Decimo capitolo

Risposi al telefono un po' spaventata, era un ragazzo, la sua voce mi sembrava familiare, disse di incontrarci al parco quel pomeriggio. Guardai Jessica con aria interrogatoria, mi disse che dovevo assolutamente scoprire che potesse essere e mi suggerí di andarci. Poco più tardi mi preparai, andai al parco, un po' d'ansia si fece sentire appena varcai la soglia del cancello, vidi Bryan su una panchina, fece per chiamarmi e mi invitò a sedere accanto a lui.
<<La chiamata anonima l'ho fatta io per farti venire qui>> disse guardandomi negli occhi.

<<perché? cosa abbiamo da dirci io e te?>>
<<Dobbiamo chiarire un paio di cose io e te>>

<<parla che mi sto annoiando>>dissi secca e scostata, avevo il cuore che mi batteva forte, quasi stesse per uscirmi dal petto.>>

<<calmati intanto, non so perché mi odi,non so cosa ti abbia fatto per esserti così antipatico,ma ti ripeto quello che ho detto ieri sera a mente lucida, credo di provare un forte interesse nei tuoi confronti dalla prima volta che ti ho vista>>
A quelle parole il mio viso perse del tutto il suo colore naturale e il mio cuore perse di un battito.
<<Lo vuoi davvero sapere perché ti odio cosí tanto?>> sbraitai.
<<non ti sopporto, ti odio,perché se provassi un po' d'affetto nei tuoi confronti, conoscendoti potrei rimanerci secca, e ho paura, ho paura dell'effetto che potrai farmi, ho paura di rimanerci secca come le ragazze che ti sei portato a letto. Io non voglio.>>
I miei occhi iniziarono a farsi lucidi, e per un attimo pensai che lui se ne fosse accorto, non volevo che mi vedesse così. Mi prese il volto e mi girò verso di lui, lo guardai negli occhi, stavo per piangere e prima di farmi vedere in quello stato,mi voltai e tornai a casa. Non appena arrivai a casa, chiamai la mia amica e le raccontai tutto. Cercai di distrarmi e non pensarci troppo, presi il pigiama e andai a fare un bagno caldo rilassante. Fu una lunga giornata, osai pensare una lunga e terribile giornata. La mattina dopo mi svegliai di buonumore e andai a scuola, non aspettai Jessica perché feci tardi e per strada incrociai Russo, me la filai senza farmi vedere, dopo ieri non avevo voglia ne di sentirlo parlare, ne tantomeno vederlo.

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