Pericolo ghiacciato
-Riesci a camminare?
-Sì, papà.
-Ma sei sicuro?
-Sì, papà.
-Ma proprio sicuro sicuro?
-SI', PAPA'.
Conan fulminò suo padre con lo sguardo: ma perchè cavolo doveva essere così iperprotettivo?
(Visto che poi i danni li fa lui. Sì, sono cattiva, lo so. ndSarah)
-E' solo che... La gamba è di nuovo apposto da poco più di tre giorni, sei sicuro che ci vuoi andare?- Provò Shinichi.
-Sì, ora sto bene.
-E se te la rompi di nuovo?
Shiho guardò il marito, con aria di rimprovero.
-Non dirle nemmeno 'ste cose!
-Perchè?- Chiese lui, osservandola confuso.
-Perchè porti sfiga, e va a finire che succede.
Rachel, già vestita di tutto punto, ridacchiò. Qualche ragazzo della loro classe, già nel pullman, la osservarono sognanti.
Conan lanciò un'occhiata gelida ai ragazzi.
Beh, non si poteva negare che Rachel, ereditando parecchio dalla madre, fosse bella. I vestiti le calzavano a pennello, mostrando le gambe perfette. I capelli, legati in una coda alta, risaltavano nel suo completo blu, e anche gli occhi zaffiro, sempre ridenti, erano capaci di ammaliare qualsiasi ragazzo.
Se Rachel non fosse sua sorella, constatò Conan, forse sarebbe letteralmente caduto ai suoi piedi.
L'unico difetto della ragazza, erano gli innumerevoli cerotti che coprivano i graffi delle partite di calcio.
"Come fa una ragazza tanto bella a giocare a questo sport è un mistero".
Lei lo guardò, e gli rivolse un'occhiata interrogativa.
-Che c'è, sorellina?
-Dov'è Seiji?- Chiese lei, preoccupata.
Conan non fece nemmeno in tempo a rispondere, che sentì Seiji urlare in lontananza.
-IO NON CI VOGLIO ANDARE!
-Sciocchezze! Sono più di due settimane che non esci e stai sempre chino sui libri! Vuoi mandare la tua vita sociale a farsi benedire?!
Heiji, il padre di Hattori, stava letteralmente trascinando suo figlio, con tutti i bagagli, per un orecchio. Poi, con la grazia che solo un campione di kendo può avere, scaraventò suo figlio abbastanza vicino a Rachel.
-Papà! Io devo studiare matematica!- Ringhiò Seiji.
-Ma che la studi a fare se sei un genio?!- Heiji osservò il figlio, che si irrigidì.
"Non gli ha detto del votaccio..."
-Beh, sai come è fatto Seiji, no?- Conan intervenne immediatamente, dando una pacca sulla spalla dell'altro ragazzo- Una minima imperfezione e va subito in panico!
Heiji annuì, e poi scompigliò i capelli di Seiji con aria paterna.
-Ok, però cerca di divertirti, per favore. Ti stai stressando ultimamente.
Seiji fece spallucce, e guardò Rachel, che gli sorrise.
-Voi eravate tutti qua?!- Esclamò Sarah, spingendo Shinichi, che la osservò con sguardo truce- Vi stavamo cercando.
La strega indicò con la testa Mei e Kaito, che li stavano raggiungendo.
-Sicura di aver preso tutto, Mei?- Chiese l'ex ladro.
La ragazza annuì, e poi sorrise leggermente a Conan.
Lui si sforzò di fare lo stesso, senza mostrarsi sorpreso o euforico per quel piccolo gesto.
Rachel non ci teneva a mostrarsi bella, ma non poteva fare altrimenti, visto il suo viso angelico e il suo fisico. Al contrario, Mei faceva di tutto per non sembrare bella. Sembrava voler scomparire, in quel suo completo bianco, che le nascondeva il corpo, e il cappuccio per poco non le copriva gli occhi completamente. Non era altissima, ma nemmeno una tappa.
Nonostante ciò, Mei era davvero bella, ed era davvero sciocca a non accorgersene. Anche vestita in quel modo, era meravigliosa.
