K•R•A•N•I•O•N_(la scatola)
Mi addentro in cunicoli mentali
tra i meandri bui del mio inconscio
che vorrei Non mi Appartenessero,
impervi e tortuosi
come labirinti metafisici,
tappezzati da specchi prismatici
che mi parlano dentro
SENZA MENTIRE,
SENZA ILLUDERMI.
Guardiani mi fissano
squadrandomi dall'alto
come gendarmi sull'attenti.
Cubi vuoti a incastro
ingoiano
TUTTO lo spazio intorno a me...
E IO, I N S I E M E A LUI.
Nel vortice mio esistenziale,
instabile e traballante,
caricaturali e insite sagome paranoiche
bisbigliano
al mio impaurito A n i m u s,
amnesie bugiarde e stordenti.
PARTORISCO
SOLO TRACCE DI DUBBIA, PERPLESSA CIRCOSTANZA;
Il mio regno psichico, condizionato
percepisce pericoli esterni, costruisce fortezze interiori.
La materia dei sogni
rimuove la sua maschera e,
oramai S f r e g i a t a,
perde la sua lanterna
mi fa strada lungo tragitti unidirezionali, incogniti
in un'alternanza di salite e discese;
mi accovaccio,
ho il fiato sul collo, il cuore in gola.
RIFLETTO, STANCA
tra le luci smorzate, in penombra
di stanze inesplorate
Sento il terreno friabile, sento la mia testa ubriaca.
TRADITA DAL MIO STESSO RIFLESSO APPANNATO,
GUIDATA DAL MIO LABILE INTUITO IN DECLINO,
FINALMENTE,
SEMBRA TUTTO DISSOLVERSI, PER UN SOLO ISTANTE
NELLA BOLLA DI UN TARDIVO FLASH COGNITIVO,...
SEMPRE PIÙ VICINO
MA INAFFERRABILE.
A TENDERMI UNA MANO,
SOLO LE MIE PREGRESSE ANSIE
ANIMATE DAL FOCOLAIO DEL MIO MALESSERE.
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