Inside
Jane's pov
Sclerotici, psicopatici, insopportabili,maniaci, pervertiti.Sono questi e tanti altri i pensieri che mi vennero in mente quando mi svegliai nel letto di Jeff e una secchiata d'acqua mi arrivò in testa.Come scusa Toby disse spavaldo
-Era per Jeff
Soffiavi via un capello dal viso e strizzai la maglia che mi bagnava, poi guardai male Toby.
-E ti sembra una scusa valida per buttare un secchio pieno d'acqua gelata appena mattina in testa a qualcuno?!!
Gli urlai.Lui scoppiò a ridere, lo afferrai per il ciuffo moro e lo fissai, lui scosse la testa dolorante.
-Sally ed io avevamo fatto una scommessa
Disse ridendo, poi vidi Sally poggiarsi sull'uscio della porta.
-Gia, una scommessa che lui ha perso.
Disse soddisfatta, Toby sorrise.
-Ho vinto io
Sally si avvicinò torturandosi una ciocca di capelli.
-No, l'acqua addosso cel'ha Jane, non Jeff
Disse ridendo e facendo una linguaccia a Toby.Mi voltai e vidi Jeff ancora nel letto, dormiva beatamente.Toby si liberò dalla mia presa e corse via, rimasi ferma a guardare Sally. Me la ricordavo più bassa e la fossetta sulla guancia non era mai stata tanto evidente.
-Sei davvero carina
Le dissi sorridendo, lei arrossí.
-Sembri più grande, dico sul serio
Dissi sorridendo, lei perse il suo sorriso.
-Cosa c'è?
Le chiesi titubante.
-Ho compiuto 11 anni la scorsa settimana
Disse abbassando la testa.
-E non sei felice? stai crescendo
Le dissi prendendole le mani.
-No, insomma...si...però dovrò fare il rito
Rimasi immobile.
-Quello che hai fatto tu, devo sconfiggere uno del gruppo e non ne sarei capace.Sono miei fratelli e io non gli torcerei neanche un capello, ho paura che Slender mi cacci via.
Disse lei, poi corse via prima che potessi dire qualcosa.Sentii uno sbadiglio provenire sal letto, mi girai e vidi Jeff sbucare col naso da sotto alle coperte.Mi guardò e rise.
-Vedo che hai assaporato le dolci sveglie di questa casa
Disse strofinando il naso contro le coperte candide, io sbuffai e andai in bagno.Aprii l'acqua e mi infilai nella doccia.L'acqua era bollente, era come se scacciasse ogni brutto sogno, ogni brutto ricordo che avevo.Uscii dalla doccia e fissai lo specchio appannato dal vapore molto caldo, lo strofinai via con la manica della maglietta e fissai il mio riflesso, poi qualcos' altro colpí la mia attenzione, mi infuriai di brutto.Uscii dal bagno gia cambiata, ma con i capelli bagnati che gocciolavano a terra e sulla maglietta.Guardai Jeff incrociando le braccia, lui mi guardò con curiosità, come se i suoi occhi dicessero "dai parla".
-Ho trovato questa nel tuo bagno
Dissi agitando una lama scassata, probabilmente l'aveva sfilata da una lametta o da un rasoio.Poi continuai a parlare.
-Ed è sporca...di sangue.
Lui mi fissava immobile, poi cammino' verso di me e mi sfiló la lama dalle mani, gettandola nel cestino.
-Insomma perché non mi hai detto che lo hai rifatto? perché?
Lui sembrava turbato, poi però sorrise.Cazzo ride sempre?.
-non è una malattia o il così detto sfogarsi su sé stessi.Quando l'ho fatto era solo per voglia, si....credo che lo desiderassi, davvero.
Disse sorridendo.Era pazzo.Stava delirando!.
-Ma cosa dici?non puoi ucciderti perché ne hai voglia!
Urlai fuori di me.Lui mi guardò, poi abbassò la testa.
-È così. Poi sarebbe bello vedere le facce delle mie vittime...non trovi?
Stavo per lanciargli qualcosa in un posto dove non batte il sole.
-Tu non ti fidi di me! non volevi dirmelo! non ti fidi! perché? Perché lo fai dopo la promessa? perché non dici la verità Dio mio!
Lui si giró e guardò fuori dalla finestra, gli girai la testa verso di me.
-O rispondi o io da qua me ne vado!
Lui mi fissò per qualche secondo, poi aprí le labbra.
-Non lo faresti a prescindere.Tel'ho detto, non è che è una malattia e devo farmi aiutare da te, io mi fido di te, e sto bene.Ne avevo voglia.
