𝟗. Scommettere su di lui

SOOYUN

La mattinata dopo passò decisamente troppo lentamente. Essere stata sospesa mi permetteva di avere tutto il tempo libero per dedicarlo esclusivamente a me stessa, ma non sapevo cosa farmene oltre ad impiegarlo per guardare drama strappalacrime, ascoltare musica a tutto volume e dormire come un opossum sul divano insieme a Yeontan.

In fin dei conti però, nonostante non avessi effettivamente nulla da fare, tutto ciò non mi dispiaceva poi così tanto. Non avevo mai pensato a quanto potesse essere rilassante rimanere tutta la mattinata da sola a casa, in compagnia delle coccole da parte del cagnolino e del piacevole silenzio assoluto. Se potessi scegliere tra il rimanere a casa tutti i giorni da sola con lui e l'essere costretta a sopportare l'intera scuola con professori e compagni che mi detestavano uno più dell'altro, che mi parlavano solo per vantaggio personale- tipo Namjoon- o che semplicemente mi ignoravano, preferirei senza dubbio la prima anche a costo di addormentarmi dalla noia.

Ieri Taehyung non aveva più toccato l'argomento 'scuola', era rimasto silenzioso per gran parte della cena, passando poi il resto della serata sul divano a guardarsi il telegiornale. Mi era sembrato strano non sentirlo parlare come sempre e soprattutto mi era sembrato strano non vederlo interagire con il suo cane. Quando dico 'suo' mi riferisco al fatto che prima di me era lui il padrone di Yeontan; era stato Taehyung a comprarlo al negozio di animali, per poi accudirlo e crescerlo con amore nei successivi tre anni. Non mi aveva mai detto il vero motivo della scelta di prendere un cane, se ne usciva sempre con la solita frase "Ne avevo voglia" ma io avevo pensato più ad un modo per sentirsi meno solo e, probabilmente, il mio continuo allontanamento non aiutava a farlo stare meglio.

Ero seduta a terra ai piedi del divano, mentre appunto coccolavo Yeontan che sonnecchiava rannicchiato sul mio grembo con un'espressione estremamente rilassata. I miei occhi erano puntati in un punto imprecisato del parquet, intanto che pensavo a cosa avrei potuto fare nelle restanti due ore prima dell'arrivo di Taehyung per la pausa pranzo.

Poi improvvisamente una lampadina si accese nella mia testa illuminandomi come un colpo di sole e facendomi venire un'idea per niente male. A malincuore spostai il cucciolo da sopra il mio corpo, portandolo così a riaprire gli occhietti e sbuffare offeso. Mi guardò con quel musetto per cui Taehyung ed io avevamo tanto un debole, facendomi sentire un po' in colpa per averlo dovuto svegliare.

«Scusami Yeontan, ma ho una cosa da fare» mormorai vedendolo inclinare di poco la testolina confuso, forse cercando di capire cosa gli stessi dicendo.

Mi alzai in piedi e mi diressi in cucina, ovviamente seguita dal mio piccolo amico. A quanto pare quella mattina aveva deciso di non mollarmi nemmeno un attimo, come se sentisse la necessità di farmi compagnia. Mi avvicinai al mobiletto bianco, dove io stessa avevo riposto tutti i vari arnesi da cucina, e presi ciò che mi serviva insieme agli ingredienti necessari per poi disporre il tutto ordinatamente sul tavolo.

Dopo aver misurato la quantità necessaria degli ingredienti che avrei dovuto utilizzare, guardai il tutto con un luccichio fiero e leggermente emozionato negli occhi. Non ricordavo nemmeno quando fosse stata l'ultima volta che avevo preparato un dolce, ma sembrava essere passata letteralmente un'eternità.

«Forza Yeontan» richiamai l'attenzione cagnolino che, ancora fermo ai miei piedi, mi osservava incuriosito, mostrandosi quasi emozionato quanto me «Mettiamoci al lavoro»

NO POV

Al ritorno di Taehyung fu inevitabile percepire qualcosa di diverso nell'aria che circolava tra quelle mura fin troppo silenziose. La TV era spenta, il divano vuoto e non venne accolto nemmeno dall'affettuosa presenza di Yeontan; pensò allora che quest'ultimo dovesse trovarsi per forza insieme a Sooyun in camera sua.

