capitolo 10: "gocce di vernice (fra i pennelli)"

.........davanti ai miei sorpresi e completamente incantati occhi marroni, si estende imponente e allegramente una breve ma magica foresta composta soltanto da enormi e biologici pennelli d'artista con la punta, in crini di cavallo come i duri archi dei violini, permanentemente ricoperta di una grande quantità di vernice colorata che cola dalla punta per creare, sotto di essi, delle pozzanghere colorate di un grande diametro e di una profondità sconosciuta ma molto grande, presumo. La foresta è onnipotente e ammaliante con i suoi colori ti spinge alla amara ed esaltante follia che avvolge inconsciamente la tua mente nel vedere una tale stranezza. Se fosse per me io mi costruirei immediatamente una piccola e discreta casetta ,tra il materiale artistico, e di stabilirmici all'interno per tutta la mia insignificante vita che a poco a poco viene scombussolata da questi inconsueti paesaggi. I miei due compagni d'avventura incominciano velocemente a scendere dall'immensa collina di confine tra le due regioni per poi aspettarmi sotto stando attenti ai nemici che potrebbero circondare il perimetro. Inizio a scendere anche io giù dalla rupe ma in maniera goffa e vigile per evitare di togliere la mano dai pochi appigli che trovo durante la mia lenta discesa. Tolgo lentamente una mano da una roccia per afferrarne subito un altra e il mio piede tocca ,in quel preciso istante, un'altra roccia per poi scendere di un paio di centimetri: una discesa lenta e noiosa che consiste solo nel eseguire pochi ma importanti movimenti che a volte possono essere fatali. Tocco con un piede una piccola ed insignificante roccia buttando tutto il mio peso corporeo sulla gamba che penso sia saldata ermeticamente alla parete. Ma la roccia ha disgraziatamente la superficie liscia e scivolosa e la gamba ,accompagnata dal resto del corpo, scivola su di essa facendomi cadere all'indietro in maniera lenta e allarmante. Perché le cose brutte capitano solo a me, la sfiga si è innamorata della sottoscritta e spero sinceramente che egli sia un bel tipo. Mentre vedo il mio corpo cadere nel vuoto e la parete davanti ai miei occhi, paralizzati, allontanarsi sempre più da me penso e ripenso al terribile e malaugurato impatto doloroso che subirò nel atterrare violentemente sul  suolo argilloso. L'impatto avverrà precisamente tra: tre( inizio a tremare), due(mi manca il respiro), uno(chiudo gli occhi)................ ma invece di sentire la ruvida argilla mischiata alla sabbia sulla mia povera e paralizzata schiena, percepisco un forte calore e morbidezza che circondano la mia vita. Volto felice e allarmata la testa per poi vedere commossa il mio bruno salvatore dagli occhi da cerbiatto,il mio eroe, Angelo, mi ha ineguagliabilmente salvato la vita. Certo che tutto sommato sono una felice persona fortunata e quindi mi salvo sempre dagli imprevisti spiacevoli che mi avvolgono e mi fanno fare delle orrende figuracce. Mentre ringrazio amorevolmente il cielo del dolce paladino che ha mandato in mio soccorso, le braccia del dolce ragazzo mi tengono sempre più stretta e felice. Capito in situazioni anche molto molto piacevoli e di questo me ne vanto. Mentre incomincio ad arrossire in maniera nettamente evidente il mio salvatore china lentamente il capo verso il mio piccolo orecchio e mi tira sempre più vicino a lui. 

Angelo- " Ti ho presa ragazzina, non ti lascerei mai cadere sappilo ( sorriso innocente) " Finita la frase che mi ha fatto completamente ed indubbiamente arrossire una voce infuriata inizia a rovinare il piacevole momento di pace che ho trascorso fino ad un minuto fa.

Neko- " Se non vi dispiace noi dovremmo andare" dice codesta frase in modo seccato ed arrabbiato sciogliendomi dalla dolce presa per poi portarmi lontana da Angelo conducendomi frettolosamente in un  luogo sconosciuto ad entrambi . Camminiamo a passo veloce tra gli enormi e possenti tronchi di legno lavorato dei quasi alberi finché la mia guida si ferma velocemente in un punto per poi spingermi violentemente contro la legnosa parete del pennello bloccandomi le mani con le sue portandomele sopra la testa in modo da avere pieno controllo su di me. Aiuto!! Ho abbassato di nuovo la guardia, uffa! Certo che lui è davvero un soggetto veramente intraprendente e vorace. Io so che lui sa essere un vero guerriero e gentiluomo ed anche che esso è un grande e imprevedibile felino che ti aggredisce quando meno te lo aspetti, ma non mi aspettavo che mi aggredisse in questo preciso momento. Mentre arrossisco e mi dimeno per cercare di scappare dalla gagliarda presa ,egli indifferente si avvicina al mio piccolo orecchio. 

