Mi ritrovai ricoverata in ospedale,non ricordavo nulla di quello che era successo ma subito intuii dei cavi e fili collegati al mio braccio,ricordai cosa avevo fatto. Mi voltai di lato e vidi Bryan seduto su una sedia, lo guardai senza emozioni riportando alla luce ciò che avevo visto quella mattina.
<<ciao>>dissi
<<Hey,come và?>>
<<non vedi?>> ringhiai arrabbiata.
<<scusa>>disse con aria triste.
<<non me ne faccio nulla delle tue scuse>>
<<Perchè l'hai fatto Autora, perché hai ingerito quelle pillole? Volevi ammazzarti?>>
<<non sono affari che ti riguardano>>dissi seccata.
<<si invece che mi riguardano, é per colpa mia ammettilo,ammettilo Aurora, ti ho fatto del male,ma se non fosse stato per me ora saresti morta, in un certo senso ti ho salvato la vita>> urlò lui.
Nel bel mezzo della discussione entrò un dottore per dimettermi,disse che mi avevano disintossicata dalle pillole ingerite e potevo tornare a casa. Per strada pensai alle parole che mi disse Bryan, i miei occhi cominciarono a diventare lucidi, ma mi dissi che non dovevo piangere per lui, non meritava le mie lacrime ne tantomeno meritava me. Sapevo quanto valevo ed era inutile distruggersi in quel modo per un coglione come tanti. Stanca di quella mattinata misi il pigiama e crollai.mi svegliai nel bel mezzo del pomeriggio,feci un incubo, sembrava così reale che quando sussultai sembrava stessi ancora sognando.