L'amore trionfa
Buio.
"Aiuto!" Cerco di gridare ma non ci riesco. Mi inizia a mancare l'aria. Cerco di liberarmi in tutti i modi da quelle braccia sconosciute ma mi risulta impossibile.
Apro gli occhi. Dove sono?
Intorno a me è tutto buio riesco solo a sentire un vago profumo di legno. Il tempo non passa mai, lo spazio è indecifrabile. Sono come persa nel nulla, nel vuoto. Un silenzio sovrumano regna in questa stanza a me sconosciuta. Provo a contare, ho sempre pensato che contare faccia passare il tempo più velocemente. Probabilmente è solo una mia impressione ma tanto non ho nulla da perdere quindi inizio.1,2,3,4,5... conto ancora quanto tempo durerà questa sofferenza, mentre al buio guardo i miei pensieri e affogo le mie paure. 6,7,8,9....conto ancora quanto tempo dovrò lottare per la sopravvivenza. Non contro loro, non contro di me ma per me. 10,11,12,13.....evado da me stessa, non ho neanche la forza di addormentarmi, non ce la faccio più. Cosa faccio ora? Come mi libero? Come esco da questa situazione? Come scappo? mille domande prendono il sopravvento su di me.
Sento dei passi, dei rumori. Non mi importa se sta arrivando qualcuno che mi farà del bene o qualcuno che mi farà del male,basta che sta arrivando qualcuno che darà una svolta positiva o negativa a questa situazione. Ho bisogno di sentire solamente una voce, di qualunque persona prima che mi inghiottisca la solitudine.
Il rumore si avvicina sempre di più a me e riesco a percepire che davanti a me c'è una persona. Sento la sua presenza. Mi si avvicina sempre di più e mi accarezza il viso. Sono delle mani a me sconosciute, un profumo mai sentito prima. Non urlo. Non ho fiato. E' una situazione così strana. Mi trovo in una stanza buia e deserta con una persona a me ignota. Non so neanche cosa vuole da me...Ma non urlo.
Continua ad accarezzarmi, poi con qualcosa inizia a picchiarmi. Sarà una corda o qualcosa del genere, le mie guance vanno in fiamme. E' strano ma provo sensazioni fortissime, qualcosa di inspiegabile. Qualcuno mi sfiora appena e inaspettatamente e in un istante avverto sensazioni che non ho mai provato in tutta la vita. Un'emozione che quasi mi spaventa, più potente di tutte le mie convinzioni e di tutti i miei valori. Un'emozione che inizialmente descriverei come inaspettatamente bella ma... provo una malinconia profonda, quieta, spietata, sorda e senza scrupoli.
Questo sconosciuto continua ad accarezzarmi e sento come se ci fosse una parte di me che conosco, almeno credo ma non riesco a far emergere. Una parte di me, della mia vita, dei miei ricordi. So che come mi vedo non sono completamente io, non riesco a riconoscermi del tutto, io so come sono ma non so di quel che sono. Mi guardo ma non vedo la vera me, la me nascosta. La parte di me che non conosco. Mi chiedo se riuscirò mai a recuperare, perché percepisco con un velo di mistero che da qualche parte c'è la vera me che attende di essere scoperta. Non so farla riapparire, non so in che modo spingerla allo scoperto. Ma con questo qualcuno la sento riaffiorare, dei ricordi vaghi, ma mi sento più me stessa. E' difficile da spiegare ma è come se questo qualcuno riesca a condurla fuori.
Non penso che questo qualcuno si cattivo, non penso mi voglia far del male sennò l'avrebbe già fatto e poi le ombre buie non possono raggiungerci al buio. E' starno come la stanza possa essere buia ma nel mio cuore non regni vuoto e tristezza.
Sento altri passi, sta volta sono due persone. Altre due persone sconosciute?
"Julie vattene via!" sento la voce di Ian, E questa voce è come un faro che si erge al confine tra terra e mare, all'estremo di un piccolo promontorio, approdo dei marinai. Come un faro che rischiara la via dei piccoli barcaioli e dei grandi capitani. Come un faro che è punto fermo in un oceano di incertezze.