Neko- " Certo che fai di tutto per farmi comportare da cattivo ragazzo eh, tu ci tieni proprio ad essere torturata da me vero?( sorrisetto malizioso)." e dopo aver detto quelle attraenti e provocatorie parole inizia velocemente e con ingordigia a leccarmi l'esterno dell'orecchio che mi procura solletico e fastidio. A poco a poco lo sento scendere verso il mio povero e teso collo di porcellana investendolo di piccoli e innocenti baci che poi si riversano sulle guance facendomi arrossire violentemente dal piacere. Ormai mi ha letteralmente presa e mi azzanna delicatamente e con passione come un lupo che mangia un tenero agnellino, la situazione non mi dispiace più di tanto perché dopo il suo essere così stupido e affascinante è anche la persona di cui il mio cuore è in indipendenza. Ciò vuol dire in parole secche e povere che lui è la persona di cui mi sono innamorata per metà, perché il mio cuore appartiene anche al giovane e gentile arciere che si preoccupa per me e mi tiene sempre sotto la sua ala protettrice. Ora che ci penso con attenzione, questa dolce e amata situazione non è corretta nei confronti dell'altro che mi ha salvata da una terribile ed incombente caduta per poi stringermi affettuosamente tra le sue accoglienti braccia. No, questo non è giusto almeno fino al fatale ed importante momento in cui il mio povero e confuso cuore furente non avrà preso una decisione. Ma ciò avverrà nell'atteso e speranzoso futuro a cui noi tutti affidiamo la nostra vita. Allora arrivata a questa giusta e sofferta decisione mi libero velocemente e ,stranamente, facilmente dalle pesanti e strette mani del mio amante per poi spingerlo sul suolo argilloso.

io- " Per oggi basta così, ha già fatto abbastanza."

Neko- " Quindi, domani posso continuare principessa?(sorriso divertito) "

io- " Certo che no razza di carnivoro, e se lo fai di nuovo ti darò un bel pugno così ci penserai due volte la volta seguente, capito idiota? " dopo gli porgo la mano per aiutarlo a rimettersi in piedi mostrandoli un sorriso gentile, un po forzato, e molto divertito. 

Neko- " Chiara come il sole ,lady. Ma posso farti una piccola domanda?" dice questa arguta frase interrogativa afferrando saldamente e delicatamente la mia mano alzandosi intorpidito dal suolo ghiaioso su cui io lo avevo fatto cadere. Mi sento veramente soddisfatta della mia rude e divertente mossa che lo ha catapultato al suolo come una bambola di pezza.  

io- " Certo ( sorriso angelico), ma vedei di sbrigarti c'è Angy che ci sta aspettando"  

Neko- " Sai io prima non ti stavo trattenendo con forza, quindi ti saresti potuta liberare facilmente dalla mia presa. Ma invece non lo hai fatto, anzi sei anche arrossita di brutto, vero coniglietta? ( ghigno malizioso e felice) Quindi mi chiedo se io per caso ti faccio sentire qual cosa di speciale, tu che dici (sorrisetto malizioso)?" dice ciò stringendo ancora più forte la mia mano aspettando divertito e curioso la mia risposta. Io non lo sopporto quando mi prende in giro in questa maniera divertita e romantica fatta per farmi salire la pressione e la timidezza segno concreto di una risposta positiva. Lo voglio decisamente picchiare a sangue ma, per evitare di ucciderlo, fermo il mio istinto omicida. 

io- " Ehm.....io....." dico ciò con una voce flebile e imbarazzata provocando in lui una dolce e felice scintilla negli occhi che lo rendono incredibilmente felice. Devo farmi coraggio e....

io- " ...Ma che dici, sciocco. Io non provo nulla per te solo una grande amicizia ,quasi fraterna" dico questa frase evidentemente poco convinta e imbarazzata e per di più ho anche il viso molto e indiscretamente arrossato per la vergogna ed anche perché quando dico delle bugie di rifiuto o sentimentali, la mia faccia mi contraddice arrossandosi in maniera esponenziale.    

