Un Addio Doloroso

Mi sveglio, guardo l'orologio, ho dormito tre ore.
Squilla il telefono, lo prendo senza guardare di chi si tratta.
"Pronto"
"Ciao bella addormentata"
"Harry, ciao"
"Ti ho svegliata?"
"No, dimmi"
"Volevo dirti che lavoro questa sera e torno tardi, fai come se fossi a casa tua, preparati qualcosa, o ti ordini una pizza"
"Ok, non preoccuparti, mi arrangio"
C'è un attimo di silenzio.
"Devi dirmi qualche altra cosa?"
Gli chiedo.
"In effetti c'è un altra cosa... solo che non so come dirtelo"
"Harry è successo qualcosa di grave?"
"No...no, è che...ho parlato con Sam, abbiamo fatto un lungo discorso"
"Eee..."
"E ha capito di avere sbagliato con te.
Alla fine si è confidato.
Tranquilla noi due sappiamo tutto l'uno dell'altro, ci siamo sempre aiutati a vicenda"
"E allora"
"Ha detto che il vostro rapporto è diventato troppo morboso, almeno da parte sua.
Piuttosto che farti ancora del male preferisce starti lontano...
Mi ha detto che per te non prova niente, ed è per questo che ti tratta sempre male.
Non sopporta più la tua presenza."
Non ci posso credere, il mondo mi è crollato addosso.
In un attimo la mia mente viaggia attraverso i ricordi.
I nostri ricordi.
Si perdono in un abbisso profondo e io insieme ad essi.
"Lana, ci sei?
Capisco che è difficile da accettare, glielo detto anche io di ripensarci, di aspettare, di non sposare quella stupida.
Mi ha risposto che hanno anticipato il matrimonio"
"Devo parlare con lui.
Deve dirmelo in faccia"
"Lo so, glielo ho detto di venire a dirti di persona queste cose, meriti una spiegazione.
Non vuole venire.
Non vuole vederti più.
Prova a chiamarlo.
Mi dispiace.
Avrei voluto essere lì con te.
Adesso lascio tutto e vengo"
"No. Stai tranquillo, ce la faccio.
A dopo"
Chiudo.
Faccio il numero di Sam.
Una volta,
Due.
Tre.
Deve rispondermi.
Quattro.
Alla quinta volta.
"Pronto"
"Sam"
"Lana.."
"Perché?...
Dimmi perché Samuel?
Devi avere le palle di dirmi in faccia la verità"
"Lana smettila"
"Dimmelo Sam, che non te ne fotte un cazzo di me.
Dimmi che ti sei divertito picchiandomi, umiliandomi, maltrattandomi, rendendomi una tua schiava"
Intanto che parlo ho il suo viso scolpito nella mia mente, le sue labbra, il suo fisico perfetto, le sue mani che sfiorano il mio corpo, ogni scena è sigillata e custodita nel mio cuore.
"Dimmi che mi tratti come una puttana, che mi porti al limite del dolore..... della sofferenza.....della sopportazione...
Perché sono io che ti ho permesso di trattarmi in questo modo.
E sei tu che hai permesso al mio cuore di morire.... adesso.
In questo istante.
E sono io che permetto al mio cuore di amarti ancora.... nonostante tutto.
Dimmi che mi tratti come una schiava perché ti faccio schifo.
Dimmi che quando mi tocchi non provi niente......
Dimmi che quando fai l'amore con me non ti ecciti....
Ti odio Sam......con tutta me stessa....
Ma ti amo.....più della mia stessa vita.
Dimmi che non mi ami Sam....
Dimmelo......
Perché io ti amo più tutto e senza di te non riesco a vivere perché tu sei l'aria che respiro.
Perché tu sei la luce che illumina la mia anima e adesso senza di te è vuota e nera.
Dimmi che quando mi guardi ti faccio schifo, perché io tutte le volte che ti guardo mi perdo nel profondo dei tuoi occhi.
Dimmi che non mi vuoi vicino a te, perche la mia presenza per te è insostenibile.
Perché io invece ti voglio qui con me adesso e sempre.
Perché tu sei il sangue che scorre nelle mie vene, sei la luce dei miei occhi, sei il mio cibo, la mia aria, la mia gioia, il mio dolore.
Perché tu sei tutto e io ti amo"
Tutto questo glielo dico piangendo, sperando....
"Mi dispiace Lana, per me sei stata soltanto un gioco.
Niente di più.
Io amo Federica e domani ci sposiamo.....
È incinta"
"No...ti prego...possiamo vederci di nascosto, non lasciarmi così.
Non lasciarmi sola"
"LANA NO!..... BASTA!"
"Non ci credo, non credo a una sola parola, sei il mio tutore, non puoi lasciarmi in questo modo"
"Invece ti lascio libera di vivere la tua vita"
"Che vita è senza te?"
"Non continuare,.... non cambio idea. Tu per me sei stata un divertimento, un passatempo.
Sei soltanto una prostituta da quattro soldi"
"Non sono tue queste parole, non ti credo"
"È così invece, devi credermi, non cercarmi più"
Chiude.
Rimango con il telefono in mano ancora appoggiato al mio orecchio, rimango lì a fissare il vuoto.
Dopo scatta qualcosa in me.
Urlo e urlo fino a quando non ho più voce.
Urlo fino a quando il mondo intero non conosce la mia disperazione e il mio dolore.
Dovrei odiarlo, ma non ci riesco.
Lo amo, come si può amare una persona così orribile?
