23. Muddy

«Basta, non ne posso più!»

Sylmae roteò gli occhi. Passò le mani sul viso, tentando di togliere il fango di palude il più pssibile, poi si rialzò e andò a recuperare il suo arco.

«Davvero, io mi ritiro!» berciava Laudor, talmente ricoperto di fanghiglia da sembrare un golem. «Ma chi me lo fa fare di essere un cacciatore di mostri? Prima quel dannato drago, ora il mostro delle paludi...»

Ruddrag scoppiò in una risata rauca, tenendosi la pancia. Basso, largo e con tutta quella poltiglia addosso, il nano avrebbe potuto facilmente mimetizzarsi nella palude. «Quanti anni sono che dici così, Laudor? Devo aver perso il conto.»

Sylmae sbuffò. «Vogliamo muoverci? Ne discuteremo in città, davanti a del cibo caldo, se non vi dispiace.»

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