La partita più attesa dell'anno

Sette anni fa

"Claire, mi vuoi sposare?" Mi chiese il bambino dagli occhi color nocciola e i capelli d'oro. Sembrava un angelo, un vero angelo.
"Siii" esclamai con entusiasmo e l'abbracciai. Mi aveva appena lasciato il mio fidanzatino perché gli avevo rimproverato di non avermi chiesto di sposarlo. Io volevo un matrimonio vero,  come quello che aveva organizzato qualche giorno prima il cugino di mio padre per la sua attuale moglie. Ma lui non voleva sposarmi e ci rimasi così male...
"Ne sono felice" esclamò allora Ian.
Io misi la mano sotto il suo braccio e ci incamminammo verso un sasso, quello sarebbe stato l'altare.
Pronunciammo le fatitiche parole "si, lo voglio" e ci lanciammo in un lungo abbraccio.
Prendemmo dei petali da perterra e ce li buttammo addosso "no, no il riso no!!" Dissi io facendo finta di essere infastidita e lui si mise a ridere. Eravamo legati ormai e io ne ero così felice perché ora non era più solo il mio migliore amico ma era anche mio marito.

In quel tempo si vedeva che tra di noi c'era qualcosa di imprevedibile, era più di una semplice amicizia e noi non riuscivamo a capire cosa stesse succedendo ,come funzionava..ma soprattutto cos'era. A quel tempo mi ingannavo con discorsi del tipo "siamo solo amici" o " è come un fratello per me", poi però quando vedevo che mostrava attenzioni ad un'altra bambina ci rimanevo male, come se dovesse essere legato solo a me. A quel tempo mi faceva sempre regali: braccialetti o fiori. Quando mi baciava sulla guancia il mio viso andava in fiamme. Però io non glie l'ho mai detto, ho sempre preferito, fin quando ero piccola, un lieto durante ad una lieta fine. Non mi sono mai piaciuti i "vissero per sempre felici e contenti" perché per arrivare a quel punto le principesse dovevano affrontare malefici, disperazioni,  perdite... ho sempre preferito vivere il presente godendomi un lieto durante.
"Claire, che stai facendo?" Mi chiede Alysha vedendomi sovrappensiero. Mi sarò fermata per qualche minuto a pensare e mi sono distratta. Ma non c'è tempo da perdere,stiamo facendo le ultime prove...oggi c'è la partita più attesa dell'anno.
Vedo Matt, corro verso di lui...lui mi prende in braccio e mi bacia.
"Buona fortuna campione" sussurro nel suo orecchio.
"Buona fortuna anche a te mia campionessa" risponde lui, ci distacchiamo. Lui inizia a radunare tutti i giocatori, io mi riavvicino alle altre cheerleader.
"Ragazze al secondo balletto invece di due salti ne faremo uno solo e Layla e Mar aggiungeranno due capriole incrociate, chiaro?" Dico informando le ragazze sui cambi all'ultimo momento.
"Non siamo pronte.."inizia a dire Mar insicura e meravigliata.
"Shh... ho detto che si cambia ed è un ordine. Sono io il capitano!!" la rimprovero.
"Oook..okee..okeey" risponde balbettando dalla paura.
"Perfetto, tutti ad esercitarsi...tutti!!" Esclamo poi io.
Dopo qualche ora di allenamenti arriva il grande momento, ci stringiamo le mani o ci abbracciamo fra di noi dandoci la buona fortuna. Poi facciamo un cerchio di gruppo e mettiamo tutte le mani al centro alzandole contemporaneamente e urlando "siamo le migliori!!" Poi chiedo un po di volte "chi siamo noi?" E loro rispondono in coro a tono alto "Le migliori".
Si accendono le luci lungo il campo, la gente ha già preso posto. Tocca a noi. .. e il nostro momento. Entro prima io per annunciare l'arrivo del gruppo, tutti urlano vedendomi. I ragazzi hanno facce ammagliatrici ed espressioni conquistanti le ragazze applaudono e eprimono a voce alta il loro parere. Sorrido e prendo il microfono.
"Anche quest'anno siamo più che liete di accompagnare i nostri campioni in queste partite, sorpassando ogni squadra e, alla fine, arrivando sul primo podio con una coppa in mano...." inizio il discorso e dico le solite cose, quelle che dico ogni anno. La gente applaude sempre più e... le ragazze entrano volteggiando.
Le due squadre entrano in campo,  Matt fa un discorso commovente poi anche il capitano dell'altra squadra dice due parole.
Poi Matt stringe la mano all'altro capitano mentre quello mi guarda più volte. "Che cazzo si guarda!" Esclama Alysha sottovoce.

