𝟑𝟒. Il terrore di non essere abbastanza forte
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"You are the pretty lie and i was the ugly truth"
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TAEHYUNG
Sabato 27 Marzo 2021, ore 8:04
Non seppi nemmeno io come potessi trovarmi già sveglio e in piedi davanti ai fornelli al mattino presto. Non dopo aver passato metà nottata al pub a bere e ridere con i miei amici, tornando a casa mezzo stordito e incapace di infilare le chiavi nella serratura. Sfortunatamente neanche Seokjin, l'unico che di solito rimaneva sobrio nel nostro gruppo insieme a Minjee, era stato in grado di darmi una mano. Persino lui si era lasciato andare cedendo quasi subito alla vista degli shottini che io e Jimin avevamo ordinato. No, forse era stato proprio Seokjin a ordinarli... forse era stato Jimin a ordinarli, o forse io. Sbarrai gli occhi fissando un punto nel vuoto davanti a me nel rendermi conto di avere ricordi molto confusi.
L'unico momento rimasto limpidamente impresso nella mia mente è quello avuto con Yoongi a fine serata, prima di andarmene via con gli altri, incapace di reggere un'altra discussione che sarebbe sicuramente sfociata tra di noi se fossi rimasto lì. Era cominciato tutto così bene, pur sapendo dentro di me che ci fosse qualcosa che non andasse e che sentivo di dover risolvere, ma... non ne avevo semplicemente le forze. Ero rammaricato per come fosse andata a finire, non era così che dovevano andare le cose.
Adesso non soltanto dovevo avere a che fare con il lavoro e Sooyun, ma anche con Yoongi. Avrei dovuto parlargli di nuovo, ma questa volta lo avrei fatto per bene. Nessuna maschera, nessun sorvolamento o paroline velate. La prossima volta ero più che intenzionato ad andare dritto al punto.
Sospirai assonnato mentre preparavo la colazione per me e per i due piccioncini che, entrando goffamente a casa nel cuore della notte, io e Seokjin avevamo trovato abbracciati l'uno all'altro sul divano. Si erano addormentati lasciando il cartone della pizza e due bottiglie di birra vuote sul tavolo, quindi non si erano nemmeno preoccupati di pulire. Avevo così buttato tutto nel cestino appena sveglio, non avendo la forza né fisica né tanto meno mentale per farlo appena tornato a casa da sbronzo.
Avevo ricevuto diversi messaggi, molti dei quali provenivano dal gruppo con i ragazzi. Solo due di tutti quei messaggi erano da parte del mio capo, avvisandomi che la prossima settimana non sarebbe stato presente in ufficio per un viaggio di lavoro. Quando ero entrato nella chat di gruppo la prima cosa che mi comparve fu un video di me ripreso da Jimin, ma avevo paura di vederlo quindi avevo optato nel guardarlo più tardi, quando avrei avuto quella voglia psicologica nell'assistere a un me ubriaco che chissà quali assurdità aveva detto e fatto. No, non volevo saperlo di prima mattina sinceramente, volevo risparmiarmi almeno questo.
Cominciai ad apparecchiare la tavola e distribuire i pancake caldi sui tre piatti. Quattro per ciascuno di noi e, naturalmente, non mi dimenticai di lasciare qualche cookies sul piatto di Sooyun, affiancato da una confezione nuova di fragole e la marmellata alle fragole nel caso avesse eventualmente voluto spalmarla sui suoi pancake. Lei adorava farlo.
Avevo pensato che, dal momento che fosse un giorno importante, sarebbe stato carino prepararle la sua colazione preferita. Mi sporsi fuori dalla cucina, appurando che sia Jungkook che Sooyun stessero ancora dormendo e, dando una sbirciata all'orologio da parete, decisi che li avrei svegliati entro una quindicina di minuti. Mi presi quel tempo per rimettere un rapido ordine alla cucina, pulendo le stoviglie sporche che avevo usato per cucinare i pancake e riponendo i vari ingredienti dentro i rispettivi mobili.