Neko- " Il tuo cervello dice così, ma il tuo cuore no e io lo so di certo. In più il tuo imbarazzo e il tuo rossore ti contraddicono coniglietta. Ehehehe. Allora vuoi essere sincera con me una volta tanto?( sorriso divertito e malizioso)" dicendo questa ultima frase mi stringe fortemente la mano. Io allora ,per evitare di mostrargli i miei ancora insicuri e mischiati sentimenti che risuonano impetuosi nell'anima, tolgo velocemente la mia gelida mano dalla sua che invece è calda e confortevole per poi correre velocemente indietro lasciandomi alle spalle il sorpreso e soddisfatto gatto che mi osserva in lontananza. 

Neko- " Ottimo lavoro gatto, l'hai fatta scappare via. Ma guardando la sua reazione vuol dire che per me c'è ancora una speranza. Aspetto impaziente le tue dolci e divertenti reazioni ,coniglietta. Non mi arrenderò finché non cederai" dice queste parole borbottando in maniera impercettibile, e sfortunatamente non riesco a sentirle, dopo inizia a seguirmi a ruota ma lentamente e in maniera silenziosa degna di un felino come lui. 

Intorno ai miei piccoli e vispi occhi si estende un intera foresta di pennelli con al disotto, vicino alla piccola radice, un enorme pozza di vernice ad olio che cambia colore da albero ad albero. La folta e spettinata chioma dei finti alberi è composta: da spessi crini di cavallo chiari bagnati perennemente dalla vernice che cola da essi percorrendo rapidamente il tronco, producendo delle allegre scie sull'arbusto, creando al disotto una grande pozzanghera colorata. Il terreno in cui alloggiano tranquille e perennemente le radici è costituito da singola argilla levigata e pressata, per camminare facilmente, con della sabbia in alcune zone. Rispetto all'immensa e sublime foresta che avvolge la mente in una colorata ed incantevole ragnatela non lasciandomi mai sfuggire, il suolo povero e desertico rende il paesaggio doppiamente incantevole . Mentre percorro il percorso già fatto in precedenza seguendo le impresse ed evidenti impronte lasciate da me ed il mio molestatore prima, osservo attenta e rapita il paesaggio intrigante che mi circonda memorizzandolo nella mia mante utilizzando la mia povera e arzilla memoria fotografica che non lascia discreto nessun dettaglio. A volte penso che al posto di fare come professione da grande la pianista potei intraprendere senza problemi la vita di detective o di infiltrata. Ma personalmente la musica mi attrae nettamente di più con l'emozione che provoca e dei sentimenti che riflette nelle melodie. Percorro pensierosa il sentiero già tracciato per ritornare al noioso e pericoloso punto di partenza dove ci aspetta arrabbiato e preoccupato Angelo che quando ci guarda corre velocemente verso di noi abbracciandomi sollevato e felice mentre rivolge al mio complice strani sguardi di sfida e di vendetta di cui semplicemente non conosco la ragione. Sapete, le mie compagne di scuola durante le medie mi chiamavano ottusa perché in effetti non capisco niente d'amore. Forse l'arguta ragione del suo nervoso comportamento è: lo abbiamo lasciato solo in una foresta inesplorata con due pesanti e grandi valige e uno zainetto con del cibo da sollevare. Bhe, capisco il suo carattere scontroso nei nostri confronti dopo il peso che ha dovuto mantenere. 

Essendo le otto di sera decidiamo saggiamente di riposarci all'inizio della foresta, preparando le due grosse tende e una più piccola ,per il gatto che essendo molto sfaticato e menefreghista non ha voluto portare per se una grande a causa del suo peso accontentandosi così di una piccola in cui ci si può a malapena infilare all'interno. Così impara a fare il pigro, sciocco di un gatto menefreghista e sadico. Ricordate, cari lettori, di non essere mai pigri e di essere sempre attivi e determinati davanti alle difficoltà e alla lunga vita. Dopo aver preparato faticosamente le colorate e impermeabili tende da campeggio preparo un piccolo fuoco usando la primitiva tecnica dei due paletti che ho provato faticosamente ad utilizzare ma è stata facilmente smentita da un piccolo accendino rosso che ha appiccato il fuoco, utilizzato da Neko ovviamente. Ora stiamo parlando allegramente del più e del meno lamentandoci del clima insopportabile e afoso e della guerra mentre ci sono anche i piccoli insulti tra i due sciocchi che provocano una violenta guerra civile che vince ineguagliabilmente il dolce Angelo infliggendo all'avversario un pugno possente sul diaframma mettendolo al tappeto. Ovviamente io durante la guerra, ho il ruolo di spettatore e rido e rido soltanto nel guardare il poco equilibrio di Angelo e delle bizzarrie del gatto. Stando con questi due sciocchi scopro ogni giorno la normalità e la felicità per molto tempo negate, scopro anche vari sentimenti e assaporando con piacere ogni critica a cui rispondo con sarcasmo e allegria provocando anche da parte loro delle fragorose risate. Questa è l'amicizia: sincera, pura , allegra, coraggiosa, desiderata , normale , vera, reciproca; che ora invade il mio cuore facendomi sentire accettata e felice, come un caldo vento africano che ti riscalda nel freddo inverno.  Dopo aver cucinato, per modo di dire perché ho soltanto riscaldato le pietanze, i tramezzini che avevamo preparato in precedenza, i miei due compagni iniziano una buffa chiacchierata:

