sotto le stelle

Il telefono aveva fatto sentire il suo solito squillo canterino alla mattina mettendo in difficoltà il suo sonno tranquillo beato. Tre tocchi e porta spalancata, Luke era entrato in camera aprendo le tende che tenevano all'oscuro la camera dorata di Paola.

《 Paola devi andare a scuola forza 》

《 santo dio si ho capito 》

Aveva allungato la mano spegnendo la sveglia del telefono, Luke era ancora lì a guardarla come una minaccia 'se non ti alzi ti faccio alzare io' la mattina non era una delle sue preferite per Paola si sà che ogni persona appena sveglia è al massimo della irritabilità, quindi di cose se lei era acida si sapeva la risposta. Luke fissava ancora il corpo piccolo e sottile di Paola mentre questa ricambiava lo sguardo con poco interesse.

《 mi prosciughi così sai? 》

Luke dopo quella frase si sentì in imbarazzo, non era abituato a essere rimproverato specialmente dalla sua padrona. Paola invece si diresse in bagno per farsi una doccia mattutina mentre Luke scappava in cucina per preparare la colazione. Certo che oggi Paola era strana quasi sempre irritabile eppure ieri stava benissimo pensò Luke, magari sarà affaticata dalla scuola oppure le mestruazioni. Paola entrò nella sala vestita con un dolce vita smeraldo e un paio di jeans a palazzo, aveva un un asciugamano in testa che andava ad assorbire un po' le gocce d'acqua penzolanti per le ciocche di capelli neri. Aveva preso il tè bevendo a piccoli sorsi il liquido scuro e profumato mentre mangiava un pezzo di torta alle mele accompagnata con un po' di panna spray.

《 va ad asciugarti i capelli ti verrà un raffreddore così 》

Paola aveva dato l'ultimo boccone alla sua torta di mele mentre con ingordigia masticava con le guance piene sotto lo sguardo attento di Luke nel caso si sarebbe strozzata con un pezzo di torta.

《 certo che sei unica eh? Ferma ti pulisco la bocca, guarda qua che disastro 》

Luke aveva preso un fazzoletto pulito prima di togliere le briciole dalle labbra di Paola, questa arrossì mentre Luke cercava di non mettersi in ridicolo più di quanto non si fosse messo.

《 grazie . . . 》

《 emh... prego forza dai! Farai tardi a scuola! 》

Paola era scattata in bagno asciugandosi alla meglio i capelli mentre con un elastico si faceva una coda bassa, si mise le sue old star gialle canarino più il giaccone nero pesante e partì con telefono, chiavi, e zaino sullo stesso braccio.

《 io vado ciao! 》

《 ciao! Fai attenzione! 》

Luke sorrise mentre lavava i piatti sporchi. La bionda la aspetta alla fermata del bus con il piede destro che batteva sull'asfalto ripetutamente.

《 dove cavolo eri! Paola! Manca un minuto e passava il bus! 》

Paola fece roteare gli occhi mentre dava una gomitata all'amica per indicare un ragazzo in particolare. Zack Smith il più popolare della scuola e la persona soggetta dei migliori film mentali di Sabrina.

《 come se ti importasse, ammettilo 》

Sabrina guardò la parte indicata dell'amica ridendo e dando piccoli schiaffi sulla mano. Quelle due da poco si conoscevano ma avevano già stretto una forte amicizia..

《 non pensavo fossi così deludi le mie aspettative sai? 》

Paola fece un sorriso beffardo mentre stringeva la mandibola

《 so nascondermi bene 》

Tutte e due scoppiarono in una grossa risata attirando anche l'attenzione di Zack Smith. Paola in quel ragazzo non ci trovava un gran che il solito pallone gonfiato di muscoli senza personalità ed esperienze, ma non poteva negare l'aspetto invitante era alto, moro e occhi azzurri insomma aveva il suo perché ma ciò non la colpiva tantissimo era più uno stronzo a cui piace giocare con le ragazze e poi via finisce tutto. Di certo non gli avrebbe mai dato Sabrina a uno così, mai.

