15° parte
(Sav) io e la Signora Kudo eravamo davanti alla casa del Dottor Agasa. Bussai alla porta dell'abitazione. Dopo circa tre minuti, la porta si aprì, e mi trovai davanti una Shiho piuttosto irritata, che disse "Si può sapere cosa vuoi ancora?!". Io risposi sarcasticamente "Che bel modo di salutare tua cugina...". Lei sollevò un sopracciglio, e mi chiese ancora "Cosa vuoi?!" "Ah ehm... ecco... io..." balbettai, non sapendo cosa inventarmi per non farle destare sospetti. "Ciao Shiho-Chan♡♡♡!!!"disse la Signora Kudo, che era dietro di me, vedendo sicuramente che ero in difficoltà. "Ah... b-buongiorno... Signora Kudo..." disse Shiho, chiaramente sorpresa di vedere la donna. "Allora. Che sia chiaro ad entrambe. Non mi chiamate Signora Kudo. Chiamatemi semplicemente Yukiko. Okay♡?" disse quest'ultima, rimproverandoci. Tutte e due annuimmo. Poi, la Signo-, no cioè, Yukik-, insomma, lei, chiese con tono gentile a Shiho "Tesoro, potresti farci entrare, per favore?". Shiho annuì. Si spostò da dove era un attimo prima, e ci fece entrare in casa. Ci sedemmo tutte e tre nel divano, e rimanemmo in silenzio per circa dieci minuti, finché la madre di Kudo, non lo spezzò, dicendo "Shiho-Chan... ti dispiace se preparo qualcosa da mangiare? È praticamente quasi Mezzogiorno.". Lei rispose "Non si deve disturbare. Posso tranquillamente cucinare io qualcosa." "Assolutamente no! Cucino io e... non voglio discussioni...!" Disse la donna, vedendo che Shiho stava per ribattere. Così, si diresse in cucina, mentre io e Shiho restammo in salotto.
(Ai) Dopo un paio di minuti, dissi alla ragazza seduta nel divano davanti a me "A quanto mi è parso, tu sai praticamente tutto su di me... però, non posso dire io lo stesso di te." "Gastia, no ti perdisi nudda..." mi disse lei, appoggiando la testa sulla mano, e guardando il non so cosa. Poi, le chiesi "Scusa... da dove hai detto che vieni?" "Dalla Sardegna, perché?" Mi rispose, tranquillamente, per poi accorgersi di qualcosa. Subito disse "Scusami... e che sono abituata a parlare così..." poi, continuò, guardando un punto indefinito davanti a lei, con espressione indifferente "Comunque... ho detto che non ti perdi nulla, anche se non sai niente su di me...". Rimasi stupita da quella risposta, e le chiesi "Perché scusa?" "Sono solo una ragazzina di dodici anni normalissima... niente di più..." rispose, non accennando a cambiare tono o espressione. "Sì. Una ragazzina normalissima, che riesce a creare portali che ti catapultano su una nave pirata..." dissi io, sarcasticamente, ed incrociando le braccia. "Se te lo stai chiedendo, non ho alcun potere strano. Riesco a creare quei cosi, da quando ho conosciuto Rufy e la ciurma. E, da quanto ne so io, non mi risulta di aver mangiato alcun tipo di Frutto del Diavolo..." "Frutto di che?" Domandai. "Frutti del Diavolo. Sono dei frutti dalle forme bizzarre, che donano poteri. Come Rufy, ad esempio, che ha mangiato il frutto Gom Gom, che lo ha fatto diventare un ragazzo di gomma." Non potei farle altre domande, perché Yukiko ci chiamò per sederci a tavola a mangiare.
