Chapter 3: Can't Stop Thinking About It
Heavy on your heart
Heavy on your mind
Wandering the streets tonight
{Dreamer- Axwell}
18th January, Tuesday
Levy stava approfittando del suo pomeriggio libero per riordinare l'armadio suo e di Gajeel e aveva già messo da parte un sacco di vestiti da buttare. Si sistemò la frangia dietro l'orecchio destro e sbuffò, alzandosi da terra. Passò oltre l'enorme pila di abiti che si era creata e prese il suo telefono da sopra il comodino.
17:49
Gajeel ancora non tornava a casa e l'aveva visto praticamente solo la sera prima, iniziava ad essere preoccupata.
Sospirò, decidendo di non chiamare Gajeel, non voleva sentirlo sbraitare ancora, perciò si rimise a lavoro.
Alla fine aveva finito col buttare via un sacco di vestiti.
Era sotto la doccia quando sentì la porta d'ingresso sbattere.
"Gajeel?" chiese Levy mentre finiva di lavare via la schiuma dal suo corpo.
In risposta ricevette un grugno ma non ci fece più di tanto caso, di solito la risposta non arrivava nemmeno.
Levy uscì dalla doccia e si mise l'accappatoio, si asciugò il viso con un asciugamano poi uscì dal bagno.
Si paralizzò a tal punto da far cadere a terra l'asciugamano quando vide il viso di Gajeel. Aveva un occhio nero e gonfio, dal naso usciva del sangue scuro e aveva il labbro spaccato. Gajeel si stava spogliando come niente fosse mentre Levy corse subito verso un cassetto dove teneva tutto il necessario in caso di emergenza.
Prese dell'ovatta e dell'acqua ossigenata e spinse Gajeel in bagno.
"Lasciami stare, ohi! Andiamo adesso non ti agitare! Ohi finiscila, stupida!" protestò Gajeel ma Levy non lasciò il suo braccio.
Alla fine Gajeel dovette sedersi sul water mentre Levy imbeveva l'ovatta con l'acqua ossigenata e la passava delicatamente sulla pelle del ragazzo.
Ogni tanto il corvino induriva la sua espressione a causa del pizzicore sulla pelle ma non gli sfuggì un singolo verso.
Quando Levy finì col naso allora parlò:
"Mi vuoi dire con chi hai fatto a botte o ti porterai il segreto nella tomba?" chiese molto tranquillamente.
"Dovresti preoccuparti più per quelli che hanno fatto a botte con me" sdrammatizzò il ragazzo, con un ghigno.
Alla fine Gajeel non le disse niente e Levy continuò il suo lavoro di disinfettazione, persa nei suoi pensieri.
"Vado a prendere del ghiaccio" disse Levy, girandosi per uscire dalla stanza.
Gajeel, però, le prese la mano e la fece sedere sulle sue gambe, poi la baciò, dolcemente.
Levy chiuse gli occhi e ricambiò, stringendo il ragazzo più vicino a sè.
Gajeel prese il mollettone con cui Levy teneva legati i capelli e lo mise via distrattamente, poi passò a slacciare l'accappatoio mentre Levy scese con le mani a sbottonare i suoi pantaloni.
L'accappatoio scivolò via mentre Gajeel mise le mani sotto le cosce di Levy e si alzò camminando verso il letto, mentre il bacio continuava. Levy si staccò pochi secondi per riprendere fiato, poi tornò sulle labbra del suo ragazzo, intrecciando la lingua con la sua.
Gajeel fece cadere Levy sul letto, mentre si mise a cavalcioni su di lei, guardandola dall'alto.
"Scricciolo." le disse ghignando.
Levy gli diede un piccolo pugnetto sul braccio, poi Gajeel le prese i polsi e glieli portò sopra la testa mentre con le labbra scese prima sul collo, poi sui seni, mordicchiando e succhiando; Levy ansimava e ogni tanto dalla sua bocca uscivano dei gemiti deboli.
Gajeel scese ancora più giù, fino all'ombellico poi si tolse le mutande e con una sola forte spinta entrò in Levy.
Levy cacciò un gemito più forte degli altri,mentre Gajeel iniziava a muoversi, veloce e in profondità, facendo inarcare la schiena alla ragazza.
Venne prima Levy, dopo una decina di minuti, poi la seguì Gajeel.
"Ancora." ansimò Levy a Gajeel, prima che potesse uscire da lei.
"Come desideri" ghignò Gajeel, senza alcuna intenzione di fermarsi.
***
Il giorno dopo Levy ebbe una giornata un po' turbolenta: prima erano tornate in classe le ragazze che si occupavano del Festival, e a Levy dispiaceva un sacco che se ne occupasse Lucy Heartfilia perchè, dal giorno in cui quel ragazzo le aveva praticamente fatto la doccia, le stava antipatica. Tuttavia avevano portato anche Juvia, che era stata presentata come una delle coreografe, e l'aveva convinta a partecipare. L'altra ragazza vicino a loro era Yukino Agria, che era la coreografa dell'altro gruppo.
Nella pausa pranzo tutti i partecipanti alla gara di ballo si erano trovati in aula magna per distribuirsi in gruppi, avevano lasciato che fossero i ragazzi a scegliere, e Levy benedì il cielo sia per questo, sia quando venne a conoscenza che Lucy non avrebbe ballato.
Aveva scelto il gruppo di Juvia (che era l'unica che conosceva) insieme a Mirajane Strauss (che non le stava molto simpatica lo stesso), Erza Scarlett (nemmeno lei le piaceva più di tanto), Gerard Fernandez, Gray Fullbuster, Laxus Dreyar, Cana Alberona e Natsu Dragneel. Lucy si era scusata con il loro gruppo perchè ancora non trovavano una persona per loro e aveva esortato a proporre qualcuno.
L'altro gruppo era formato da Yukino, Laki Olietta (che non aveva mai visto), Jet e Droy (fratelli gemelli), Meredy Kabi, Angel Clive, Kagura Mikazuki, Loki Lioness, Rogue Cheney e Minerva Orland.
Lucy aveva deciso di non candidarsi più come cantante, quindi Ultear fece team con il gruppo di Juvia e Bacchus con quello di Angel.