Non ero sicura.Avevo bisogno di prove, volevo essere sicura che non lo facesse più, non poteva uccidere una tale bellezza, non ne aveva il diritto.Lo strattonai con forza, tirando il braccio sinistro verso di me, passai lo sguardo dai suoi occhi glaciali, alla manica del pigiama nero.
La sollevai lentamente:il braccio era interamente fasciato da uno strato di benda bianca con fori larghi, in alcuni punti era rossastra.Tolsi la fasciatura e rimasi immobile col braccio pallido di Jeff fra le mani, pieno di linee rosse che lo rendevano ancora più spettrale.Altre linee erano bianche:cicatrici.Alzai lo sguardo e lo fissai senza dire niente.Lui ricambio' lo sguardo freddo.Era tutto tremendamente horror.
-Perché? se è solo voglia non puoi flaggellarti in questo modo.
Dissi con una voce strozzata.Era come se le parole si fermassero in gola per attendere una strada migliore.
Lui non rispose.Mi guardava ancora, poi rifasció il braccio e abbassò la manica.
-È un modo per non scoparti ogni secondo.Da quasi la stessa goduria.
Stavo per vomitare.La scusa peggiore del secolo.
-Inventate un'altra, non ci casco.
Lui sorrise.
-Non è una bugia,piccola
Disse con uno sguardo malizioso.Non lo credevo, non voleva dirmi il motivo delle sue sofferenze e si sfogava su sé stesso.Ne ero quasi certa.Lo facevamo praticamente ogni sera, non poteva essere un modo alternativo di provare emozioni per così dire "forti".
Mi girai ed uscii dalla stanza andando di sotto, lui mi bloccò per un braccio bloccandomi nella stanza.Rimasi immobile a guardarlo, poi lo strattonai.
-Se non ti dispiace vado da Sally.
Dissi secca, alzai i tacchi e andai via.Mi faceva star male, era solo colpa sua se non voleva sfogarsi con me e preferiva farlo su sé stesso.Mi fermai di fronte alla porta di Sally, poi però vidi una sagoma nella parte buia del corridoio, lasciai il pomello della porta e avanzai verso di essa cercando di essere silenziosa.Mi ritrovai nel buio, misi la torcia al cellulare e illuminai la zona, ma non c'era niente, poi guardai meglio e vidi un ciuffo biondo sbucare da dietro a un angolo, mi avvicinai, lui mi bloccò per il polso, non avevo paura.Jack mi guardò ridendo.
-Non pensavo di trovare Sapio
Dissi schietta, lui tornò serio.
-Cosa ci fai qui?
Continuai guardandolo nei suoi occhi chiari, lui sorrise e lasciò il mio polso.
-Mi piace stare qui, mi aiuta a riflettere
Disse guardandomi da capo a piedi.
-Gia...è molto tranquillo...ma...a cosa dovresti pensare in un luogo del genere? è molto triste e mette ansia.
Lui passò le dita fra i capelli e si poggió al muro bianco.
-A quel che ho sbagliato fino ad ora.E' l'unica cosa a cui posso pensare in momenti come questi...ma tu sei venuta ad interrompere i miei pensieri colmi di rabbia.
Incrociai le braccia e soffiai via un ciuffo che mi cadeva sugli occhi.
-Io non ho interrotto niente, ma gia che ci sono, cos'è che ti turba? almeno tu sfogati.
Lui alzò un sopracciglio, poi scivolò lungo la parete sedendosi a terra.
-Non è semplice vivere con una persona che ti sta a cuore più degli altri, non è facile neanche non piacere a quella persona e non è facile avere davanti la causa del distacco con quella persona.
Parlava di Jeff e di me...che ero un evidente problema, ma non mi importava.Lui mi guardò poi continuò.
-Perché mi hai detto "almeno tu" sfogati?
Sedetti affianco a lui e misi le mani intorno alle gambe, che portai al petto.
-Perché lui si sfoga in un'altro modo. ..un modo che a me non va giù e prima abbiamo avuto una discussione accesa su questo.
Lui annuí.
-So di cosa parli, ho provato a dirglielo più volte anche io, ma lui non riesce a sopportare il peso dei ricordi...ha visto cose molto...sgradevoli agli occhi di un bambino.
Annuii, sapevo del suo passato...più o meno.
-Quindi...tu hai cercato di aiutarlo? cos'è successo?
Lui fece un sorriso, uno dei più forzati che abbia mai visto sul viso di un ragazzo.
