2.
Petronio e Louis mangiarono qualcosa insieme e poi si riposarono un po' all'ombra delle piante del giardino.
Nel tardo pomeriggio uscirono di casa, presero posto sulla lettiga che li aspettava in strada e Petronio diede l'ordine di portarli al Vicus Patricius, a casa di Aulo.
L'insula di Petronio si trovava sul versante meridionale del Palatino, perciò la via più breve da percorrere era sotto il Foro.
Gli schiavi sollevarono la lettiga e si mossero, preceduti dai servi a piedi.
" Mi viene in mente " disse Petronio " che se il tuo ragazzo non è una schiavo, potrebbe lasciare la casa di Plauzio e stabilirsi nella tua. Tu lo circonderesti d'amore, lo colmeresti di ricchezze...."
Louis scrollò la testa.
" Tu non conosci quel giovane, non è una cosa fattibile quella che proponi...."
" Gli hai parlato? Gli hai confessato il tuo amore?"
" Zio...l'ho visto la prima volta alla fontana, poi l'ho incontrato altre due volte.
Devi sapere che in casa di Aulo io occupavo la villa separata per gli ospiti e siccome avevo il braccio slogato non potevo sedere alla mensa comune.
Mi trovai con lui a cena, il giorno in cui annunciai la mia partenza, ma non ho potuto dirgli una parola.
Sono stato obbligato ad ascoltare Aulo che mi narrava le sue vittorie britanniche e la decadenza della sua piccola proprietà in Italia.
Incontrai Harry la seconda volta vicino la cisterna mentre attingeva l'acqua per innaffiare i fiori.
Restai imbambolato ad osservare il suo viso stupendo e poi mi ritrovai a raccontargli che ero appena tornato dall'Asia e che ero guarito da una slogatura al braccio.
Poi stupidamente gli dissi che era bello quanto un dio e ottenni come conseguenza che scappò via di corsa "
" Deve avere occhi stupendi...."
" Come un bosco in estate o un prato in primavera....."
Il rumore delle vie affollate interruppe la loro conversazione e i due uomini si persero ad osservare il paesaggio e il via vai della gente che camminava indaffarata.
Di tanto in tanto la folla faceva largo alle lettighe dalle quali sporgevano superbi visi di donne o teste di senatori e di cavalieri dalla faccia rigida o decrepita.
Petronio, ad un certo punto, fece fermare la lettiga davanti alla bottega di Avirno, dove entrò a comperare un manoscritto ricco d'ornamenti che regalò a Louis.
Louis osservò il titolo e chiese:
" Satiricon? Di chi è?"
" Mio, ma nessuno sa che io sono l'autore e tu non lo dirai ad anima viva. Non voglio che giunga all'orecchio di Nerone il fatto che io scrivo. L'imperatore è già pazzo di suo e non desidero che pensi che voglio eguagliare la sua fama letteraria " rispose con ironia Petronio.
Louis stava cercando le parole adatte per ribattere allo zio, ma la lettiga svoltò nel Vicus Patricius e si fermò davanti alla residenza di Aulo.
Un giovane e forte portiere aprì loro la porta e li fece entrare.
" In giro si dice che la moglie di Aulo, Pomponia, sia seguace di una nuova religione orientale, che consiste nell'onorare un certo Cristo"
Louis scosse la testa e dimostrò così allo zio che non ne sapeva nulla.
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