"Adesso vorrei che pensaste a qualche posto dove poter fare le prove, ogni gruppo per sè. La settimana prossima portatemi la scaletta delle canzoni, le dobbiamo consegnare alla preside, così che nessuno bari. Sempre la settimana prossima forniteci il nome del locale, così da poterlo ringraziare alla chiusura. Bene, per qualsiasi cosa chiamate o me o Erza." concluse Lucy.
"Ehm io avrei già delle proposte-" Juvia alzò la mano timidamente.
"Oh beh, se i vostri professori ci danno qualche minuto possiamo vedere, che dici? " Lucy si rivolse ad Erza, che annuì.
Tutti quelli del gruppo di Juvia si riunirono in aula magna per discutere delle canzoni, Juvia prese la parola per prima.
"Avevo pensato a qualche canzone famosa, carina e ritmica, inoltre le coreografie sono facili da comporre."
"Avevo pensato a Despacito, Con calma di Daddy Yenky e forse Silence di Marshmello."
"Se posso esprimere un parere, credo che Silence sia un po' troppo fuori tema, le altre due canzoni sono molto pop, invece Marshmello mi dà più un senso di canzone cantata...non ne sono molto convinta." disse Erza. Lucy scosse la testa in segno di accordo.
"Credo dovreste trovare un solo genere, visto che Despacito e Con calma sono molto movimentate vi consiglio un qualcosa come Worth It delle Fifty Harmony." consigliò Lucy.
Gerard si appuntò le canzoni sulle note del telefono, pensando a qualche altra canzone da inserire.
"Comin get it di Selena Gomez?" propose Natsu.
Quasi tutti scossero la testa nella stanza, Lucy si astenne, era una decisione che toccava a loro.
"Like It di Cardi B?"propose Gerard.
Juvia fece un verso di approvazione verso Gerard che riprese a digitare sul suo cellulare.
"It ain't my fault di Bebe Rexha " esclamò Gray.
Qualcuno si girò a guardarlo molto intensamente, come a chiedere spiegazioni.
"Bhe insomma, è molto ritmica, è facile da cantare ed è famosa." si giustificò il corvino.
"Ha ragione, non è male come canzone, sarebbe un'ottima scelta. Adesso però dovremmo proprio tornare in classe. " disse Lucy dopo aver controllato l'orario sull'orologio della parete.
"Chi si occupa di consegnare la lista?" chiese Erza, Natsu alzò la mano e la rossa annuì.
Levy non disse niente per tutta la durata della 'runione', diede di malavoglia il suo numero di telefono al Dragneel per decidere le canzoni e se ne andò in classe.
Al suo ritorno scoprì che la professoressa di latino aveva portato una prova a sorpresa quindi, con i nervi a fior di pelle per non aver studiato, si sedette al suo banco e la fece in fretta e furia, nonostante la professoressa le avesse dato qualche minuto in più. Poi aveva dovuto sopportare un'intera ora di spiegazione di storia dell'arte e una verifica programmata di storia, per cui aveva studiato.
Tornò stanca morta a casa, mangiò un panino veloce e andò a coricarsi, dimenticandosi il telefono in cucina con la suoneria abbassata.
***
Erano le 18:30 passate quando Levy si svegliò e lo fece col batticuore perchè a pranzo aveva scordato di prendere la pillola. Si alzò dal suo piumone caldo, andò in cucina e ingurgitò la pillola con un po' d'acqua.
Fuori già era notte e ciò le fece venire quasi più sonno. Vide il suo telefono illuminarsi nella semi oscurità della cucina e vide il nome 'Meredy' comparire sul display. Accettò la telefonata ma prima che potesse pronunciare una parola, il respiro affannato di Meredy la preoccupò.
"Levy, sai dov'è Gajeel? Ti prego è urgente."
"E-Eh, no, non lo so. Meredy cos'hai?" Levy aggrottò le sopracciglia, preoccupata.
"Levy è successo un casino, hanno chiamato Loki e tipo mi ha mandato un messaggio che dovevo chiamare anche Natsu Dragneel e Gerard perchè non ho capito bene- si fermò a respirare- hanno scatenato una rissa, un qualcosa del genere. Sto scendendo di casa in questo momento, vado a vedere cosa sta succedendo." spiegò confusamente Meredy.
"Portami con te."
"No Levy, stai a casa" rispose Meredy.
Levy non si era accorta che era stata lei a parlare.
"Ho detto portami con te" ripetè più forte.
Meredy acconsentì velocemente, per non perdere altro tempo e mise in moto la sua macchina.
Levy mise le scarpe, un cappotto e chiuse velocemente casa sua.
La prima cosa che fece fu chiamare Lucy, perchè aveva un disperato bisogno di capire cosa stava succedendo e se Natsu sapesse qualcosa di Gajeel .
"Pronto?" chiese Lucy dall'altra parte del telefono.
"Ciao, sono Levy McGarden, Natsu è con te?" scese velocemente le scale e aprì il cancelletto del suo palazzo.
"So che doveva uscire a Piazza Sabertooth, perchè?"
"Non è che sei lì vicino? C'è Gajeel Redfox?" chiese velocemente mentre saliva in macchina di Meredy.
"In realtà sto vicino il pub 'Quatro Cerberus', è leggermente lontano, è successo qualcosa?"chiese Lucy preoccupata.
"No, grazie, ciao."Levy attaccò il telefono.
"Vai a Piazza Sabertooth, proviamo da lì" Meredy annuì e spinse il piede sull'accelleratore, superando qualche macchina.
Levy continuava a sbattere il piede sul tappetino del lato passeggero, segno del suo nervosismo, mentre pensava agli scenari peggiori; era risaputo che il gruppo di Gajeel amasse fare risse ma non avevano mai creato tanto clamore, doveva per forza essere successo qualcosa.
Arrivate alla piazza, non trovarono particolare movimento, quindi provarono a girare per delle stradine, ma in nessuna di queste aveva trovato Gajeel o Loki.
Il telefono di Levy squillò, facendo tremare le ragazze nella silenziosa vettura. Era Lucy.
"Ho trovato Erza, mi ha detto che sono vicino al vecchio istituto della Mermaid Heel, stiamo andando lì." Levy non ringraziò ne disse niente a Lucy, semplicemente disse a Meredy dove andare e attaccò la chiamata.
