Ursus era seduto al tavolo della cucina della casa di Louis e stava divorando la sua terza porzione di carne.

" Non potrò mai ringraziarti abbastanza per ciò che hai fatto per Harry " disse il comandante, appoggiandogli una mano sul braccio.

" Harry è il mio padrone e io gli voglio bene. Sto con lui fin da quando era piccolo e viveva fra i Lici " rispose lo schiavo in imbarazzo.

" Ti darò tutto ciò che vuoi. Desideri essere liberato? Tornare in Licia? Dimmelo, ti ascolterò "

Ursus spalancò gli occhi chiari, stupito dal gesto del nobile che aveva di fronte e poi scosse la testa.

" Io vorrei continuare a proteggere Harry e mi piacerebbe stare dove sta lui "

Louis sorrise per la sua lealtà, ma non seppe dirgli nulla perché non sapeva cosa il ragazzo avrebbe deciso di fare.

Dopo essere stato liberato, l'aveva condotto a casa sua e affidato alle cure delle schiave e da allora non l'aveva più visto.

Stava per spiegarlo ad Ursus, quando la porta della cucina si aprì ed entrò Harry, con il volto ancora scosso, ma padrone di sè.

Indossava una semplice tunica bianca e aveva i capelli ricci bagnati e lucenti.

Si avvicinò a Ursus, lo abbracciò e gli accarezzò una guancia, poi si voltò verso Louis, gli sorrise e gli si sedette accanto.

Prese una coscia di pollo e, senza dir nulla, iniziò lentamente a mangiare.

Lunghi minuti trascorsero nel silenzio più totale, finché Harry non disse:

" Credevo di morire ed ero anche pronto a farlo. Sarei stato felice di raggiungere Aulo, Pomponia e tutti i poveri martiri uccisi da Nerone.
Solo che volevo anche vivere...volevo vivere per essere felice, per sorridere, per osservare i fiori, per cantare sotto la pioggia e...e anche per amare.
Dio ha avuto pietà di me e mi ha ascoltato.
Io posso ancora vivere e voglio che la mia vita sia degna di essere vissuta "

Dopo aver pronunciato queste parole, sorrise dolcemente a Louis e appoggiò timidamente una mano sul suo braccio.

Il soldato capì ciò che Harry voleva indicare con quel gesto e si aprì in un meraviglioso sorriso.

Ursus osservò raggiante i due ragazzi e si servì un'altra porzione di carne, scoprendosi ancora affamato.

Fuori cominciò a piovere e Louis pensò che Giove, o qualsiasi altro dio abitasse il cielo, avesse voluto cancellare con la pioggia tutto il male che era presente, allora, a Roma.