capitolo 16: "gli occhi d'argento....."
Punto di vista di Neko:
Non devo cedere la mia mente ferrea alla penetrante e costante stanchezza che mi stuzzica e annebbia in questo momento così teso, non voglio addormentarmi. Guardo concentrato il suolo cercando di schivare le fauci funeste e fameliche del sonno irrequieto che continuano a lapidare la mia resistenza; a terra giacciono inermi e impolverati i miei arti addormentati. Interrompo il mio sforzo disumano basato sulla forza di volontà alzando il capo per sorvegliare Rossana la predatrice che sembra immersa in un sonno quieto e privo di disturbi. Tutto tace intorno a noi, l'unico rumore percettibile per pochi è il frusciare dell'erba selvatica accarezzata e sollecitata dal muoversi del fresco vento. Per quale ragione ora la sua anima fiera è intaccata da un sentimento così spregevole ed effimero come il desiderio di uccidere? Non riesco neanche ad ipotizzare una motivazione convincente e tollerabile. Vorrei riuscire in qualche modo ad aiutarla e ho anche tentato di soccorrerla ma ogni mio tentativo impavido e sconsiderato è fallito miseramente. Non sono stato cauto con lei, avrei dovuto prestare più attenzione al vasto modo fuori da me piuttosto che rimanere radicato alla mia egocentrica sofferenza, in quel momento di sconforto se avessi aperto prima gli occhi forse avrei potuto......ora che ci penso, credo fosse inevitabile. Il destino ha voluto che ci separassimo ancora. Certo che siamo delle calamite per le disavventure, la sfortuna ci è alle calcagna continuamente, vorace e vogliosa di sottometterci ci pedina incessantemente. Tornando alla realtà, l'aspetto sempre soave della ragazzina si è modificato leggermente dopo quella sottospecie di incidente che ha dovuto sopportare alcune ore fa: i suoi lineamenti e le sue sembianze non sono stati alterati; i suoi occhi e i suoi indumenti invece sono stati tramutati più volte dalla arpia. Anche se, sommariamente, la metamorfosi non ha modificato nient'altro del suo aspetto, alloggia all'interno di quel suo involucro di carne una creatura anonima e misteriosa assetata di sangue. Ora i suoi capelli grigi splendono come il pallore candido della luna scossi dal soffio di Zefiro mentre dorme beatamente incatenata al freddo palo. Mentre ammiro la ragazza in tutta la sua ineguagliabile bellezza, mi accorgo preoccupato ed allarmato che il suo viso così sicuro viene solcato da brillanti lacrime corvine e dorate che la rendono, ai miei occhi da innamorato, ancora più bisognosa d'aiuto. Dall'occhio sinistro, coperto dalla palpebra, scorrono irrequiete e funeste delle scie nere come l'inchiostro e dall'altro, anch'esso chiuso, le lacrime sono di color oro. Cadendo al suolo ritornano comuni, cioè trasparenti, cancellando le traccie lasciate dal loro scorrere venendo assorbite dal terreno arido su cui sono precipitate. Mi avvicino gattonando silenziosamente verso la pulzella in difficoltà, cercando di essere silenzioso come il passo delle formiche o come una piuma che collassa. Mi fermo, infine, davanti alla giovane mettendomi scomodamente in ginocchio sporgendomi verso di lei spostandole alcuni capelli dalla fronte mentre contemplo la candida e romantica atmosfera che avvolge le nostre anime indegne: la bianca luna rischiara il monotono nero freddo della notte puntellata da stelle luminose; il vento soffia dolcemente scuotendo delicatamente i nostri capelli mentre il continuo brillare della luna illumina il suo viso così amareggiato e allo stesso tempo sollevato e felice, un contrasto che riesce a trasmettere il suo travagliato stato d'animo. Sarà anche caratterialmente diversa da come era prima, con