Meredy ad un certo punto inchiodò la macchina in mezzo alla strada e guardò con occhi sgranati alla destra di Levy. Levy rimase senza parole a quello spettacolo raccapricciante. Da sinistra si vedevano Natsu e Gerard che stavano scendendo dalla salita che portava al centro, con l'aria chi non voleva usare le buone maniere per fermare la discussione; al loro seguito c'erano Lucy ed Erza.
"Natsu fermati, farai degenerare ancora di più la lite" Lucy lo stava tirando per un braccio, cercando di fermarlo ma sembrava altamente inutile.
"Togliti! " urlò Natsu, cercando di scrollarsela da dosso.
"Idiota, per una volta stammi a sentire! Natsu!" il rosato si tolse di dosso il piumino, per non essere ostacolato, perciò lasciò Lucy a metà discesa con l'indumento in mano. La bionda smise di inseguirlo, si mise la mano nei capelli e cercò in giro aiuto con lo sguardo terrorizzato.
Nello stesso momento Erza cercava di fermare Gerard Fernandez.
"Gerard, fermati, lascia perdere ti prego!" la rossa gli prese il viso tra le mani, costringendolo a guardarlo negli occhi.
Gerard si tolse le mani di Erza dalla faccia con un gesto violento delle sue.
"Fatti da parte" disse solo.
Una macchina frenò malamente proprio dietro quella di Meredy e Mirajane, che fino a quel momento era rimasta paralizzata a vedere l'animata lite tra i ragazzi, dove era scappato già qualche pugno, corse verso l'auto e aprì le braccia.
"Fermo dove sei Laxus, ne abbiamo già di casinisti qui."
"Voglio solo fermare tutto, non ti preoccupare."
Levy in tutto questo si era mossa con una lentezza disarmante, scese dall'auto ma non si mosse di lì, pietrificata. Ancora non aveva visto Gajeel.
C'era solo un ammasso di ragazzi che si stavano spingendo tra loro per cercare di colpirsi.
"Okay ragazzi, calmiamoci. State spaventando le ragazze. Risolviamola da persone civili." Laxus, in tutta la sua possenza, si parò dinanzi a quell'ammasso di ragazzi.
Dei ragazzi sconosciuti lo guardarono in cagnesco, guardando male il gruppo della Fairy High.
"Quel figlio di puttana lì ci deve dei soldi e ha pure picchiato uno dei nostri!" urlò uno sai capelli neri.
Levy spostò lo sguardo verso la direzione indicata da quel ragazzo, e tremò alla vista di Gajeel, ancora con l'occhio nero e con il taglio sul labbro nuovamente aperto. Era ansiamante, come se prima qualche pugno fosse volato anche a lui, e sembrava che tutti prestassero più attenzione a lui che alla sua banda. Loki, leggermente rosso sullo zigomo sinistro, era davanti a Gajeel, come a proteggerlo e anche lui ansimava leggermente.
Quindi ieri Gajeel aveva picchiato uno di quei ragazzi.
"Possiamo trovare tranquillamente un compromesso, magari uno scambio?" chiese pacificamente Laxus.
"Già, facciamo uno scambio, tu dammi la tua puttana, quella con le calze nere." disse un ragazzo col septum,canzonatorio, indicando Mira, che si strinse nel suo piumino.
"Io voglio la puttana di Dragneel, la biondina. Per vivere con lui deve proprio fare cose fantastiche" disse un altro coi capelli castani, leccandosi le labbra. Lucy rabbrividì e si avvicinò ad Erza.
"Per quei soldi voglio la bocca della rossa là in fondo, la puttanella vicino Heartphilia." ancora un altro da più lontano, ghignò nel vedere la faccia paralizzata di Laxus, che ancora non realizzava il tutto. Erza fece un espressione disgustata mentre prendeva il braccio di Lucy.
"Oh, no io voglio quella di Redfox. Oh- eccola!" indicò Levy "E ha portato un'amichetta, voglio vedere se glielo metto in culo meglio io o Redfox." parlò quello dai capelli neri, fischiando. Poi guardò Laxus e lo guardò dall'altro in basso, per screditarlo.
Levy aveva i conati di vomito e temeva che veramente avrebbe rimesso. Meredy era pallida in volto, ma non per i commenti ma perchè i ragazzi erano scuri in volto dalla rabbia.
"Allora? Scambi la tua puttanella per quattro sol-" non riuscì a finire la frase, perchè Laxus gli tirò un pugno sul naso, facendolo inditreggiare.
"Adesso ti faccio diventare il mio sacco da box, altro che puttana." Natsu afferrò i capelli di quello castano e gli diede una ginocchiata nello stomaco.
Gajeel e Loki arrivarono velocemente al tizio che aveva parlato delle loro ragazze; Loki gli diede un pugno in bocca, mentre Gajeel gli premette una sua mano sul viso e lo portò a sbattere contro il muro, violentemente.
Gerard non lasciava un secondo di respiro al ragazzo col septum, che non riusciva a mandare a segno un solo colpo.
"LAXUS!/NATSU!/GERARD!/LOKI!/GAJEEL!" le ragazze urlarono contemporaneamente i loro nomi, spaventate ma immobilizzate dalla paura.
Alla rissa si erano uniti anche i ragazzi della Fairy High e dell'altro gruppo. Levy non riusciva a distinguere bene il suo ragazzo in tutto quell'ammasso di gente.
"Chiamo la polizia!" sentì dire a Lucy.
"Ma sei pazza? Qui finiscono in prigione!" protestò Erza.
"E come cazzo li fermiamo?!"Lucy era veramente spaventata, tremava tutta e aveva gli occhi spalancati.
Levy non si era resa conto fino a quel momento di star sudando freddo e di avere una frequenza cardiaca di molto superiore al normale.
Come non detto, davvero si udirono le sirene della polizia, che allarmarono i ragazzi.
Quelli che avevano provocato il gruppo di Gajeel se la diedero a gambe.
Natsu corse verso Erza e Lucy, prendendo la cugina per mano, togliendosi dalla zona della lite, con Gerard al loro seguito.
Laxus spinse di forza Mira nella sua macchina e partì a tutta velocità.
"Levy sali in macchina!" le ordinò Gajeel.