Mi inginocchio poggiando le mani a terra, la testa bassa.
Le lacrime scendono amare come il veleno.
Un forte dolore mi si presenta nella parte bassa dello stomaco.
Ed è come se anche il mio corpo reagisce a questa sua perdita.
Come se una parte di me è andata via per sempre insieme a lui.
Come se è morta.
È il mio cuore.
Mi stendo a terra e porto le ginocchia al petto intanto il dolore si fa' sempre più forte fino a diventare insopportabile.
Fino a farmi urlare.
Sento aprire la porta, è Harry.
"Lana, che ti è successo?"
Mi prende in braccio.
Mi porta nella camera da letto.
Si siede nel letto e mi fa sedere nelle sue gambe.
Piangendo gli dico:
"Ho parlato con Sam"
Mi stringe forte e io appoggio la testa sul suo petto.
Intanto con la mano presso il mio stomaco per vedere se il dolore si attenua.
"Avevi ragione Harry.
Domani si sposa.
Federica è incinta"
"Piccola Lana"
Mi piego in due per il dolore.
"Lana cosa c'è? Stai male?"
"Non è niente, è un semplice mal di pancia"
"Non si direbbe, ti porto in ospedale"
"No! Non voglio. Vedrai, adesso passa"
"Mi alzo in piedi ma un capogiro mi costringe a sedermi di nuovo.
La stanza inizia a girare vertiginosamente.
Inizio non a vedere bene.
Dopo due secondi il buio totale mi invade.
Mi sveglio in una stanza tutta bianca.
Vicino a me c'è Harry.
Dall'altro lato un medico.
"Dove sono?"
"In ospedale. Sei svenuta e ti ho portata qua"
Mi dice Harry.
"Allora signorina mi spieghi cosa è successo"
Gli spiego quello che mi è successo, del dolore che aumenta di intensità, poi si attenua e poi c'è di nuovo il picco.
Mi visita, mi guarda e poi mi chiede.
"Signorina Lana, giusto?"
"Si, è grave dottore?"
"Non direi, dobbiamo fare degli esami, nel frattempo devo fargli qualche domanda"
"Va bene"
"E allergica a qualche farmaco?"
"No"
"Ha mai avuto prima questi dolori?"
"No, veramente somigliano ai dolori del ciclo, ma sono molto più forti"
"Ha avuto rapporti?"
"Si"
"Quando ha avuto l'ultimo ciclo, in che data?"
Accidenti...è da un anno che sono con Sam... è da tre mesi che non ho il ciclo...Accidenti a me...sono stata così presa che ho accantonato questa cosa.
"Tre mesi fa, ma a volte per lo stress mi capita di saltare qualche mese"
"Ultimamente ha avuto qualche sintomo particolare? Ha avuto perdite di sangue?"
"In effetti adesso che ci penso ho avuto capogiro, nausee mattutine, vomito, ma perdite non ne ho avute"
"Facciamo un ecografia per essere sicuri"
Mi porta in un altra stanza.
No, è impossibile.
Non ci credo.
Sarà intossicazione.
Inizia l'esame e il medico inizia a sorridere.
No...no...
Le lacrime iniziano a scendere dal mio viso.
Harry è qua vicino a me e mi tiene la mano.
"Auguri signorina.
È incinta, dall'ecografia risulta essere di quindici settimane"
"Ma è impossibile, ho perso pure del peso, non ho un filo di pancia".
Sono piatta.
Adesso che ricordo, guardandomi allo specchio la sera mi gonfia un po' la pancia.
Pensavo che era semplicemente cattiva digestione.
Mi fa fare una visita ginecologica nel frattempo arrivano gli esami del sangue e tutto...tutto conferma la gravidanza.
Mi fa andare a casa dicendo che devo stare a riposo e se ci sono problemi, devo ritornare.
Mi prescrive una cura, pillole con acido folico e altro e ce ne andiamo.
"Adesso sei tu che hai perso la lingua?"
Dico a Harry.
"Glielo devi dire"
"No! Non devo dirgli un bel niente e nemmeno tu devi dirglielo. Se provi a dirgli qualcosa me ne vado e non mi faccio piu trovare.
Non ho bisogno della sua compassione"
"È suo figlio e Sam è suo padre"
"Non mi interessa"
"Penserà che è mio"
Mi dice.
"Meglio, non mi interessa.
Mi disprezza.
Non deve sapere, almeno non adesso. Più in là si vede.
Tanto non ci crederà che è suo.
Come hai appena detto, penserà che è tuo.
Anche Federica è incinta. Avrà un figlio da lei"
"Non sono d'accordo con te, comunque ti aiuterò, non ti lascio da sola, ma devi dirglielo. O glielo dici tu o glielo dico io. Ha il diritto di sapere".
Non parliamo più.
Arrivati a casa vado a letto.
Al medico ho detto che ho avuto una brutta discussione, non gli ho specificato ne con chi ne di che cosa si tratta.
Mi ha detto che il bambino sta' bene, che sicuramente sarà stato il trauma che ho subito, che è normale perché l'utero cresce e provoca dei dolori a volte.
"Hai bisogno di qualcosa? Hai fame?"
"No, grazie, voglio soltanto riposare"
"Comunque promettimi che rifletti a quello che ti ho detto.
Per adesso dormi.
Ne riparliamo domani.
Buonanotte Lana"
Mi dà un bacio sulla fronte e esce.
Non ci posso credere... aspetto un figlio da Sam.

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