Christopher
Giunti in ospedale, dal pronto soccorso ci mandano direttamente in ostetricia.
Mi fanno degli esami mi visitano e il medico dice che sono dilatata di quattro centimetri.
Harry va a prendere il borsone in macchina.
Quando sale lo vedo sconvolto.
"Harry, che cosa è successo?"
"C'è Sam, Federica sta' per partorire"
"Gli hai detto qualcosa?"
"No"
"Come mai non è con lei?"
"Non lo so, sono preoccupato per lui, ha avuto sempre problemi, sin da piccolo"
"Che problemi ha avuto?"
"Lui...lui, mio padre ne approfittava di lui"
"Cosaa! "
"Si è fermato quando io me ne sono accorto. Adesso è con quella pazza.
Poteva essere felice con te, invece"
"Cercheremo di portarlo via da lì, gli dirò di Crhistopher"
"Chi è Christopher?"
"Tuo nipote"
"Lo chiamerai così"
"Si, arriva..la contrazione"
Urlo.
"Ahia..la mia mano..me la rompi"
"Stai zitto"
"Ehi"
Entra il medico.
"Bene, vediamo a che punto è"
Mi visita.
"Possiamo andare in sala parto"
"Harry, tu vieni con me!"
"Ma se svengo"
"Non lasciarmi sola"
"Va bene"
Mi portano in sala parto, mi dicono di spingere.
"Forza che ci siamo, si vede la testa una bella spinta"
Spingo con tutta me stessa, sento perfettamente quando esce.
Poi il suo pianto.
La cosa più bella del mondo.
"È un maschio"
Lo appoggiano con il cordone ombelicale ancora attaccato sul mio petto.
Dio è stupendo, il mio bambino, mio e di Sam, il frutto del nostro amore.
Poi lo visitano, lo lavano.
È lungo 52 centimetri, pesa 4,550 grammi.
"È stupendo"
Dice Harry piangendo.
Dopo tre ore ho partorito.
Sto' un altra mezz'ora circa e dopo avermi dato i punti mi accompagnano in camera.
Dopo un dieci minuti portano mio figlio.
Harry và a vedere l'altro nipotino.
Dopo dieci minuti ritorna.
"Allora?"
Gli chiedo.
"Niente, Sam mi ha detto che non glielo hanno fatto vedere nemmeno a lui, non vorrei che ha qualche problema"
"Ehi, tranquillo, vedrai sta' bene, magari ha bisogno di riposare"
"Io vado a casa a fare una doccia e dopo ritorno"
"Ok, io sono qua"
Il piccolo nel frattempo si sveglia e piange.
Io lo allatto, che sensazione stupenda, più lo guardo e più rimango affascinata.
Gli cambio il pannolino, noto che ha un neo vicino l'ombelico.
Gli faccio delle foto, quando arriva Harry.
Si riaddormenta.
Dopo un paio d'ore si sveglia e lo allatto di nuovo.
"Ehi, anche io voglio delle foto di mio nipote, così le faccio sviluppare "
Fa le foto e nel frattempo entra il medico.
"Signora, dobbiamo portare il piccolo a fare degli esami, tranquilla che dopo glielo riporto"
Nel frattempo che il piccolo non c'è io mi addormento.
Dopo un paio d'ore circa mi sveglio e Harry è seduto vicino a me.
"Christopher? "
"Ancora non l'hanno portato"
"Vuoi andare a vedere per favore?"
Harry esce e torna con il medico.
"Cosa è successo?"
"Signora, non so come dirglielo"
"Dirmi cosa? Mio figlio dov'è?"
"Mi dispiace...ha avuto delle complicazioni"
"Complicazioni? Di cosa sta' parlando?"
"Aveva un difetto al cuore"
"Aveva? Che significa aveva? Mi riporti mio figlio subito"
"Mi dispiace....è morto"
"No...no...lei non dice sul serio...non è vero..la pediatra ha detto che sta' bene, l' ha visitato"
Inizio a piangere disperatamente.
"Mi riporti mio figlio"
"Non posso...Lana, deve convincersi, non c'è stato niente da fare, si è sentito male"
Scendo giù dal letto.
"IO VOGLIO MIO FIGLIO"
"Lana...è finita"
Continua a dirmi il medico.
"L'ho tenuto tra le mie braccia,
l'ho allattato, ha pianto, ha dormito serenamente"
Guardo il medico e corro verso di lui e inizio a colpirlo.
"Ridatemi mio figli, voglio Christopher"
Harry mi blocca con le sue braccia e io cado in ginocchio, Harry si inginocchia con me.
"Il mio piccolo, questa è una punizione per me, per non averglielo detto a Sam"
"Cosa dici Lana, non si punisce una madre privandola di suo figlio, il medico ha detto che stava male"
Mi giro verso il medico e gli dico:
"Voglio tenerlo un ultima volta in braccio"
"Mi dispiace Lana, abbiamo dovuto chiudere la bara, è diventato tutto nero, è inguardabile"
"Voglio..vedere..mio..figlio.
