- 12 - Superman
Il Superman sano di mente, giunto nell'altra dimensione, stava osservando il Batcomputer con il suo Batman.
Superman: Dobbiamo iniziare. Persone innocenti stanno morendo.
Batman: Noi penseremo agli altri, così tu potrai concentrarti sul loro Superman.
Superman: Lo faremo insieme. Salveremo più persone. Poi penseremo a Superman.
Mentre loro parlavano, il Batman dell'insurrezione faceva avanti e indietro, pensieroso.
Superman: Non sarà facile con Doomsday.
Batman: Danni collaterali.
Superman: Dovrò portare quella battaglia altrove.
L'Uomo d'Acciaio si rivolse poi al Batman ribelle.
Superman: C'è altro?
Batman (insurrezione): So che non è esattamente così, ma... è bello riaverti.
Nel frattempo, a Gotham, eroi e criminali si stavano ancora affrontando. Lanterna Verde stava vedendosela con Sinestro, Cyborg con Lanterna Gialla, che cercava di affettarlo con una gigantesca mannaia. Questi venne poi circondato da Flash, che iniziò a corrergli intorno; col potere del suo anello, Lanterna Gialla creò un'onda d'urto, travolgendo il Velocista Scarlatto. Cyborg cercò di sparare al nemico, ma Killer Frost congelò il suo braccio cannone e lo inseguì, affiancata da Solomon Grundy. Aquaman stava combattendo la malvagia Hawkgirl e, per fermarlo, Adam gli lanciò una macchina contro, che venne disintegrata da un raggio ottico di Superman, giunto sul posto.
Superman: Basta così, Black Adam! Se qui esiste il Kahndaq esiste, ti suggerisco di andare a casa.
Adam provò a colpire Superman, ma questi parò l'attacco e lanciò via il nemico con un pugno in pancia. Il criminale cominciò a lanciare macchine all'eroe, che le distrusse tutte con la sua vista calorifica.
Black Adam (regime): Sei debole, eroe! Il tuo mondo soffrirà!
Adam lanciò altri veicoli e, come prima, Superman li ridusse in cenere senza la minima difficoltà.
Black Adam (regime): Non c'è posto per te, qui!
Sembrava quasi che il criminale amasse prendere vetture per lanciarle ai propri avversari, in quanto lo fece nuovamente, ma Superman non si trattenne. Alla fine, i due si prepararono a uno scontro fisico.
Black Adam (regime): Superman ha modellato il suo regno ispirandosi al mio. Non tolleriamo l'insurrezione!
Adam era un avversario degno di questo nome, ma in ogni caso Superman riuscì a batterlo.
Superman: La tua malvagità deve finire.
Quando Black Adam, rialzatosi, provò un ultimo, disperato tentativo di attaccare l'eroe, questi lo congelò con il suo soffio gelido.
Superman: Questo ti terrà occupato a sufficienza.
Tutti quanti, eroi e malvagi, si fermarono quando Sinestro, con un'arma creata col suo anello, colpì apparentemente Superman, schiacciandolo al suolo. Il malefico criminale, poi, scoppiò in una risata maligna. A lui si avvicinò poi Lanterna Gialla.
Sinestro (regime): Non era così super, eh?
In realtà Superman stava benissimo, anzi, l'attacco a sorpresa di Sinestro non lo aveva nemmeno colpito. Egli apparve alle spalle del nemico e lo chiamò toccandogli la spalla. Sinestro cercò di colpirlo con un pugno, ma l'Uomo d'Acciaio afferrò il suo braccio e gli tolse l'anello dal dito, spogliandolo della sua armatura. Poi, si rivolse a Lanterna Gialla.
Superman: Hai una chance di fare ciò che è giusto. Fossi in te, la prenderei.
L'uomo allora, di sua spontanea volontà, si tolse l'anello del potere e lo consegnò all'eroe. Nel frattempo, a Metropolis, numerosi militari stavano fuggendo inseguiti da un'onda anomala, controllata da Aquaman, il quale avanzava seguito dal suo esercito di soldati atlantidei. Intervenne Superman, che congelò tutta quell'acqua con il suo soffio, per poi sollevarla con tutta la sua forza e lanciarla via. A quel punto, il malvagio re di Atlantide si fece avanti, impugnando fiero il suo tridente.
