Seduzione

Sono seduta al lato sinistro del letto.
Vedo tutti e due chiaramente.
Lui ha tolto la giacca, le scarpe, e i calzini.
Già sento il mio viso andare a fuoco, ma la cosa che più mi meraviglia non è il vederlo li con un altra, ma capire che questa situazione mi eccita.
I suoi movimenti, cosi aggrazziati, cosi decisi.
Le sue mani sanno già cosa fare, sanno già quali punti ispezionare per dargli maggiore piacere, lo vedo muoversi come a rallentatore.
La guarda come se lei è l'unica, come se lei è la più bella, come se è il suo grande amore.
Certo che la sua maschera l'ha creata abbastanza solida.
Finge abbastanza bene, sempre  se finge.
Sono in piedi, vicino al letto, lui inizia a sbottonargli la camicia, ogni suo movimento è di una sensualità raffinata.
Anche il semplice atto di togliere una camicia.
Mi ero riproposta di fare andare via la mia mente, al di fuori di questa stanza, di non guardare quello che facevano, ma i miei occhi, la mia mente, i miei sensi, sono tutti rivolti a lui, ai suoi gesti, alle sue carezze.
La mia mente è li, vorrebbe essere al posto di quella donna. La donna rimane con l'intimo.
Lui si mette alle sue spalle, gli toglie il reggiseno, con le mani le tocca il seno, mentre continua a baciare il suo collo, poi gioca con i capezzoli, scende nella pancia, mette una mano dentro le mutandine facendo dei movimenti regolari.
Lei inizia a fare versi di piacere, lui ha sempre lo sguardo rivolto a lei.
Lei in estasi per il piacere.
Continua a farla gridare per tutto il tempo.
Giunto al termine del tempo, lei si riveste, lui va in bagno.
La signora si avvicina e mi da l'assegno.
Accidenti che cifra, soltanto per qualche ora di piacere.
Lei lo saluta e và via.
Faccio per alzarmi ma lui mi blocca.
"Aspetta, non andare"
Rimango seduta, va a farsi una doccia e esce con un asciugamano attorno ai fianchi,  con i capelli bagnati.
Gocce d'acqua gli scivolano sul
torace.
È  una  visione.
"Hai finito?
No dico di osservarmi? "
"Be, scusi"
Mi tocco le tasche, accidenti, i soldi, lo guardo
"Emm.. i soldi ce li ha Giulia"
"Quello non è un problema, puoi darmeli domani, poi ti chiamo io.
Mi puoi dire per favore se ho altri appuntamentimi? "
Tocco un altra volta le tasche, accidenti,  non ho la borsa.
"Il tablet, anche quello ce l'ha Giulia"
"Bene, suppongo che anche la tua testa l'hai lasciata a Giulia?"
"Veramente no, "
"Già!
Quindi tu sei la collaboratrice di Giulia, nonché futura proprietaria dell'agenzia?
Farai bene a svegliarti!"
"Io sono sveglia, "
"Già lo vedo!"
Mi alzo e dico
"Se ha finito io vado"
"Ti ho detto forse che ho finito?"
prende il suo telefono e chiama, poi dice
"Giulia, puoi controllare se ho altri appuntamenti per questa sera, no, va bene. Grazie"
Ritorna in bagno e si presenta con un paio di boxer e continua
"Allora, penso che questo giochetto ha funzionato"
"Giochetto? Io non sono un giochetto!"
"Certo che la lingua non l'hai lasciata a Giulia, per te cos'è stato? Non rispondi? Dimmi che non ti è piaciuto guardare?"
Si avvicina minacciosamente
"Ho visto come mi guardavi, come guardavi la mia mano che sfiorava il corpo di quella donna"
Prende il mio viso con la sua mano e io faccio un passo indietro e lui rimane con la mano alzata.
"Tu che rifiuti una mia carezza! Vuoi dire che non sei eccitata? Hai guardato i tuoi capezzoli come sono turgidi?
Scommetto che sei bagnata fradicia"
Ho il viso che và a fuoco, mi metto le mani a braccia incrociate sul petto, mi sposto sempre più indietro, come si permette, lo manderei a quel paese se non fosse per Giulia.