indosso degli strani abiti molto provocatori, ma nonostante tutto questa ragazza è la mia principessa, lo sento. Mi alzo leggermente dalla mia postazione felice per prelevare un fazzoletto dalla mia tasca asciugandole delicatamente, senza sottrarla a Morfeo, le lacrime che le bagnano le gotte arrossate, percorrendo tutto il suo viso con il pezzo di stoffa. Poi, riposto l'utensile, mi sporgo verso di lei con un espressione che riesce totalmente a manifestare l'amore che provo per lei, per accarezzarle le guance rosee e togliendo da esse anche i rimasugli sfavillanti delle gocce passate. Sentire la morbidezza delle sue guance calde, puntellate da piccole e simpatiche lentiggini, sotto la pelle sensibile delle mie dita, rilascia in me un senso di sicurezza. Questa sensazione è come se mi ricordasse che ovunque andrò, ci sarà sempre una persona paziente e altruista ad attendere il mio ritorno con ansia. Ma codesta persona è da proteggere come un tesoro, non posso permettermi di sbagliare nel difenderla dal male che brama a lei altrimenti perderò ancora una volta ciò che ho di più caro al mondo. Non voglio soffrire di nuovo, non voglio vedere il suo viso sofferente invaso da scie intense di lacrime causate da un mio fallimento. Il mio unico desiderio, per adesso, è farla sorridere ogni giorno e farla commuovere per la gioia che spero di poterle far provare in un futuro radioso e rassicurante. Ma non credo che ciò sarà sempre possibile, purtroppo. In fondo io non sono altro che un mortale e monotono ragazzino il cui desiderio è solamente proteggere ciò che per lui è caro, ma questo è un fattore che nessuno al mondo potrebbe mai riuscire a modificare. Diminuisco lievemente la forza della mia mano nel sfiorarla e lentamente indietreggio l'arto cerando di non distoglierla dal suo sogno mentre i miei occhi ammaliati non riescono a distoglierle lo sguardo da lei . Nel momento in cui sto per togliere la mano dalla calda superficie, quella della ragazza prende di scatto ed involontariamente la mia avvicinandola al suo viso e afferrandola saldamente. Ella stringe fortemente la mia appoggiandola sul suo viso che strofina teneramente sulla mia parte del corpo. Io, ancora sorpreso, vedo apparire sul viso della ragazza un sorriso flebile e delicato che ridona alla ragazza i suoi colori originali.
Rossana- " Neko......" dice ciò nel sonno facendo scalpitare il mio cuore dall'emozione. Ormai non ho più scelta. Dato che la signorina non vuole lasciare la mia mano mi siedo vicino a lei appoggiando, senza farle male, la sua testa sulla mia spalla, per permetterle di dormire in una posizione più comoda, mentre la mia mano è ancora attaccata alla sua guancia. Intanto, io guardo la luna assaporando il dolce profumo che emana la fanciulla trasportato delicatamente dal vento. Dopo aver passato un'oretta fermo e inchiodato a lei, decido di alzarmi cercando di essere il più silenzioso possibile sfilando la mia mano dalla sua che ormai non oppone più resistenza. Sollevo il mio corpo dal terreno nell'intento di ritornare al mio albero di fronte alla prigioniera, ma prima di far ciò, abbasso il capo e le do un leggero bacio sulla fronte sussurrandole nell'orecchio:
