Partenza

La zip della mia valigia scorre lentamente fino a chiudersi. Mi perdo a guardare cose di casa mia che avrò già visto mille volte: il caminetto scrauso, il letto decorato a modo mio, la cucina perfettamente arredata con piante e gingilli, non mi faccio proprio mancare niente. Ho trovato questa casa per caso, ero in giro
con degli amici e siamo finiti su questo lato di spiaggia, Riki - un mio amico di infanzia--mi ha aiutato a rimettere questa baracca in sesto. Era conciata malissimo, il legno zuppo e quasi distrutto, le finestre spaccate e non parliamo di dentro! mi dispiaceva lasciarlo così, non potevo permettermi di vivere o di vedere un posto del genere. Non potevo proprio.

La catenella attaccata alla porta squilla lievemente. Qualcuno è entrato. Mi giro convinta di trovare Riki, o Jack, e invece trovo un uomo alto, pelle scura e un divisa nera, completamente nera. La cosa che si nota subito di lui è una benda sull'occhio, probabilmente feritosi durante una battaglia o qualcosa del genere.
Dietro di lui sembra esserci una donna, con capelli rossi e lunghi quanto i miei, vestita con una tuta di pelle attillatata, che devi ammettere avrei trovato volgare su un corpo diverso, ma sul suo sembra fatto a misura.
"e forse lo è"

"Maya blanc...è lei?" chiede l'uomo muovendo il primo passo dentro casa. La signorina mi lancia uno sguardo accennato insieme ad un sorriso, prima di appoggiarsi alla parte affianco alla porta, senza più muovere un muscolo, fissando il mare davanti a noi che in questo momento è accarezzato dai freschi colori del tramonto.
"si...si, sono io" rispondo riprendendomi e avvicinandomi a lui "chi siete? che ci fate qui?" guardo la signorina fuori e fermo lui che, con aria poco educata, tocca tutto quello che trova! "ficcatele dove non batte il sole quelle manaccie argute!"  si, sono molto gelosa delle mie cose.

"io sono Nic Fiury signorina blanc, e lei è Natasha Romanoff. Siamo qui per scortarla in America personalmente" detto ciò si gira, senza nemmeno darmi il tempo di ribattere, e va verso la porta. Prendo la mia valigia ormai pronta e lo seguo del tutto convinta di dirgliene quattro, io ho vinto una borsa di studio! Vanno verso una barca parcheggiata a riva, che non avevo notato, il lì seguo cercando di farmi per lo meno carcolare da loro che sono intenti a rispondere a messaggi venuti da aggeggi strani!
"si, senta signor Fiury, io dovrei partire insieme a Jack per la mia borsa di studio. Veda ho faticato tanto per riuscire ad ottenerla e..." riesco a trovare un momento per parlare, ma non mi lascia finire che: "non c'è nessuna borsa di studio signorina"
"Che cosa?!?!"

"non è possibile" sussurro bloccandomi.
Sta volta parla Natasha: "prendila come una borsa di studio per supereroi" e alza le spalle.

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