Levy, ancora ferma davanti la portiera di Meredy, afferrò un lembo del suo piumino e lo strinse, scuotendo debolmente la testa.
"SALI IN MACCHINA!" Gajeel diede un pugno sul tettuccio della sua macchina, facendo tremare Levy che si incamminò velocemente verso la vettura; intanto Loki era salito in macchina di Meredy e si erano volatilizzati.
Gajeel prese una strada a doppio senso per sfuggire alla polizia, che arrivava dal lato opposto al loro.
Levy non riusciva a muoversi dal sedile, guardava avanti paralizzata ma non aveva potuto fare a meno di notare le nocche insanguinate di Gajeel. Le aveva fatto paura, moltissima ed era sicura che non se lo sarebbe tolto tanto presto dalla mente quel giorno.
Quando arrivarono sotto casa Gajeel le prese violentemente il viso con una mano e la costrinse a guardarlo negli occhi.
"Non una parola." le sussurrò ad un palmo dal naso.
Levy rivide la scena di qualche mese prima. Di Gajeel, con gli occhi rossi per la cocaina che si era fatto, andare minacciosamente verso di lei, lo rivide tirare quel pugno al muro a qualche centimetro dal suo viso e le sue urla le risuonarono in testa.
E come quella volta Levy chiese scusa e pianse da sola.
***
Natsu non aveva mai visto una persona alzarsi così di mal umore la mattina. Forse Lucy sembrava ancora più scocciata per la serataccia che aveva appena trascorso, tra la lite e gli incubi, ma Natsu era sicuro che una persona normale, che dormiva più di dieci ore a notte come lei, non potesse avere quelle occhiaie viola, quei capelli annodati a causa del letto e una tale faccia da funerale a prima mattina.
Lucy prese il giubbotto e uscì di casa, rientrando qualche minuto dopo.
Natsu aveva imparato anche questa routine: Lucy si svegliava, dava da mangiare a Plue, faceva colazione, tornava in camera sua e scendeva con lo zaino in spalla, preparata come una principessa.
Infatti Lucy si truccava prima di andare a scuola, per non far vedere la sua faccia cadaverica e vedendosi ordinata si riprendeva e sorrideva addirittura a Natsu (tranne quella mattina).
"Aspetta Lu" la fermò Jude prima che potesse uscire con Natsu e Chelia.
"Stasera un mio conoscente ha organizzato una serata in un suo locale e voleva qualcuno che cantasse, ci sono anche altri ragazzi, l'ha impostata come una specie di competizione, vuoi partecipare?"
"Va bene, posso cantare River di Bishop Briggs?" Jude annuì.
"Lo chiedo a Mira e a qualche amica?"
"Si certo" acconsentì Jude, lasciandoli andare.
Chelia come sempre si sedette dal lato dietro, mentre Natsu e Lucy si sedettero rispettivamente al lato guidatore e passeggero. Lucy poggiò lo zaino ai suoi piedi e guardò fuori dal finestrino, assorta nei suoi pensieri.
Non rivolgeva la parola a Natsu da ieri sera, da quando avevano litigato dopo essere tornati a casa.
"Mio Dio! Natsu cos'hai fatto?" Lara si alzò preoccupata dal divano, dove era stesa con Jude a guardare un film.
Lucy, dietro di lui, aveva gli occhi lucidi ed era scura in volto dall'ira. Lanciò malamente la sua borsetta sul tavolo della cucina e si tolse il piumino, pronta per andarsene in camera.
"Aspetta Lucy!" la chiamò Jude.
Lucy si girò malamente puntando un dito contro Natsu mentre guardava furiosa il padre.
"Questo è un coglione! Solo un idiota fa 'ste cose, è un miserabile!" cominciò ad urlare furiosa.
"Che cazzo dici deficiente! Ma li hai visti quei figli di puttana? Ah?" Natsu le si avvicinò con altrettanta irruenza.
"Non sei meglio di loro! Sei andato vicino solo per fare 'na scazzottata. Fai schifo!" anche Lucy gli si avvicinò. Si guardarono in cagnesco.
"Si può sapere che avete fatto?" Jude tuonò, facendoli smettere di urlare.
"C'erano dei ragazzi che stavano per picchiarsi con altri e lo hanno chiamato. E lui è andato! " Lucy si sforzò di mantenere una voce ferma ma già aveva la vista appannata dalle lacrime.
"Natsu! Sei impazzito?" Lara lo osservò indignata.
Le lacrime cominciarono a scorrere sulle guance di Lucy, che le asciugava velocemente.
"Hanno iniziato a prendersela con le ragazze, l'hanno chiamata puttana, che dovevo fare? Stare fermo?" tentò di giustificarsi.
"Non usarmi come scusa a quello che hai fatto!" gridò Lucy, piangendo dalla rabbia e dalla paura.
"Cazzo vuoi!" le urlò contro Natsu.
"Sei tu che sei andato! Se fossi rimasto a farti i cazzi tuoi non avrebbero preso di mira me né Erza e neppure Mira. La colpa è solo tua!" urlò la bionda, contuinuando a lacrimare, con voce tremante.
"Sei solo un viziato con le manie di protagonismo pazzoide!"
"E tu sei solo una bambina che sa prendersela solo con gli altri per i suoi problemi personali" Natsu le rispose a tono, in modo apparentemente calmo, ma ricevette in risposta solo le chiavi di casa che volarono alla sua destra, poi Lucy scomparve per le scale.
"Vatti a medicare e non farti vedere da tua sorella in questo modo" Lara gli diede uno schiaffo dietro la nuca, furibonda e guardò Natsu obbedire senza obbiettare.
Lei e Jude si guardarono, entrambi sospirarono per la situazione ma si sarebbero occupati il giorno dopo della loro punizione.
Dopo aver accompagnato Chelia dalle sue amiche, rimasero soli in macchina, in un pesante silenzio. Lucy guardava fuori dal finestrino, senza guardarlo in faccia.
Natsu si fermò davanti la stazione, quando il treno di Mira ancora non era passato e prima che Lucy scendesse allungò la mano come per fermarla.
"Non mi toccare." pronunciò Lucy, scendendo definitivamente dal mezzo.