Se rischio si incazzarsi e non viene più mi uccide.
"Comunque ho avuto una buona idea a farti venire. Tranquilla che ti chiamero' ancora.
Tu non sei diversa dalle altre.
Se io vendo il mio corpo,
tu vendi la tua anima.
Pensi che tu sei qui perché  sei speciale, o diversa dalle altre? Non ci sarà mai una  donna che avrà il mio cuore e il mio corpo. Voi donne siete tutte uguali. Non farti strane idee.
Adesso puoi andare"
"Buonanotte signor Samuel".
Rimango scioccata da quello che mi ha detto.
E se ha ragione?
Poi perché mi ha fatto quel discorso?
Non gli ho mica detto domani ci sposiamo!
Scendo giù, non mi resta che andare a piedi visto che non ho il telefono per chiamare Giulia.
Mentre cammino vedo una macchina fermarsi, abbassa il finestrino, è lui.
"Sali ti do un passaggio"
Non so se salire o andare a piedi.
"Non ti mangio, sali"
Così salgo, mi accompagna a casa ma durante il tragitto c'è il silenzio più totale.
Arriviamo a casa, Giulia mi apre la porta e gli chiede di entrare per bere un caffè.
Io il caffè glielo tirerei in testa. Proprio per la sua arroganza, non accetterò mai più di fare una cosa del genere.
"Allora Samuel, com'è andata , tutto a posto, ti ho preparato i soldi, intanto che sei qui ne approfitto"
Intanto che loro due parlano io vado a fare una doccia, mentre sono lì sotto l'acqua che scorre mi vengono in mente le sue mani che scivolano lungo  corpo di quella  donna.
Basta, non devo pensarci più. Esco per raggiungere Giulia, il caffè è pronto, spero sia andato via.
Come non detto, è seduto li tranquillo a bere il caffè.
Ho venduto la mia anima, è vero, per me questo è un mondo nuovo, ma mi incuriosisce, mi eccita.
Saluto e me ne vado a letto.
È proprio un egocentrico, sa di essere bello e usa questa sua bellezza.
Mi addormento subito.
Mi sveglio il mattino presto, faccio la doccia, mi preparo, e scendo giù per la colazione. Meglio dare un occhiata al tablet.
Quando mi giro lo vedo con indosso solta un accappatoio bianco.
Non ci posso credere è rimasto qui, con Giulia,
"Buongiorno"
Mi dice, rispondo con lo stesso saluto e continuo a fare quello che facevo.
Inizia a squillare il telefono. questa volta è un uomo.
Lui mi osserva curioso, ha una faccia tosta, mi mette in imbarazzo.
"Pronto, buongiorno, Mery? Si da che ora a che ora? Dalle 19 alle 22. Ok la richiamo per la conferma."
Continua a fissarmi inizia a darmi davvero fastidio.
Finisco di fare il giro di telefonate e il telefono squilla di nuovo.
"Pronto, ok"
Cercano lui, glielo comunico visto che è qua davanti a me.
"Hanno chiamato per lei, dalle 21 alle 8 tutta la notte"
"Be se tu sei presente io ci sto"
Ma è matto, figurati tutta la notte seduta su una sedia, non se ne parla nemmeno.
"No, mi dispiace, stare tutta la notte seduta su una sedia, non se ne parla nemmeno, inoltre questa cosa non mi và"
Mi alzo per mettere la tazzina nel lavandino, e lui mi sussurra  nell'orecchio.
"Non devi rimanere sulla sedia"
Ho una reazione inversa, perché al posto di allontanarlo, faccio un passo indietro e vado  a sbattere contro il suo torace, provocandomi brividi lungo la schiena e un calore proprio in basso.
Mi sposto da un lato, mi giro e lui è lì con quel sorriso ironico. Arriva Giulia ancora assonnata,
"Ma tu.... lui?"
"Si, mi ha regalato una notte di sesdo dopo l'incasso di ieri"
"Ti ricordo che l'incasso l'hai avuto grazie a me"
Samuel così mi fa una proposta
"Se tu accetti l'accordo con me, avrai molte notti gratis e anche più"
"Non mi interessa"
Mi giro e vado in camera  mia.

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