io- " Buonanotte." recandomi dopo a destinazione. Mi siedo di nuovo sul suolo appoggiando la mia schiena al tronco dell'essere vegetale. Sono più o meno le due di notte e il sonno inizia a prendere il sopravvento in me. A poco a poco sento le palpebre diventare sempre più pesanti e di conseguenza iniziano a calare esauste non autorizzate spingendo i miei occhi a chiudersi in un leggero sogno di pochi minuti, spero. Sogno, non so cosa la mia mente stia proiettando ma sembra essere apparentemente bello, stranamente sento una sensazione di pura beatitudine come se tutte le mie preoccupazioni fossero volate via, questo sentimento pacifico non ha una ragione concreta. E' così bello sognare spensieratamente. Un momento, ora io riesco finalmente a capire:..."C'è la mia famiglia lì, in fondo ad un tunnel apparso dal nulla e non troppo lungo, che prende il tè in totale tranquillità nel giardino fiorito della nostra vecchia e nostalgica villa. Riesco anche a distinguere due figure famigliari in quel raduno gradevole e lontano, essi sono i miei migliori amici nonché i miei incredibili compagni d'avventura: la mia Rossana si allena costantemente con la sua arma fragile mentre Angelo aiuta la mia principessa nel gioco del tiro al dardo di ghiaccio, tecnica che sfortunatamente non le riesce molto bene e su cui continua incessantemente ad esercitarsi a causa della sua testardaggine. Che atmosfera così calda ed accogliete si prostra davanti ai miei occhi alla fine del buio corridoio. Assaporando il dolce odore nostalgico che proviene dall'uscita, mi percorre come un fulmine la mente delicatamente una sensazione candida simile a quella che provavo quando ero a casa. Cerco di avvicinarmi all'altra sponda del percorso, ma più mi avvicino ad essa, più la mia meta si allontana rapidamente da me. Inizio di conseguenza a correre il più velocemente possibile cercando di raggiungere quei dolci sorrisi, sfoggiati da chi ho di più caro ed ora lontani dalla mia portata, ma niente non riesco a raggiungerli. Mentre dalla mia fronte cala incessante e amaro il sudore e sento salire nelle mie gambe la stanchezza, una figura scura anonima appare all'improvviso dietro alla mia famiglia. Riesco a distinguere la figura sfocata che si aggira felina tra le persone che amo: esso è "Il dittatore malvagio" ,nostro nemico giurato che non riesco ancora a vedere in maniera nitida. Egli si avvicina indifferente a mia madre e a mio padre con due spade in pugno che sguaina abbandonando al suolo i due foderi. I miei genitori si accorgono finalmente della mia presenza, che inerme giace ancora pietrificata nel perenne tunnel, chiamandomi. Non appena i due si rendono conto delle intenzioni del dittatore armato alle loro spalle pronto ad aggredirli, iniziano a gridare finché le loro urla non cessano a causa di un'atto disumano: quel mostro taglia la testa ad entrambi mentre io cerco invano di arrivare al giardino correndo disperatamente. Non appena osservo le teste dei miei famigliari ruzzolare come palloni al suolo da cui sgorga il loro puro sangue, iniziano a scendere delle forti e pungenti scie liquide dai miei occhi mentre io grido a squarcia gola di avere un briciolo di pietà nei miei e nei loro confronti e di fermare questo assassinio alla mia vita, urlo ciò mentre continuo disperatamente a correre verso l'uscita. Egli a poco a poco si avvicina al mio amico che intento a spolverare il tavolino non si accorge del percolo che corre. La belva uccide anche lui conficcandogli una delle due spade nello stomaco e facendolo cadere al suolo morente. Io continuo a gridare come un indemoniato spargendo fiumi di lacrime nel mio infinito percorso. Quando ad un certo punto vedo che la terribile creatura si avvicina silenziosamente, mentre ripulisce le due spade dal sangue che ha versato in precedenza, alla mia principessa sorridente che continua ad esercitarsi ignara di ciò che sta succedendo attorno a lei. Mi fermo un secondo. Ora ho inteso ciò che vuole farle. Ricomincio a correre più veloce di prima versando tutte le lacrime che ho in corpo nel vederlo lentamente avvicinarsi a lei.