Dopo un quarto d'ora passato in silenzio, finirono di mangiare. Tutte e tre erano di nuovo sedute nel divano. Ad un certo punto, Ai si alzò, e si diresse in cucina, per prepararsi la sua solita tisana al finocchio. La pseudo-bambina, salì su una sedia, per arrivare allo sportello della mensola, dove si trovava il preparato da mettere nell'acqua calda. Aprì lo sportello, ma si accorse che il barattolo di vetro era vuoto. Scese dalla sedia, e si diresse in soggiorno, verso la porta dengresso. "Dove vai tesoro?" Chiese curiosa Yukiko, rivolta ad Ai. Lei si girò, e rispose, col suo solito tono indifferente "Mi sono accorta di alcune cose che mancano in cucina, così sto andando al SuperMercato per comprarle." "Porco Akainu annegato!" Disse Sav, dandosi una manata in testa. "Che succede...?" Chiese Ai. "Mi sono appena ricordata che dovevo comprare delle cose alla ciurma... Minzega, gonchisgedda...!" Rispose lei. "Allora andia-" "NO!" la interruppero contemporaneamente, sia Sav che Yukiko. Ai, che stava per mettere la mano sulla maniglia della porta per aprirla, si girò verso le due. Loro sussultarono, e si scambiarono un'occhiata preoccupata. "C-Cioè... n-non ti preoccupare... c-ci posso andare tranquillamente io..." balbettò Sav, chiaramente sotto pressione. Ai incrociò le braccia al petto, e, con sguardo e tono sarcastico disse "davvero...?!" "C-Certo...". Sav stava sudando freddo. Conosceva il tono con cui Ai aveva pronunciato quella parola. Quest'ultima ribbattè "Uhm... strano. Mi ricordavo che mi avessi detto che era la prima volta che venivi a Tokyo... questo significa che non sai dove sono i negozi, giusto?""Capperi..." pensò la dodicenne allarmata. Yukiko, percependo la tensione tra le due, disse, non tanto convinta "P-Perché non andiamo tutte insieme allora...?". Ai rimase per qualche minuto a scruttare la donna, che era rimasta immobile con gli occhi chiusi, un'espressione un po' preoccupata, ed un sorriso innocente. Poi, la finta bambina sospirò rassegnata, e disse "D'accordo... allora andiamo.".
Sav aprì la porta, dopo che Ai fu tornada in soggiorno, dall'andare a prendere alcune borse della spesa. La ragazza non fece neanche in tempo a mettere piede fuori casa, che per poco non le mancò il fiato. Fece dietro-front, dicendo, con la lingua che quasi toccava terra "Dio Santo che caldo...! Non sono passate neanche due ore, e già c'è su bent'e Sobi..." le altre due la guardarono con un sopracciglio alzato. Lei sospirò, e disse "Bent'e Sobi si può tradurre, ho in vento di Sole, che non ha molto senso, oppure in vento caldo, o vento secco... comunque, quella roba lì...!" "In ogni caso, dovremmo metterci dei cappelli in testa, se non vogliamo prenderci un insolazione." Disse Yukiko, tirando fuori dalla sua borsa, un cappello a banda larga, bianco, con un fiocco rosa chiaro, ed indossandolo. "Che fai...?" Chiese Ai a Sav, mentre quest'ultima era inchinata a testa in giù, e stava cercando qualcosa nel divano dove venti minuti prima era seduta. "Sto cercando il mio berretto, ma non lo trovo... forse lo lasciato a casa Kudo..." rispose lei, alzandosi, e passandosi una mano fra i capelli, già spettinati di suo. Ai fece qualche colpo di tosse finto. La ragazza si girò a guardarla, mentre la finta bambina indicava con l'indice, il lato destro dei jeans di Sav. Quest'ultima, abbassò lo sguardo in quel punto, e, quando vide quello che la cugina le stava indicando, si diede una manata fortissima in fronte, e giurò di essere anche leggermente arrossita. Nella parte destra dei suoi jeans, nella cinta dei pantaloni, era appeso il suo berretto nero col disegno rosso. Sav disse, più a se stessa che alle altre due, e con ancora la mano in fronte "Allora... okay memoria del cavolo, ma così è troppo, ceh...". Dopo aver chiesto a Yukiko e Ai di non farne parola con nessuno, soprattutto con quelli della ciurma, si dirissero di nuovo verso la porta. Prima di poterla aprire, Yukiko chiese "Shiho-Chan, non ce l'hai un cappello da metterti?" Ai alzò le spalle, e disse, con indifferenza "finora, gli unici cappelli, o per meglio dire, berretti, me li ha sempre prestati Kudo." Sav, che insieme a Yukiko, si stava sforzando di non fare battutine, che poi avrebbero di conseguenza portato all'essere ignorata da Ai per il resto della giornata, disse "Se vuoi, ti posso prestare io un berretto, di quando ero alle Elementari..." Ai fece di nuovo spallucce, e Sav lo prese per un "D'accordo". Così, attraversando un Portale che la portò a casa sua, Sav ritornò con un berretto verde militare, che davanti aveva un simbolo rotondo, simile ad una specie di labirinto, ed una scritta bianca, Banco di Sardegna. Lo porse ad Ai, e disse "È un berretto che ci avevano dato a scuola in terza Elementare, insieme ad una maglia, che però aveva i colori invertiti. Gli usavamo quando andavamo in gita, solo che adesso il berretto non mi sta più..." Ai strinse un po' il berretto, e se lo mise in testa. Dopo che controllarono di aver preso tutto, e dopo che Sav constatò di avere la testa attaccata al collo*, uscirono finalmente dall'abitazione. Mentre le tre stavano camminando, Sav chiese, leggermente preoccupata, a Yukiko, senza farsi sentire da Ai, che era un metro davanti a loro "È prudente secondo lei, andare in giro così...?" "Non lo so... speriamo solo che, se oltre a Vermouth, anche gli altri sanno della loro identità, loro non si trovino qui...".