Matt lo guarda con aria di sfida, i suoi occhi è come se dicessero "pronto a morire? Sai che ti stracceremo!". L'arbitro fischia e la partita inizia. Dopo 10 minuti la squadra nemica è in vantaggio, si vede la delusione sul volto di molte persone... dopo 20 minuti: pareggio. La gente rinizia a sollevarsi e a sperare di nuovo. Ce la possiamo fare, è sicuro. Un punto. Due punti. Tre punti. Quattro punti. La partita termina e.....VINCIAMO!!  Tutti applaudono e urlano, alcuni scendono in campo, tra complimenti e chiacchierate riusciamo ad andare negli spogliatoi dopo un'oretta. Ci laviamo,  ci cambiamo, esprimiamo le nostre opinioni.
"Cosa stai dicendo?" Chiedo a Maryline,  una cheerleader. Ho sentito qualcosa del tipo " Devo essere io il capitano, non questa deficiente. Sono mille volte meglio!"
"..Niente.." esclama lei, io la guardo come per dire "non mi prendere in giro" e lei continua ad affermare che non stava dicendo nulla in quel preciso istante.
"Davvero non stava dicendo niente" si intromette Chanel e poi mi chiede "tutto bene?" " Sisi certo" rispondo.
Apro il mio armadietto per prendere una bottiglia d'acqua e trovo la foto di Julie che bacia Ian incisa sul ferro. Capisco immediatamente chi è stato a inciderla: quello stalker, maniaco che mi perseguita da settimane ormai. Non so cosa fare...ne dovrei parlare con qualcuno?Sono abituata a tenermi tutto dentro,  ma gli amici servono anche a confessarsi. Alla fine la vita è come un sentiero, va avanti fra curve e difficoltà che si possono affrontare con il loro aiuto.  Le ragazze escono e chiedo ad Alysha di rimanere un po qui con me che le devo parlare, naturalmente lei accetta.
"Ho dei problemi che non sono mai riuscita a dire a nessuno... il primo è che amo Ian, lo amo davvero, più di chiunque altro. E la mia relazione con Matt è di una falsità assurda, lo so che mi tradisce ogni due per tre.... il secondo è che qualcuno,non so chi sia, mi sta lasciando messaggi minacciosi negli armadietti, dice di sapere i miei grandi segreti e che li spifferera a tutto il mondo se non faccio quel che dice" confesso. Lei mi guarda con molta attenzione e si vede che ha aperto proprio il cuore per aiutarmi in qualsiasi modo.
"Uno dei tuoi segreti e che ami Ian, e che la tua vita sociale e completamente finzione ma ce ne sono altri di segreti, giusto?" Mi chiede. Non so che risponderle, devo confessare? Si, di lei mi fido, anzi, no, non posso proprio. E un segreto di famiglia, non posso dirlo a qualcuno che non ne fa parte. Però mi devo proprio liberare... mi devo pur fidare veramente di qualcuno.
"Se me lo dici ti prometto che non lo dirò a nessuno. Non rovinerei mai la nostra amicizia, sei la persona migliore del Mondo e solo tu mi conosci davvero, siamo come sorelle ormai e a te non rinuncerei mai, per nulla al Mondo. Siamo ancora qui insieme nonostante le litigate, nonostante  i nostri caratteri  completamente diversi, nonostante chi ci vuole separare, nonostante le incomprensioni,  nonostante i pettegolezzi, nonostante io ti faccia sempre arrabbiare,  nonostante tu voglia comandare su tutto, nonostante le nostre "lune storte" nonostante tutto e tutti. Proviamo un bene sincero e incondizionato. Tu sei la miglior cosa che mi sia mai successa, se non ci fossi stata tu ad aiutarmi nei periodi più brutti della mia vita, avrei sempre voluto scomparire dal Mondo. Per fortuna