La vera storia rinchiusa in queste quattro mura domestiche..
[ASPETTATE PRIMA DI FAR INIZIARE LA CANZONE...TROVERETE SCRITTO DOVE INIZIERA']
Oggi è uno di quei giorni finti e spero che prima o poi in mezzo a questo aggettivo potrò aggiungere una "i", suonerebbe bene: oggi è uno di quei giorni fin(i)ti. Sarebbe un'esclamazione che desidero fare da molto, ma pensiamoci, non può essere vera. Oggi non può essere uno di quei giorni finiti, perchè se sono finiti ne rimane solo il ricordo. Un giorno finito può esistere nel passato ma non nel presente o nel futuro quindi basta pensare e torniamo a quell' "oggi" con cui abbiamo iniziato.
Vado in camera di Emma nel tentativo di svegliarla, è sempre stato difficile e fino ad ora c'è sempre riuscita solo mamma ma ora tocca a me. Devo rimpiazzarla in tutto e per tutto quindi entro in camera e la scuoto. Niente, dorme ancora con quel visino angelico. Accendo le luci, niente non ne vuole sapere di aprire quegli occhietti. La rimuovo, le dico qualcosa all'orecchio, niente di niente. Dorme ancora come un ghiro. "BASTA!!!!" si sente un urlo.. Emma si sveglia. A volte dei fratelli anormali servono a qualcosa, penso.
"Ciao tesoro" dico
"Eii, perchè sei già in piedi?"
"Oggi è Natale!!" esclamo
"Eh..Babbo Natale a che punto starà?" Mi chiede. Sono contenta che lei non pensa a stamparsi in faccia un finto sorriso e passare questi finto giorno insieme a tutta la famiglia ma pensa solamente alla magia del Natale, a Babbo Natale e i tanto attesi regali.
"Credo che non abbia ancora iniziato il giro, sicuramente starà facendo colazione. Che ne dici se andiamo anche noi a mangiare qualcosa?" Le chiedo.
"Ottima idea!!" Esclama felice.
Andiamo giù, le preparo un latte caldo e una brioche con all'interno la crema di nocciole. Io mangio una barretta e prendo un cappuccino.
Dopo mangiato ci mettiamo a lavoro, dobbiamo cucinare i biscotti con le formine natalizie.
"Quali usiamo Emma?"
"Quelli a forma di albero, stella, pupazzo di neve, renna e cuore"
"ma il cuore non è natalizio!"
"sì, perchè il Natale viene dal cuore"
"Ah giusto, piccola" dico scompigliandole i capelli
Appena finiamo di cucinare, si sente un odore delizioso.
[INIZIO DELLA CANZONE]
Papà e Jon vengono per mangiare qualche biscotto. Emma mi prende per mano, ha paura.
"Emma se vieni , ti do un regalino" esclama Jon
Lei mi guarda, ha gli occhi lucidi.
"Tranquilla amore, non ti faccio nulla cretinaa!!" urla lui gesticolando
"Lasciala in pace!" esclamo, ponendomi d'istinto davanti a lei.
"Non sono un mostro!!non sono un mostro!!" urla lui sempre più forte e mi si butta addosso, cado per terra. Emma si leva da dietro. Si mette attaccata al muro, Trema. Nonostante ne sono abituata ho sempre paura. Sempre più paura.
"Papà" esclama Emma nel tentativo che faccia qualcosa. Lui se ne va, come se non gli importasse nulla. Chino la testa. Ho le lacrime agli occhi. Inizio a sentire i pezzi di me che cadono a terra silenziosamente. Mi sento sempre più uno schifo. Tremo. Deglutisco. Ho un formicolio negli occhi. Brucia la gola. Calci. Graffi. Graffi. Calci. Calci. Graffi. Graffi. Calci. Mi sento come invisibile in questo Mondo enorme. Sto per esplodere, non ce la posso più fare....
Sento un ventata. Qualcuno o qualcosa stacca Jon da me. Sento spingermi all'indietro. Qualcosa che fa paura più dei calci o dei graffi, qualcosa terribilmente paurosa. Sento odore di morto, un profumo di erba secca mischiata a cera e a incenso. Già quest'odore che può chiamarsi solamente puzza fa paura, puzza di morto. Vedo qualcosa che si muove, velocemente ma cautamente. Si muove in un modo con il quale un essere umano non potrebbe anche perchè è distaccato da terra, è come se volasse. Sento come delle voci nella mia testa, delle voci silenziose ma assordanti, queste voci rimbombano come se ci fosse un eco e dicono "alzati!". Obbedisco e mi alzo, di scatto. La prima cosa che penso è di mettermi spalle al muro e lasciare il centro della stanza così nessuno può arrivare più da me troppo velocemente e inaspettatamente.