Nel momento in cui però avanzò di alcuni passi, il rimbombo di un suono metallico accompagnato da un'imprecazione di sua sorella attirò la sua attenzione, portandolo a rivolgere lo sguardo confuso verso la porta aperta della cucina. Decise quindi di incamminarsi verso la stanza da cui provenivano insoliti borbottii e più si avvicinava ad essa e più un dolce, fragrante e forte profumo a lui familiare inondava le sue narici facendogli venire subito l'acquolina in bocca.

Cioccolato.

Taehyung sollevò le sopracciglia sorpreso non appena intuì cosa stesse succedendo. Camminò frettolosamente in direzione della scia profumata e, quando si fermò sulla soglia della cucina, non riuscì a credere a ciò che stava vedendo.

Il ragazzo non riuscì a trattenere il dolce sorriso che spuntò sulle sue labbra nel ritrovarsi davanti ad una scena tanto tenera quanto incredibilmente nostalgica, facendogli venire in mente tanti frammenti di ricordi della piccola Sooyun alle prese con i fornelli.

In pochi secondi la figura della piccola si tramutò davanti a lui in una più cresciuta, mentre la vedeva sollevare da terra un cucchiaio ricolmo di crema al cioccolato che doveva essere caduto a terra, sporcando di conseguenza il pavimento. Yeontan, attirato probabilmente dall'odore, andò ad annusare curioso la macchia sul pavimento per poi leccarne una piccola quantità.

«No Yeontan!» lo sgridò subito la corvina preoccupata, scacciandolo lontano da lì con una mano «Se lo mangi puoi sentirti male!» Il cucciolo, non capendo appieno la sua reazione, osservò con uno sguardo afflitto la ragazza mentre puliva il parquet con uno straccio.

Il maggiore, rimasto per tutto quel tempo silenziosamente in disparte, dopo alcuni minuti decise di richiamare la sorella. Sooyun sobbalzò sul posto nel sentir chiamare improvvisamente il suo nome dalla voce bassa e profonda di suo fratello. Si voltò verso di lui in contemporanea con Yeontan, nascondendo subito il cucchiaio dietro la sua schiena come se avesse l'arma di un delitto tra le mani.

«Ehi! Taehyung!» esclamò con fin troppa enfasi, seguita a ruota dall'abbaiare del piccolo pomerania in segno di saluto.

Il corvino sorrise divertito dall'atteggiamento insolito della ragazza, mentre si avvicinava con nonchalance al tavolo pieno di farina e cioccolata sparse ovunque. Sooyun seguì con gli occhi i movimenti del più alto e cominciò a percepire inspiegabilmente un tenue rossore tingerle le guance.

«Cosa stavi facendo?» domandò Taehyung fingendosi ignaro di ciò che stava succedendo.

«I-io? Niente» rispose agitata con voce forse troppo acuta nello stesso momento in cui il timer del forno echeggiò nell'aria.

Se prima le sue guance erano rosse, ora l'intero viso era diventato un miscuglio tra il rosa e il porpora e suo fratello sapeva molto bene il motivo per quell'imbarazzo. Sooyun dopo il divorzio e la conseguente sparizione dei suoi genitori aveva cominciato a perdere le sue passioni ed insieme a loro i suoi sogni. Taehyung aveva provato più volte a smuoverla da quella fase di rifiuto e progressiva indifferenza, ma con scarsi risultati. La minore diceva che tutto ciò che lei riteneva la sua passione non avesse più senso, ribadendo quanto fosse stupido continuare un hobby tanto inutile e infantile. Ogni cosa che la rendeva felice ed unica ai suoi occhi era svanito nel nulla, portandosi con sé anche il cuore ferito e ormai cicatrizzato della più piccola.

«Credo che dovresti andare a controllare» parlò Taehyung vedendo la figura di Sooyun rimanere ferma e immobile davanti a lui.

Sooyun aveva preso molto l'orgoglio dal padre. Questa sua piccola, ma non insignificante, caratteristica la portava a non voler ammettere di aver appena preparato un dolce, dopo aver ripetuto fino alla nausea quanto questo lo ritenesse semplicemente stupido ed insipido.

«S-si.» sussurrò seguendo con movimenti impacciati il consiglio del maggiore.

«Pensavo che non volessi più avere a che fare con la cucina» continuò Taehyung mentre la osservava ritirare il dolce dal forno e portarlo sul tavolo.

Era una soffice torta al cacao di medie dimensioni farcita con della cremosa e invitante cioccolata. Il profumo che emanava fece ritornare l'acquolina in bocca al ragazzo, già eccitato all'idea di poterne mangiare anche solo un pezzo.