Natsu la vide sedersi sulla panchina fuori, poi se ne andò verso i suoi amici, parcheggiando la macchina a pochi metri dalla scuola.
Il treno di Mira ci mise poco ad arrivare e quando l'albina scese, aveva lo stesso sguardo della sua amica. Si salutarono freddamente, entrambe riflettendo sugli avvenimenti della sera prima, Mira fece intuire dalle sue movenze che non avesse avuto un dialogo molto pacifico con Laxus, anzi Lucy aveva il sentore che la loro relazione si fosse complicata ancora di più.
Comunque parlò a Mira dell'evento di quella sera, e fu felice che la sua migliora amica avesse accettato.
Durante la salita per la scuola incontrarono Juvia, che le salutò allegra, ignara di tutto, Lucy le sorrise in modo tirato.
"Come va?" chiese Juvia.
"Abbastanza bene" rispose Lucy.
"Ti piacerebbe venire in un locale stasera?" chiese Lucy, per distrarsi.
"Che locale?"chiese Juvia, cominciando a fare la salita con loro.
"Oh, in realtà non so ancora il nome ma mi esibisco lì stasera, ti posso far sapere dopo." disse Lucy, grattandosi la nuca, effettivamente non aveva chiesto niente a suo padre.
"Benissimo, posso portare un'amica?" chiese Juvia, accendendo la lampadina nella sua mente.
"Certo!" le sorrise la bionda.
"Okay, allora aspetto tue notizie" Juvia le salutò, avvicinandosi a Meredy, ignorando Ultear e Angel.
"Mi sta simpatica" le disse Mira, Lucy concordò.
***
Alle 20:30 Lucy era quasi pronta per uscire, voleva solo mettersi un paio di orecchini ma Jude la chiamò da giù per dirle di sbrigarsi, così optò solo per mettersi i tacchi e scese.
Aveva già informato Juvia e Mira del posto dove si sarebbero viste e controllando su internet l'albina aveva scoperto che si trattava di un locale di lusso, Lucy rise al pensiero di quello che avrebbe cantato.
Scese le scale velocemente, cercando di non inciampare ma quasi alla fine delle scale si bloccò: anche Erza era lì.
Erza le rivolse un saluto annoiato, mentre Lucy ricambiò infastidita; non riuscivano ancora a sopportarsi. Non degnò Natsu nemmeno di uno sguardo e si diresse verso suo padre, che stava parlando con Lara.
"Plue ha mangiato?" chiese, guardando fuori dalla finestra.
"Chelia è appena andata a darglielo. Lara!" Jude alzò la voce per farsi sentire e Lara uscì dal corridoio vestita con uno splendido tailleur smeraldo e i capelli semi raccolti.
Si avviarono verso la porta, Lucy indossò la sua pelliccia nera sopra il vestito rosa che portava, proprio in quel momento Chelia aprì la porta ma, quando li vide si avviò velocemente alla macchina di Jude.
Non ci impiegarono molto ad arrivare, giusto una ventina di minuti, visto che Jude non giudava molto piano e quando entrarono da quelle porte laccate d'oro, furono investiti dall'aria calda proveniente dall'aria condizionata. Si presero i loro cappotti e Lucy seguì Jude per parlare con l'organizzatore della serata.
Era tutto stupendo in quel locale, a Lucy piaceva molto lo stile classico; i lampadari di vetro appesi al soffitto li apprezzò particolarmente, ma la sala da pranzo le piacque ancora di più: le pareti erano dipinte con della pittura avorio e circa a metà della parete presentava delle decorazioni oro; i tavoli, di varie dimensioni, erano rotondi, coperti da delle tovaglie bianche, e i fazzoletti erano stati modellati a forma di cono, al cui interno c'erano le posate d'argento; i calici erano di vetro con qualche dettaglio oro e almeno due candele decoravano ogni tavolo.
Lucy scambiò due parole veloci con quel signore calvo e tornò all'ingresso dove trovò Mira.
Si salutarono e Mira salutò calorosamente anche Erza, contro cui non aveva nulla, anche perchè non aveva mai avuto l'opportunità di parlarci bene; qualche minuto dopo la porta si aprì e Juvia e... Levy, furono accolte dal ragazzo all'ingresso.
Lucy fu leggermente sorpresa di vedere Levy, la quale parve a disagio in quel locale ma appena le vide realizzò una cosa: forse non sapendo che fosse un locale di lusso le aveva in un qualche modo messe in difficoltà per il costo elevato della cena?
Si girò verso suo padre, senza dire niente, ma Jude non se ne accorse perchè si stava presentando alle due ragazze (aveva pensato Mira a fare le presentazioni), tuttavia Lucy sospirò di sollievo alla sua seguente affermazione.
"Ragazze prego, se volete seguirmi, sarà una serata molto piacevole." Jude seguì un cameriere fino ad un tavolo abbastanza grande per ospitarli tutti e 8.
Prima di Lucy, altri ragazzi si alternarono su quel piccolo 'palcoscenico' allestito, tutti a cantare delle canzoni molto classiche e soavi, una ragazza addirittura aveva cantato 'My Heart Will Go On' di Celin Dion, un'altro aveva suonato una sinfonia di Beethoven, che Jude aveva identificato come la quinta.
Quando fu il turno di Lucy, le persone nel ristorante batterono le mani in un forzato applauso di incoraggiamento, Natsu si astenne (ricevendo un'occhiataccia da parte di Lara) ma non riuscì a contenere la curiosità di sentirla cantare, perchè quando venne a sapere che nella loro nuova casa Jude aveva fatto allestire anche una sala prove aveva storto il naso, convinto che si trattasse solo di un capriccio da figlia di papà, perciò era pronto a ridere quando sarebbe uscita fuori una voce acuta da papera stonata.
Lui ed Erza si scambiarono uno sguardo complice, ghignando senza farsi vedere, guardando attentamente la biondina non troppo lontana da loro (il loro tavolo era tra i primi).
Lucy prese un bel respiro e sorrise imbarazzata a tutti quei paia di occhi che la stavano osservando (ogni volta le farfalle nello stomaco si presentavano, come se fosse sempre la prima volta), prese un secondo profondo respiro e fece cenno al cantante vicino un computer che fece partire la base; vicino a lui, il proprietario del locale le sorrideva, incoraggiante.