-Come va la gamba?- Chiese lei.
-Meglio, ora posso muoverla, vedi?
Mei annuì, con uno strano bagliore negli occhi.
-Sono davvero felice per te.
-Io ti devo ringraziare, è grazie a te se ora posso di nuovo muoverla bene e se un giorno giocherò di nuovo a baseball.
La ragazza annuì di nuovo, e poi si guardò in giro. Alla fine, i suoi occhi tornarono su quelli di Conan.
Lo prese timidamente per mano, e lo portò in disparte. Sembrava davvero tesa.
-Ehi, Mei, tutto ok?- Chiese Conan.
Mei prese un respiro profondo.
-Ti ricordi l'altro giorno? Sembravo proprio un'altra persona, vero?
-Beh, sì...
-Quella persona... non esce tanto facilmente. E... E quindi volevo dirti che quella è una parte di me che... insomma... Volevo dirti che io ti...
Un colpo di tosse fece voltare entrambi i ragazzi: James e Sonnie li stavano osservando con aria corrucciata.
James si avvicinò a Mei prendendola per un braccio. Conan era intenzionato a dargli un pugno in faccia, ma Sonnie lo prese per il braccio e lo trascinò via.
-Vedo che ti sei ripreso, amore.- Sibilò la ragazza.
-E io vedo che sei la solita invadente.- Rispose ad altrettanto tono il ragazzo, osservando Mei.
Aveva la testa bassa e sembrava insofferente, mentre James blaterava chissà quale scemenza.
-L'ho invitato io, se proprio ci tieni a saperlo. E lui ha sua volta ha invitato il fratello che ha invitato quegli altri.
Arrivò finalmente il momento della partenza. Shiho si era assicurata almeno cinque volte che i figli avessero tutto il necessario, mentre Shinichi si era limitato ad osservare gli spasimanti di Rachel con un ghigno poco rassicurante.
-Sarah, sicura che non possiamo andare anche noi?- Conan sentì Kaito supplicare la moglie.
-Ma sei scemo!? Ti ho già detto sette volte di no! Mei è grande, se la caverà! Sei soffocante, caro mio!- Sbuffò Sarah.
-Giusto!- Esclamò Shinichi- Che volete che succeda?
-Per prima cosa: butta quel coltello, poi ne riparliamo.
Salutati i genitori con un cenno della mano, Conan si preparò a sorbirsi due ore e mezza di pura noia, invidiando Rachel, che, seduta accanto ad Albus, poteva almeno parlare con qualcuno di decente.
Non gli andava proprio di parlare riguardo qualche cosmetico appena lanciato con la sua 'leprottina', come si autodefiniva la Suzuki.
Rimase ad osservare la sorella per qualche secondo: c'era qualcosa che non andava.
"Che fine ha fatto quel fissato di panda arcobaleno?" Si chiese, cercando con lo sguardo Seiji.
Era strano che Hattori non si facesse vedere quando qualche ragazzo svolazzava intorno alla secondogenita Kudo, visto che entrambi erano piuttosto protettivi.
Se lo trovò un posto dietro di lui, con il libro di algebra in mano.
-Non si accorge di niente, è inutile che provi a parlargli.- Sbottò Rose, seduta accanto al ragazzo- Scorpius si è addormentato quando ha provato a decifrare le prime tre addizioni algebriche.
Conan guardò ancora più dietro: già, oltre Rose, Albus e James anche Scorpius si era aggregato.
Tutti i maghi presenti.
"Già..." Il ragazzo guardò fuori dal finestrino, sorridendo, immaginandosi ancora su Tokyo, assieme a Mei "...credo davvero nella magia."
***
-NEVE!- Urlò Rachel, scendendo dal pullman- Metri e metri di neve!
-Dai, plebei!- Gracchiò Sonnie- Ora andate tutti nell'albergo e posate la vostra roba!
Come a comando, la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze prese i bagagli e si avviò verso il vasto edificio, alla fine della pista da sci.
-No, tesoruccio, a me e a te i bagagli ce li porta il mio maggiordomo!
