L'inizio di una Amicizia

Quando arrivo in albergo vado direttamente in camera.
Busso un paio di volte, mi apre Samuel.
Quando mi vede mi guarda incuriosito
"Entra, non è ancora arrivata"
Prendo una sedia e mi siedo.
Lui si mette una mano sul mento e mi guarda dalla testa ai piedi.
Mi prende la mano e mi fa alzare, mi fa fare un giro su me stessa, mi toglie la giacca e mi dice:
"A cosa è dovuto questo cambiamento? "
"Mi sono solamente sistemata un po'"
"Ummm.. non mi convinci"
Si avvicina, inizia a sbottonarmi la camicia.
Il primo bottone, il secondo.
I suoi movimenti sono lenti, aggrazziati, il suo leggero contatto con la mia pelle mi fa venire i brividi.
Con le dita si intrufola dentro la camicia e mi accarezza il seno.
Ho la pelle d'oca e ho brividi in tutto il corpo soprattutto al basso ventre.
Passa al terzo bottone e mi sfiora ancora il seno facendomi indurire i capezzoli.
Se ne accorge e sorride, mi tira verso di lui e mi sussurra all'orecchio:
"Mi piace questo tuo gioco, vediamo chi vince tra noi due. Comunque se vuoi puoi andare"
"Posso? Come mai?"
"Perché il gioco è cambiato e sono cambiate anche le regole. Ci vediamo dopo"
Non me lo faccio ripetere due volte, prendo la giacca ed esco. Vado subito a casa e trovo Giulia che mi aspetta.
"C'è qualcosa che non và"
Gli chiedo
Mi dice che deve anticipare la partenza.
"Visto che non mi và di lasciarti da sola in casa ho parlato con un mio amico.
Mi ha detto che è disposto a venire a qua e farti compagnia. Per favore non arrabbiarti, non mi va di lasciarti da sola"
"Vedi che posso rimanere anche da sola, non mi mangia nessuno.
Chi sarebbe?
No aspetta che indovino. Samuel"
"Si"
"Perché?
Non c'era bisogno te lo assicuro, poi proprio lui"
"Ma che problema hai con lui, non morde.
Per le pulizie viene una donna e per tutto il resto ci pensa Sam"
"Va bene, Lana, con te ci rinuncio"
"Ok, scommetto che lui ha già le chiavi"
"Si, da un bel po'"
Ci salutiamo, prende i suoi bagagli e và.
Faccio una doccia, mi metto una maglia lunga e mi metto sul divano e mi rilasso un po'. Domani è domenica e non si lavora, almeno non io, guardo un po' di tv.
Dopo un'ora circa mi addormento sul divano, mi sveglio perche sento qualcuno che mi tocca le gambe.
È Samuel, in pigiama, che sorride.
"Sembri la bella addormentata"
"Già, il principe sei tu?"
"Già , rimani pure sdraiata, non mi porti fastidio"
Mi frulla un'idea per la testa,
"Adesso ho capito"
"Cos'è che hai capito"
Chiamo Giulia.
"Ciao sei arrivata, si io sono qua con la balia che mi hai lasciato in cambio di mezza agenzia. Non è così?
Va bene ci sentiamo domani"
Ride come un matto.
"Vedi che non è come pensi tu, lei ti vuole bene, parla sempre di te"
"Gia lo so, adesso vado a letto"
"Vai tra un po' ti raggiungo"
"Ci sono tre camere da letto"
"Mi dispiace, da contratto devo dormire nel letto con te"
"Tu sei fuori di testa, io non dormo con te"
Salgo e mi metto a letto. Figurati, dormire con lui, nello stesso letto, rischio di saltargli addosso.
Dopo un po'mi addormento, mi sveglio con la sua mano che mi circonda, cerco di toglierla ma lui mi tira ancora di più contro il suo petto, si avvicina e mi dice:
"Il tuo profumo mi fa impazzire"
Poi all'improvviso mi sveglio , era un sogno, tutto un sogno, un banalissimo dannato sogno.
Samuel, l'agenzia, il lavoro, io seduta in quella sedia.
Giulia ieri sera mi aveva parlato dell'agenzia, mi aveva detto di Samuel, che era il più ricercato tra i suoi accompagnari, che a lei piace molto.
Ma a lui non interessa avere un rapporto serio con nessuna donna.
L'ho visto un paio di volte dormire qua con Giulia, e mi ha sconvolto la vita in questo modo?
Non è possibile, mi ha detto che mi trova un lavoro in agenzia, ed io ho sognato che ero più grande e che lavoravo con Samuel.
Che assurdità.
Mi alzo per fare una doccia, rimango sotto il getto d'acqua a piangere, appoggiata al muro.
Che stupida che sono, come si fa, perdere la testa per uno che conosco appena.
Esco dalla doccia, metto l'accappatoio e mi accorgo soltanto dopo che appoggiato alla porta c'è proprio lui, Samuel.
Rimango bloccata.
"Da quanto tempo sei lì"
"Abbastanza. Pensi che mi scandalizzo a vederti nuda.
Perché piangi , stai male?"
"Infatti sono io a scandalizzarmi, non tu, so che hai visto centinaia di donne nude e comunque non dirmi che ti ha eccitato vedermi piangere sotto la doccia. E no, sto bene"
"Devo essere sincero, un po' si, mi sono eccitato.