Lucy prese a cantare; nella sala tutti si ammutolirono, non si resero nemmeno conto di star trattenendo il respiro.
Sicuramente non erano abituati a quel tipo di musica ma non potevano negare che Lucy avesse talento.
Alcune persone nella sala, tra cui Jude, Lara e Mira, si alzarono dai posti e batterono le mani. Mira mise le mani ai lati della sua bocca e fece un urlo di apprezzamento. Juvia batteva le mani, eccitata al massimo; Levy dovette ammettere che era proprio brava.
Natsu si accorse solo a fine esibizione che il battito del suo cuore era accellerato e doveva ammettere, seppur con difficoltà, che Lucy era davvero brava.
Lucy sorrise raggiante, guardando al suo tavolo e puntò senza volerlo gli occhi proprio in quelli di Natsu, che sussultò impercettibilmente, mentre Lucy tentava di calmare il suo cuore.
La bionda tornò velocemente al suo tavolo, accompagnata da applausi eccitati e davvero divertiti da quell'esibizione diversa e interessante; altri, dai gusti molto più fini, la guardarono scocciati.
Jude la abbracciò e le diede un bacio in fronte, il che le fece quasi dimenticare di tutti i litigi tra loro e anche quello con Natsu.
"C'è qualcuno che ti vuole qui." Jude le porse il telefono e trovò Layla che la guardava sorridendo.
"Mamma!" esclamò sorpresa, guardando suo padre sorridente.
"Tesoro mio, sei stata bravissima!" Layla sorrise ancora di più, complimentandosi.
"Avevi detto che avevi una riunione! Hai sentito tutto?" chiese Lucy, allontanandosi col telefono in mano, addentrandosi in un corridoio che portava al bagno, dove c'era più calma.
"Ho finito prima per ascoltarti e si, ho sentito benissimo il mio angelo cantare" Layla la guardava negli occhi, stanca ma piena di orgoglio.
"Com'è andata la riunione?" chiese Lucy, appoggiandosi alla parete.
"Bene, ma avrò ancora più lavoro da fare" Layla sospirò, scompigliandosi i capelli mossi.
"Come sta andando con papà?"
Lucy riflettè prima di risponderle, non le aveva detto della lite con Natsu ma se pensava a Juvia (che non le sarebbe dispiaciuta come amica) e perchè no, Levy, sorrise.
"Diciamo che...la compagnia non è male"
Stettero a parlare ancora qualche minuto prima che Layla (la quale continuava a descrivere l'esibizione di Lucy con onomatopee e gli occhi lucidi di orgoglio) concludesse la conversazione per rimettersi a lavoro e poi riposare, così si salutarono con un sorriso affettivo e Lucy tornò da suo padre.
"Lucy! Stavamo parlando di una cosa, che ne dici se sabato prossimo venite a casa mia? Ci potremmo conoscere un po' meglio" le disse Juvia, sorridendole.
"Oh-certo! Perchè no!" acconsentì dopo un momento di smarrimento. Non se lo sarebbe mai aspettato dopo quel poco tempo che si erano frequentate.
Jude, che aveva di fianco Lara, Natsu e Erza, si sporse a Lucy, alla sua sinistra e le sussurrò delle parole nell'orecchio.
"Tu e Natsu godetevi questa serata, perchè non uscirete per un bel po' di tempo"
Lucy lo guardò sconvolta.
"Ma-" aveva appena detto di si a Juvia.
Jude le scoccò un'occhiata intimidatoria, perciò stette zitta ma non riuscì più a godersi la serata.
***
"Ma che porti gli occhiali?" Natsu era fermo davanti lo stipite della porta della camera di Lucy, guardandola perplesso.
Lucy non rispose, continuando a studiare, non era ancora intenzionata a rivolgergli la parola.
"Quante dita sono queste?" chiese il rosato, alzando l'indice e il medio.
Come non detto...
"Sono le due dita che ti metterò in culo, se non smetti di rompere il cazzo" Lucy si girò velocemente verso di lui, nervosa. Odiava quando la gente la prendeva per ceca.
"Non ti avevo mai visto con gli occhiali...sei brutta." continuò Natsu, per provocarla.
"Anche tu sei il cesso, adesso te ne vai?"
"Dobbiamo pranzare." Natsu se ne andò finalmente, lasciandola alzare dalla scrivania.
Lucy lavò le mani e scese velocemente giù.
Plue guaiva da fuori la porta d'ingresso e a Lucy questo dava un gran fastidio, perchè Plue sapeva comportarsi in casa ma sospettò che avesse fatto o pipì in casa o avesse rotto qualcosa visto che si trovava in un ambiente nuovo.
Si sedettero a tavola Natsu e Jude mentre Chelia e Lucy distribuivano i piatti, Lara aveva preparato la lasagna quella domenica.
"Lucy, vorrei...vorrei proporti una cosa..." cominciò Jude, leggermente a disagio.
Lucy alzò la testa, aggiustandosi gli occhiali sul naso, guardandolo interrogativa.
"Vorresti farmi da testimone al matrimonio?" Lucy si sentì schiacciare da una forza invisibile, proprio all'altezza del cuore.
"No." rispose seccamente, lasciando andare la forchetta.
Continuò a guardare Jude, ignorando gli sguardi scioccati di Natsu e Chelia e quello serio di Lara, di fronte a lei.
"Non vengo al matrimonio. Non ho mai accettato il tuo fidanzamento in primis." Lucy stava colpendo i punti più delicati per suo padre, perchè sapeva che ci teneva molto a questa cosa, e sapeva che sarebbe stato al settimo cielo se lei vi avesse partecipato; ma questo non toglieva il fatto che non le aveva detto niente, che non le aveva dato alcuna spiegazione e che da un giorno all'altro si era trovata a condividere suo padre con una donna che non fosse sua madre.
Nella stanza calò un silenzio gelido, anche i ragazzi avevano smesso di mangiare.
"Lucy io... io credo che sia meglio che tu venga, insomma, tuo padre ci tiene." Lara tentò di farla ragionare, aumentando il suo nervosismo.