Angelo: " Rossana la conosci la leggenda della foresta? presumo di no, vuoi che te la narri?"

io- " Certo perché no!" sono veramente curiosa.

Angelo- " Allora: C'era una volta il grande ed onnipotente gigante delle nuvole che alloggia dietro l'affresco anche se noi non ne abbiamo la certezza. Egli ha più o meno una migliaia di anni ma ha sempre avuto il cervello di un bambino di tre anni. Un giorno fece cadere dalla sua casa sulle nuvole, dei pennelli che atterrando sul suolo e si conficcarono in esso formando delle sottili radici che li attaccarono al terreno. Dopo un po il gigante morì conficcandosi un pennello nell'occhio..."

Neko- " Si può essere così stupidi?, ahahahahahaha (ride a crepapelle)"

Angelo- " Grazie per l'intelligente interruzione, beh questa è la strana legenda del posto spero ti sia piaciuta Ro." 

io- " Si grazie è stata molto utile ma io adesso vorrei tanto che mi raccontaste di voi, per favore"

Angelo- " D'accordo ma per quale ragione? se mi permette."

io- " Siete i miei unici amici e vorrei saper tutto sul vostro conto, vi basta come spiegazione?"

Angelo- " Si ,signorina. Allora inizio io?"

Neko- " Non ci pensare neanche ,caro lupo, ci penso io. Allora: sono nato in un luogo sconosciuto perché non ne ho memoria ,data la mia piccola età, e all'età di dodici anni un giorno i miei genitori adottivi mi dissero che i miei veri genitori erano morti e allora il mondo mi crollò a dosso. Caddi in depressione e a volte pensavo al suicidio per riuscire così a raggiungerli finalmente, ma un giorno decisi di cercare un lavoro. E così lavorai nella pulizia di fantasie indecenti o terroristiche per cancellarle dal mondo. Un giorno incontrai il ragazzo alla mia destra. Questo ragazzo mi ha aiutato a superare la mia piccola fase di "accettazione" ma un giorno dopo aver lavorato mi diressi a casa e........(sospiro triste)..i miei genitori adottivi erano scomparsi e la casa fu derubata. Angelo mi rassicurò e mi aiutò nella ricerca della mia famiglia ma poi dopo due mesi ,di ricerche senza sosta, arrivò il dittatore che trasformò tre regioni della stanza in sue proprietà private tetre e serie. Noi dobbiamo fermarlo a tutti i costi e trovare i miei genitori allo stesso prezzo." 

Devo dire che la tristezza che ha dovuto sopportare e gli avvenimenti avvenuti in seguito sono ben peggiori dei miei, non so come consolarlo o farlo sentire meglio ma io ti aiuterò sta tranquillo li ritroveremo sani e salvi, io sono qui per e con te. Affidati a me e confidati in caso di depressione. 

Angelo- " Beh, questa invece è la mia storia: io sono nato da una famiglia di nobili controllori di fantasie ma questa poi cadde in rovina a causa dei debiti che avevano i miei genitori quando andavano al casinò e non volevano pagare. Così finimmo in povertà e venimmo derubati da ogni cosa ,tranne dai vestiti. Incominciai a lavorare per delle famiglie nobili come schiavo e avvolte venendo picchiato o torturato a piacimento dai miei capi e avendo , di conseguenza, delle grosse cicatrici su tutto il corpo....." detto ciò inizia velocemente a sfilarsi la maglietta e a mostrarci le sue profonde cicatrici. Mentre arrossisco dato il suo bel fisico, sento una fitta attraversarmi il cuore. Io in confronto a loro sono stata più fortunata e mi lamento così tanto per un po di solitudine e per quei piccoli atti di bullismo che ho dovuto sopportare. Loro sono la manifestazione vivente della sfortuna e del coraggio che non avrebbero mai avuto se non si fossero supportati l'un l'altro. Loro sanno come affrontare a pieno la vita senza mai perdersi in chiacchiere ma combattendo per la patria e per la verità, io vorrei essere come loro. Lo voglio essere ma non ne ho la forza ma ,tentar non nuoce. Mentre penso e ripenso interrottamente al loro lacerante dolore, mi avvicino alla schiena del ragazzo e gli tocco dolcemente le infinite cicatrici, che marchiano il suo orgoglio, suscitando un'espressione seccata del gatto ma un sorriso arrossato dell'altro che mi guarda con dolcezza e affetto, come se mi volesse abbracciare per dimenticare il dolore che ha subito e per sfogarsi con me. Dopo essersi rivestito e raddrizzato per bene, ricomincia a narrare:

Angelo- "......un giorno però mio padre fu assassinato e la mia povera madre fu resa schiava dagli assassini di mio padre che sicuramente le avranno dato filo da torcere e sicuramente, per la fatica, sarà morta pochi mesi dopo. Io però continuavo ad essere torturato e corteggiato dalle mie padrone o dalle schiave usate come divertimento dei nobili maschi. Dopo pochi giorni scappai dalla mia schiavitù e mi nascosi nei boschi pensando e ripensando a chi affidare le responsabilità dell'accaduto. Ma ad illuminare la mia povera mente fu un bambino che aveva subito le mie stesse sfortune ma in maniera più leggera. Decisi di aiutarlo e di supportarlo ed anche egli, inconsciamente, lo fece con me mostrandomi un sorriso nelle situazioni difficili. Decidemmo, dopo che i genitori di lui fossero scomparsi, di uccidere il dittatore che rovinava il mondo in cui avevamo trascorso la nostra vita e di ritrovare i suoi genitori scomparsi. Questa è la mia storia spero di esserti stato d'aiuto."

Dopo aver ascoltato con senso di colpa, tristezza e attenzione le loro tristi e sfortunate origini che li hanno cresciuti e resi fiduciosi, afferrai entrambi i torturati ragazzi e li racchiusi in un grande e affettuoso abbraccio dove gli mostrai apertamente la mia grande compassione e il mio appoggio in qualunque situazione. L'abbraccio è ricambiato subito ed entrambi mi stringono forte a se pensando all'unisono ai terribili ricordi che hanno subito e affrontato con coraggio. 

io- " Tranquilli, se avete qualcosa da chiedere o qualche cosa che vi affligge, affidatevi a me e non abbiate paura di parlare. Io sono qui per voi, voglio aiutarvi e non abbiate paura. Ogni volta che volete essere confortai o sfogarvi, venite da me e parlatemi liberamente. Sono sempre qui per voi, ogni volta che volete, ogni volta che vi ferite, ogni volta che piangete. Io sono qui, ok?" detto questo entrambi i ragazzi disperati alzano lo sguardo verso il mio viso felice, speranzoso e confortane ed ad entrambi gli si illuminano velocemente gli occhi e gli appaiono due piccoli e dolci sorrisi sofferti e felici che a poco a poco si avvicinano sempre di più al mio viso. Mi fanno dono di due leggeri e affettuosi baci sulla guancia a stampo in cui riversano tutto il loro ringraziamento e la loro fiducia verso di me. Io vi aiuterò, vi sosterrò ma voi dovete fidarvi di me e non abbiate paura di un mio improbabile tradimento o di una mia piccola lacrima versata. Io vi aiuterò ragazzi, potete contare su di me senza riserve. 

Dopo esserci sfogati l'uno con l'altro in maniera intensa e rafforzando il nostro legame, ci rechiamo assonnati nelle nostre tende riparate e confortevoli dove il gatto ci entrava a malapena. Nella mia tende c'è:una piccola torcia che funziona a lucciole e tempera gialla che ricopre il vetro che blocca la piccola creaturina, probabilmente poi la libererò anzi sicuramente; un piccolo sacco a pelo che ho aperto totalmente e steso sul pavimento in plastica azzurra , per comodità; una piccola bottiglietta d'acqua d'acquerello filtrata e decolorata, anche se sinceramente ancora non mi fido. Non avendo minimamente un piccolo ed insignificante accendo di sonno,data l'agitazione di oggi, esco fuori dalla tenda e ammiro ammaliata il finto cielo ricoperto di stelle che si estende imponente sopra di me. Mentre lo guardo e ammiro, penso e ripenso alla bellissima avventura che sto vivendo con i miei compagni, divertendomi e appassionandomi sempre di più alla stupenda libertà celata in ogni luogo. Il cielo è magnifico con tutte le sue piccole stelle ed un incantevole nebbia che rende l'ambientazione misteriosa ed intrigante allo stesso tempo. Vorrei poter toccare le stelle e sentire la loro fredda superficie accarezzarmi amabilmente il dito per renderlo gelido e caldo all'interno. 

