Tutta questione di superiorità

*DRIIINN*

E' suonata la sveglia. Mi stiracchio. Sbadiglio. Devo iniziare un'altra giornata monotona, sempre le stesse azioni, gli stessi pensieri, le stesse emozioni. Mi alzo e vado immediatamente in bagno, mascara, matita, rossetto ormai sono all'ordine del giorno. I primi passi per iniziare la giornata, mi lavo, mi pettino e mi vesto prendendo i primi vestiti che trovo, una gonna a vita alta nera con una t-shirt bordeux a maniche corte. Devo infilarmi quegli stivali col tacco tanto scomodi e successivamente sento un clacson, mi affaccio dalla finestra. E' Matt, il mio ragazzo, stiamo insieme da 4 anni, dal primo anno di liceo, lui è il re e io la reginetta della scuola, una coppia apparentemente perfetta che chiunque ammira.

Lui mi guarda, io sorrido e gli faccio un cenno come per dire "sono pronta e sto scendendo".

Scendendo le scale vedo una chiazza rossa sul penultimo scalino, prendo scottex e acqua e la levo.

Mentre mangio una barretta ai cereali mi accorgo che il pavimento della cucina è pieno di schizzi color sangue.

"Dora"urlo alla cameriera"potresti pulire qui per terra? Ti ricordo che oggi c'è la cena del quartiere e si terrà a casa nostra"

"Ha ragione signorina, provvederò" mi risponde lei.

Sì, oggi c'è la cena, noi ne facciamo una a settimana, ogni volta in una casa diversa, a ruota, oggi tocca a noi come anche 5 settimane fa. Noi la chiamiamo comunemente cena del quartiere ma non è come sembra, non partecipano tutti ma solo le 7 famiglie più benestanti.

Apro la porta esco di casa e mi diriggo verso la lamborghini di Matt.

"Ei reginetta" mi saluta baciandomi.

"Oggi vieni alla cena?" gli chiedo.

"Saremo sempre gli stessi giusto?" domanda, lui lo sa per certo che siamo sempre gli stessi ma me lo chiede sempre per la paura che io possa invitare qualcuno "out" come dicono loro.

"Sì certo" rispondo, saremo io, lui, le mie amiche gemelle Jade e Jessy, Brittney e suo fratello Ian(nonchè mio migliore amico), Chanel e suo fratello Eric ,Corine e suo fratello Chad e la mia migliore amica Alysha. Le nostre famiglie sono così unite che sembrano segnate da un patto fraterno, i nostri padri hanno la ditta di laptop più famosa d'America.

Neanche 10 minuti di macchina e già stiamo a scuola, il bello di vivere a Manatthan è che le strutture importanti sono a portata di mano, come gli uffici o le scuole poi per le altre cose beh...bisogna andare al centro di New York.
Siamo arrivati, lo ribacio e mi diriggo verso l'aula dove si terrà la prima lezione. Abbiamo sempre corsi diversi quindi non stiamo mai insieme durante l'orario scolastico, ci incrociamo  solamente nei corridoi a ricreazione.
Raggiungo le mie amiche.
"Ei bae" mi salutano avvicinandosi a me e dandomi due finti baci con la testa distaccata.
"Ei, siamo tutte?" Domando
"Certo sistah" risponde Alysha.
Ci schieriamo per fare la nostra camminata epica.
Io solitamente sono la prima, dietro a me, a destra e a sinistra mi seguono rispettivamente Alysha e Chanel, successivamente ci sono Corine e Brittney e infine Jade e Jessy.
Camminiamo con passo leggero e sicuro per i corridoi della scuola, con un'aria di superiorità. Noi siamo le più benestanti nonché  le più popolari e tutti ci stimano, tutti vorrebbero essere come noi.
Molte ragazze vogliono diventare nostre amiche ma il cerchio e ristretto , un gruppo off limits, altri invece ci evitano sperando che noi facciamo lo stesso, i nerd della scuola.
Noi solitamente li facciamo soffrire come ora, ecco, li c'è Sonia. Ci avviciniamo sempre più a lei e questa indietreggia fino a sbattere contro l'armadietto.
"Sei in trappola cara" sghignazza Jade e Jessy le da in cinque chiunque sta intorno a noi scoppia a ridere.
"Sei pronta per un'altra giornata infernale quaglia?" urla Corine.
Lei ha un'espressione malinconica e preoccupata in faccia. Noi la chiamiamo quaglia da sempre poiché ha addosso sempre vestiti di pezza pesanti che assomigliano al pellame di una gallina, quando ride fa lo stesso verso e quando piange sembra una gallina che si sta strozzando.
"Che c'è ti abbiamo offeso?" Chiede Chanel "No perché fai veramente schifo" le urla in faccia.
"Basta ragazze proseguiamo" esclamo con un battito di mani.
Tutte si riggirano sull'attenti formando sempre lo stesso schieramento e arriviamo in classe.
Ci sediamo e dopo pochi secondi entra il professore di storia, con una risma di fogli usati in mano, sicuramente avrà corretto i compiti in classe. Non sono in ansia tanto sono sicura che andrò bene poiche il minimo che posso prendere e 8 sia perché sono brava e non lo dico per vantarmi ma anche perché tutti i professori mi adorano, soprattutto il preside visto che mio padre ogni anno regala laptop nuovi per l'aula di tecnologia.
"Claire Tomson" mi chiama sorridendo, vado alla cattedra per prendere il foglio, un bel 9 beh, potevo fare di meglio.
Finite le lezioni esco e non vado con le altre in giardino per vedere i ragazzi più fighi della scuola e prendersi gioco di persone per farsi notare ma raggiungo Ian in biblioteca.
"Quanto hai preso alla fine?" Mi chiede subito dopo avermi salutato.
"Nove" rispondo
"Secchiona,  secchiona" inizia a urlare.
"Ma che sei scemo, smettila!!" Urlo.
La bibliotecaria fa una smorfia, le danno fastidio queste urla ma ha paura di sgridarci quindi si trattiene.
Allora do una gomitata a Ian per fargli vedere la situazione e ci mettiamo a ridere. A noi sembrano patetiche persone che si comportano così con noi visto che siamo essere umani  e non divinità scese in terra.

Dopo questa pausa devo andare come ogni giorno in sala fotografia, lì a me e a Matt ogni volta ci scattano foto con pose diverse e con naturalmente la coroncina in testa.  A scuola c'è un giornale studentesco e la foto del re e la reginetta in copertina è fondamentale, non ne è mai uscito uno senza questo dettaglio.

Usciti dalla sala incontriamo un gruppetto di ragazzine che vogliono farsi delle foto con noi. Coroncina. Sorriso. Scatto. Naturalmente loro ci ringrazieranno per sempre invece per me è una cosa così banale.

"Tu sei perfetta, dei capelli così biondi, i tuoi boccoli d'oro, i tuoi occhi color angelo. Sei la perfezione"mi dice un ragazzo dolcemente.

"C'è tanta perfezione nell'imperfezione" sussurro

"Cosa?" mi chiede lui non riuscendo a sentirmi

"Cosa? Niente non ho parlato"  rispondo facendogli l'occhiolino.







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