Aquaman (regime): Sei pronto, Superman? Per affrontare la potenza di Atlantide?
Superman: Sì. Siamo pronti.
Sui tetti che circondavano la zona, moltissime amazzoni si appostarono, pronte a scoccare frecce con i loro archi. Apparve anche Wonder Woman che, con un grido di battaglia, fece capire alle sue alleate che era il momento di attaccare. Le donne scoccarono frecce infuocate, ma gli atlantidei si difesero con i loro scudi. Allora, tante altre amazzoni decisero di optare per una lotta fisica, quindi corsero in strada verso i nemici, con spade, scudi e lance sguainati. Mentre gli eserciti combattevano, Aquaman ingaggiò un duello con Superman.
Aquaman (regime): Non ti vogliamo qui!
Entrambi gli sfidanti erano dotati di una grande forza fisica, ma i poteri di Superman gli permettevano anche di attaccare dalla distanza, cosa che l'eroe sfruttò a suo favore per avere la meglio sull'Aquaman del regime.
Superman: Forse no, ma è evidente che avete bisogno di me.
In volo, Wonder Woman stava osservando la situazione e sembrava alquanto felice. Superman la raggiunse librandosi in aria.
Wonder Woman: Superman! Hanno rotto le righe. Si ritirano!
Superman: Bene. Quando saranno indietreggiati, ci servirà aiuto per i soccorsi.
Wonder Woman: Distaccherò una legione appena possibile.
Supeman: Grazie, Diana. Lo fai sempre sembrare facile.
Wonder Woman: Arriviamo in fondo, prima. Poi mi dirai quanto ti è sembrato facile.
Superman: Dobbiamo...
Prima che Superman potesse finire di parlare, Doomsday gli lanciò contro un veicolo, scaraventandolo di edificio in edificio. Il mostro atterrò sul luogo dove l'Uomo d'Acciaio sembrava essersi schiantato e buttò altrove quello che restava del veicolo che aveva usato prima. L'eroe era proprio là sotto, steso a terra, indebolito dal brutto colpo. Doomsday aprì la bocca, emettendo un suono raccapricciante, e Superman ne approfittò per colpirlo nelle fauci con la sua vista calorifica. L'uomo e la ripugnante creatura iniziarono ad affrontarsi, ma poi l'eroe, per cercare di minimizzare i danni a Metropolis, afferrò l'avversario e volò a tutta velocità nello spazio, giungendo alla Fortezza della Solitudine. I due, poi, si alzarono, entrambi consci che di lì a poco avrebbero lottato.
Doomsday (regime): Vivo per ucciderti.
Superman: Allora vivrai nella delusione.
Deciso a non permettere che il suo aberrante avversario vincesse lo scontro, Superman ci mise tutto se stesso e riuscì a battere Doomsday.
Superman: Il giorno del giudizio può attendere.
A quel punto, quando il mostro cercò di attaccarlo ancora, l'eroe lo afferrò e lo lanciò in un'altra dimensione. Era arrivato, però, il momento per Superman di combattere Superman. Infatti, l'Uomo d'Acciaio malvagio sopraggiunse e si rivolse al suo doppio.
Superman (regime): Lo sapevo che avrebbero finito per portarti qui. Non è il tuo posto.
Superman: I miei doveri non si fermano ai confini della mia dimensione.
Superman (regime): Io sono il salvatore di questo mondo. Lo proteggo.
Superman: È questo che sta succedendo qui? La chiami protezione?
Superman (regime): I bambini disobbedienti vanno puniti.
Superman: Bambini? Non siamo dei. Non è nostra la decisione su chi deve vivere o morire.
Superman (regime): La decisione è mia! Lo è diventata quando il Joker mi ha trasformato in un'arma di distruzione di massa!
Superman: So quello che hai perso.
Superman (regime): E osi giudicarmi? Dopo averti ucciso, porterò qui Lois. Quando vedrà come ho reso perfetto questo mondo...
Superman: Sarà terrorizzata e disgustata.
Superman (regime): Sarà viva!
Superman: La morte di Lois non giustifica...
Superman (regime): Me l'ha portata via!
Superman: E tu hai portato via la libertà a questo pianeta. È ora di restituirgliela.