"No, andiamo via insieme. Che ci facciamo qui? Hai detto per aiutare Claire! Ma che te ne frega di Claire, non puoi fare così. Devi scegliere una volta per tutte. Non puoi stare tra due persone. Non puoi salvare o accontentare due persone contemporaneamente. Non puoi stare fisicamente con una persona e mentalmente con l'altra o viceversa. Devi scegliere, ora" inizia dicendo finalmente una cosa giusta. Passa qualche secondo di silenzio, poi continua pregandolo "Ti prego scegli me, io ti amo molto più di lei. Calcola che alla fine la mia scelta saresti sempre tu, in mezzo a tutti. Sceglierei sempre e comunque te. Noi due insieme faremmo invidia al Mondo, ti sto dando tutta me stessa per farti star bene e continuerò a farlo. Perché ti amo più di lei, ricordalo. La nostra vita sarà semplicissima, normalissima, incantevole, stupefacente e saremo sempre felici. Io ti posso rendere molto più felice di quanto possa farlo lei. E' sempre in pericolo, ha una vita orrenda e tu lo sai bene, non potresti mai vivere in pace come potresti fare con me. Ti prego scegli me" passa ancora qualche secondo di silenzio poi lui risponde con una voce mai sentita prima, sicura ma allo stesso tempo tremolante. Non l'avevo mai sentito così prima. "Non so se sto per prendere il percorso giusto o sbagliato ma so che è la scelta giusta da fare. Sarebbe come seguire sia la mia mente che il mio cuore perché per la prima volta mi portano dalla stessa parte. Ho rimandato un bel po' questa scelta, ferendo continuamente persone poiché una scelta richiede coraggio, molto coraggio tuttavia scegliere è un dovere e oggi tocca a me prendere questa importantissima decisione. A me non importa se prenderò la strada più complessa, più complicata. Se andrò incontro a una vita spericolata perché è impossibile fare la cosa giusta se quella sbagliata mi piace da impazzire. Mi dispiace ma scelto Claire, in ogni istante e in ogni dove ed è impossibile negare che tra noi due c'è sempre stato un amore sconfinato che neanche noi siamo mai riusciti a gestire. E' impossibile negare che la amo più di qualsiasi altra cosa, che ho bisogno di lei come si ha bisogno dell'aria per respirare. Ho sempre avuto paura di ammettere di amarla perché sapevo che lei sarebbe stata il mio punto debole. Io ho bisogno di lei, mi dispiace" detto questo inizia a singhiozzare, si vede che le ha spezzato il cuore ma non riesco a provare pena nei suoi confronti. Cerca di aprire la bocca ma non le esce nulla, neanche una frase e allora corre via. Io sono così contenta per quello che ho sentito che per un istante mi sono dimenticata dove sto, con chi sto. Mi sono dimenticata di tutto e di tutti e mi sono concentrata solo su di lui, il mio grande amore. Sapevo che prima o poi avremmo vinto, che il nostro amore avrebbe trionfato, anche se amo i lieti durante questo lieto fine mi resterà per sempre impresso nel cuore, quelle parole rimaranno sempre nella mia mente come un raggio di luce che illumina una stanza buia.
Ian si avvicina verso di noi e inizia a parlare con questo qualcuno "lasciala andare, Jonson!"
"Perché mai dovrei lasciarla? Lei mi appartiene e tu lo sai" esclama questo tizio con voce metallica.
"Lo so, ma non ora, non in questo preciso momento. Non è pronta. Mancano delle prove"
"Non ce la faccio più ad aspettare, capiscimi"
"Ti capisco e ti prometto che te la riporterò quando avrà superato tutto, quando sarà veramente pronta. Non manca molto"
Queste sono le ultime parole che sento poi Ian mi prende in braccio, io sono quasi svenuta e non mi accorgo più di nulla. Non riesco a capire dove mi sta portando ma non faccio domande, anche se non è da me. Mi fido di lui come mai mi sono fidata prima di qualcuno perché so che lui non mi farebbe mai del male.
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