Capitolo 6

«Immobilus», sentii improvvisamente una voce sussurrarmi nella testa.

Alzai la bacchetta, la cui punta stava già brillando di una luce blu, e la puntai contro l'anfibio che era ormai in aria sopra le nostre teste: «Immobilus».

La rana si fermò immediatamente, come se il tempo si fosse fermato solo per lei, rendendola incapace di muoversi.

Non sapevo quanto sarebbe durato l'incantesimo, quindi dovetti agire in fretta, perché poteva essere spezzato in qualsiasi momento.

Salii rapidamente sul sedile libero e saltai in alto per afferrare Oscar con le mani, atterrando poi saldamente a terra con entrambi i piedi.

«Scusate l'intrusione.» Dissi in un tono secco alle ragazze visibilmente ancora scosse, senza dar loro la possibilità di replicare, e mi affrettai verso l'uscita seguita da Neville.

Entrambe le ragazze indossavano l'uniforme della casa serpeverde e se fossimo rimasti un secondo in più, se la sarebbero presi con noi con il loro atteggiamento arrogante e altezzoso...

Mentre ci allontanavamo, restituì la rana a Neville: «Sembra che l'effetto di questo incantesimo svanirà tra un paio d'ore e che non ti serva un altro incantesimo per annullarlo...»

Il ragazzo mi abbracciò improvvisamente, stringendomi a se così forte che non riuscivo quasi a respirare, cogliendomi di sorpresa. «Grazie, Sophia. Non so come avrei fatto senza di te!»

Aspetta un momento... Come fa a sapere il mio vero nome? Non è che per sbaglio gliel'ho detto io? D'ora in poi dovrò stare più attenta quando mi relaziono con le persone...

«Figurati, é stato un piacere, Neville. Questa volta, tienitelo stretto e fai in modo di non perderlo più» dissi mentre guardavo fuori dalla finestra e notai che il sole stava calando e presto si sarebbe fatto buio, il che significava che saremmo presto arrivati a destinazione.

«Siamo quasi arrivati, è meglio che tu vada a cambiarti e ti metta la divisa prima che scendiamo.», gli suggerii, staccandomi dal suo abbraccio.

«Tu non vieni?» mi chiese.

«No, vorrei dare un'occhiata in giro prima di scendere da questo treno, cominciando ad esplorarla dall'ultimo vagone»

Neville annuì con la testa e se ne andò, salutandomi con la mano sinistra e tenendo stretto Oscar con l'altra mano. Lo segui con lo sguardo finché non lo vidi più.

Quel ragazzo non dovrebbe rappresentare una minaccia, dato che c'è una bassa probabilità che finisca nella mia stessa casa. In ogni caso, devo essere più cauta in futuro a non imbattermi in lui.

Mi voltai anch'io e mi diressi verso l'ultimo vagone, quando sentii una voce familiare. Mi appoggiai all'uscio della porta con le braccia conserte e un ghigno sul volto.

«Guarda, guarda chi abbiamo qui, il famoso Harry Potter!» Il ragazzo sussultò alla mia voce e si girò di scatto verso di me. «Tutti nel treno stanno parlando di te. Potevi dirmi che eri una celebrità.»

«Sabrina!» Harry cercò di nascondere l'imbarazzo dietro ad un timido sorriso e mormorò: « Se ti può consolare, fino a poco tempo fa non sapevo nemmeno di essere così famoso, finché non me l'ha detto Hagrid»

«Ma come fai a non conoscere Harry Potter? Dove hai vissuto finora?» chiese incredula una voce alla mia sinistra. Era un ragazzo dai capelli rossi e lentiggini sul viso, con un roditore sopra le ginocchia immerso tra le caramelle.

«Trai babbani, quindi tutto questo é completamente nuovo per me» risposi, alzando le spalle in aria. «Quindi per cosa sei diventato famoso, se posso chiedere?»

Con la mano, Harry si spostò i capelli da un lato del viso e indicò sulla fronte una cicatrice a forma di saetta. «Per essere sopravvissuto a Voldemort-»

All'improvviso, un ronzio assordante mi martellò nelle orecchie e vidi solo le sue labbra muoversi senza riuscire a sentire ciò che diceva.

E poi un flashback si materializzò dinanzi ai miei occhi: c'era un foglio, su cui era disegnata una mappa concettuale con al centro il nome di Voldemort, appoggiato su una scrivania di legno illuminata da una luce bluastra di una lampada e una mano che impugnava una penna. Si poteva udire il rumore delle lancette dell'orologio che rimbombava in tutta la stanza.

Con lo sguardo, seguii l'unica freccia che non era sfocata ai miei occhi in quel momento che mi portò a un disegno che ritraeva un Harry più grande.

Sotto, c'era scritto che Harry era l'unico sopravvissuto alla maledizione mortale "Avada Kedavra" scagliata da Voldemort stesso nel tentativo di ucciderlo per via di una profezia, ma gli aveva provocato soltanto una cicatrice a forma di saetta sulla fronte.

Quella donna del ricordo aveva pronunciato le stesse parole.... Quindi quella psicopatica ha cercato di uccidermi?

Accanto c'era una nota che rivelava che i genitori di Harry erano stati uccisi nel tentativo di proteggerlo.

«Shhh, non dovresti pronunciare il suo nome...» sussurrò Ron con aria impaurita, portandosi il pollice alle labbra e riportandomi alla realtà.

«Uh mi dispiace Harry, non lo sapevo...»

«Tranquilla... Comunque lui è Ron.» disse Harry cambiando argomento e presentandomi il ragazzo dai capelli rossi, per alleviare la tensione che c'era nell'aria.

«Sei un Weasley, giusto?» chiesi, chiudendo la porta scorrevole dello scompartimento dietro di me e accomodandomi sul posto libero vicino alla finestra , di fronte a Harry. Lui annuì con la bocca piena di caramelle.

«Tieni, prendi una cioccorana» disse Harry gentilmente porgendomi un pacchetto viola. Quando la aprii, trovai una cioccolata a forma di rana che sembrava essere viva.

«Sapete ragazzi, ho appena aiutato un ragazzo a trovare la sua rana.» dissi, prendendo la rana da una zampa e osservandola mentre inclinavo la testa da un lato per capire se fosse commestibile e lei dall'altro canto cercava di scappare.

«Vedi, te l'avevo detto! Alla fine quella rana é spuntata fuori. » esclamò Ron rivolgendosi a Harry.

«Poco fa una ragazza ci ha chiesti, se ne avevamo visto uno.» Mi spiegò Harry vendendomi fissare Ron con aria interrogativa.

«Dove l'avete trovata?» mi chiese poi Ron, incuriosito.

Gli raccontai dove e come siamo riusciti a rintracciarlo grazie all'aiuto della mappa di cui sono in possesso, poi ci siamo messi a parlare in quale case saremmo finite e di cosa ci sarebbe aspettati non appena saremo arrivati li.

Poi ad un tratto il treno si fermò.
Siamo arrivati a destinazione.

SPAZIO AUTRICE
Eccomi qui con il nuovo capitolo! Ci stiamo sempre avvicinando di più a Hogwarts e alla cerimonia dello smistamento :D

Secondo voi, la nostra protagonista riuscirà ad evitare Neville, quando giungerà a Hogwarts?

E come mai stava facendo quelle ricerche su colui che non deve essere nominato in quel suo ricordo? Che lui centri qualcosa con il viaggio nel tempo?

Se vi sta piacendo la storia, fatemelo sapere attraverso un voto e un commento. Ci vediamo al prossimo capitolo <3

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