Neko- " Ti prego non la uccidere!!!!!!! non lei ti prego. E' tutto quello che ho!!!!!" gridò ciò tra le lacrime quando egli mostra vittorioso la sua spada a me agitandola nel vento mentre lei che mi osserva con un sorriso celestiale, anche se non sa che quello sarà l'ultimo della sua flebile vita. Lei no, è tutta la mia vita. Tutto il mio presente e futuro! Se lei muore muoio anche io. Senza di lei non posso vivere. Io ho bisogno dei suoi caldi sorrisi e della sua gentilezza. Finalmente, dopo ore passate a correre inutilmente, arrivo davanti all'ingresso del giardino e mi avvicino alla mia amata, ma prima di riuscire a difenderla cingendola in un'abbraccio con lo scopo di essere uno scudo, egli la uccide con la sua spada incrostata. Ella cade con il sorriso stampato in volto, che a poco a poco si spegne in lacrime, davanti ai miei occhi al suolo morta. Io grido furente e incontrollabile il suo nome mente corro da lei, o da ciò che ne rimane, tra le lacrime prendendola tra le mie braccia tremanti. Il suo sangue copre il rosa delle mie dita mentre le mie lacrime le bagnano il viso freddo come il gelo che desiderava dominare. La mia amata è morta davanti ai miei occhi e io non ho potuto far niente per impedire ciò. Ora come farò a vivere, senza di lei la mia vita diventerà un'inferno. Io voglio morire se non posso avere al mio fianco le persone che amo. Ricostruirmi una vita è impossibile senza di loro....Ad un certo punto, tutto intorno a me si vela di bianco e il giardino con l'erba sotto i miei piedi scompare a causa del mio risveglio." Riapro gli occhi accompagnato da una dolce e tetra melodia.
Dischiudo dolente ed intontito le palpebre fino ad allora serrate, sollevato del fatto che tutto ciò che ho visto era un sogno. Alzo delicatamente lo sguardo verso Rossana, che ha ripreso i colori innaturali, mentre canta, con la sua dolce voce, una canzone dal tetro significato.
???- "Se il ponte cade giù anche il Re morirà,
quando tutto cade nessuno vivrà;
Se il Re cade, cadono anche i nobili
che uccisero il popolo con atti ignobili.
I ricchi bruciano tra le macerie di ciò che hanno creato
morendo avvolti dal male che hanno dato.
La morte è un male per alcuni ed un bene per altri.
Se si ha paura di essa, non ci saranno nemmeno gli astri.
Se i nobili cadono,
i cittadini si arrendono.
Di armi e guerre il regno perirà,
e anche il cielo soffrirà.
Il padre che tanto ammiravi ora è li che uccide per se stesso
mentre tu assimili ciò che lui ti ha trasmesso.
I bambini impotenti restano a guardare terrorizzati
quello che poi ripeteranno realizzati
dimenticando l'orrore che una volta avevano negli occhi.
Se il ponte cade giù tutti gli uomini muoiono
mentre io ballo, sopra le macerie che sopravvivono,
nel vedere i loro corpi.
Ridendo della loro morte e dei loro sbagli
creati dai loro stessi tagli.
Io vivrò se il ponte cadrà.
Io vivrò se la morte verrà......"
Io ascolto incantato e preoccupato questa melodia maligna piena di odio e di verità accompagnata da un dolce ritmo tradizionale e accogliente che ricorda molto le piccole canzoni che fuoriescono da un carillon. Non avrei mai immaginato che a codesta ragazza piacesse così tanto la morte. Deve aver avuto un infanzia terribile o un futuro inesistente per comportarsi in questo sadico modo, oppure le piace senza una motivazione apparente. Certo che, nei suoi occhi non vedo tutto quell'odio presente nelle strofe del testo della melodia, io vedo in essi il riflesso di una landa triste e remota dimenticata dal mondo. Voglio fare qualcosa per aiutarla, ma cosa fare in questi casi? Ad un certo punto faccio un leggero starnuto involontario che fa voltare la falsa principessa verso di me mentre mostrandomi un cordiale e nobile sorriso. Incominciamo di conseguenza a conversare avvolti dalle fitte tenebre della notte con le loro dolci stelle.