Conan vide un uomo di mezza età caricarsi la valigia di lui e i dieci trolley di lei.
-Ma... ce la fa da solo?
-Sì! Ora vieni, cucciolo, andiamo a sciare!
Kudo si sforzò di sembrare calmo e non irritato, e spinse delicatamente la ragazza, che lo osservò sbigottita, e raggiunse sua sorella.
Si voltò verso la sua fidanzata, e, provando a non mostrarsi beffardo, disse:
-Allora se non ti dispiace, aiuto Mei e mia sorella a portare dentro i bagagli, ok?
Stava per voltarsi trionfante, quando si ritrovò sommerso da valigie.
-Allora se non ti dispiace, porta pure i miei.- Disse Clara, ridacchiando.
-T...Tu?
Honoka, Angel e Yuki scesero dal pullman, e, a comando, buttarono le valigie una sull'altra sulle spalle del ragazzo.
-Ma... Voi che ci fate qui?!
-Ci ha invitate Mei.- Disse Yuki, raggiungendo Clara.
-Se vuoi...- Tentennò Angel- possiamo portarcele da sole i bagagli...
Di certo non era stoffa dei Kudo lasciare delle donzelle in difficoltà -parole di Shinichi, ovvio- soprattutto se erano orfane e cieche. Così, il ragazzo sorrise e si caricò tutte le valigie ed un coniglietto di peluche, sperando che la gamba non si spezzasse di nuovo.
***
La pista si riempì, in meno di mezz'ora, tutti erano intenti a sciare o a lanciarsi palle di neve.
Conan non l'avrebbe mai ammesso, ma tutto quel freddo, ideale per la stagione, era l'ideale per staccare la spina dallo studio.
Sonnie aveva fatto la cosa giusta.
Che strano dirlo.
Certo, c'era tutta quella gente che si divertiva, scherzava e provava ad attaccare bottone... E poi c'era Seiji.
Il ragazzo stava seduto in disparte sulla neve, con delle occhiaie e uno sguardo nervoso.
Rachel prese per il braccio il fratello, indicando Hattori.
-Mi sta ignorando. Prova a coinvolgerlo tu.
-Dubito fortemente che ascolti me se non ha ascoltato te.
La sorella gli rivolse un'occhiata fulminante, e indicò di nuovo Seiji.
Conan gli si avvicinò: c'erano un sacco di calcoli complicatissimi, scarabbocchiati su foglietti che si stavano inzuppando nella neve fresca.
-Seiji?
-Non ora, sto studiando.
-Seiji, ma è vacanza.
-Sto studiando, lasciami stare.
Conan sbuffò:
-Queste cose le hai capite benissimo, ora, perché non...?
-SE LE SAPEVO NON AVREI PRESO QUEL TRE SU CENTO!- Sbraitò l'altro- ORA LASCIAMI STUDIARE, KUDO. O VUOI UN ALTRO OSSO ROTTO?
Conan si allontanò, con sguardo preoccupato.
Guardò Rachel, e li sospirò.
Sciare era abbastanza difficoltoso, con la gamba ancora 'arrugginita', ma Conan sapeva arrangiarsi.
Sonnie era più lontana, a chiacchierare con le sue amiche, e questo fu un bene; finalmente Kudo avrebbe trovato un po' di tempo per pensare.
Mei era fantastica, dolce, poco sicura di se... E lo faceva sentire strano, euforico e tante altre cose allo stesso tempo. Provava davvero qualcosa per lei: amava i suoi difetti ed i suoi pregi, il suo isolarsi.
Perchè lei non vedeva quello che vedeva lui?
Sonnie non era brutta, a parte gli occhiali di strass troppo appariscenti, ma nemmeno bella come Mei. A contrario della figlia di Kaito, la Suzuki si impegnava per far vedere la bellezza esteriore, con chili e chili di trucco, vestiti troppo stretti e cellulari appena arrivati sul mercato.
Certo, il loro non era mai stato vero amore, era semplicemente 'attrazione', siccome entrambi dovevano distrarsi da qualcosa.
O forse Sonnie non voleva distrarsi da niente ed era prepotente di suo.