-È successo che non voleva farsi aiutare.Lui diceva che era solo un modo per compiacersi, si sentiva meglio.Anche la droga lo faceva sentire meglio, ma più di tutte il sangue.Degli altri e di sé stesso.Il sangue era sempre stato il suo debole, infatti ha cercato quasi di strangolarmi per sentire il gusto del mio sangue e io da buon sottomesso non reagii, ma Slender lo puní.Comunque sia adesso riesce a controllarsi, anche se molto male, però si controlla.
Sottomesso???? Jack sottomesso a Jeff?
-Cosa intendi dire per sottomesso?
Lui sorrise.
-Mi dispiace, ma proprio quello che significa.Sottomesso ai suoi voleri, tutto quel che lui mi ordinava io lo facevo, anche se erano cose folli e rischiose.Pendevo dalle sue labbra.
Stavo per scoppiare.
-Rapporti sessuali?
Lui abbassò la testa.
-Più che altro torture fisiche.
Ed ora potevo definirmi distrutta.Jeff e Jack...è questo che voleva nascondere Jeff.Per tutto questo tempo non voleva dirmi cosa lo legava a Jack tanto da costringere il biondo ad amarlo, perché era ovvio che Jack amasse Jeff, ma non per il suo fisico, per il suo carattere...per il suo dominio su di lui.Soltanto per essere sottomesso alle sue volontà folli.Chissa' per quanto tempo era durato tutto ciò.
-Io credo di dover andare da Sally...le avevo promesso che sarei andata a farle le treccine.
Dissi shoccata.Lui annuí, io mi alzai e percorsi il corridoio, poi però Jack mi fece voltare, chiamando il mio nome dal fondo del corridoio buio.
-Cosa c'è?
Chiesi con ansia e terrore allo syesso tempo.
-Shhhh
Disse lui portandosi un dito davanti alle labbra.Era ovvio che non voleva farlo sapere, non voleva far sapere a Jeff che io ormai sapevo tutto.
Mi voltai ed entrai nella stanza di Sally, era sdraiata sul letto vicino a Toby che aveva una sigaretta in bocca e una spazzola nella mano destra, quando mi vide sospirò.
-Finalmente sei qui, questa mocciosa vuole le treccine ma io quelle cose non so farle.
Sorrisi, lui era davvero legato a Sally, sembravano fratello e sorella.
-Sei venuta a farmi le treccine? menomale! Toby non è capace.
Disse Sally ridacchiando, Toby diventò rosso e uscí borbottando qualcosa di incomprensibile.
-Dai siediti.
Disse sorridendo, io accettai la sua richiesta e presi gli elastici colorati per farla diventare una vera e propria bambolina.Quando stavo per legare l'ultima delle treccine lei parlò.
-Sembri triste, non hai detto una parola, cos'hai?
Chiese preoccupata, io attorcigliai l'elastico azzurro nell'ultima treccina e risposi.
-No tranquilla, è sonno.Non ho dormito molto bene
Lei sembrava non essere convinta dalle mie parole.
-Incubi?
chiese lei con assoluta innocenza.
-Credo di si
Dissi rispondendo a tono.
-Incubi su Jeff?
Chiese, allora pensai che quello di Jack e Jeff per me era davvero un incubo.
-Nono! ma cosa pensi! incubi strani...ti è mai capitato di sognare di cadere da un grattacielo? ecco è quel che non mi ha fatto dormire questa notte.
-Si dice che cadere nel vuoto indica che si sta crescendo.
Io sorrisi.
-Ormai sono bassa se è questo che intendi
Dissi ridendo, lei sorrise.
-Sei davvero bella
Le dissi infine facendola specchiare, lei mi ringrazio' poi io uscii dalla stanza, ma lei mi bloccò.
-Acchiappa sogni
Alzai un sopracciglio, lei continuò.
-Servono per non fare brutti sogni, gli indiani dicono che sono vere e proprie reti che li intrappolano
Disse sorridendo, io annuii e uscii dalla stanza, ma mi ritrovai immersa nel blu di un mare ghiacciato.Gli occhi di Jeff mi fissavano con rabbia.
Jeff's pov
Incrociai le braccia e aspettai di fronte alla porta bianca, della stanza di Sally.Pensai a tutto quel che avevo da dirgli, ma quando i suoi occhi affilati uscirono da dietro alla porta non riuscii ad emettere alcun suono, ma nutrivo rabbia, troppa rabbia.
-Mi fai passare o devo chiamare un soccorso stradale?
Chiese lei incrociando le braccia, io sorrisi spavaldo, sentivo ardere qualcosa dentro, rabbia repressa, tutto quel che avevo passato si stava mettendo contro la mia pasienza e stava per calpestarmi, solo per far male a Jane.
-No.
