Una Nuova Vita

Quando hai perso tutto nella vita cerchi di rialzarti.
Ma non ce la fai.
Allora qualcuno ti aiuta.
Ti fa vedere la luce.
Lì dove tu vedi soltanto tenebre.
Perché se fuori c'è il sole tu non lo vedi nemmeno.
Indossi una maschera, cerchi di vivere attimo dopo attimo, cerchi di nascondere la tua anima per paura di fare vedere la tua sofferenza.

Pomeriggio tardi, oggi devo uscire con Giulia, vuole portarmi al centro commerciale.
"Capisco il tuo dolore, Lana, ma devi reagire, non puoi rimanere a casa dalla mattina alla sera. O reagisci o ti tiro fuori da quel guscio con la forza"
Ci siamo sentite per telefono.
Mi chiama spesso da quando i miei genitori e mio fratello sono morti mesi fa in quel maledetto incidente.
Non ho più pace.
In poco tempo oltre al dolore della perdita della mia famiglia ho scoperto che il socio di mio padre ha chiuso la ditta.
Tutti i soldi che mio padre aveva guadagnato a fatica, partendo dal nulla, spariti.
Ha rubato tutto.
Avevano una società, una ditta di trasporti, una ditta a livello industriale, andava piuttosto bene, ma quando il notaio mi ha chiamata, mi ha detto che avevamo perso tutto, mi è crollato il mondo addosso.
I debiti, l'unica eredità che ho ricevuto.
Adesso mi trovo senza una lira, non che facevo una vita da regina, mio padre mi diceva sempre ( se vuoi qualcosa te la devi guadagnare) .
Già, ragionava come uno del medioevo, alle otto a casa, se no in punizione.
Discoteche niente sono luoghi di perdizione.
Non sono mai riuscita a instaurare un rapporto con i miei coetanei.
L'unica ad essermi stata vicina nonostante tutto è stata Giulia, anche se è molto più grande di me, lei mi ha aiutato, ospitandomi a casa sua.
Lei mi è stata vicina quando il mondo mi è crollato addosso.
Il giorno che i miei sono partiti io dovevo essere con loro.
Non sono potuta andare perché avevo gli esami, facevo l'ultimo anno delle medie.
Avevano cercato di rimandare la partenza, ma non hanno trovato posti.
Adesso sono qua seduta sul davanzale della finestra a guardare nel vuoto.
E adesso che potrei andare avunque perché libera,
mi sento vuota e fuori luogo. Rimango chiusa tra queste quattro mura, a sperare che sia stato solo un brutto sogno.
Così adesso apro gli occhi e posso abbracciare ancora la mia famiglia.
Ma mi sveglio e la verità è li.
Mi arriva addosso come un getto d'acqua ghiacciata.
Sono sola.
Non è un sogno ma la realtà.
Mi addormento sul divano e sento che squilla il telefono.
"Ehi Lana, sei ancora lì"
Mi scuoto
"Si sono qua"
"Tra un po' arrivo"
"Ok"
Giulia è tornata da lavoro.
"C'è un cambio di programma, non ti porto al centro commerciale, ti ho trovato un lavoro, però prima devo spiegarti alcune cose, e tu devi promettere di mantenere il segreto ma soprattutto di devi stare calma "
Così rispondo
"Dobbiamo fare una rapina in banca"
" Smettila, sono cose serie. Tu sai che tipo di lavoro faccio io"
"Be, direi proprio di si"
"Invece no, non è proprio un'agenzia pubblicitaria, trattiamo altre cose"
"Quali cose"
"Be come faccio a spiegartelo"
"Provaci"
"Te lo dico, la nostra agenzia si occupa di Escort"
"Cosa sono"
"Mai sentito parlare di accompagnari"
"Spiegati meglio"
"Ma da dove vieni dalla luna, sesso, appuntamento"
"Prostitute?"
"Be, non possiamo chiamarli in questo modo, per un appuntamento con loro pagano fior di quattrini, e vanno in un hotel a cinque stelle"
"Perché non me lo hai mai detto"
"Perché tu vivi in altro mondo, un mondo tutto tuo"
"E tu hai trovato un lavoro per me lì, come accompagnatrice?"
"Ma che cavolo dici, a parte che sei minorenne, poi non sei nemmeno capace di baciare. Figurati fare altre cose.
Poi non mi permetterei mai di proporti quel lavoro.
Quelli sono macchine del sesso, sono impeccabili in tutto, indossando una maschera, sorridono sempre, non dicono mai di no a nessuna richiesta, pure se hanno le palle che gli arrivano a terra"
"Vuoi dire che fanno del sesso fingendo"