Sooyun mugugnò mentre andava a ricoprire leggermente la superficie del dolce con un po' di zucchero a velo «Mi stavo annoiando, tutto qui» borbottò timidamente.

I due fratelli decisero di assaggiarne una fetta ciascuno subito dopo il pranzo, reagendo con un'espressione estasiata sul volto nel sentire quanto fosse uscita deliziosa.

«Dfovresfti farla più sfpesfo» biascicò infatti il maggiore mentre divorava letteralmente l'unica fetta che Sooyun gli aveva concesso, guadagnandosi infatti un'occhiataccia da parte di quest'ultima.

La corvina era certamente golosa, ma mai quanto il fratello. Sapeva benissimo che se non avesse messo un freno all'appetito del maggiore, questo avrebbe senza alcun dubbio fatto fuori l'intera torta nel giro di un pomeriggio.

«Scordatelo»

Nonostante la risposta per nulla imprevedibile della sorella, Taehyung era felice. Era felice perchè avevano mangiato insieme un ottimo dessert dopo pranzo. Era felice perchè Yeontan scodinzolava tra le loro gambe in cerca di attenzione per ottenerne anche lui un pezzetto. Era felice perchè aveva rivissuto una scena che non vedeva da anni. Aveva provato nostalgia nel ricordarsi la piccola Sooyun intenta a preparare i suoi dolcetti preferiti cercando di non distruggere la cucina, ma soprattutto aveva provato felicità; una felicità in grado di sciogliergli il cuore proprio come aveva fatto la dolce crema al cioccolato in mezzo alla torta.

Dopo aver pulito le varie stoviglie insieme, Taehyung dovette salutare la sorella per ritornare a lavoro, lasciandola così da sola a casa. Di nuovo.

Dato che non aveva nulla da fare, oltre a girarsi i pollici, nel tardo pomeriggio decise di fare una passeggiata con Yeontan al parco. Ringraziò il cielo quando lo trovò praticamente vuoto, poichè tutti i bambini a quell'ora erano sicuramente a scuola, tranne per qualche anziano solitario che passeggiava lungo il vialetto dei giardini. Decise così di rilassarsi su una delle tante panchine, lasciando il cucciolo un po' libero per il prato, fino a quando delle risate non attirarono improvvisamente la sua attenzione.

Cercò con gli occhi la provenienza delle due voci, percependone all'udito una particolarmente familiare. Intravide subito in lontananza la figura di una ragazza intenta ad andare sullo skateboard e si ritrovò a spalancare gli occhi sorpresa quando riconobbe il ragazzo di spalle che la teneva per mano in modo da poterla sostenere in caso di caduta.

Sooyun era davvero sbalordita perchè non avrebbe mai immaginato neanche lontanamente di poter vedere Yoongi in compagnia di una ragazza in un simile contesto. Il corvino era un tipo piuttosto solitario, se ne stava spesso per le sue ed erano davvero poche le persone a cui concedeva la sua presenza. Magari poteva trattarsi solo di un'amica qualsiasi, ma conoscendolo bene non permetterebbe mai a nessuno di usare il suo skateboard, a meno che non si tratti di una persona speciale. Quindi quella ragazza doveva essere davvero speciale per lui.

Analizzò, per quanto fosse possibile da quella distanza, i lineamenti della sconosciuta riconfermando di non averla mai vista prima d'ora e soprattutto constatando, dal taglio degli occhi, fosse straniera. Le sue iridi brillavano di un azzurro acceso, le ciglia lunghe e nere risaltavano il suo limpido ed innocente sguardo e le labbra piene avevano un aspetto soffice, colorate di un rosato delicato. I suoi capelli scuri erano definiti da una lieve e leggera ondulazione fino alle punte che le ricadevano poco sotto le spalle e notò alcune ciocche illuminarsi al sole di un colore rossiccio, quasi ramato.

Continuò ad osservare in lontananza i due giovani, mentre ridevano e scherzavano sui diversi fallimenti della ragazza che cercava con difficoltà di non cadere goffamente dalla tavola a quattro ruote, e si ricordò di come un tempo anche lei provava invano ad imitare il corvino sul suo amato skateboard.