Sembra strano dirlo, ma un fantasma mi ha salvato. Sembra strano anche crederci ma purtroppo è la pura verità. E' l'ultima parte del mio grande segreto familiare che fortunatamente pochi sanno e nessuno ne è a conoscenza. Solo noi della famiglia lo sappiamo poiché ci conviviamo da sempre.
Mia sorella, è un fantasma... mia sorella Elizabeth è un fantasma. Anche a me molte volte è difficile crederci infatti lo ripeto molte volte nel tentativo di autoconvincermi. Dopotutto è soprannaturale e a nessuno è facile credere alle cose paranormali. Ma poi do uno sguardo al passato e torno a crederci e la sua storia mi affligge, mi colpisce, mi addolora. E' una storia di una semplice ragazze che ha fatto una brutta, anzi pessima fine. Io non provo per niente paura nei suoi confronti ma bensì molta pietà.
Una cosa mi impressiona beh più che impressiona mi rattrista. E' morta a soli 7 anni ed ha 7 anni tutt'ora oggi, sembra più grande perchè in realtà sono passati più di 7 anni da quando è nata, ne saranno passati circa 20. Lei ora dovrebbe essere più grande di me, io dovrei essere la sua sorellina e dovremmo avere un rapporto simile al mio con Emma,ma la vita, o in questo caso la morte,non ha voluto che fosse così.
Otto anni fa in una calda giornata d'estate , me lo ricordo come fosse ieri perchè era il giorno nel settimo compleanno di Elizabeth e noi eravamo così unite(anche se avevamo due caratteri nettamente opposti, io ero popolare e amata da tutti lei invece era solitaria e tranquilla), stavamo giocando tutti e tre insieme sui gonfiabili con altri bambini, Emma non era ancora nata.
Jon aveva già atteggiamenti non del tutto normali, uccideva i gatti, infilzava con gli stuzzicadenti i topi e poi li mangiava, menava gli altri bambini e ogni tanto graffiava me ed Eli ma non avevo mai fatto qualcosa di estremamente pericoloso. Ogni mattina prendeva una pasticca per rimanere lucido e non avere crisi... quel giorno eravamo talmente indaffarati con i preparativi che i miei genitori non avevano fatto caso se la prendesse o meno. Lui ovviamente non voleva prenderla, voleva essere libero diceva che quella pasticca "incatenava i suoi desideri". Mamma aveva fatto promettere a me ed Eli di non andare mai nella parte posteriore del giardino, lì ci giocava sempre Jon e noi non dovevamo intralciare il suo territorio. Da lì provenivano sempre strane urla ma non ho mai saputo cosa c'era. Elizabeth quel giorno aveva fatto venire a casa due sue amichette, uguali a lei, tranquille e silenziose, strane agli occhi dei miei amici che le hanno iniziate a prendere in giro. Elizabeth stufa del loro comportamento ha deciso di portare le sue amichette in un posto tranquillo dove potevano parlare e giocare liberamente senza essere giudicate. Decise di andare nel "luogo proibito" dove giocava sempre Jon. Lasciò le sue amiche indietro per andare a controllare se c'era qualcuno, aveva paura di non rispettare la regola e quindi successivamente di venire sgridata. Non vedendo nessuno intralciò il territorio, si presume che Jon l'abbia vista.
Dopo un pò di tempo le sue due amichette tornarono da noi e dissero ai miei genitori che Elizabeth non la vedevano più da un paio d'ore. Mia madre vedendo che Jon non era presente ai festeggiamenti si preoccupò e corse a vedere cosa stesse succedendo nel retro della casa.......trovò Elizabeth impiccata ad un albero con la bocca aperta nell'impossibile tentativo di gridare.
