal fatto che sarebbero state unite in un bacio che desideravo da chissà quanto tempo, che volevo con tutto me stesso.

Ci rimasi male, molto male. Non mi aspettavo che si staccasse in modo così brusco, così...di colpo, all'improvviso, di botto. Era stato un gesto improvviso, che non sarei mai aspettato.

Non mi aspettavo che avrebbe fatto un simile gesto, che avrebbe deciso di non volermi baciare.

In questo momento il mio cuore aveva fatto 'crack', anche se avevo capito che lei non se la sentiva di darmi un bacio sulle labbra, che voleva del tempo prima di volerlo fare seriamente.

Sembrava che avesse paura di baciare un'altra persona dopo la sua relazione precedente.

Nonostante ciò mi ero ripromesso che l'avrei aspettata per il resto della mia vita, nonostante tutto e tutti, anche se ci dovessimo allontanare in futuro, malgrado il nostro rapporto sia andato in frantumi per colpa di qualcosa o qualcuno.

L'avrei aspettata per sempre, non avevo mai amato nessuno come amavo lei.

Incondizionatamente. Illimitatamente.
Senza che nessuno potesse cambiare quello che provavo per lei.
Non avrei mai immaginato di amare così tanto una persona, che avrei desiderato averla per sempre al mio fianco.
Non c'era persona più bella e perfetta di lei, era....non riuscivo nemmeno a definirla con una parola specifica.
Era impossibile rintracciare una parola per definirla, non riuscivo prorpio a trovarla in quel preciso momento.

"Scusami Gio, ma non mi sento ancora pronta" dichiarò, mentre i suoi occhi, piano piano, diventavano lucidi, tra un po' sarebbero stati pieni di lacrime, che sarebbero uscite senza contegno, che sarebbero state copiose, che non si sarebbero fermate facilmente.

Dio, odiavo vederla in queste condizioni, non mi piaceva affatto osservarla mentre piangeva per una persona che non l'aveva mai meritata, e soprattutto che aveva tradito la sua fiducia, che l'aveva distrutta, sia mentalmente che fisicamente, che le aveva fatto del male, tanto male. Un male che non potevo capire.

"Hey piccola, tranquilla, io ti aspetterò per il resto della mia vita. Ti prego, non piangere perchè così fai diventare triste anche a me" replicai togliendole una lacrima che scivolava dalla sua guancia sinistra, trattenuta da chissà quanto tempo.

Non voleva farsi vedere debole, distrutta, fragile, gracile, non desiderava mostrare la sua sensibilità, cosa che amavo di lei; fortemente.

Le accarezzavo dolcemente i suoi capelli biondi per cercare di tranquillizzarla il più possibile, mi sentivo male al sol pensiero di vederla piangere per le sue insicurezze venute per colpa del suo ex ragazzo, per colpa di un.....non sapevo come definirlo.

C'erano un sacco di termini con cui lo avrei potuto definire, ma non trovavo quello giusto da usare.

Lei in queste condizioni mi trasmetteva tristezza e, soprattutto, una persona molto fragile, che si sottovalutava anche fin troppo, che non riusciva a vedersi per com'era realmente.

Le farei vedere com'era realmente se  solo avessi potuto darle i miei occhi: bellissima, una persona fantastica, con un bellissimo fisico, con le curve nei punti giusti, quelle lentiggini quasi invisibili che la differenizavano dal fratello gemello, una persona che dovrebbe avere le migliori cose al mondo.

Dopo un po' lei si sistemò meglio su di me.

Di preciso si mise a cavalcioni su di me, appoggiando il suo viso nella mia spalla sinistra.

Ogni volta che faceva ciò mi venivano i brividi.

Questa cosa succedeva solo quando mi toccava la ragazza che stavo stringendo fra le braccia.

Ahh l'amore...che cosa mi stavi combinando? Mi stavi facendo uscire pazzo, mi stavi facendo venire fuori di testa, mi mandavi il cervello a fanculo, era tutto incasinato per le emozioni che mi facevi provare.

Ormai il mio cervello andava a farsi un giro quando pensavo a lei, o quando ero con lei e/o vicino a lei.

La cullai finché non si addormentò fra le mie braccia, e lì io iniziai a piangere silenziosamente, non volevo assolutamente svegliarla, o addirittura preoccuparla per niente.

Non riuscii a trattenere più le mie emozioni.

Ero riuscito a farlo finché lei era sveglia, non volevo farla preoccupare inutilmente, odiavo che le persone cercassero di consolarmi dopo che avessero pianto. Non mi andava giù questo fatto, preferivo soffrire in silenzio che farmi consolare da una persona già distrutta di suo.

Mi era bastato vederla piangere prima che si addormentasse, cosa che mi distruggeva dentro, mi faceva venire tristezza, paura nei confronti del genere umano in sè.

Con lei cercavo di essere forte, ma quando non si accorgeva io diventavo una persona fragile che ero sempre stato sin da bambino, che dimostravo  solo a me stesso per non pesare sulle altre persone, odiavo sfogarmi con gli altri, lo facevo raramente, solo quando non riuscivo a non piangere davanti a qualcuno, che aiutava a lasciarmi andare con le lacrime che scendevano copiose, senza che si volessero fermare.

Era dura doverla aspettare. Ci stavo mettendo tutto me stesso per farle  dimenticare il suo ex e per trattenermi dal baciarla inaspettatamente.

Dio, volevo che lei riuscisse ad andare avanti con la sua relazione precedente, che non pensasse più al ragazzo che l'aveva trattata male, che l'aveva fatta stare male per non sapevo quanto tempo, che aveva disprezzato una persona che non l'aveva mai meritata, che aveva preferito qualcun'altro a questa ragazza a cui si poteva garantire le migliori cose che si potessero pensare.

Volevo farla sentire una vera  principessa, proteggerla da ogni pericolo, poterla baciare quando tornavo a casa dopo una partita, abbracciarla quando stava male e soprattutto volevo amarla senza paura di dirlo al mondo intero, volevo dimostrare a tutti quello che provavo per lei.

Speravo solamente che questa cosa potesse cambiare il più in fretta possibile.

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