💌 prologue
Lo specchio sul lavandino era appannato dal vapore caldo della doccia, ma Shirou era comunque in grado di scorgere il proprio riflesso.
Il suo corpo era ancora bagnato, i capelli argentei gocciolavano e gli si appiccicavano sul collo e sulla fronte; l'aria all'interno del piccolo bagno era così calda che avrebbe potuto sentirsi male, ma niente di tutto ciò gli interessava. Lì, davanti al vetro, setacciava con occhi attenti ogni centimetro di pelle.
Doveva pur esserci qualcosa. Un segno, una scritta, qualunque cosa che fosse certo di non aver mai visto prima.
All'improvviso il suo stesso corpo gli era sconosciuto, come se da un giorno all'altro tutto fosse cambiato e allo stesso tempo fosse rimasto esattamente identico. C'era sempre stato quel neo sul braccio? Quando si era fatto quel taglio sul ginocchio? Quella cicatrice sul polpaccio era sua, o apparteneva alla sua anima gemella?
Shirou aveva sempre immaginato il giorno del suo sedicesimo compleanno come la nascita di un nuovo lui, una nuova vita che prendeva il posto di tutto ciò che c'era stato prima. Sarebbe cresciuto, maturato, e si sarebbe concentrato unicamente sul futuro che il destino gli aveva riservato.
Non sapeva di preciso da dove venissero tutte quelle convinzioni, ma ora -il mattino del giorno dopo- si rendeva conto che niente di tutto ciò era accaduto.
Giusto.
Che cosa si aspettava?
La vita di una persona non poteva cambiare come per magia nell'arco di una notte; non era più un bambino, avrebbe dovuto capirlo prima. Nulla sarebbe stato immediato, doveva essere paziente.
Infine si allontanò dallo specchio con un sospiro, e cercò di evitare che lo sguardo -c'era ancora una piccola scintilla di speranza, nei suoi occhi grigi- si posasse nuovamente sul proprio riflesso.
«Alla buon'ora! Avevo già iniziato a scrivere il tuo epitaffio»
«Buon giorno!»
Le voci di Atsuya e Nae lo raggiunsero dal piano di sotto quasi in contemporanea, i due ragazzi lo attendevano alla fine delle scale, già indosso i cappotti caldi.
«Allora, vogliamo andare?» urlò Nae, con quel sorriso che era tipico di lei.
Shirou ricambiò il sorriso e fece un passo in avanti, apprestandosi a scendere. E poi tutto accadde in pochi istanti.
Atsuya urlò il suo nome, mentre Nae sgranava i grandi occhi verdi. Il piede del ragazzo inciampò su qualcosa di morbido.
Tentò invano di riacquistare l'equilibrio, ma il pavimento pareva essere scomparso all'improvviso e, prima ancora che potesse accorgersene, stava rotolando giù dalle scale.
Quella mattina, Gouenji Shuuya osservò con una certa curiosità la ferita sanguinante che si era appena aperta sul suo ginocchio.
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Note: con l'arrivo dell'estate ho deciso di cimentarmi in una fanfiction 😋
Questo è un Soulmate!AU, un universo alternativo dove le anime gemelle hanno un legame speciale. Su questo genere di au si è scritto di tutto e io ho optato per questa traccia che non mi appartiene. L'idea l'ho avuta da una foto trovata su pinterest e ci ho creato la storia attorno, per cui i crediti non sono completamente miei.
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