???- " Vedo che si è svegliato padroncino, si sente bene?" perché usa il "voi" nel riferirsi a me e perché mi ha soprannominato padroncino? più che un padrone a cui dover obbedire io per lei desidero essere considerato un'amico, almeno fino a quando non svelerà la sua identità al sottoscritto.
io- " Non c'è bisogno di essere così formali anche se di certo la situazione in cui ti trovi non è una delle migliori, ehehe...(risatina leggera)." dico ciò con aria giocosa per rendere meno densa l'aria che si respira, è come se fra me e lei pendesse un filo costantemente teso e sul punto di rompersi.
???- " Come desidera, allora come ti sembra la serata?" certo che questa ragazzina è irrecuperabile. Ma, mi sono accorto di una cosa: se qualcuno di voi lettori lo ha già notato, ella si sta comportando diversamente da prima. Fino a poco tempo fa era cupa ed altamente inquietante ed emanava un'aura intimidatoria e impura, ora è come se avesse scacciato quel istinto omicida, che ha sfoggiato al nostro primo incontro, per diventare la bambola che effettivamente appare. Credo che sia meglio essere cauti nel relazionarsi con lei ed evitare di fare mosse avventate così da non risvegliare il mostro che le abita nel cuore.
io- " Penso che oggi la luna sia più splendente del solito." dico ciò spostando lo sguardo sulla luna di un pallore cadaverico e allo stesso tempo di una luminosità celestiale.
???- " Che bel pensiero la penso anche io così, non capita tutti i giorni di vedere una luna così piena." dice ciò con la dolce voce acuta e innaturale che la ragazza che mi ha catturato il cuore utilizzava solo quando mi chiedeva dei favori o quando si sentiva in imbarazzo. Amo quella sua sciocca e inusuale voce da bambina indifesa solo che io preferisco di gran lunga il suo parlato originale intrigante e leggermente maschile, ma il tono candido e originale con cui si rivolge a me per rimproverarmi lo ritengo il migliore del suo repertorio vocale. Voglio rivedere la vecchia lei, mi manca più di qualsiasi altra cosa. Voglio sentire il calore delle sue mani e le sue labbra sulle mie.....forse sto un po esagerando in questo momento ma desidero davvero tanto darle un bacio che unisca i nostri cuori con un unico tocco, ma credo che lei non si senta ancora pronta per ciò preferisco attendere quieto l'istante in cui mi perderò nel sapore delle sue labbra. Non voglio fare qualcosa che le rechi fastidio, non desidero allontanarla ancora di più da me e poi lei non ha ancora chiarito codeste questioni romantiche con se stessa. Non sa ancora che via intraprendere, ma, qualsiasi sarà la sua scelta, io voglio che la percorra con me al suo fianco. Spero solo di non ferirmi alla fine dell'attesa quando il dado sarà tratto e il frastuono della verità echeggerà ancora contro questa porta. Ma, per il momento la mia missione è scoprire chi è la ragazza che l'ha sostituita barbaramente nella sua fragile mente manipolandola.
io- " Si molto bella........ma tu ora devi dirmi chi sei?" dico ciò in maniera diretta ed impulsiva, scorgendo la ragazza mentre solleva leggermente le labbra fino a renderle un sorriso provocatorio mentre il suo sguardo si fa sempre più divertito e incuriosito.
???- " Eheheh(risatina leggiadra) non posso ancora svelarti la mia natura mi dispiace, ho ancora molte cose da portare a termine in questa dimensione." a causa di queste sue parole così insolenti sento ribollire il sangue rosso nelle mie vene calde e percepisco il guizzare dei miei nervi irrequieti che portano i miei sensi in uno stato di allerta. Mi precipito con una velocità simile a quella di una saetta verso di lei che seduta composta e in modo totalmente aggraziato come una dama settecentesca, si appoggia poi al freddo palo. Mi siedo difronte a lei sedendomi sul pavimento mostrandole a denti stretti uno sguardo agguerrito e determinato cercando di suscitare scalpore in lei.
