I primi raggi del sole filtravano dolcemente tra le nuvole e rendevano la superficie dell'acqua luminosa e morbida, estremamente calmo verso la riva, con qualche grande onda che arrivava da lontano.

Ed era proprio lì che Maya si scontrata con le onde, passando in mezzo ai grandi buchi che esse creavano, quelle "meravigliose leggende" che i surfisti sognano ma che poche volte riescono a cavalcare nel corso della loro vita.
Maya Blanc viveva in perfetta simbiosi con il mare e sapeva, dal momento in cui l'alba riusciva a vedersi dalla sua finestra incastonata nel legno della sua baracca in riva al mare, che non ci sarebbe mai stato nulla di più importante di cavalcare le onde del mattino, capaci perfino di fargli dimenticare in quale società viveva.

Una società di falsità e menzogne, di parole urlate al vuoto e di promesse non mantenute, di ingiustizia e di corruzione.
Le sue acrobazie la mettevano in perfetta armonia con il dolce rumore delle onde e gli suggerivano una schifosa verità: il mondo non potrà mai cambiarsi, o almeno non totalmente, la madre Terra avrebbe avuto per sempre la doppia faccia.

Lei era una lottatrice per la pace nel mondo, alcune volte i suoi amici rimanevano estremamente confusi quando ella preferiva andare a protestare in piazza per i diritti civili invece che andare a bersi una birra. Ma lei era fatta così, lei sapeva che sarebbe riuscita in qualche modo, grazie a un aiuto divino o non so ché, a liberare la gente indifesa dalla corruzione dell'essere umano. E state sicuri, che nessuno può fermare Maya Blanc quando è fermemente convinta di qualcosa.

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Crediti per la copertina:
-5secondsof1D