Sentivo il corpo fremere di una certa emozione nel cominciare bene questa giornata e sorrisi ripensando a Sooyun, non vedendo l'ora del suo risveglio.
Speravo davvero che tutto sarebbe andato per il meglio.
JUNGKOOK
Ore 8:55
Strizzai gli occhi nell'udire diversi rumori provenire dall'altra stanza rispetto a dove mi trovavo io e, pur risultando piuttosto ovattati alle mie orecchie, riuscirono a destarmi da quel piacevole sonno. Prima ancora di aprire gli occhi, tastai con la mano quello che riconobbi essere il braccio di Sooyun e come un lampo fulmineo mi ricordai della serata precedente e di come ci fossimo addormentati abbracciati sul divano. Il mio braccio stava circondando il corpo della corvina, ancora immersa nel mondo dei sogni, e il mio mento era dolcemente appoggiato sulla sua testa. Il corpo di Sooyun era quasi completamente racchiuso nel mio, con la schiena schiacciata contro il mio petto. Sorrisi tra me e me nel ripensare a quello che era successo su questo divano, ricordandomi delle sue labbra morbide, i suoi occhi limpidi e liquidi che mi guardavano luminosi e le gote appena arrossate per l'intimità con cui ci stavamo scambiando dolci baci e carezze.
Era così bella.
Un sordo suono metallico mi fece aprire di scatto gli occhi e quasi risi nel sentire qualcuno imprecare sottovoce dalla cucina, insultando qualsiasi cosa fosse appena caduta per terra. Doveva trattarsi di Taehyung. Cercai di alzarmi senza infastidire e svegliare la ragazza beatamente addormentata accanto a me, accarezzai la testolina di Yeontan che aveva deciso di appisolarsi vicino a noi, ai piedi del divano, e raggiunsi la cucina con passo svogliato. Avrei preferito restare accoccolato sul divano con Sooyun vicina a me, ma avevo pensato che magari Taehyung avesse bisogno di una mano.
Superai la soglia della cucina, attendendo che si accorgesse della mia presenza ma, dal momento che sembrava troppo occupato a sistemare qualcosa sulle mensole dandomi perciò la schiena, presi l'iniziativa pronunciando un lieve "buongiorno".
Capii di averlo preso alla sprovvista quando lo vidi sobbalzare in aria girandosi di scatto verso di me.
«Oh sei tu Jungkook, buongiorno... Mi hai spaventato» ridacchiò riprendendo a posizionare le ultime cose in alto per poi voltarti definitivamente verso di me e raggiungere i piedi del tavolo. «Sooyun?»
«Sta ancora dormendo» risposi facendo spallucce mentre osservavo affamato i pancake fumanti. Gli occhi però mi caddero quasi immediatamente sul piatto che capii fosse stato preparato appositamente per Sooyun. «Marmellata alle fragole?» sorrisi divertito.
«Si, lei adora spalmarla sui pancake.» Annuì mentre posizionava un pacco di tovaglioli puliti e tre tazze al centro del tavolo, con al fianco del latte fresco. «Anzi, a dirla tutta adora spalmarla un po' ovunque, non solo sui pancake.»
Ridacchiai in accordo sapendo bene quanto amasse le fragole e aggiungerle un po' in tutte le pietanze possibili.
«Quindi per oggi è deciso, giusto?» mi domandò all'improvviso, facendomi allargare un po' gli occhi per la sorpresa. Ovviamente non me ne ero dimenticato, solo non era al centro dei miei pensieri in quel preciso momento.
«Certo, è tutto pronto. Per questa sera ci pensi tu, no?» Taehyung annuì in conferma, prese poi posto su una delle sedie sospirando stancamente come se avesse appena corso una maratona. Doveva essersi alzato presto quella mattina e immaginavo anche che fosse rientrato in tarda notte. «Vado a svegliare Sooyun.» dissi lasciando Taehyung solo in cucina e raggiungendo la ragazza che stava ancora dormendo profondamente.