《 dio quanto odio quei deficenti! 》

Paola aveva capito che Sabrina odiava con tutta sé stessa Harry Jones, e Annie Blue. La solita coppietta falsa a cui piace cornificarsi a vicenda.

《 lascia stare Sabri è inutile che ti arrabbi 》

《 prima o poi giuro che gli faccio fuori! Sono insopportabili! Hai visto vero! 》

Paola si era fermata poco più avanti di Sabrina tenendole le spalle e fissandola negli occhi

《 lo so, lo visto, e sai cosa ti dico? Chi se ne frega cosa pensano o detto tanto i loro commenti valgono poco e di certo noi non staremo qui a farne un drama 》

Sabrina guardando gli occhi azzurri dell'amica aveva preso un respiro chiudendo gli occhi poi riaprirlo e sorridere, mentre abbracciava l'amica

《 hai ragione 》

Anche Paola sorrise tenendo più a sé l'amica.

I corridoi erano trafficati di guardie ma ciò non toccava Alex che invece si muoveva deciso verso la sala n. 25 dove lo aspettava Connor per avere notizie. Osservò un po' il quadro posto a sinistra raffigurante una donna all'interno di un lago rosso in piena notte. Alex non capiva perché quei colori gli venivano sbattuti così violentemente sulla tela e dello sguardo duro della ninfa. La figura era bianca con i lunghi capelli argentati che arrivavano fino al bacino. Indossava un telo grigio che andava a coprire le intimità lasciando scoperte le forme. L'acqua sembrava sangue per quel rosso forte e scuro mentre la luna era piena e tonda circondata da poche stelle.

Decise di togliere lo sguardo dal quadro per entrare nella stanza dove lo aspettava Connor.

《 Alex? Allora cosa mi racconti 》

Alex si sedette sulla sedia di fronte a Connor mentre prendeva un respiro per dire ogni cosa nel singolo dettaglio al suo interlocutore

《 Carlo fa veramente pena a lavorare lascia molto spesso cose irrisolte e non completa le richieste che gli vengono dette, spesso durante la pausa pranzo ha il solito vizio di fumare nello stanzino. Con i clienti va bene tranne per una ragazzina ieri 》

Connor andò subito nel hardware di Alex per controllare la memoria di questo, attraverso il computer era facile collegarsi l'androide, girò il computer facendo vedere l'immagine di due ragazzine una bionda e l'altra mora, ricevendo in risposta un sì.

《 come mai? 》

《 troppo curiosa e sospettosa la mora 》

《 capisco, vedremo di indagare su ciò, altro da dire? 》

《 no signore 》

《 allora vai pure 》

Alex si alzò dalla sedia uscendo dalla stanza velocemente quando girò lo sguardo al lato sinistro del corridoio il quadro era sparito come per magia. Senza farsi domande prosegui in avanti senza più girarsi indietro.

I libri erano aperti e Paola non sapeva più dove sbattere la testa, era troppo difficile il compito di storia inglese. Si chiedeva se mai sarebbe mai servita quella materia senza motivo. Luke aprì la porta della stanza andando a portargli un succo all'Ace.

《 tutto bene? 》

《 macché. . . 》

《 vieni in sala ti dò una mano 》

Luke si mise a spiegare a Paola che prendeva appunti attenta a ogni sua parola come se fosse l'ultima a sentire nella sua vita.

《 capito? 》

《 si grazie mille 》

Luke osservava gli occhi attenti di Paola che scriveva veloce tutti i vari schemi per poter studiare meglio. Le labbra avevano preso una forma retta e la mandibola stretta mentre vedeva le sopracciglia corrucciate. La sua mano si mosse da sola una mossa dell'istinto accarezzò la guancia rosa di Paola mentre questa rilassava i muscoli del viso al suo tocco gentile.

《 hai dei bellissimi occhi 》

Paola sorrise mettendosi in posizione comoda sulla sedia

《 mi sarebbe piaciuto capire di chi erano 》

Luke si rattristì, la ragazza anche con due genitori era pur sempre orfana per tanto tempo non aveva mai conosciuto i suoi veri genitori e parenti. Paola aveva un leggero sorriso, alla fine quel che era era.