Dissi rimanendo immobile, lei mi spinse, ma sembrava essere piccola come una formica di fronte a me.Le misi una mano intorno al collo e la spinsi contro il muro,il suo viso stava cambiando colore, sembrava pallidissima, non riuscivo a staccare il braccio da lei, poi qualcuno mi spinse lontano da lei.Alzai la testa e vidi Slender vicino a lei, stava controllando se le avevo fatto male.Non sapevo neanche io per quale motivo lo avevo fatto.Slender si avvicinò a me e mi fece alzare il volto tirando un ciuffo di capelli, mi guardò, mi tirò un ceffone e scese di sotto.Dovevo aspettarmelo, ormai lui era il protettore anche di Jane.
-Si può sapere che cazzo ti prende!?
Guardai Jane, era in lacrime.Rimasi immobile, in silenzio.
-Credi che sia felice di vederti in questo stato? No! Volevo aiutarti ma credo che tu non vuoi il mio aiuto! Ah...e per la cronaca, so tutto.Jack mi ha detto quel che tu non avevi il coraggio di dirmi, tutto.
Rimasi fermo, impugnai la mano, lei corse verso la mia stanza e chiuse la porta a chiave.Ecco mi odiava, e per di più sapeva tutto.Jack adesso era nella merda.
Corsi verso la sua stanza e tirai un calcio alla porta per aprirla.Quando entrai lo trovai sdraiato sul letto ad ascoltare musica, mi sorrise.Andai verso il suo letto, mi misi a cavalcioni su di lui e gli misi una mano alla gola spingendolo contro il letto.Rideva, ma allo stesso tempo stava diventando viola in volto.
-Sai che non mi fai male
Disse lui, tolsi la mano e gli bloccai i polsi contro il letto.
-Vuoi tornare ai vecchi tempi?
Chiese ridendo, gli strappai quelle fottute cuffie dalle orecchie e lo buttai a terra, feci sbattere la sua testa contro lo spigolo del comó.
-Non voglio un cazzo!!devi dirmi perché hai detto tutto a Jane! bastardo!
Gli lanciai la lampada contro, dei pezzi di vetro rimasero conficcati nella sua pelle, urlò.
-Che cazzo ti prende Jeff! è la verità non prendertela con me! prima o poi avrebbe saputo le tue cazzate! volevi farla stare allo scuro di tutto questo?
Urlò ridendo, era terrificante. Eppure per uno strano motivo sapevo che aveva ragione, era solo colpa mia e Jane lo avrebbe scoperto, avrebbe capito il motivo della mia rabbia contro me stesso.Corsi via chiudendo la porta di Jack, andai verso la mia stanza, ma quando girai il pomello la porta non si aprí.
-Jane apri!!
Urlai come un pazzo.Sentii un pianto isterico provenire dalla stanza, avevo anche io le lacrime agli occhi.
-Janee!!!
Tirai un pugno contro la porta che entrò letteralmente nel legno fino a sfondarlo, sentii un urlo nella stanza.Sfilai il braccio insanguinato dalla porta e iniziai a tirare pugni contro la porta, fino a che Questa non si aprí perché avevo sfondato la serratura.Rimasi fermo sull'uscio, Jane era sotto alle coperte del mio letto, mi avvicinai lentamente ad esso.
-Vattene via
Disse lei in un sussurro che proveniva da sotto alle lenzuola.
-Questa è camera mia
Dissi con sicurezza, poi mi sedetti sul letto, vidi la sagoma del suo corpo allontanarsi verso l'altro lato, la bloccai prendendola per i fianchi, lei uscí dalle lenzuola, con due occhi simili a due palle da golf, rossi come il fuoco e le lacrime nere scendevano veloci.
-Perché non mi avevi detto niente?
Disse sussurrando e singhiozzando allo stesso tempo.
-Perché non volevo che tu pensassi che io fossi un maniaco sessuale o cose del genere.Lo facevo per sfogarmi della morte della mia famiglia, Jack si offriva per non farmi...soffrire.
Lei fece una smorfia disgustata.
-Sei gay lo sai?
Chiese lei strofinandosi gli occhi, io mi sdraiai sul letto affianco a lei, ma lei si allontanò ancora di più.
-Non credo di esserlo, tel'ho detto, provavo solo rabbia, ne' soddisfazione ne' niente.Se ero gay non avrei fatto l'amore con te e non avrei fatto di tutto per farti sentire al sicuro soltanto vicino a me.
Dissi sussurrando, lei tornò sotto alle coperte.
-io non mi sento al sicuro adesso, ho visto cos' hai fatto a Jack e ho visto come hai sfondato la porta.
Disse singhiozzando.