"Non mi pare né di aver chiesto il tuo intervento né che mio padre mi abbia chiesto se a me andava bene questa cosa." Lucy guardò Lara dritto nei suoi occhi verdi, sfidandola con lo sguardo. Natsu e Chelia, in silenzio, avevano indurito le loro espressioni.
"Mi pare di avertelo già detto. Mio padre non esiste per me in questo momento. Sono qui perchè mamma è all'estero e mi ha portata da te. Non ho intenzione di assecondare questa farsa. Non ho fratelli, ho già una madre e non mi serve un padre, me la cavo da sola. Non vengo al matrimonio e mi dispiace di intaccare la vostra serenità ma questo parassita- disse rivolto a se stessa- è dovuta entrare di forza in casa vostra." si alzò da tavola, facendo per andare fuori con Plue ma Lara la fermò.
"Resta qua, non hai dato nemmeno la possibilità a tuo padre di parlare." disse in modo duro.
"Toglimi le mani di dosso, è colpa tua se io non ho più la mia famiglia." Lucy la guardò con disprezzo, togliendosi la sua mano dal polso. Anche Lara si alzò dalla sedia, stringendo i pugni, furiosa.
"Calmiamoci." intervenì Jude.
"Io capisco Lucy cosa vuole dire, ma non le permetto di parlare così in casa mia." intervenì Lara, guardando il futuro sposo.
"Io e Lucy dobbiamo parla-" cominciò Jude
"Allora me ne torno a casa mia!"
Tutti guardarono straniti Lucy, che era serissima.
Si avviò in camera sua o meglio, la camera che le avevano concesso per dormire, e prese a rimettere le poche cose che aveva sistemato, di nuovo nella valigia.
Jude aprì di scatto la porta della camera, Lucy lo superò con la valigia in mano, scendendo velocemente le scale.
"Che cazzo fai Lucy?!" chiese Jude andandole incontro.
"Torno a casa mia. Visto che qui non sono gradita!" mise particolarmente enfasi nell'ultima frase, guardando male Lara, che la osservava con le braccia incrociate, come a sfidarla ad andarsene sul serio.
"Mi accompagni?" chiese rivolto a Natsu, l'unico che in quel momento era il meno peggio.
"Vacci da sola!" le rispose, acido.
Prima che Lucy potesse mandarlo a quel paese, Jude le prese un braccio, facendola girare violentemente verso di lei.
"Finiscila di fare la deficiente! Tu rimani a casa mia! Casa nostra!"
"Nostra di chi, eh? Sicuramente non mia perchè questa non. è. casa. mia! Io vivo con mia madre! Io non ci volevo nemmeno venire qui, con te, che sei disgustoso! Mi dai schifo! Sei stato solo capace di fuggire, da me e dalle scuse che mi dovevi! Sei stato capace solo di firmare una carta di merda e di non affrontare tua moglie! Sei un uomo medioc-" Jude le tirò uno schiaffo che le fece girare la faccia.
Lucy lo guardò ancora, con uno sguardo sprezzante, con gli occhi lucidi, mentre cercava di non far scivolare nemmeno una lacrima dai suoi occhi.
"Sei soddifatto? Credi di aver risolto così?" la sua voce uscì gelida, ma quella lacrima solitaria era scesa, attraversando proprio la guancia colpita, che sembrava bruciare.
"Se non mi accompagni a casa ci vado da sola." si rivolse a Natsu questa volta, incamminandosi verso la porta d'ingresso, per preparare Plue.
Sbattè con forza la porta, lasciando tutti silenziosi in quella stanza.
"Che maleducata sfrontata!" iniziò Lara, guardando Jude imviperita.
"Non ti ci mettere anche tu!" le rispose subito Jude, guardandola male.
"Ah! La vorresti difendere? Le avrei dato altri schiaffi al posto tuo! Non ho mai visto una persona così immatura!" Lara alzò la voce. Chelia e Natsu la guardavano in silenzio, immobili; poi Natsu si mosse, si alzò dalla sedia e andò verso l'appendi abiti all'ingresso, indossando il suo piumino.
"Dove credi di andare, Natsu?!" urlò Lara.
"La accompagno a casa. Dovresti proprio parlarci con tua figlia, o non andrai a parare da nessuna parte, finirà per odiarti sul serio." si rivolse a Jude, cercando di non fargli commettere l'errore che aveva commesso suo padre, quello di andarsene senza aver dato una spiegazione; non voleva che Lucy finisse per odiare suo padre come lui odiava il suo.
"Andiamo!" chiamò Lucy, che già si trovava vicino la sua macchina, con gli occhi rossi e il guinzaglio di Plue in mano.
Salirono in macchina, in silenzio, Lucy gli indicò la via di casa, poi si zittì.
Per tutto il tragitto cercò di non farsi scappare dei singhiozzi troppo rumorosi, mentre Natsu guidava assorto nei suoi pensieri.
Jude non poteva credere che se ne erano davvero andati, il suo cuore prese a saltare qualche battito, mentre preso dal panico non sapeva che fare.
D'impulso prese anche il suo giubbotto e le chiavi di casa, deciso a corrergli dietro.
"Non vorrai davvero seguirli?! Vedrai che tra poco torneranno!" gli disse Lara, per fermarlo.
"No, Lucy davvero è andata. Devo andarle a parlare."
"Vuoi andarle dietro nonostante tutto ciò che ha detto?"
"Si è arrabbiata, ha detto anche delle cose che forse non voleva!"
"Mi ha insultata! Mi ha dato della rovina famiglie!" Lara si ritrovò ad urlare.
"Non puoi chiedermi di scegliere se stare con te o con lei! Io vi amo entrambe!" Jude la guardò sconvolto, non credeva alle sue orecchie.
"Ma io sono tua moglie!"
"E lei è mia figlia!" Jude la fulminò con lo sguardo uscendo di casa.
Lara guardò due secondi la porta, poi si sedette, senza energie. Le scappò un piccolo buffo, seguito da un sorrisino.
'Ovvio che vada da lei, farei lo stesso con i miei figli. Avverto il bisogno disperato di un uomo al mio fianco a tal punto da mettermi prima dei figli?' si chiese, mentre le lacrime cominciavano a scenderle dalle guance.
Lucy e Natsu erano arrivati a casa della bionda, ma prima che lei potesse scendere, Natsu la fermò.