Sua mamma la sgridava sempre quando talvolta spariva e la ritrovava da Yoongi. Le diceva che doveva smetterla di sgattaiolare fuori casa per andare sempre nel cortile di quella del ragazzo. Inutile dire che non le dava mai ascolto, continuando a fare di testa sua e uscire senza avvisare nessuno solo per vedere il migliore amico di suo fratello esercitarsi sullo skateboard; negli ultimi periodi però la madre aveva cominciate a risultarle particolarmente agitata, con un'espressione stranamente spaventata e distrutta sul volto, motivo per cui decise di diminuire gradualmente le sue scappatelle e di limitarsi a fargli visita in compagnia di Taehyung, in modo che sua mamma non si sarebbe più preoccupata così tanto.

Inizialmente Sooyun non capiva il motivo dei suoi improvvisi sbalzi d'umore, era troppo piccola ed innocente per comprendere simili situazioni. Andando avanti con il tempo diventava sempre più aggressiva, tendendo progressivamente ad isolarsi e allontanarsi da lei, mentre suo papà era già tanto se tornava a casa un giorno alla settimana. Solo quando suo padre chiese il divorzio, portando di conseguenza la mamma a peggiorare sempre più fino ad andarsene definitivamente da casa, capì ogni cosa. Il dolore che provò in quegli anni, andando man mano ad intensificarsi con il passare del tempo, non solo riuscì a destabilizzarla fin nel profondo dell'animo, ma provocò il suo continuo allontanamento anche dall'unica persona rimasta al suo fianco: Taehyung.

Scosse la testa come per scacciare via tutti quei pensieri, per poi richiamare Yeontan e dirigersi, dopo avergli rimesso il guinzaglio, verso l'uscita del parco. Pensò che forse sarebbe stato meglio andarsene da lì e lasciare i due ragazzi da soli; persino in quell'immenso spazio all'aria aperta Sooyun riuscì a sentirsi un peso per qualcuno.

SOOYUN


Quando tornai a casa non rimasi ovviamente sorpresa nel trovarla vuota e silenziosa. La nostra era praticamente per gran parte della giornata una casa fantasma e Yeontan era il piccolo e solitario spirito che girovagava tra le sue mura. Povero cucciolo, chissà quanto dovesse sentirsi solo per tutto quel tempo in nostra assenza.

Guardando l'orario sul piccolo orologio tondo appeso al muro constatai che non mancasse poi così tanto all'attesissimo incontro. Non che fossi emozionata ma... okay si, forse un pochino lo ero. Anzi, se dovevo dirla tutta non ero solo emozionata, ma anche molto curiosa di sapere dove volesse arrivare quel ragazzo comportandosi in tal modo.

Perché la fiera di cioccolato? Forse sapeva che io amassi il cioccolato?

No, era impossibile dato non glielo avevo nemmeno accennato durante la nostra conversazione.

Magari il fatto di aver azzeccato la mia fiera preferita doveva trattarsi solo di sfacciata fortuna e poi quello era ormai un capitolo chiuso, non volevo averci più niente a che fare. Anche la torta che avevo preparato quella mattina era stata solo un'eccezione, niente di più.

Decisi di cominciare a prepararmi, dato che non mancava molto all'orario stabilito. Mentre sceglievo i vestiti da mettermi, pensai a quanto poco sapessi- ossia praticamente nulla oltre al nome- di Jungkook e, nonostante tutto, io stavo eseguendo la sua richiesta; stavo andando da sola ad una manifestazione annuale del cioccolato per incontrare uno sconosciuto.

Si, dovevo essere impazzita.

Se Taehyung lo avesse saputo non me lo avrebbe permesso tanto facilmente e sicuramente avrebbe fatto domande nel vedermi uscire a quell'ora; per questo motivo optai per lasciare casa prima che potesse arrivare, lasciandogli solo un semplice bigliettino con scritto 'Ho bisogno di starmene un po' all'aria aperta, non farò tardi' sul tavolo della cucina. Prima che però potessi fare anche solo un passo indietro, i miei occhi caddero sul dolce rimasto ancora sotto al coperchio.

Magari gli farà piacere.

Feci spallucce ai miei stessi pensieri mentre tagliavo e riponevo una fetta di torta in un apposito contenitore per poi chiuderlo nello zainetto. Dopo aver lasciato casa, percorsi a piedi il breve tratto di strada che mi avrebbe portata alla fiera. Sapevo di essere arrivata in anticipo, quindi semplicemente aspettai l'imminente arrivo del ragazzo su una delle panchine poste vicino all'entrata.

Per i successivi trenta minuti restai seduta ad osservare famiglie, amici e coppie arrivare dal parcheggio ed entrare all'interno del parco che veniva adoperato per tutti i tipi di fiera manifestati ogni anno e caratteristici del nostro paese. L'allegria, la gioia, i sorrisi e l'amore che sfoggiavano avrebbero normalmente dovuto sollevarmi di morale un tempo, ma in quel momento non poterono che fare l'effetto contrario.