Ma dai sto scherzando"
Inizio a pettinarmi i capelli, ma ho difficoltà, visto che sono lunghi.
Mi mi toglie la spazzola dalle mani e mi dice di sedermi.
Inizia a spazzolarmi i capelli, poi gli dico:
"Forse sto' sognando?
L'uomo più ricercato dalle donne è qua a spazzolarmi i capelli"
Me li tira e dico
"Ahi! Ma che fai"
"Be ti ho fatto male?"
"Certo che mi hai fatto male"
"Allora non stai sognando.
Sai è da un po' che ti osservo"
"Questa è bella, tu osservi me?"
"Si, da molto, tu hai qualcosa di particolare, mi piace il tuo carattere.
Se avresti qualche hanno in più ti sposerei, poi Giulia mi parla spesso di te, mi ha detto dei tuoi, mi dispiace, per lei sei come una sorella"
"Adesso vado a costruire una macchina del tempo, cosi poi potrai sposarmi. Anch'io gli voglio bene, invece tu con lei che rapporto hai?"
"Di che t'impicci tu?
Pensa a fare la bambina, lascia a noi adulti le cose fare.
E comunque io e Giulia siamo amici, lei lo sa.
io non voglio legami con nessuno"
"Ok, grazie per i capelli"
"Prego"
"Ti giri che mi vesto?"
Si gira.
"Non sbirciare, ti vedo"
Lui sorride.
Dopo che mi vesto mi prende per mano e mi dice:
"Vieni, andiamo a fare colazione"
Oddio, il sogno che si avvera, magari!
Prepara latte e caffè. Dopo gli chiedo:
"Tanto per parlare un po', perché fai questo lavoro?"
"Sei troppo curiosa tu!
Perché mi piace e perché guadagno bene"
"Andare a letto con mille donne ti piace?
E se un giorno ti sposerai quante volte lo farai con tua moglie? Oppure farai ancora questo lavoro?"
"No, sarò tutto suo e se necessario duecento farò anche sesso volte al giorno"
Si avvicina e mi bacia sulla fronte, accidenti che morbide quelle labbra.
Poi gli chiedo:
"L'hai mai fatto con una ragazza?"
"Vuoi dire della tua età?
Sapevo che mi avresti fatto questa domanda prima o poi"
Mi da un bacio sulle labbra e mi dice.
"Bevi il tuo latte, è meglio.
Cresci ancora un po, sei piccola.
Piuttosto oggi sono libero vuoi venire un po' al parco?".
"Ma per chi mi hai presa, per una bimba di due anni?"
"Vedi che al parco non ci sono solo bambini, ma anche adolescenti e adulti".
"Invece mi porti in discoteca? Non ci sono mai stata".
"Ok, lo diciamo a Giulia, vediamo se vuole venire con noi".
"Giulia è partita"
"Si, ma adesso è qua per sbrigare delle cose"
"Ah! E non mi ha detto niente?"
"Voleva farti una sospresa"
"E tu hai rovinato tutto"
Salgo in camera, forse sto esagerando un po', in fondo lui è più grande di me, ma solo di dieci anni.
Accidenti, non che non voglio bene a Giulia, ma deve venire proprio?
Viene Samuel:
"Dai che ti accontento, ti porto in discoteca".
"Sì come no' una discoteca per aristocratici.
Con voi due e io che faccio la candela.
Preferisco stare a casa"
"Ma tu sei incontentabile!
Sembri mia nonna, stava sempre a lamentarsi"
Sì, non capisce niente lui,
"Andateci voi due, io vado in una discoteca per ragazzi della mia età"
"Non se ne parla nemmeno"
"Tu non sei né mio padre né mio fratello"
Gli dico arrabbiata.
Si avvicina, mi prende il viso tra le sue mani :
"Lo so, ma non per questo puoi andartene in giro a quindici anni da sola.
Andiamo io e Giulia.... tu rimani a casa".
Se ne va sbattendo la porta , ma
chi si crede di essere, nemmeno mi conosce e pretende di decidere cosa devo o non devo fare.
Nel frattempo arriva Giulia.
"Sam mi ha detto che avete avuto una discussione.
Se ti dice qualcosa è per il tuo bene.
Se vuoi andiamo in un posto dove ci sono tuoi coetanei"
"Davvero?"
Dico felice,
"Siiiii"
Mi preparo, metto qualcoso di provocante.
voglio vedere se posso incontrare qualche ragazzo della mia età. Andiamo, Samuel mi guarda con occhi cupi e io ricambio.
ma non riesco a tenere il broncio a lungo.
È stupendo, infatti appena siamo entrati tutte le ragazze gli sbavano dietro.
Giulia non fa altro che tirarlo per far capire che è proprieta' privata, lui invece sembra infastidirsi e si allontana da lei Già Samuel è uno spirito libero. Mi faccio un giro, si c'è qualche ragazzo carino, ma Sam......... non lo supera nessuno.
Pensavo che andando li avrei potuto almeno per un po' non pensare a lui, ma è stato tutto inutile.
Mi allontano un po' da loro, c'è un ragazzo che vuole offrirmi da bere:
"Mi chiamo Davide".
"Piacere Lana".
"Ma tu sei da queste parti ?"
"Si, è che non esco molto"
"Ti va di ballare?"
"Si"
Bevo quello che mi ha offerto, inizia a girarmi un po' la testa, poco dopo mi ritrovo in pista a ballare con Davide.

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