"Capisco come ti senti, ma è proprio quello che ti ho detto venerdì . Non dare la colpa agli altri se i tuoi si sono separati, non è colpa né di mia madre né di tuo padre. Le cose succedono Lucy, non puoi pretendere che tutto accada o non accada secondo il tuo giudizio. Lascia spiegare anche tuo padre."
Lucy scese dalla macchina, prese il guizaglio di Plue e aprì la porta di casa sua, senza dire niente.
Quando chiuse la porta, Jude arrivò fuori casa e Natsu gli fece cenno di andare, tornandosene a casa.
"Lucy apri!" Jude bussò alla porta, ma nessuno rispose.
"Lucy, parliamone, ti prego!" iniziò a supplicare. Iniziò a sentire Plue abbaiare e grattare vicino la porta ma Lucy ancora non ne voleva sapere.
Bussò ancora un paio di volte, sicuro di non volersene andare.
Lucy aprì la porta all'improvviso, permettendo a Plue di uscire in giardino, e guardò suo padre in modo duro.
Jude fece un passo avanti ma si bloccò.
"Non puoi entrare!"
Jude sospirò, poi prese un bel respiro e cominciò a parlare.
"Io e tua mamma ci siamo separati tempo fa, ho conosciuto Lara quando già avevamo avviato le pratiche del divorzio. Tu sei venuta a saperlo solo quando io e Layla lo avevamo reso ufficiale, perchè non volevamo che ti pesasse troppo. Io ho amato tua madre, come lei ha amato me, ma l'amore può pure finire ad un certo punto. Non incolparmi se mi sono innamorato di Lara, perchè non l'ho voluto, come non ho voluto tornare a guardare tua madre con gli occhi di una persona normale. Le mie scelte o le scelte di Layla non riusciranno mai ad intaccare il rapporto che abbiamo con te, perchè tu sei mia Lucy, sei il mio sangue e il mio corpo e il mio amore per te durerà in eterno." Lucy ricominciò a singhiozzare.
"Non mi hai detto che stavi frequentando un'altra donna, hai lasciato casa da un giorno all'altro senza dirmi niente e vuoi che io sia d'accordo con le tue scelte. Avrei semplicemente preferito che mi avessi chiesto se mi andava bene questa cosa o cosa ne pensavo, avrei preferito che mi rendessi partecipe della tua vita. Mi hai fatto capire che le tue scelte non includono me, che non fa niente se Lucy soffre, tanto quella non è la vita di Lucy giusto? Sono cose da grandi ! E allora non costringermi a fare cose che non voglio." Lucy lo guardava sempre furiosa, stringendo i denti, mentre le lacrime scendevano ad ogni parola che diceva.
"Ho sbagliato, ma credevo che sarebbe stato meglio farti abituare gradualment-"
"E questo lo chiami gradualmente?! Mi hai appena chiesto di fare la testimone ad un matrimonio che io non approvo! E poi, una donna conosciuta tipo 8 mesi fa sostituisce una persona che hai avuto affianco per 27 anni? Sul serio?!" Lucy fu tentata di richiudergli la porta in faccia.
"Io sono sicuro dei sentimenti che provo per Lara. Non avrei mai pensato che mi sarei risposato ma è successo e voglio te come testimone, non per rigirare il dito nella piaga, perchè io so quanto ti fa male accettare tutto questo, ma perchè voglio mia figlia al mio fianco in uno dei giorni più importanti della mia vita!"
"Tu non lo sai quanto mi fa male! Non lo sai come mi si stringe il cuore! Non sai come è stato essere cresciuta praticamente solo da una madre, quando tuo padre stava con un'altra donna! Non sai quanto fa male perchè ciò che è mio mi è stato runato! La mia famiglia mi è stata rubata e tu non lo capisci! Non lo capisci!" Lucy si strinse una mano sul petto, alzando la voce.
"Io ci sono sempre stato! Non dire cazzate!" Jude alzò la voce, avvicinandosi a Lucy.
"Quando? Quando più ti faceva comodo? Quando il lavoro non ti faceva stare attaccato alla poltrona del tuo ufficio o a kilometri lontano da qui? Perchè devi sempre mettermi al secondo posto, che sia per il lavoro, per una donna o per un qualsiasi altro motivo? Perchè io vengo per seconda?" le lacrime si erano calmate e adesso stava facendo uscire fuori la rabbia.
"Anche tua madre va fuori per lavoro ma non è grave come me giusto?" Jude strinse i pugni.
"Mamma trova sempre il modo di vedermi, come ieri con la videochiamata. Lo hai mai fatto? " chiese Lucy, abbassando leggermente il tono, sempre guardandolo in modo duro.
Jude sospirò. Stavano andando decisamente fuori tema.
"Permettimi di rimediare, non è necessario che tu mi dia una risposta, ne che venga al matrimonio, ma dammi la possibilità di dimostrarti che niente potrà rovinare il mio rapporto con te."
Lucy non lo guardò in faccia.
"Sai qual è stato il giorno più bello e importante della mia vita?" chiese, facendosi più avanti.
"Il giorno della tua nascita." Jude la abbracciò, mentre Lucy pianse per sfogarsi di quei mesi e settimane passate nel trattenere la sua rabbia e dolore.
Angolo autrice
Ciao a tutti ragazzi!
Wow, questo capitolo è stato un parto! Soprattutto la parte di Levy. Credo che sia uno dei più lunghi che abbia scritto fino ad oggi, però avevo bisogno di risolvere la questione di Lucy e non potevo dividerla perchè nel prossimo capitolo ne succederanno delle belle.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Ho un annuncio da fare: andrò in pausa per un po' di tempo. Il motivo è molto semplice: mi serve tempo per scrivere i capitoli e visto che questi sono molti impegnativi ci metto più tempo del normale perciò vorrei prendermi una pausa e almeno scriverne 3 da far uscire in un certo lasso di tempo in modo da poter avere il tempo di scriverne altri.
Inoltre inizierò a scrivere altre storie tra cui 2 Katsuki Bakugo x reader e una storia di Soul Eater.
Questa pausa varrà anche per Scars.
Sarà una pausa bella lunga ma vi prometto che ne varrà la pena.
Grazie per aver letto fino a qui.
Ci vediamo alla prossima
Rossy.
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