"Brava, vedi che poi non sei così tarata"
"Ehi, che credi che sono nata nel medioevo"
"No, ma quasi, tu sei l'unica ragazza che conosco che se ne sta rinchiusa a casa, che ha sempre pensato allo studio, che non piace la discoteca e che l'unico ragazzo l'ha avuto forse a cinque anni"
"No, a quattro"
"Ecco vedi, sei assurda"
"I miei genitori non mi permettevano di fare tardi o di andare in certi luoghi"
"Scusa, non volevo farti ricordare"
"Non preoccuparti"
"Da noi, ci sono molte ragazze io mi occupo di alcuni loro aspetti"
"Continuo a non capire"
"Esempio, pagare l'albergo dove vanno, procurargli la macchina, pagargli i vestiti, eseguire ogni loro richiesta, mi puoi aiutare in qualcosa, tu devi lavorare in agenzia davanti un computer e ricevere le telefonate"
"Ma per chi mi hai presa, per qualche sceicco pieno di soldi, io non ho una lira, come faccio a pagargli tutte quelle cose"
"Ma mica le devi pagare tu con i tuoi soldi, oh cavoli, per te ci vorrebbe una nottata di buon sesso sfrenato con uno di loro, cosi ti svegli un po'.
Se non ti conoscevo bene avrei detto che fino a ora hai vissuto nelle caverne, altra cosa che non ti ho detto l'agenzia è mia, io mi fido di te, troverò un lavoro adatto te"
"Non mi avevi detto che l'agenzia è tua"
"Be, adesso lo sai, l'unica cosa che ti chiedo è SVEGLIATI, non rimanere in quello stato catatonico, o ti manderanno a quel paese prima del tempo.
Sii gentile, cordiale, qualsiasi cosa ti dicono tu stai zitta e esegui gli ordini.
Sorridi, sempre"
"Va bene, va bene, ho capito!
Adesso chiudo. Ti richiamo dopo"
Dopo un po' mi richiama Giulia.
"Ok adesso vestiti decentemente e andiamo, ti faccio conoscere qualche ragazza, stai attenta, non giudicarli, non criticarli, mai, si incazzano di brutto, la gente paga fior di quattrini per avere degli appuntamenti con loro"
"Pagano tutti lo stesso prezzo?"
"No, ci sono quelli che vengono pagati di meno e quelli che vengono pagati di più.
Poi ci sono quei soggetti, diciamo rari, pagati molto più degli altri. Metta' soldi vanno a loro, metta' invece all'agenzia"
Vado a fare una doccia, raccolgo i capelli in una coda alta, poi opto per uno chignon, tutti dicono che somiglio a mio padre, capelli neri occhi blu.
Metto pantaloni comodi, felpa scarpe basse e via, Giulia ha detto che devo sembrare una ragazza acqua e sapone.
"Sono pronta"
"Tieni, un cellulare nuovo userai questo d'ora in poi, una penna, una borsa, le chiavi dell'agenzia, e ora andiamo in banca e ti faccio una delega per il mio conto corrente, così puoi prelevare quando hai bisogno di soldi".
Andiamo a sbrigare le varie pratiche in banca e poi andiamo in agenzia.
L'agenzia è situata in un palazzo di vetro.
L'arredamento è semplice, di un colore tenue.
Ci sono molti uffici.
Salutiamo la segretaria e Giulia gli dice:
"Lucia, lei è Lana, si occuperà di tutto quello che c'è da fare all'esterno al posto mio, considerala come se fossi io stessa"
Mi fa visitare gli uffici, mi assegna un ufficio vicino al suo, avrò la stessa sua segretaria che già conosce tutto e può spiegarmi quando ho qualche difficoltà.
Gia mi tremano le gambe, come fanno a vendersi in quel modo? Macchine del sesso, non riesco a concepire questi termini, mi suona male, non voglio giudicarli, ognuno è libero di decidere cosa fare della vita.
Io ho sempre pensato che l'amore è una cosa sacra, come lo è il nostro corpo.
Poi mi rivolgo a Giulia e gli dico:
"Io non ce la faccio, non ci riesco"
Prende il mio viso tra le sue mani e mi dice:
"Tu non sei stupida, sei solo arretrata, perche sei stata cresciuta in questo modo, per te il sesso è sempre stato tabù. E comunque non sono tutti così altezzosi, qualcuno è a portata di mano, ci puoi avere a che fare, è gentile, ma mai con quelli che sono al top, i più richiesti"
Così mi lascia nel mio ufficio e lei va nel suo.
Che confusione, spero di non combinare guai.

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