(Heiji) ero nervoso. Kudo ci stava mettendo un secolo ad arrivare. Mi aveva detto di incontrarci al parco di Beika, ma è da quasi mezz'ora che sto aspettando. "E poi sono io quello che arriva sempre in ritardo...!". Ero appoggiato al tronco di un albero, dando ogni due minuti, uno sguardo seccato all'orologio che avevo al polso, mentre scandivo i secondi, battendo nervosamente il piede destro per terra. E poi c'è lei, la ragazza dalla coda di cavallo di fianco a me, che, una volta ti vuole scuoiare vivo con le proprie mani, e un'altra sembra che abbia: preso dieci nella verifica di Storia, trovato sei mila Yen per terra, e, già che ci siamo, perché no, anche vinto te volte di fila alla lotteria. "Ma chi la capisce sta lunatica qua...!?". Kazuha era appoggiata dall'altra parte del tronco, alla mia destra, e stava fissando il cielo limpido, con un sorriso sereno sul volto. Era vestita con dei jeans a metà coscia, scarpe da tennis bianco-grigio e una maglia gialla a maniche corte, che lasciava scoperto l'ombelico, ed un gilet bianco. "Beata lei che è vestita così..." pensai, passando mi il braccio sulla fronte sudata, giurando due cose. Uno: che appena fosse arrivato Kudo, lo avrei lasciato almeno cinque ore sotto il sole cocente. Due: che, se non ci fosse stata tutta quella gente, oltre che Kazuha, mi sarei levato la maglia, come avevo già fatto col giubbotto, venti minuti prima, e che mi sarei buttato nel Lago alla mia sinistra. "E dire... che a Osaka... fa quasi freddo... almeno Kudo mi avesse avvisato, del fatto che c'è l'Inferno qui a Tokyo, non mi sarei lasciato la maglia di lana, ed i jeans lunghi...". Poi, lanciai uno sguardo verso Kazuha. Aveva un'espressione beata, come se per la mente, non avesse nessuna preoccupazione o pensiero. I raggi del sole sole, che passavano attraverso le foglie, le illuminavano il volto sereno, mentre i petali di ciliegio, le danzavano attorno, rendendola più bella, di quanto non lo fosse già. Poi, una voce mi risveglió dai miei pensieri. "Come mai mi stai fissando, da ben cinque minuti?" mi chiese Kazuha, che, nel frattempo, si era accorta che la stavo fissando. "Ma che dici, Idiota! Non stavo guardando a te! Stavo guardando la gelateria, dall'altra parte della strada...! Ho un caldo tremendo!" risposi io, girando la testa dall'altra parte, ed arrossendo appena. "Effettivamente... c'è un po' di caldo..." disse tranquillamente lei, sventolandosi la mano sinistra, per fare aria. "Un """PO'"""!!?? Sta qui sta scherzando spero. Ci sono almeno trecento gradi!" pensai, guardandola sbalordito. "Che ne dici... se ci andiamo a prendere un Gelato?" propose lei, facendo un sorriso da bambina. "Quando fa quell'espressione, è irresistibile...". Annuii, con una finta espressione indifferente, e ci dirigemmo verso il negozietto. "Aaahh!! Sono in paradiso!!" esclamai, beandomi del fresco che c'era là dentro, e ringraziando gli Dei, per averci fornito i climatizzatori e ventilatori.
(Kazuha) "Aaahh!! Sono in paradiso!!" disse Heiji, alzando le mani al cielo, appena entrammo nella gelateria. Mi diedi una manata in faccia, rassegnata per il suo comportamento, e diventando più rossa, del nastro che avevo tra i capelli, per l'imbarazzo. "Che figura...!". Fortunatamente, non c'era quasi nessuno là dentro. Ci dirigemmo verso il bancone, per scegliere i nostri gelati. Io presi, come al solito, quello vaniglia e pistacchio, mentre Heiji, prese il solito gelato alla nocciola e stracciatella. Prendemmo le nostre coppette, dopo aver pagato, e ritornammo al parco. Ci sedemmo su una panchina, ed incominciammo a mangiare i nostri gelati.
*frase per far capire alle persone che ho la memoria che è il contrario di quella degli Elefanti.
Angolo di una che non aggiorna dal Paleolitico:
Finalmenti ci d'appu fatta ad agiornai!🙌
Per favore, non mi ammazzate!🙇🙇🙇
Lo so che non aggiorno da mesi, ma, vi prego, scusatemi!!!!!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
bySav
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