???- " Ci tieni immensamente a lei, vero?" dice ciò con un tono di voce timido come un sussurro quasi impercettibile ma che nelle mie orecchie ha la stessa potenza distruttiva di uno squillo di trombe.
io- " Questo è ovvio, rinuncerei alla mia stessa vita pur metterla al sicuro. Quindi ti prego rispondi a questa mia singola domanda: chi sei veramente e cosa stai cercando da noi? " la prego in fin di voce, percependo chiaramente il leggero luccichio che i miei occhi emanano in questo momento al fine di strapparle una risposta da quella sua bocca ridente e viscida.
???- " Mi dispiace dal profondo del cuore, (porta una mano vicino alla bocca coprendola come se avesse in mano un ventaglio) ma non posso davvero dirtelo. Caro giovanotto abbi pazienza e la verità sarà presto svelata." forse sono stato troppo impulsivo nell'esprimerle la domanda, o ordine, ma qui c'è in ballo la vita della piccola ragazzina ed io non posso permettere che lei venga sottomessa e sfruttata in questo barbaro modo da un essere anonimo. Io nutro per lei sentimenti troppo forti e inarrestabili, non posso rimanere uno spettatore neutrale. Ma, fintanto che la superba sirena ammagliatrice è in possesso del suo corpo, devo cercare di contenere la mia rabbia.
io- " Scusami non sarei dovuto essere così aggressivo e assillante con te." dopo ciò cala un vacuo e penetrante silenzio glaciale tra noi due che persiste sino al momento in cui perfora la freddezza atmosferica di questa quiete una sua arguta e aspra richiesta:
???- " Slegami ti prego, non ce la faccio più. Queste catene mi stritolano i polsi come serpi" mi dice ciò con gli occhi velati dalle lacrime che attendono di cadere mentre si sporge con il busto sempre più verso di me frenando questa sua azione solo quando tra i nostri volti la distanza è di circa quindici centimetri. I suoi occhi sono così vicini ai miei che posso coglierne ogni minima sfumatura mentre le sue labbra rosee mi appaiono così invitanti. Incantato e perso nei suoi lineamenti non mi rendo conto di stare arrossendo fino a che non mi fa notare questo mio rossore il suo leggiadro sorriso divertito e beffardo. La ragazza ghignante distanzia i nostri volti.
???- " Ho colpito nel segno, eh? Tu la desideri davvero tanto, non è vero? Sfortunatamente lei nutre ancora dei dubbi su chi dei due pretendenti scegliere. Forse non riesce a fidarsi di te. La vorresti tutta per te vero? scommetto proprio di si piccolo egoista." la sua espressione mostra a porte aperte la sua crudeltà affascinante e radicata nel suo cuore di marmo. Ma a quelle sue parole non posso restare indifferente ed involontariamente distolgo lo sguardo dai suoi due occhi dissimili. Solo dopo aver errato realizzo l'immane stupidaggine che ho fatto nel non averla guardata negli occhi dopo aver udito la sua affermazione. Ma nel momento in cui giro il mio viso verso di lei ricompaiono come un'angelica illusione, i colori scuri dei capelli e degli occhi di Rossana, restituendole il suo aspetto comune. Mi precipito a fissarla negli occhi intensamente cercando quell'irresistibile luccichio rossastro che ogni volta scorgo nei suoi due specchi. Sconvolto e entusiasta, individuo tra le increspature di marrone intenso e vivace quel suo incantevole e costante bagliore che mi conferma la presenza della sua proprietaria in quell'insieme di muscoli.
io- " Rossana finalmente riesco a rivedere il tuo viso. Ho temuto di non poter più contemplare la tua ineguagliabile personalità ." mentre queste sincere parole sfuggono dalle mie labbra, ella con un movimento brusco e abile riesce a liberare le sue braccia dalle catene che prima la imprigionavano come una gabbia di fili di ferro che custodisce il continuo movimento d'ali di un'usignolo. Ma le impedisce di volare lontano dal mio controllo uno spezzone di catena che le cinge la vita bloccandola al palo su cui appoggia la sua schiena.