《 sai adesso non mi importa più, ho sempre vissuto con la solitudine 》

《 ma ci sono io ora a prendermi cura di te... 》

Paola si alzò dalla sedia guardando Luke e cercando di dare una risposta non molto cattiva ma che potesse far capire che anche con lui si sente sola.

《 lo fai perché sei obbligato non perché ti piace, è tutto nella tua testa rompi questi maledetti muri e inizia a guardare la realtà Luke. Non fare parte della massa distinguiti da questa 》

Luke colse al volo il messaggio 'mi sento sola con il tuo essere una macchina comandata, si te stesso e non mi sentirò più così' Paola andò in cucina a mangiare qualcosa lasciando Luke nella confusione più totale, su cosa essere e su cosa non essere.

Un cambiamento era per forza obbligatorio?

Per Adam si, trovava noioso e schifoso dover servire drink a porci che meno di dieci minuti fa erano andati a letto con androidi e solo dio sa cosa è successo.
Non trovava disgustoso il concetto di sesso o amore per carità non si sarebbe mai permesso di dire una cosa del genere, ma vedere quei vecchi porci maltrattare ragazze e ragazzi così solo perché solo oggetti non gli piaceva affatto. Anche lo staff faceva schifo usavano gli androidi finché duravano poi via buttati chissà dove.
L'occhio andò a finire su una figura bassa e snella, un ragazzo con origini asiatiche dal taglio dell'occhio. Si sedette con estrema semplicità prima di guardare negli occhi Adam.

《 hai visto un ragazzo alto biondo e un po' cicciotto passare di qui? 》

Adam sorrise e fece no con la testa nel mentre che puliva con lo straccio il bicchiere di vino rosso prima usato dal signore con la barba bianca.

《 nemmeno per sbaglio l'hai visto? 》

Adam sorrise prima di posare il bicchiere sul marmo del bancone, il ragazzo asiatico aveva occhi e capelli castani era vestito con una camicia bianca e un paio di pantaloni neri, e un' orologio rosso sul polso destro

《 se lo avessi visto non credi che te lo avrei detto? 》

《 porca puttana sono fottuto allora ... 》

Il ragazzo si teneva la testa con le mani nel mentre che imprecava sotto voce. Adam incrociò le braccia

《 cosa ti è successo? 》

《 un mio amico mi ha chiesto 200 dollari e poi è scappato qui, credo che lo aspetterò 》

《 cosa vuoi che ti dia offre la casa 》

Il ragazzo arrossì per poi sorridere

《 il mojito lo sai fare? 》

《 certo se no cosa ci faccio qui? 》

Il led di Adam era giallo, quel ragazzo era una vera e propria calamita possibile che uno sconosciuto poteva fare questo effetto? Il ragazzo osservava Adam quasi malizioso.

《 allora come ti chiami...? 》

《 Shinji tu? 》

《 Adam 》

Adam aveva finito il suo capolavoro mettendo il succo di lime per poi mischiarlo e offrirlo a Shinji che non perse tempo a dare un generoso sorso alla bevanda. Le guance divennero subito rosse mentre gli occhi lucidi

《 è fantastico come fai? Sei un mago sotto sotto? 》

Adam rise mentre dava il sottobicchiere a Shinji

《 sono stato creato per questo 》

《 beh complimenti è fantastico amico mio! 》

Adam si beava della bellissima presenza del ragazzo che sorseggiava piano il cocktail come assaporarne ogni singolo gusto. Finito il bicchiere aveva le labbra leggermente gonfie e un leggero rossore sulle gote.

《 senti Adam... tu domani hai da fare? 》

《 sempre non mi posso muovere da qui 》

Shinji sorrise inconsciamente mentre avvicinava il suo viso a quello dell'androide

《 ti darò il tormento a vita sai? Verrò sempre qui a romperti le palle 》

《 fai pure 》

Due sorrisi con due sguardi accesi, mentre la sera era testimone di quell'incontro.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top