-Ma hai anche visto come ho ucciso delle persone innocenti e non ne hai avuto paura.
Lei uscí dalle coperte e si avvicinò a me.
-Non c'entra, Jack è un'altra cosa.Lo conosci da troppo tempo. E non so cosa pensare di quel che è successo oggi.Ah...e se permetti...è solo colpa tua, è vero, ma non c'è motivo di farti del male.Non te lo meriti, non fino a questo punto, se lasci fare ti faccio male io dopo quel che ho saputo.
Feci per sorridere, ma un'altra lacrime scese lungo la sua guancia destra.
-Se piangi ancora per me ti picchio
Le dissi sussurrando, lei sorrise.
-Piango per te perché tu non sai farlo, non sai piangere, non ti sai sfogare in modo innoquo, sai solo usare la violenza.Io non voglio sapere cos'hai fatto a Jack...mi fido di te, ma se continui a tagliarti o vengo a sapere altre cose da Jack che tu non mi hai detto dichiarati single.
L'abbracciai, le sue lacrime scesero lungo il mio collo e mi fecero venire i brividi.
-Andiamo a fare un giro?
Chiese lei asciugando le lacrime.
-Con o senza armi?
Lei sorrise.
-Con...ho bisogno di sfogarmi.
Le diedi un bacio sulle labbra.
-Ti giuro che non piangerai più per le mie cazzate
Lei sorrise e mi bació.
-E io che avevo sonno
"sai mi mancavano le tue paranoie"
-Jeff deciditi...sto iniziando a pensare che tu sia bisex
"solo per te, che sei nella mia testa"
-ti stupro
Sorrisi, uscimmo dalla casa e facemmo un giro.
Jane's pov
Ci fermammo di fronte a una casa con solo una luce accesa, ci affacciammo alla finestra e sentimmo delle urla strozzate di una donna, poi vedemmo due sagome una sopra all'altra.Jeff stava per scoppiare dalle risate, io presi la mira e lanciai un pugnale, che infilzó entrambe le sagome.Entrammo dalla finestra e li coprimmo.
-La polizia se la ridera' parecchio.
Presi i soldi sul comodino.
-Credo sia una baldracca.
Dissi senza pensarci due volte, Jeff annuí, sentimmo un urlo.Ci girammo a destra e vedemmo una ragazza sui 13 anni che piangeva, passò lo sguardo dai tizi sul letto a noi due.Jeff andò verso di lei e la infilzó più volte nell'addome.
-adesso non ricorderà più le porcherie di questi due, le ho migliorato la vita, che eroe.
Sospirai, proprio un eroe.Andai verso di lui e lo baciai.
-Sto diventando curiosa, cos'è che facevi a Jack?
Chiesi baciandolo sul collo, lui sorrise.
-Vuoi che te lo faccia vedere?
Sorrisi, lui mi prese in braccio e mi portò su un letto, stava sbottonando la mia camicia, poi però ripensai agli occhi freddi di Jack e mi bloccai, misi una mano sulla sua e lui si fermò. Mi alzai e lui mi guardò stranito.
-Non ci riesco
Dissi ansimando, lui sospirò, cercai di continuare, ma lui mise un dito sulle mie labbra per farmi tacere.
-Non fa niente, hai ragione, prenditi tutto il tempo che vuoi.
Disse sussurrando, poi riabbottono' la mia camicia e si sdraió affianco a me dandomi un bacio sulla fronte.Stavo male, davvero male.Solo pensare a quei tagli che avrei dovuto vedere se si fosse spogliato, solo a ripensare agli occhi di Jack.Stavo male.Scoppiai di nuovo in lacrime, non riuscivo a contenermi, era Jefd quello che doveva piangere e io dovevo aiutarlo, eppure stavo male ed era lui a sostenere me, ma forse non era solo per quello.Forse era per tutto, non avevo un motivo valido per piangere...oppure ne avevo troppi.
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Ciao♥
Ho letto i commenti nel precedente capitolo, e scusate se ci ho messo parecchio, non avevo assolutamente intenzione di piantare in asso la storia, non lo farei mai solo per qualche rompi coglioni che vuole rovinarmi la storia o vuole perdere tempo. Sapete ci sono persone che non hanno nulla di interessante e cercano di rompere le palle a chi ha qualcosa da perdere.Un'altra cosa:se non vi piace questa storia non leggetela e non rompete OK? OK.Scusate le brutte parole, ma dovevo dirlo.
GRAZIE A TUTTE LE PERSONE CHE MI SOSTENGONO E LEGGONO LA MIA STORIA, NON PER CRITICARLA.
SIETE GIOIA♥
ALLA PROSSIMA♥
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