Ella con movimenti fluidi, nonostante il peso delle catene continui ad opprimerle lo stomaco, si sporge verso di me chinando la testa mentre mi accarezza il braccio scoperto, dato che indosso una maglietta nera e rossa senza maniche, inizialmente con tocco delicato, come quello di un petalo contro una foglia secca, ma gradualmente aumenta la pressione che esercita fino a farle premere il palmo della sua mano contro la superficie estasiata del mio arto facendo diminuire automaticamente e gradualmente le distanze fra noi. Questa sua azione impulsiva ed improvvisa mi fa sobbalzare. Il mio cuore sussulta e la frequenza dei miei battiti inizia ad aumentare mentre percepisco il lieve rossore del mio viso espandersi ad ogni suo movimento. Con l'altra mano libera, invece, sfrega dolcemente la mia guancia velata di rosso, impedendomi di distogliere lo sguardo dai suoi occhi vispi e contenti mentre ella persiste in questa stramberia. Le sue gotte sono colorate da un rosso soffuso e sfumato, mentre le sue labbra appaiono ai miei occhi sempre più invitanti. Non sono a conoscenza di cosa le stia accadendo ma l'unica cosa di cui sono certo è che l'ha tramutata. Ma questa sua mutazione non mi dispiace per niente se le ha permesso in questo momento di avvicinarsi ancora di più a me demolendo quel muro d'imbarazzo che si crea tra noi. Ella gradualmente sale con la mano percorrendo tutto il mio arto immobilizzato con le sue dita affusolate fino a posare sul mio petto il suo palmo alla ricerca di un maggior contatto. Nel frattempo sono paralizzato dalla vergogna e dall'emozione come una roccia intento a contemplare la bellezza e la felicità del presente che allegramente vivo limitandomi ad arrossire. La fanciulla si sporge lentamente verso me fino a che la distanza ravvicinata le permette di poggiare la testa sul mio petto in tutta indifferenza mentre esso continua a muoversi a ritmo dello sfarfallio del mio cuore. Immagino nella mia testa un martello pneumatico attivo che martella monotonamente le membra, ho pensato a questo attrezzo tecnico perché rappresenta al meglio la tensione e l'incertezza che mi stritolano il pensiero in questo preciso momento. Ella continua a far sprofondare il suo capo sempre più nel mio petto come se stesse scavando nei miei organi interni e nei miei pensieri alla ricerca del mio cuore già facente parte del suo dolce dominio mentre io dall'alto assaporo con il tatto il suo calore cingendola in un'abbraccio insicuro. Il calore che ho sempre desiderato toccare con queste mani ora è proprio sotto i miei polpastrelli e questa afa percorre tutte le mie vie interne fino a raggiungere il mio cervello.
La ragazza alza le sue braccia agilmente fino ad aggrapparsi alla mia testa, giocherellando con le mie ciocche di capelli e spettinandomi sensualmente l'acconciatura. A poco a poco la sua testa si solleva dal mio petto su era tiepidamente rannicchiata, e nell'istante in cui i nostri sguardi si incrociano scorgo sulle sue labbra scolpirsi un ghigno accattivante. Prima che il mio cervello potesse comprendere la ragione di quell'espressione artificiale e primordiale allo stesso tempo per poter dunque precederla e fermarla, ella con uno scatto interrompe la mia accurata analisi sollevando maggiormente il viso per poi avvinghiarsi sul mio collo baciandolo e mordendomi la pelle pallida. Contemporaneamente le sue mani mi scompigliano avare i capelli scompigliandomi la frangia già spettinata al naturale, questi suoi due tentacoli si spostano dal petto alla testa. La fanciulla avida incomincia a rimuovere la purezza immacolata del mio collo attraverso di delicati e romantici baci che percorrono l'intera superficie. Subito dopo l'atmosfera diventa sempre più calda facendola atteggiare in modo ancora più audace ed espansivo: crea tanti altri marchi sul mio collo con l'ausilio dei denti. Nel frattempo io