Mentre ammiro il bellissimo affresco animato che mi stupisce ed incanta ogni giorno di più, vedo cadere lentamente e leggiadramente da esso una piccola luce che a poco a poco, ma mano che la distanza tra me e lei diminuisce, si fa intensa. Davanti ai miei piccoli e increduli occhi quasi accecati dalla forte luce, c'è una grande ed immensa anima di un uccello incantevole e leggiadra che probabilmente sarà morto tanto tempo fa. Essa si avvicina ai miei occhi che sono attaccati ai suoi mentre li fisso incredula e stupefatta da quella bellezza divina.

Esso deve essere lo spirito di uno degli uccelli celestiali che sorvegliano il loro padrone terrestre dalla loro gabbia nella nostra anima. Sappiate che ognuno di noi nell'animo ha uno spirito guardiano diverso dagli altri che ci sorveglia e ci sostiene, ed ognuno di noi ha la caratteristica di esso. Vi sto parlando di leggende indiane, non di Harry Potter. Credo che questo maestoso uccello incantato sia il mio mistico guardiano che ha deciso di mostrarsi in questo incantevole e misterioso momento commovente. Ora egli è difronte ai miei occhi e mi guarda intensamente con i suoi neri ed intensi in cui racchiude tutta la saggezza e i misteri dell'universo, mi guarda e mi ammira in tutta magnificenza per poi incastrare il suo piumato e sottile collo tra il mio che è molto teso ed agitato. Sento la sua delicata e gelata freschezza diffondersi per il mio corpo irrigidito che poi a poco a poco sciogliersi in questo magico momento. Vorrei che il tempo con le sue stelle e la luna si fermassero per un momento e mi facciano assaporare la chiara luce proveniente dalla fenice di cristallo. L'incredibile spirito che mi coccola dolcemente è una Fenice di cristallo e polvere di stelle con: dei piccoli ed espressivi occhi d'argento e d'oro; delle ali piumate di cristallo che terminano con un arcobaleno delicato che si estende sulle piume inferiori; la coda fatta da dei sottili fili di luce lunare attaccate alla coda con delle stelle argentate e luminose, ed infondo alla coda c'è la polvere di Marte di colore rosso rubino che con il brillare del cristallo, delle piume e della coda lunare rene il contesto ancora più strano e leggendario. Dopo essere stata avvolta dall'abbraccio del mio spirito interiore esso con forza e delicatezza, affonda sempre di più il collo nella mia spalla fino a quando egli non penetra nel mio corpo facendoci entrare anche ali e coda. Provo un enorme piacere nel sentire l'onda purificatrice che avvolge la mia mente facendoci entrare i misteri del vento che per me sono ancora indecifrabili. Sento un forte freddo e una fresca brezza invernale che mi accarezza il viso, dopo inizio a sentire caldo e la fresca brezza si arresta per trasmettermi l'odore dei fiori e della vernice fresca. Il mio magico e leggendario spirito interiore si è nascosto dentro di me alloggiando nel mio cuore e donandogli il coraggio e la saggezza. Dopo aver atteso per un po di tempo il ritorno della creatura onnipotente, inizio a ritornare verso la mia tenda di plastica sentendo, mentre percorro la via del ritorno, il fragoroso russare dei due ragazzi. Mi scappa una leggera e silenziosa risatina divertita e mi rifugio nella mia grande e accogliente tenda azzurra e dopo essere rientrata chiudo l'accesso e tiro un grosso sospiro di stanchezza.

???- " Sai, fare passeggiate a notte fonda, non giova alla tua salute."

Una voce sconosciuta nascosta all'ombra della tenda mi dice a gran voce queste parole facendomi sussultare dalla paura. Sento il cuore battere accelerato e spaventato nel petto in maniera tonante e dura, mentre la mia bocca ed il resto del corpo sono perennemente bloccati. L'oscura e misteriosa creatura esce fuori dal suo appartato nascondiglio e si avvicina alla luce della torcia mostrando la sua vera figura. Muoio letteralmente di paura pensando ad ogni specie di fantasma, vampiro , lupo mannaro , bambola e assassino che può sbucare all'improvviso mostrandomi un coltello affilato e facendomi di conseguenza morire dal terrore. Ma per fortuna dall'ombra esce una persona molto conosciuta e di cui avrei dovuto riconoscere la voce già dall'inizio. 

io- " Sai che non è carino entrare nelle case altrui senza essere invitati."