Tristezza, solitudine, invidia, nostalgia. Ma quale tipo di nostalgia avrei mai dovuto provare per una famiglia come la mia? Per un passato come il mio? Un'illusione nostalgica era ciò che risiedeva nel mio cuore, nient'altro.

Prima ancora che potessi accorgermi di star piangendo, qualcosa di bagnato toccò il dorso di una delle mie mani che stringevano con forza la stoffa della tuta. Fu quando una figura in lontananza attirò la mia attenzione agitando beatamente in aria una mano che trattenni a fatica il magone in gola e scacciai velocemente quella maledetta lacrima sfuggita dal mio occhio. Una sola lacrima in grado di percorrere e bruciare dolorosamente la mia guancia come se fosse un acido corrosivo. Lo stesso acido che aveva corroso il mio cuore già molto tempo fa.

Quel sorriso... quel sorriso non era un' illusione. Ciò che i miei occhi vedevano non era un' illusione. Era la realtà, l'unica realtà che stavo amando.

Perchè? Ancora non ero in grado di darmi un responso.

Proprio per questo motivo dovevo scoprirlo. Io volevo scoprire ogni cosa di Jungkook, da quello che i suoi occhi celavano a ciò che il suo cuore nascondeva. Io volevo capire come ci riusciva, come poteva sorridere ogni istante della sua vita così spensieratamente, come riuscisse a rendere una cosa per me tanto difficile così spontanea e genuina. Se veramente esisteva un modo per essere di nuovo felice, una porta da aprire per poterci trovare dentro nient'altro che la felicità e di cui Jungkook conosceva l'accesso, allora io ne volevo essere la chiave.

Mi alzai non appena mi ritrovai davanti il ragazzo a pochi centimetri di distanza e subito le sue iridi profonde e illuminate dal luminoso riflesso proiettato dalle luci della fiera alla mie spalle si incatenarono alle mie.

«Ehi-» mormorò sorridente «Te lo avevo detto che saresti venuta»

Sbuffai divertita mentre recuperavo il contenitore con il dolce nel mio zainetto «Tieni» allungai entrambe le braccia porgendoglielo «L'ho fatta oggi»

Il corvino osservò curioso l'oggetto che tenevo tra le mani, accettando di prenderlo senza esitazione «Non pensavo ti piacesse cucinare dolci» ammise senza distogliere gli occhi famelici dal dolce al cioccolato.

«Ora lo sai»

«Sembra davvero buona» commentò con l'acquolina in bocca, facendo trapelare dell'impazienza nel suo tono di voce «Vorrei tanto mangiarla adesso, ma preferirei conservarla per domani mattina a colazione» borbottò riportando poi le sue pupille sul mio viso «Sei davvero gentile, ma perchè lo stai facendo?»

Già, perchè lo stavo facendo? Dove volevo arrivare con quel gesto?

Per gentilezza? Cortesia? O forse semplicemente perchè volevo provare anche io ad avere un amico?

Forse, per una volta nella mia vita, volevo sapere cosa si provasse ad avere un amico affidabile, disponibile e pronto a sostenerti nel momento del bisogno proprio come lo erano Yoongi e Jimin per mio fratello. Forse ero invidiosa persino di lui? Provavo invidia per il legame che mio fratello aveva con quei due ragazzi? Un legame che io, in fin dei conti, non avevo mai avuto con nessuno.

Era solo quello? Volevo un amico?

«Ho pensato che potesse piacerti il cioccolato e poi la torta che ho preparato è troppa per sole due persone» risposi facendo spallucce come se ciò non avesse effettivamente importanza, come se considerassi quel gesto uno qualunque; un qualcosa che facevo e che avrei fatto con chiunque.

«E a te? Il cioccolato ti piace molto?»

Scossi la testa senza riuscire a trattenere un piccolo sorriso «Ricordi cosa ti avevo detto sulle domande?»

«Che ne faccio troppe?» chiese retorico inarcando un sopracciglio divertito.

Incrociai le braccia al petto «Vedo che sei perspicace» lo stuzzicai senza però alcuna cattiveria nella voce.

«Adesso fai anche la spiritosa?» si avvicinò di un passo a me, costringendomi a sollevare di poco la testa in modo da poter continuare a guardarlo negli occhi.