ho sempre avuto te che sei stata il mio angelo in mezzo a mille demoni. Ora, per favore, vorrei così tanto aiutarti. Fidati di me e lasciami ricambiare tutto il bene che mi hai fatto. Non potrei vivere felice sapendo che la persona a cui tengo di più al Mondo sta male" continua lei con tono dolce, tutte queste parole mi hanno fatto ricordare i suoi problemi, ai quali ho sempre trovato una soluzione nel tentativo di aiutarla perché si è sempre meritata di vivere una vita stupenda essendo una persona fantastica. Lei 5 anni della sua vita li ha vissuti in un orfanotrofio poiché la sua famiglia l'aveva maltrattata e lasciata in mezzo alla strada, poi quando ha compiuto 15 anni e ritornata a casa, i suoi genitori la sono andata a riprendere come se non fosse successo nulla. Dal suo ritorno a casa ha iniziato a leggere nel pensiero, a vedere persone invisibili e cose così... è andata da uno psicologo,  stava male con sé stessa e ha sofferto di anoressia. Solo due anni fa e riuscita a guarire, Chad l'ha aiutata e poi l'ha lasciata per stare con un'altra. Beh questa e la sua storia, non può essere comparata alla mia eppure ha qualcosa di simile ma non so dire cosa. Mi sento in obbligo a dirle tutta la verità visto che lei si è sempre confessata con me, sarebbe come un tradimento della sua fiducia. Sono convinta e le confesso tutto, lei rimane per un po senza parole poi mi abbraccia e come ho sempre pensato un gesto d'affetto è meglio di mille parole. Ricambio l'abbraccio e inizio a piangere. Non so perché,  non credo siano lacrime di sofferenza ma lacrime di gioia, finalmente mi sono liberata da un pesante segreto che mi ha schiacciato fin da bambina.
"Sapevo che c'era qualcosa di nascosto in te, la tua insuperabile forza. Ne hai passate di tutti i colori e le hai superate tutte. Ce l'hai fatta, sei ancora qui, più forte di prima. Sei caduta e ti sei rialzata come un uragano. Sei rimasta in piedi mentre intorno a te tutto crollava. Sii fiera di te e non piangere perché ti meriti di essere felice, veramente e da ora in poi avrai me al tuo fianco,Sempre, qualunque cosa accada, ad aiutarti a qualunque costo" sussurra lei, la stringo più forte.  E la migliore, l'ho sempre saputo.
Dopo un po usciamo e andiamo al banchetto dove stanno tutti gli altri. Mangiamo beviamo, alcuni vogliono farsi foto insieme a me e a Matt. Mi metto a parlare con i rappresentanti della scuola che esprimono la loro ammirazione nei miei confronti. Poi alcune ragazze e ragazzi iniziano a farmi una sfilza di complimenti ai quali rispondo semplicemente con un sorriso. Vedo Ian e Julie  baciarsi, ogni tre secondi si scambiano frasi smielate, non riesco a capire cosa ci trovi in lei. Mi avvicino a loro per salutarli e lei mi risponde "cosa vuoi?" Con aria di sfida, lui mi guarda in modo strano. "Vattene, ieri neanche ti volevi avvicinare e oggi solo perché ti sei montata la testa sei venuta a sfotterci !!" Esclama lui con sdegno.
Non gli rispondo, ma torno in mezzo al gruppo, non si meritano la mia attenzione, i ragazzi prendono me e Matt in braccio e finiamo sdraiati su un centinaio di mani alzate. Tutti urlano per far festa e la serata si conclude così.  Esco per tornare a casa ma.... sento un vento forte, c'è qualcuno nelle vicinanze, vedo un ombra, sento qualcuno che mi trascina e poi tutto nero



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