Pace fatta

<<Perfetto>> disse mio padre.
Finito il pranzo mi diressi in camera mia presi un vestitino e uscii. James mi vide ma non si azzardò a parlare, nel suo sguardo si celava quell'ombra di gelosia che ogni fratello maggiore ha con la propria sorella.

Poco più tardi mi ritrovavo in un ristorantino fuori città con Bryan, non ci conosceva nessuno e quindi nessuno poteva dire a mio padre dov ero diretta. Per la prima volta dopo tanto tempo mi sentivo libera, libera di parlare tenere per mano e baciare il mio ragazzo davanti a tante persone senza avere il timore di essere scoperta da mio padre o mio fratello.

Dopo cena Bryan mi portó in un posto meraviglioso, da lassù si poteva ammirare la bellezza della città, tante luci accese coronavano la notte, la luna era tonda e luminosa, sembrava molto grande da lì.
<<tutto questo lo dedico a te>> disse lui indicando il panorama, i miei occhi brillarono come non mai, contenta di ciò che aveva appena detto Bryan. Sorrisi e avvinghiai le mie braccia attorno al suo collo.
<<ti amo tanto>> sussurrai è una lacrima scese dai miei occhi furtiva senza che lui potesse vederla.

Mi riaccompagnó a casa molto tardi, infatti, mio padre chiese perché ero tornata così tardi e soprattutto di chi era l'auto parcheggiata sul retro. In preda al panico dissi che stavo provando ad uscire con alcuni miei amici della scuola e lui annuì senza esitare.

Misi il pigiama e inviai la buonanotte a Bryan
<<solo tu sai donarmi un sorriso anche quando un motivo non c'è. Buonanotte❤️>> mi arrivô subito la sua risposta
<< con te tutto è più bello coccinella, buonanotte>> mi addormentai subito.

Il mattino seguente mio fratello mi fece sobbalzare dal letto, urlava come un matto:
<<Sorellina, sveglia è già mattina>> sbattendo due coperchi delle pentole.
<<ma sei impazzito o cosa?>> urlai spaventata. Nella mia camera riecheggiò la sua fastidiosissima risata eppure mi mise di buon umore, ed era lunedì mattina.

Feci colazione salutai mio padre e andai a scuola con James. Per strada incontrammo Bryan, era nella macchina affianco alla nostra, fortunatamente mio fratello non stava guardando, ma lanciandomi un occhiata furtiva, capì che c'era qualcosa che non andava, ma non lo diede a vedere. Parcheggó la sua macchina nel cortile della scuola e tornó a guardarmi negli occhi.

<< so perché guardavi fuori dal finestrino perplessa prima>> sospiró e poi continuó a parlarmi: << c'era Bryan in quella macchina. Io non voglio che soffri, se vuoi io posso darti una mano. Non dirò niente a papà se vorrai uscire con lui>>
<< faresti questo per me?>>
<< questo e molto altro per te>>
Mi posó un bacio sulla fronte ed entrammo a scuola.

Le ore passarono in fretta tra un pre e l'altra, nel frattempo io dissi a Bryan di mio fratello e lui rimase pietrificato ma alla fine si mostró felice. Mio fratello sbucó dal nulla non appena finii di parlare con Bryan
<< ciao>> disse James rivolgendosi a Bryan.
<< ciao>> Bryan gli tese la mano e lui la strinse senza esitare.
<< io vi coprirò, ma fa del male a mia sorella e te la vedrai con me.

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