Preludio
Non a me fu dato lo spirito sovrumano,
Non ho ali - e il mondo mi incatena;
Pure mi sia concesso il canto:
Dolci versi annegano il mio cuore.
Non parlo il linguaggio del poeta,
Ma mi consumo nella bellezza della notte.
Troppo umana, ma virginea è la mia anima:
Amerò il titano, e delle nostre lacrime
Nutrirò fragili fiori, dalla spina acuminata.
Sulla scogliera, con il vento tra i capelli,
Coronata d'autunno, piangerò un rosso spirito.
Non muterà il mondo - e io cadrò nel nero;
Ma arderò nel mio fuoco, in eterno.
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