Baciare Sonnie ed essere il suo ragazzo non era niente in confronto a stare anche solo vicino a Mei.
Conan sperava davvero che Mei provasse per lui le stesse cose, anche se era fin troppo timido per chiederle una cosa del genere.
D'altro canto però, lasciare Sonnie sarebbe stato difficile, perchè infondo lei forse provava qualcosa per lui.
Come a comando, Conan alzò lo sguardo verso la pista, dove due figure stavano litigando. Si avvicinò lentamente, e poi serrò i pungi: erano James e Mei.
Lei sembrava quasi stringersi in se stessa, lo sguardo basso e quasi tremante. James sembrava furioso.
-Lasciami stare, James. -Sussurrò lei.
-NO. VOGLIO DELLE RISPOSTE, MEI, E LE VOGLIO ORA!
La ragazza non disse niente, si limitò ad osservarlo e a voltargli le spalle, con l'intensione di allontanarsi.
Ma James non glielo permise: con gesto fulmineo, le prese il polso, e la fece voltare con forza verso di lui.
Conan sussultò, e si avvicinò lentamente, digrignando i denti.
-Lasciami stare...!- Mei tremava, ed osservava la mano forte del ragazzo stringerle il suo polso esile.
-Voglio sapere cos'ha lui che io non ho. Dimmelo, Mei... DIMMELO!
Lei chiuse gli occhi, intimorita.
-Lasciala, Potter.- Ringhiò Conan, osservandoli.
James lo fulminò con lo sguardo, pieno di odio e rabbia repressa. Si voltò ad osservare Mei, e poi ghignò.
-Ma guarda chi viene, Kuroba, il tuo cavaliere!
Conan rivolse lo sguardo verso Mei, che lo stava fissando confusa e stupita, gli occhi spalancati.
Lui cercò di sorriderle, di dire che andava tutto bene.
James mollò la presa della ragazza, e si avvicinò a Conan, che sostenne lo sguardo intimidatorio del ragazzo.
-E' evidente che cerchi guai, Kudo.
-Mai quanto te.- Sorrise Conan, con aria di sfida, cercando di guadagnare tempo.- Mei, vai.
Lei sussultò e lo guardò.
-Ma... Ma Conan...
-Vai via, Mei!
La ragazza si irrigidì, sembrava quasi ferita. Kudo stava per chiederle scusa, ma quella se ne era già andata, esitante.
L'aveva ferita? Eppure, voleva solo aiutarla.
Ma ora era James il suo problema principale.
-Posso sapere cosa hai tu in più di me?- Ringhiò Potter.
Conan socchiuse gli occhi, non sapendo cosa rispondere, visto che anche lui si era chiesto la stessa cosa per tre mesi, se non per il fatto che era James quello che aveva più di lui.
-Non lo so. Il cervello, forse?
"Pessima mossa." Si disse "Criticarlo non servirà a migliorare la situazione... Soprattutto se..."
E James lo fece: prese la bacchetta dalla tasca del giaccone, con lo sguardo di uno che già si immaginava cosa sarebbe successo dopo.
Conan indietreggiò: non era un mago. Lui non poteva fare niente.
"Che invidia..."
Già, era davvero invidioso di James, che era stato con Mei negli anni migliori, perchè lui poteva e Conan no? Voleva tornare indietro, avere quella lettera come Mei, seguirla, indossare la cravatta rossa e oro che aveva sempre la ragazza, proteggerla da James...
-Ora, finirò quello che dovevo fare tempo fa. Tu mi hai portato via Mei... Dal primo giorno ad Hogwarts, sul treno... Sempre a te... Lei pensava solo a te! A quanto le mancavi, e tu le avevi anche spezzato il cuore! Non te la meriti. NON MERITI LA MIA MEI!
Potter lanciò un incantesimo, e Conan lo schivò prontamente, finendo a faccia a terra.
Si alzò, con la testa che gli girava per la botta.
L'atmosfera era elettrica, e James sembrava ancora più furioso di prima.
Dopo momenti che sembravano interminabili, Conan si decise ad urlare quello che si teneva dentro.