«Perché? La cosa ti infastidisce, Jungkook ?» domandai quasi sfidandolo con il solo sguardo e questo non fece che far ampliare il ghigno formatosi su quelle sue sottili e perfette labbra.

«Per niente» soffiò sul mio viso provocandomi migliaia e migliaia di brividi lungo la schiena. «Così non è giusto però...» borbottò poi facendomi corrugare le sopracciglia in un'espressione confusa.

«Cosa non è giusto?» domandai non capendo a cosa si riferisse.

«Tu sai il mio nome, ma io non conosco il tuo» rispose risoluto nel tono, con quella furbizia negli occhi che ormai avevo già imparato a riconoscere. Era la stessa che avevo percepito quando gli chiesi cosa lo rendesse tanto sicuro da fargli credere che sarei venuta stasera.

Di solito non mi importava esaudire ed accontentare le richieste altrui, a meno che queste non mi permettessero di ottenere in cambio qualcosa. E cosa avrei ottenuto dicendogli il mio nome e soddisfando così la sua curiosità? Niente. Non sarebbe cambiato nulla dicendogli o meno il mio nome.

Non mi aprivo tanto facilmente con le persone, con i miei coetanei ancora meno. Avevo smesso di avere fiducia nelle parole di coloro che mi circondavano da tanto tempo oramai. Quella volta però decisi di farlo e forse... forse anche lui sarebbe stata un'altra delle tante delusioni della vita, un'altra illusione.

Non sapevo da dove provenisse quel mio improvviso cambiamento mentale, cosa fosse tutto quel coraggio che mi portò ad agire in modo diverso con una persona che conoscevo da appena un giorno rispetto a come facevo con tutti gli altri. Ma nonostante questa mia paura di fallire nuovamente, di essere delusa ancora una volta da qualcuno, decisi di riprovarci almeno per l'ultima volta.

Il mio cuore batteva ad ogni sua parola, ad ogni suo sguardo, ad ogni suo sorriso.

Continuavo a domandarmi come quel ragazzo riuscisse a suscitarmi una simile reazione nel petto, cosa i miei occhi vedessero di tanto speciale in lui, ma era come se ritornassi ogni volta al punto di partenza; mi chiedevo perchè e poi finivo a punto e da capo con un solo ed enorme punto interrogativo a riempirmi la testa.

Il mio cuore mi sussurrava alle orecchie suoni e parole sconosciute, mai sentite prima. Era come se mi stesse dicendo che lui non era come tutti gli altri, che mi sarei potuta fidare.

E nonostante la testa mi stesse asserendo tutto il contrario, per l'ultima volta decisi di rischiare e di ascoltare il cuore.

Sollevai un braccio di fronte a me, porgendogli così la mia mano.

«Sooyun» parlai con voce bassa, soffice, limpida «Kim Sooyun»

Decisi di scommettere su di lui.

«Jungkook» mi imitò con un sorriso, stringendo delicatamente la sua mano con la mia e giurai di sentire il cuore balzarmi in gola «Jeon Jungkook»

Decisi di scommettere su Jeon Jungkook.

Prossimo Capitolo

«Perché sei scappata in quel modo?»

𝐀𝐧𝐠𝐨𝐥𝐨 𝐀𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞

Ciao a tutt*!

Come avevo promesso, ho fatto di tutto pur di aggiornare entro il weekend, poichè fino a ieri per me è stato impossibile avere del tempo di tranquillità per poter aggiornare🥺 Spero non ci siano troppi errori, ho corretto molto velocemente poichè questo pomeriggio devo mettermi di nuovo a studiare💀

Solo a me stanno già riempendo di compiti e verifiche? Cos'è tutta questa improvvisa fretta dei professori? 😂😨

Come vi sembra Jungkook? Il cuore della nostra protagonista sembra essere in totale disaccordo con la sua testa🙃Come andrà a finire?

Cosa pensate succederà nel prossimo capitolo? Ammetto di essere stata molto indecisa su quale frase mettere come anticipazione, ma alla fine, dopo averla cambiata come minimo sei volte, ce l'ho fatta😬

E Yoongi? Qualcuno ha fatto caso alla breve e piccola apparizione di un nuovo personaggio? (Si, mi riferisco alla ragazza straniera che Sooyun è riuscita ad intravedere in lontananza al parco) Mi dispiace, ma non si avranno molti dettagli su di lei per il momento🤧

Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto💜Se volete lasciate una stellina o un commento per farmi sapere cosa ne pensate.

Un bacio,

Carly

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top