Laudor tornò all'accampamento che la luna aveva iniziato a tramontare. Ruddrag era di guardia e quando vide il compagno di avventure che si avvicinava zoppicando lungo il sentiero, con il mantello bruciacchiato e segni di fuliggine ovunque, scoppiò in una grassa risata.

Sylmae si svegliò di soprassalto, sputando una salva di imprecazioni degne di uno scaricatore di porto e non certo di una principessa elfa. Laudor fulminò entrambi con un'occhiataccia, ma aveva poco da recriminare, ridotto in quello stato.

«Allora, campione» lo accolse Ruddrag, sfoderando un sorriso a trentadue denti. «Com'era l'idea di assaltare un drago con addosso un mantello bagnato?»

L'umano non replicò. Si lasciò cadere accanto al fuoco, borbottando invettive.