Weackness And Truth

Apro gli occhi lentamente, adattandoli alla sorta di penombra che avvolge ogni cosa. Nonostante la stanza buia, con l'impressione di trovarmi in un luogo senza una fine, un confine o una forma, l'illuminazione pare provenire da chissà dove. Se non vedessi la figura di fronte a me crederei di essere pazza o al buio.

Ti avvicini lentamente, come hai sempre fatto. Hai sempre tentato di darmi i miei spazi, il tempo necessario per elaborare ogni cosa, ma sembra tutto così inutile di fronte al blocco che ho dentro, nel profondo.

Il vento mi scompiglia i capelli, portandomeli davanti al viso. Non mi preoccupo di spostarli, perché so che ci penserai tu, come sempre. Hai cercato spesso di darmi una mano nel momento del bisogno, un conforto, una spalla su cui piangere negli episodi di crisi e di ansia. Anche adesso, infatti, allunghi una mano per portarmi le ciocche ribelli dietro le orecchie, in maniera tale che tu possa vedermi in viso. I tuoi occhi, neri e lucidi come l'inchiostro, fino al punto che anche le tue iridi appaiono liquide, sono dolci e gentili, nonostante il taglio deciso, quasi tagliente. Le tue labbra morbide e piene sono increspate in un piccolo sorriso tenero, nella speranza di non spaventarmi.

E io, in cambio, che cosa ti ho dato? Ti ho urlato contro, insultato perfino, respinto e, alle volte, anche ignorato. E tu, che cosa hai fatto? Sei rimasto lo stesso, portando pazienza e, anzi, dandomi quasi ragione e conforto. Ma credo di aver capito cos'è che mi spinge a essere così nei tuoi confronti, almeno una piccola ipotesi a riguardo.

Tu sei la mia debolezza più grande.

Quando ti vedo sento il cuore battere forte nel petto, esplodere in emozioni che non ho mai provato prima. Mi fa perfino male il petto. La mente si svuota e uno strano terrore mi pervade, scuotendomi il copro di una strana sensazione. Un bizzarro formicolio mi invade i piedi, come a gridarmi di scappare il prima possibile. Tiri fuori tutte le insicurezze che mi pervadono, la parte debole del mio essere che per anni ho provato a celare agli occhi altrui. Fai esternare la fragilità che con cura ho riposto in un cassetto interno per poterla proteggere. Ti offri come protettore, guardiano di tutto questo, senza chiedermi se la cosa a me stia bene o meno.

Per questo ti allontano continuamente, perché tutto questo mi dà fastidio. Anche il tuo costante obiettivo di avvolgermi con le tue ali di piume di corvo. Mi avvolgono, quasi imprigionano, ostentando un'involucro di affetto che dovrebbe essere in grado di proteggermi da ogni pericolo del mondo. Per quanto lo desideri, non sono per nulla in grado di andarmene, nonostante mi dica che dovrei farlo, che è la cosa migliore per me.

Sono il tossicodipendente che non può fare a meno della propria dose. So che mi ferirai, che mi farai del male, eppure continuo a cercarti, richiederti, assuefatta da una dipendenza di cui oramai ho perso il controllo. Non posso più fare niente, perché ogni cosa è completamente fuori dal mio controllo.

Credo di non aver mai provato nulla del genere in vita mia. Ti cerco anche quando sono consapevole che non dovrei farlo, ti tengo al mio fianco anche quando dovrei solamente allontanarti.

Perché tu? Cos'hai avuto di speciale, rispetto agli altri, nel momento in cui i miei occhi si sono posati sui tuoi? Cos'è cambiato tra noi, da portarci fino a questo momento?

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top