Mi misi sulle ginocchia di fronte al suo volto rilassato e andai ad accarezzare i suoi morbidi capelli neri, portandone una ciocca dietro l'orecchio. Abbassai il mio viso verso il suo e depositai un dolce bacio sulla sua guancia.
Restai altri secondi ad ammirare la sua espressione riposata, rendendomi conto di quanto si mostrasse rilassata senza quel suo solito cipiglio fisso sulla fronte quando la sua mente si liberava grazie al sonno e questo mi fece sorridere amaramente divertito. Speravo che prima o poi sarei riuscito a liberare completamente quel suo animo tormentato da tutti quei supplizi e sofferenze che la perseguivano del passato. Meritava di essere felice e di non avere più inutili preoccupazioni a gravarle sulle spalle. Non era giusto che una ragazza della sua età fosse immersa già da così tante problematiche, non quando l'unica cosa di cui si dovesse preoccupare fosse divertirsi, ridere e avere la possibilità di studiare serenamente come qualsiasi altro adolescente.
«Sooyun.» scossi con garbo la sua spalla per stimolare il suo risveglio. «Sooyun, su svegliati.» sussurrai con premura, aspettando poi che aprisse gli occhi quando la sentii mugugnare assonnata.
«Che ore sono?» bofonchiò con voce impastata, richiudendo quasi subito gli occhi quando questi incontrarono la luce diretta dal sole che filtrava attraverso le tende della finestra vicino alla televisione.
«È l'ora di alzarti, fare colazione, lavarti e vestirti.» dissi a dirotto, portandola a riaprire definitivamente gli occhi per guardarmi confusa. «Ti voglio portare in un posto oggi e se non fai veloce non faremo in tempo.»
«In un posto? E dove?» Si sollevò a fatica mettendosi seduta con le gambe incrociate di fronte a me e senza nascondere l'enorme sbadiglio che la colpì poco dopo.
«Lo vedrai... Forza vieni.» Mi alzai da terra e mi incamminai verso la cucina seguito dallo sguardo disorientato di Sooyun che, senza dire altro, si alzò dal divano raggiungendoci a sua volta in cucina.
«Oh Taehyung.» Mormorò sorpresa di vederlo già sveglio e accomodato alla tavola mentre ci aspettava per mangiare tutti insieme. «Pensavo che dormissi ancora.»
«Devo dire che avrei tanto voluto rimanere sotto le coperte, soprattutto con il post-sbornia che non smette di martellarmi la testa, ma poi mi sono ricordato di avere delle cose importanti da fare e quindi mi sono sforzato di alzarmi dal letto.»
Sooyun semplicemente annuì e prese posto sulla sedia di fronte alla mia, quella vicina a Taehyung, che era il capotavola attualmente. Il tavolo aveva la classica forma rettangolare, disponendo quindi di due posti ai lati più spaziosi e un ulteriore posto per quello più ristretto.
«Hai ricomprato le fragole.» notò subito la corvina con un tenero sorriso da bambina stampato sulla faccia. Appena i suoi occhi avevano visto le fragole e la marmellata non avevano potuto fare a meno di illuminarsi. «Perché adesso hai deciso di preparare la colazione? Non che sia sorpresa, ma di solito la mattina ti limiti a mettere il latte e i cereali a tavola, lasciando fare poi tutto a me.» disse mentre prendeva le posate per poi cominciare a gustarsi i pancake ancora caldi.
Taehyung sollevò le spalle seguendo a ruota sua sorella e infilando in bocca il primo pezzo del dolce. «Avevo solamente voglia di fare qualcosa di diverso per una mattina- Cavolo! mi sono usciti proprio bene.» appurò con soddisfazione, trovando conferma anche da parte mia e di Sooyun. Erano soffici e cotti al punto giusto, davvero squisiti. Non mangiavo dei pancake del genere da chissà quanto tempo. «Voi due che avete combinato ieri sera?» Chiese poi guardando sia me che Sooyun. Quest'ultima quasi si strozzò con il pezzo che stava masticando, mentre io continuai a mangiare tranquillo senza mostrarmi per nulla stupito di quella domanda.