Lo scontro fra il Superman giusto, difensore della legge e simbolo di speranza, e il Superman tiranno, con brama di potere e di controllo, fu molto duro, in quanto tutti e due erano uomini d'acciaio, con gli stessi poteri e le stesse debolezze. Ma, voglioso di difendere la giustizia, Superman riuscì ad abbattere il suo doppio malvagio.
Superman: Il tuo regno è finito.
Per dargli una lezione come si deve, il Superman buono riempì di pugni la sua controparte malefica, che ormai aveva perso la battaglia.
Superman: Non terrorizzerai mai più questa gente.
Superman (regime): La paura è l'unica cosa che questa gente capisce. Un giorno capirai.
Sul posto giunsero anche Lanterna Verde, Wonder Woman, Aquaman e il Batman dell'insurrezione, tutti pronti ad attaccare il dittatore, nel caso avesse provato a reagire. Questi, anziché rendersi conto che quello che aveva fatto finora era una follia, si rivolse a Batman.
Superman (regime): Dovrai uccidermi.
Batman (insurrezione): No. Non anche tu. Ci sono già stati abbastanza morti.
Membri del regime come Cyborg, Nightwing, Catwoman e Killer Frost vennero arrestati. Anche Flash fu ammanettato e condotto dai suoi ex alleati della dittatura. Il Velocista Scarlatto era ormai redento e non credeva più nei principi del regno di Superman, ragion per cui Freccia Verde, che comunque riconosceva il fatto che Flash avesse aiutato non poco l'insurrezione, lo salutò e questi ricambiò. Poi, alla base operativa della ribellione, Harley Quinn stava conducendo Joker dal Batman dell'altra dimensione, che aveva aperto il portale per tornarvici. Ad Oa, il pianeta delle Lanterne Verdi, l'eroe con l'anello verde della speranza portò il suo doppio e Sinestro dinanzi ai Guardiani dell'Universo, affinché questi giudicassero i due uomini.
Batman (insurrezione): I complici di Superman sono stati catturati o si sono costituiti. Ora, bisogna lavorare per ristabilire l'ordine tra i civili.
A Themyscira, la Wonder Woman buona privò della tiara e dei braccialetti la sua controparte cattiva, tenuta per le braccia da due amazzoni, a cui l'eroina fece cenno col capo per far capire loro di doverla portare alle prigioni.
Superman: Il governo di transizione ha molto lavoro da fare. Se hanno bisogno di aiuto, noi ci siamo.
Batman (insurrezione): Grazie, ma no. La gente ha bisogno di sapere che sono loro al comando, non noi.
Intanto, Cyborg si era recato alla tomba di Alexander Joseph Luthor, e vi lasciò davanti l'unica parte rimasta intatta dell'armatura del defunto: la L di LexCorp.
Superman: Quindi non hai cambiato idea?
Batman (insurrezione): Rispetto l'offerta del presidente, ma il governo non è posto per me. Né per chiunque di noi.
Superman: Pensi che Batman abbia un futuro, qui?
Batman (insurrezione): Crimine e corruzione torneranno. Ollie direbbe che sono pessimista. Ma sono solo realista.
Superman: E il vostro Superman?
Batman (insurrezione): Sarà processato. Lo saranno tutti.
Nella prigione dove era rinchiuso il Superman tiranno, il suo doppio buono e il Batman ribelle lo osservavano.
Superman: Aveva ragione, sai.
Batman (insurrezione): Su cosa?
Superman: Nella sua stessa posizione, avrei potuto fare lo stesso. Non possiamo sapere di cosa siamo realmente capaci.
Batman (insurrezione): Spero, per il bene del tuo mondo, che tu non lo scopra mai.
I due se ne andarono, attraversando un lungo corridoio.
Batman (insurrezione): Ma ricorda una cosa.
Superman: Sì?
Batman (insurrezione): Se succedesse qualcosa... se perdessi il controllo... verrei a prenderti.
Superman: Dovresti metterti in fila.
Nella prigione di Superman, fatta di sole rosso, che indebolisce i suoi poteri, il tiranno era seduto sul pavimento. La sua collera, però, era ancora viva e i suoi occhi azzurri brillarono di rosso, ribollenti di rabbia. Non era ancora finita.
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