_stanza a n e c o i c a_
Oblio Ideale
di Assoluto Silenzio
irrompe
tra le lance chiare
di un cubo denso;
Luce Accecante
che annulla Ombre Chiassose
di quotidiani Frastuoni Urbani;
_unici segnali di vita provenire dal proprio corpo, abbracciato soltanto
dal Suo Utopico Isolamento_
...
Il Fruscio dei Pensieri
che rimbombano,
cadenzati
da un Battito Cerebrale.
La Mente in totale Armonia e Sintonia
con le Cavità Mute
di un Organo Pulsante e Affaticato,
privato
del suo Equilibrio Interiore e Biologico.
Lo Zufolio del Tempo
che si ferma e riflette assorto,
sull' Assenza di Quiete,
Distante Quasi Anni Luce
da quella Pacifica Camera;
un mondo circostante là fuori
dove l' Incomprensione
fa più rumore
delle Urla Viscerali del Tacere.
Perdita di Contatto con la Realtà,
bramata e implorata,
Come un breve ma Terapeutico Incantesimo Spazio Temporale
per ritornare a esistere
come Riflesso Intenzionale del proprio Stato e Condizione
nella invadente e Invasiva Immersione
di un Vivere che non ci appartiene ma è parte integrante di NOI...
L' UNICO E SOLO VERO SUONO CHE LÀ FUORI È ANCORA VIVO, NONOSTANTE TUTTO,
È QUELLO DI GAIA,
MADRE E VITTIMA SACRIFICALE
DI TUTTI I SUOI FIGLI.
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