Oppure vi denuncio"
"Va bene, ti accompagno, ma non chiedermi di riaprire la bara"
Mi accompagna in camera mortuaria.
In mezzo alla stanza c'è ua piccola bara bianca.
Mi butto sopra di essa e rimango lì a piangere.
Tutta la notte.
Il mattino dopo vengono per prendere la bara ma io non voglio distaccarmi da essa.
Harry deve trascinarmi via con la forza.
Vado in camera a cambiarmi, Harry prende tutto e andiamo al funerale.
Dopo il funerale ritorniamo a casa.
Mi siedo sul divano, non voglio salire in camera, troppi ricordi.
Mi sento vuota.
La mia vita non ha più nessun significato.
Il mio cuore ha smesso di battere quando mio figlio è morto.
Urlo e urlo fino a rimanere senza voce.
Un anno e mezzo è passato da quando ho conosciuto Sam, mi sono innamorata subito di lui, adesso ho quasi diciassette anni, ho avuto un bambino, figlio di Sam, non ho potuto avere Sam ma volevo crescere nostro figlio, non ho avuto niente.
Ho perso tutto.
"Lana devi mangiare qualcosa"
"Non ho fame"
"Il dottore ha detto che domani devi andare a controllare i punti"
"Non metterò più piede in quell'ospedale"
"Può venirti un infezione"
"Non mi interessa"
"Ti accompagno sopra"
"No! Non vado su"
"Lana capisco che in questo momento sei addolorata, ma devi cercare di reagire"
"Harry...ho perso tutto...ho perso la mia vita"
"Non hai perso tutto..hai.me"
Lo guardo...piange.
Si avvicina, mi abbraccia.
"Senti devo andare a sbrigare alcune cose, chiamo Giulia e gli dico di farti compagnia"
"No! No, scusa, voglio rimanere da sola"
"Come faccio a lasciarti da sola in queste condizioni"
"Stai tranquillo, sto bene"
"Allora esco, così faccio sviluppare le foto che avevamo fatto"
Harry esce.
Dieci minuti dopo sento aprire la porta e la sento chiudere forte.
È tornato presto.
Mi giro a guardare, non è Harry.
"Sam, cosa ci fai qua?"
"Perché Lana?"
Sa tutto, lo capisco dal suo sguardo e dalle lacrime.
"Cos'è? Ti sei vendicata di me?"
Lo guardo e non ho il coraggio di rispondere.
"Perché non mi hai detto che eri incinta?"
Non riesco a guardarlo in viso.
"Perché Lana? Perché ha dovuto dirmelo Federica?
Glielo ha detto il medico che mi ha visto parlare con Harry e poi l'ha visto in camera tua.
Pensava fosse lui il padre.
Come fai a essere così cinica Lana?"
Non ho più lacrime.
Ha ragione, dovevo dirglielo, ne aveva il diritto.
Perché non l'ho fatto?
Gelosia, per punirlo, per avermi abbandonata?
Perché lo volevo tutto per me?
Non lo so.
"Capisco che hai sofferto a causa mia, ma arrivare a non dirmi di mio figlio"
Fa una pausa.
"Avevo il diritto di tenerlo tra le mie braccia, proprio come hai fatto tu, anche se per poco.
Potevamo farci forza a vicenda, il nostro amore ci avrebbe aiutato.
Adesso sei sola Lana"
Piange come un bambino, ed io non ho il coraggio di dire niente.
"Harry lo sapeva e non mi ha detto niente"
Non posso farli litigare.
"Sono stata io a dirgli di non dirti niente, lui non ha nessuna colpa"
"Noi ci siamo sempre detti tutto.
Doveva avvisarmi, almeno in ospedale, quando l'ho incontrato.
Era lì perché ti ha accompagnato vero? Perché dovevi partorire?
Che stupito che sono.
E io che ho lottato per il nostro amore.
A costo di farmi uccidere.
Non me lo aspettavo da te"
Sento che mi guarda, in un attimo nella mia mente tutti i nostri ricordi passano veloci.
È finita, questa volta la mia vita è finita sul serio.
"Addio Lana"
Si gira e se ne va, ed io non ho il coraggio di fermarlo di chiedergli scusa.
Sento sbattere la porta.
Rimango a guardare il vuoto.
Subito dopo entra Harry.
"Ho visto Sam, è incazzato nero"
"Scusa, è colpa mia"
"No, dovevo dirglielo, gli ho sempre detto tutto, gli passerà"
"Tu dici? Io dico di no"
"Guarda, ho fatto sviluppare le foto, quando ti senti di vederle sono qua".
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