m i e t i t u r a
Stelo che s'accascia
- piegato dal volere
dei suoi tormentati eventi -
s'interfaccia con la sconfitta
della sua sottomessa, miserrima condizione,
ADDENTANDO L'ULTIMO BRANDELLO SCARNO DI INTIMO TEPORE;
a malapena
riesce a rialzarsi e a assaporare
LA CICLICA, OBBLIGATORIA
MUTEVOLEZZA DELLA VITA.
Arranca di fronte al domani oramai giunto e GIÀ SOCCOMBENTE.
Sdegnato s'affligge
poiché non v'è più traccia
o strascico alcuno
che determini la sua forza
e s'abbandona a sé,
come un arbusto longevo, gracile,
segnato dal dolore del tempo e dei ricordi, Fa' con l'arrivo delle prime gelate
che irrompono
sulla mite quiete autunnale
con invadente, improvvisa prepotenza,
ATTENDENDO A CAPO CHINO,
IL SUO DIVENIRE MORENTE
SPEZZATO DA UN IMPLACABILE INVERNO
- MIETITORE ASSOLUTO
DI QUELLE CALDE EMOZIONI
OGGI,
RASE AL SUOLO
COME SALME INTIRIZZITE,
IMMOBILI - .
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