come mi comporto? Non faccio altro che arrossire e gemere di piacere come un cretino mentre la stringo tra le mie braccia accarezzandole dolcemente la testa, nonostante desideri prendere io le redini della situazione. Mi piace questa sensazione di pienezza che si è generata in me in un momento così intimo per noi, voglio che sia unicamente lei a comportarsi in questo modo con me. Non permetterò ad un'altra ragazza di scatenare in me queste emozioni all'infuori di lei. Voglio percepire il nostro legame intensificarsi ogni giorno di più. Ora siamo soli io e lei. Adoro sentire il tocco delle sue labbra stuzzicante sulla mia pelle, vorrei riuscire a spingermi più affondo con lei strappandole quel candore puro dalla sua carne, ma non farei ma nulla senza il suo consenso e in più lei deve ancora decidere che cammino intraprendere mentre a e tocca rimanere lucido. Ma in questo caso posso abbandonarmi al mio amore per lei evitando di reagire il più possibile. Mi perdo nella nostra passione mentre lei continua a marchiarmi con lividi rossi e vividi segni sul collo facendomi agitare ad ogni suo morso. Voi adesso vi starete chiedendo il motivo della mia tanta agitazione ma sappiate che questa è la prima volta che provo tutto questo ammassarsi continuo di emozioni e sentimenti variegati. Sono stato preso alla sprovvista dalla signorina appena risvegliatasi da un sogno profondo come un'oscuro abisso e mistico come l'ignoto, ma amo le sorprese soprattutto di questo genere. Ella, con il fiatone, ferma il suo operato per poi alzare lo sguardo puntandolo contro i miei occhi annebbiati dalla passione infuocata che si è creata tra di noi. La pulzella però non si ferma di certo qui, si solleva leggermente dal suolo a cui è incatenata raggiungendo il mio orecchio di cui incomincia a mordere famelicamente e a leccare vorace il lobo. Io cerco di apparire indifferente a tutto ciò ma disintegra la mia corazza solida da duro il mio arrossire incontrollato mentre ella inizia ad avvicinarsi impavida alla mia faccia. Percepisco le mie gambe ripiegate su se stesse tremare e la felicità raggiungere ed avvolgere il mio cuore che pulsa velocemente in completa agitazione. La mia dama incomincia soave a baciarmi delicatamente le guance bollenti e la faccia, avvolte leccando la superficie di carne, unico e insignificante dettaglio che non mi aggrada totalmente. Ormai sto per varcare il mio limite di autocontrollo, non so per quanto tempo potrò ancora placare i pensieri per nulla puliti che mi confondono sempre più e che straripano dalla mia mente come un fiume in piena. Sto per sfiorarle le labbra a forma di petalo di rosa bordeaux con le mie che non possono competere con la perfezione delle sue. Ad un certo punto ella si divincola dal mio abbraccio e schiva il mio atteso bacio. Il suo gesto così inaspettato mi lascia pietrificato.
Rossana- " Allora cosa ne pensi?" dice ciò ritornando nella posizione di prima continuando, come se niente fosse accaduto, a baciarmi la guancia
io- " A cosa dovrei dare un parere?" chiedo curioso cercando di schivare i suoi attacchi.
Rossana- " Ovviamente all'assaggino che ti ho dato di lei."
Cosa succederà in seguito? Chi avrà detto ciò: la vera Rossana o la ragazza misteriosa? Come si comporterà Neko? Chi è in realtà questa anonima persona? Lo scoprirete nel prossimo capitolo.
Spazio autrice:
Scusatemi per l'estremo ritardo....durante l'inverno ho dovuto studiare molto per via di un'importante esame scolastico che mi hanno somministrato a giugno, quindi non ho potuto scrivere su wattpad. Ma in questo mese cercherò di rimediare pubblicando il prossimo capitolo il più presto possibile. Scusate ancora per il ritardo.
P.s. la canzone che trovate sopra è tratta dall'anime Anohana che consiglio vivamente di vedere.
Tanti saluti dalla vostra Neko-chan ^w^
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