Neko- " Ma io non riuscivo a dormire sapendoti a due metri di distanza da me, e anche perché non riesco ad entrare nella tenda( risatina dispiaciuta)."

Inizio ad arrossire in modo molto evidente che il gatto ha notato interrompendo la mia arguta risposta alla provocazione stendendosi sul pavimento in plastica ed appoggiando la morbida testa sulle mie gambe. Inizio ad arrossire in maniera ancor più evidente suscitando un grande e soddisfatto sorriso del gatto rivolto a me. 

Neko- " Lo sai che mi piace quando arrossisci, sei così buffa ed adorabile che mi viene voglia di mangiarti tutta quanta (sorrisetto malizioso)."

io- " Ma io te lo impedirò! perché gli ingordi non faranno mai una buona strada" e dopo aver detto la frase li do un leggero e delicato pugnetto sulla testa facendolo ridere a crepa pelle.

Neko- " Si mi piace anche questa te, mi piace tutto di te ( sorriso gentile)." a queste sue dolci parole inizio ad arrossire in maniera eccessiva e per eliminare la felicità e l'imbarazzo gli rispondo con indifferenza:

io- " C-chissà a quante r-ragazze l-lo avrai detto."     

Neko- " Che tu ci creda o no, tu sei la prima a cui lo dico. Parlo sul serio, per me tu sei veramente la mia primissima cotta ( sorriso da principe)."

A poco a poco mi sento avvampare e il respiro diventa più affannato mentre mi perdo in quelle parole e nella serietà del suo sguardo fisso nel mio. Inizio ad arrossire molto più di prima e il ragazzo compiaciuto mi tira verso di lui, che si trova accoccolato sulle mie gambe, per far si che i nostri occhi si perdano in quelli dell'altro. Siamo a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro e nella nostra testa si annebbia a poco a poco la ragione. Si avvicina impavido verso le mie labbra per farle combaciare alle sue, io intanto rimango imbambolata  attratta dal suo sguardo magnetico con i suoi occhi azzurri e con sfumature viola e gialle. Io, cioè, a me lui piace davvero davvero tanto e vorrei anche io condividere la dolce sensazione del primo bacio con lui e non dimenticarlo per il resto della mia vita, ma è ancora presto e non ne sono sicura. Sono ancora confusa tra le due strade e non ho ancora preso una decisione , anche se opto molto per il gatto e non solo per il suo bell'aspetto ma anche per il suo cuore coraggioso e dolce ma allo stesso tempo ribelle. Mentre si avvicina a me senza problemi il mio cuore grida a squarcia gola di precederlo nella dolce azione, ma la mia testa dice apertamente e saggiamente di no. Nel preciso momento in cui le nostre labbra si sarebbero inevitabilmente scontrate, io con grande audacia lo spigo via da me facendolo rotolare dall'altra parte della stanza. 

Neko- " Ma, che ti prende?"

io- " Non ti azzardare a farlo mai più, ok?!" dico in preda al rossore.

Neko- " Se non mi sbaglio, anche tu vuoi baciarmi no? E allora perché? Perché ti comporti così?( faccia da cane bastonato)." inizio subito ad arrossire più di prima. Come ha fatto a leggermi nel pensiero? 

io- " Io......n-non è che non voglia ma...... c'è un alt-....." dopo di che la sua faccia si rattrista e si fa cupa di colpo facendo diventare scura e triste la sua voce

Neko- " Ho..capito tutto adesso...è lui vero, il tuo piccolo freno?." sussurra queste tristi e cupe parole facendomi sussultare il cuore sentendo la tristezza nelle sue parole. Essendo troppo in colpa per rispondere gli faccio cenno col capo che la risposta è affermativa. Allora lui velocemente si fionda su di me facendomi sbattere contro il muro di plastica della tenda mentre egli mi blocca con forza le mani.

Neko- " Te lo farò dimenticare a tutti i costi, io non demordo. Tu sei mia!"