-MEI NON E' MAI STATA TUA! NON E' DI NESSUNO! SARA' LEI A SCEGLIERE, ANCHE SE LA AMIAMO!
Ecco. Ora la calma del mago non poteva più essere recuperata.
James lanciò di nuovo lo stesso incantesimo, e Conan lo schivò, cadendo di nuovo a terra.
Fece quasi per rialzarsi, quando sentì quella classica brutta sensazione di pericolo, il brutto presentimento. Si voltò tremante verso la montagna, che sembrava si stesse sgretolando.
-Non vorrai dirmi che... che il mio incantesimo...?- Tremò James.
La neve della montagna stava scendendo sempre più veloce, più pericolosa... Conan sgranò gli occhi, sicuro che quello scenario gli fosse rimasto impresso negli occhi.
-CORRI!- Urlò a James.
La corsa contro il tempo sembrava quasi ossessiva. Conan si sentì come contro suo padre, quella sera che Sarah e Mei erano accorse per salvare lui e sua madre, prima che Shinichi tentasse di freddare anche loro due.
Sentiva le urla degli altri ragazzi, i pianti, le corse, il fiatone.
Quando vide le porte dell'hotel, gli sembrò di vedere una visione divina. Riuscì ad aprire la porta, e, spinto dagli altri ragazzi, finì diritto alla reception.
Dalla porta vetrata, Conan osservò la neve placarsi fino a bloccare l'uscita.
Con il fiato che gli mancava, il ragazzo osservò tutti gli altri ragazzi e James al suo fianco.
Riuscì a scorgere Seiji, pallido e tremante.
-Seiji!- Urlò.
Hattori si voltò:
-Conan, grazie a Dio, stai bene?
-Sì... Dov'è mia sorella?
-Non era assieme a te?
Conan si sentì come se avesse ricevuto un pugno nello stomaco. Si guardò in giro, cercando di scorgere la vaporosa coda di cavallo della sorella, i suoi rari capelli ramati.
"Rachel... Rachel!"
-CONAN! SEIJI!
E poi la vide, trafelata, ma sana e salva.
-Rachel, sorellina!- Urlò, correndole incontro ed abbracciandola- Stai bene, oh cielo!- Le scoccò un bacio sulla fronte.
Seiji la strinse forte a se, e lei sembrò rilassarsi.
Sonnie arrivò in fretta e furia, abbracciando Conan, e lui le accarezzò distrattamente i capelli.
"Dov'è?" Pensò, guardandosi intorno "Lei dov'è?!"
-Angel! ANGEL!
Conan si staccò da Sonnie, seguendo le voci di quelle tre bambine che conosceva anche troppo bene.
Clara, Yuki e Honoka erano sedute per terra, in lacrime.
-Ragazze...- Sussurrò lui.
Clara lo guardò, e poi nascose lo sguardo.
-Dove...Dove è finita Angel?- Chiese.
-Era... Era di la... In disparte a fare un pupazzo di neve...- Sussurrò Clara.
-Stavamo per raggiungerla... Quando... quando c'è stata la valanga e...- Honoka si interruppe.
-Mei... Mei ci ha detto di andare... l'ha raggiunta lei e poi... poi la neve...- Yuki urlò, nascondendo le lacrime nella sciarpa.
Conan rimase a fissare il vuoto, tremante. La sensazione che qualcuno gli avesse strappato il cuore lo stava opprimendo.
-E poi la neve le ha sepolte vive.- Concluse, sentendo le lacrime bagnargli il volto.
Ciao a tutti.
Ho aggiornato, visto?
Lo so... Forse ora sarete furiosi con me, però abbiate pazienza.
Domani ricomincia la scuola, e le vacanze non sono andate gran che bene, quindi sono in quella fase di depressione massima...
Vabbe, per farmi distrarre, ho deciso che dal prossimo capitolo metto le curiosità buttate a cavolo dei personaggi della storia e ora è arrivato il momento delle classiche domande che vi faccio chiedere come in ogni mia storia a tutti i personaggi che volete.
Iniziate, e risponderò nel prossimo capitolo :D
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