Questa è la storia che conosco, me l'ha raccontata mamma. Elizabeth ora è morta ma è imprigionata ancora nella casa,nel "luogo proibito" dove le è stata tolta la vita. Lei odia Jon, come lo odiamo tutti ormai. Era così piccola e aveva tutta la vita davanti, le è spettata questa tragica fine che non si meritava affatto. Ogni giorno combatte con suo fratello nel tentativo di vendicarsi e ci difende dal mostro che c'è il lui perchè non vuole che facciamo la sua stessa fine. Oggi gorno non posso più parlarci, più abbracciarla ma le vorrò sempre un bene infinito e ogni mia vittoria la dedico e la dedicherò sempre a lei.
Ogni tanto vado nella sua stanza per passare del tempo con lei, percepisco la sua presenza. Sulla parente è presente una sua foto e appoggiando l'orecchio posso sentire un suono angelico, può essere una mia fantasia ma a me sembrerebbe più che reale.
Jon a causa di quest'omicidio ha passato un pò di anni in manicomio ma ora è di nuovo a casa e a me sembra più pericoloso di prima. C'è un motivo per spiegare perchè questo mostro vivente, che non riesco neppure a chiamare fratello a volte, è ancora libero anche se si nasconde dentro casa nostra.
Per spiegarlo dobbiamo risalire al periodo in cui Jon era in manicomio, mamma andava sempre a trovarlo, si era distaccata da lui ma era pur sempre suo figlio. Papà ha sempre avuto un forte legame con lui molti potrebbero pensare che lo preferiva perchè era il suo unico figlio maschio. Ma questa non è la realtà, lui lo preferiva perchè era uguale a lui, non solo per l'aspetto fisico. Beh sì ovviamente anche per quello ma non solo, soprattutto caratterialmente. Anche papà all'età di soli 8 anni è stato rinchiuso in un manicomio, uno specializzato in questi casi. Aveva ricevuto così tante denunce da genitori che l'avevano visto menare i loro figli che poi erano quasi tutti finiti in ospedale, la polizia ha provveduto rinchiudendolo. Dicevano che era stato vittima di un sortilegio, uno di quelli fatti da stregoni potenti e alcuni pensavano che il demonio era entrato in lui. Ma i medici hanno smentito tutto questo, è solo il cervello, è solo pazzia confermavano. Papà stava molto male quando hanno rinchiuso Jon nel manicomio, sembravano legati l'uno all'altro. Era diventato depresso, non mangiava più, era diventato scheletrico, non faceva gesti di bontà, era distaccato da tutti anche dalla famiglia. L'unico suo rifugio era il lavoro, solo lì era talmente impegnato da dimenticarsi di questo legame.
Quando era a casa, però accadevano strane cose.. una volta ci era venuta a trovare una signora che aveva zanne come denti, un'altra volta la casa si era illuminata di rosso e sulle parenti si poteva trovare del sangue, un'altra volta ancora mamma di svegliò e trovò sul comodino un serpente avvelenato e molte altre cose strane accaddero in quel tempo. Mamma provò a parlare con papà, lei era sicura che centrasse qualcosa ma lui non le parlava più, da quando avevamo fatto rinchiudere Jon. Allora mamma prese una decisione tanto importante quando pericolosa a danno di tutta la famiglia. Fece tornare Jon a casa.
Questa è tutta la storia nascosta nelle nostre mura domestiche. E' una storia lugubre, terribile, paurosa, tremenda. mostruosa, agghiacciante, orripilante e chi più ne ha più ne metta.
Beh, ora basta con i racconti e torniamo al presente a questo bellissimo giorno di Natale.
E' iniziato male ma può sempre migliorarsi con un pizzico di fortuna, speriamo.
Vado in camera mi vesto con un abito rosso brillante e un cappello natalizio, un cappello da babbo natale. Emma si mette delle calze nere e un vestitino marroncino con un cappello a forma di corna di renna.
Ci affacciamo e vediamo che nevica quindi prendo due giubbotti pesanti dalla soffitta uno per me e uno per la piccola.
"Siete pronte?" chiede papà
"Prontissime" esclamiamo all'unisono. Scendiamo e vediamo che mamma ci sta aspettando.
Emma corre ad abbracciarla, io le sorrido e chiedo curiosa "cosa fai qui?"
"E' Natale, dobbiamo vedere le altre famiglie , staremo tutti insieme e non diremo a nessuno che me ne sono andata..chiaro?"
"Certo" rispondo e vado anche io ad abbracciarla, anche se ci ha lasciati è comunque l'unica che ci vuole bene qui dentro ed è sempre nostra mamma qualunque cosa faccia non può cambiare questo dato di fatto.
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