Dicendo ciò inizia a leccarmi il collo facendo dei piccoli intervalli con dei violenti baci. No, questa volta non glielo permetto. Non sono una bambola antistress, io ho una mia volontà ed anche il mio cuore. Questo è l'unico particolare che non mi piace di lui: è troppo territoriale, decisamente aggressivo, molto e teneramente geloso ma molto possessivo. Dopo tutto questi sono anche pregi perché indicano l'affetto che lui prova per me. Lo spingo, così, lontano da me e lo faccio uscire dalla tenda chiudendomi poi dentro lasciandogli un pugno di mosche in mano.

Neko- " Vedrai io ti farò cambiare idea, non ti lascerò andare via da me. Io tengo troppo a te e voglio solo il tuo bene e quindi ti proteggerò io. Fidati di me e sfogati quando ne hai bisogno tanto io sono qui per te." dicendo ciò ritorna nella sua tenda sconsolato. Io invece mi addormento e penso a ripenso a quanto lui mi piaccia e a quanto ci assomigliamo mentre mi ritornano in mente le parole di Angelo e le sue dolci gesta. Chi scegliere? Cosa devo fare per trovare un po di pace nel mio cuore, qualcuno mi aiuti. Io non voglio continuare ad oscillare come un pendolo tra i  due ragazzi facendoli soffrire con i miei rimorsi. Cosa devo fare? mi addormento pensando e cercando la risposta nel mio cuore.

La mattina seguente io e i miei compagni ci prepariamo alla partenza verso la nuova regione. Mettiamo tutti i nostri attrezzi da campeggio nei borsoni che porta Angelo per evitare che mi venga l'ernia, è così gentile, e ci dirigiamo verso il remoto e nascosto labirinto fatto di enormi cespugli alti dieci metri e lunghi venti che si intrecciano e si incastrano fra di loro come un filo. Noi dovremmo, ovviamente, accerchiare il labirinto per passare dalla via secondaria che ci condurrà tranquillamente dall'altra parte. Mentre camminiamo a passo svelto, per arrivare più velocemente alla meta, parlo allegramente con Angelo del più e del meno inventando giochi di parole e indovinelli per sdrammatizzare. Mi preoccupa soltanto Neko che cammina lento dietro di noi sbuffando ad ogni mia risata fatta a causa di una delle divertenti storie di Angelo. Forse ieri ho esagerato? non avrei dovuto essere così fredda, dopotutto lui è il mio migliore amico e mi ha sempre sostenuta e aiutata facendomi dimenticare il male che ho passato. Mentre camminiamo svelti sbadatamente inciampo su di un sasso e davanti a me c'è un enorme pozzanghera molto profonda di vernice rossa che sarà fra pochi secondi sarà la mia pista d'atterraggio. Ma a fermare la mia discesa è il gatto imbronciato che mi stabilizza e mi sorride prima di cadere di conseguenza nella pozza rossa. A causa della velocità in cui era accorso in mio aiuto e non avendo dei freni, cade nella pozzanghera e si tinge completamente di rosso, da cima a fondo. Sto correndo in suo aiuto con un asciugamano ma lui d'un tratto inizia a brillare intensamente di una luce rossastra che fa diventare il felino una piccola e luminosa stella  Mentre rimango paralizzata dalla paura e dallo stupore il mio migliore amico ,con cui ieri sera ho leggermente bisticciato nonché incerto-amato, è in grande difficoltà. A poco a poco la forte luce diminuisce trasformandosi in..........

Cosa succederà a Neko? Rossana riuscirà a fare pace con lui? Riuscirà a capire i suoi sentimenti per lui? Riusciranno ad arrivare nella terza regione della stanza? Scopritelo nel prossimo capitolo

Spazietto autrice:

Ciao lettori qui Neko-chan. Come va? Ho fatto un capitolo più tosto lungo e vi ho descritto la mia prima stramberia, intendo il paesaggio. Spero vi stia piacendo perché ho intenzione di stuzzicare ancora un po le faccende romantiche e cercherò di rendere il tutto il più bizzarro possibile. Continuate a leggere il mio primo libro e spero che decidiate di seguirmi. Scusate se vado un po lenta con la successione degli avvenimenti ma io tendo molto ad estendere le cose mettendo in evidenza pensieri ed emozioni per cercare di farvi assaporare a pieno la storia, ed anche perché quando scrivo la mia mano si muove da sola scrivendo tutto quello che mi passa per la testa. Ho messo in alto la mia canzone preferita in assoluto presa dal film " La collina dei papaveri" di Goro Myazaki  e la sceneggiatura di Hayao Myazaki  che vi consiglio di vedere ^u^.

Baci Neko-chan.

Ps: Scusate per il ritardo, sono stata molto occupata.^o^ 

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