Mi dovetti però trattenere dal ridere quando vidi la ragazza versarsi un'enorme quantità di latte nella tazza, andando a berne un bel sorso con il visino tutto rosso.
«Mah sai le solite cose che si fanno per festeggiare.» Risposi con nonchalance, strizzando poi un'occhiolino alla ragazza, particolare che Taehyung non notò poiché troppo occupato a tagliarsi il secondo pancake. «Giusto Sooyun?» La ragazza mi guardò con occhi spalancati, chiedendomi con il solo sguardo se lo stessi facendo apposta o meno. Alla fine non era neanche successo chissà che cosa, però comunque non si poteva nemmeno dire che non fosse successo proprio nulla. «A Sooyun piacciono molto i film d'amore, sai?» continuai ignorando l'occhiataccia da parte della corvina, rivolgendo la mia totale attenzione a Taehyung, il quale annuì in risposta affermando di sapere molto bene quali fossero i gusti della sorella riguardo ai film.
«Anche se qualche volta varia guardando film d'azione, ho notato che non manca mai quella sfumatura romantica che Sooyun non fa a meno di ricercare in tutto quello che guarda.»
«Ma questo non è vero.» intervenne la più piccola con un tenero broncio.
«Che cosa? Che vai pazza per le storie d'amore?»
«Che se non c'è neanche un pizzico di romanticismo in un film allora non lo guardo.»
Taehyung la prese in giro ridendo e annuendo sarcastico. «L'ultima volta che ti proposi un film horror mi dicesti che sicuramente avrebbe fatto schifo perché non ci sarebbe stata nessuna scena appassionante.»
«Non è colpa mia se i film d'amore sono quelli che più mi suscitano emozioni...» borbottò indispettita senza però negare le sue parole. Sollevai le sopracciglia nel notare quanto dentro casa, lontana dal mondo esterno, assumesse liberamente un atteggiamento completamente diverso da quello che indossava davanti alle altre persone estranee. Inizialmente era lo stesso che in effetti mostrava anche con me, che non ero nient'altro se non uno sconosciuto ai suoi occhi. Ma, man mano che il nostro rapporto di amicizia si era intensificato e che le mie azioni le avessero dimostrato che si sarebbe potuta fidare, alla fine era riuscita ad ammorbidirsi anche con me.
Tale pensiero mi fece sorridere felice, perché forse ero riuscito ad addolcire anche il suo cuore e abbassare di poco quelle barriere che negli ultimi anni aveva innalzato persino con suo fratello maggiore. Se così fosse stato, allora significava che stavo avendo successo nel rispettare e mantenere la promessa fatta a sua madre.
Eppure ultimamente, a quest'ultimo proposito, sentivo che qualcosa fosse cambiato da allora, sentivo che il motivo per cui restavo vicino a Sooyun fosse leggermente variato da quello iniziale. Si trattava di un unico intoppo che mi fece pensare a quanto per me non si trattasse più solo di una promessa e di una ricerca di qualcosa che mi permettesse di trovare uno scopo nella vita. Era vero all'inizio che, dopo la perdita di mio fratello e la conseguente perdita di me stesso, mi ero imposto di fare qualcosa per poter aiutare almeno qualcuno come non ero riuscito a farlo con Seojoon. Adesso però le cose erano cambiate, non vedevo più Sooyun come l'ombra gemella di mio fratello da dover ripescare dal buio tetro per permettergli di ritrovare la sua luce, perché Sooyun non era più solamente la figlia della persona che mi aveva salvato da quell'oblio senza fine all'interno del quale non trovavo più la mia ragione di vita. Sooyun adesso era molto di più. Era diventato lei adesso la mia ragione di vita e il pensiero di come i suoi occhi avessero avuto il potere di rubarmi il cuore un po' mi faceva paura. Ero terrorizzato ogniqualvolta mi rendessi conto quanto tenessi a lei e quanto mi sarei sentito morire dentro se mai non fossi riuscito a tenerla stretta e intatta tra le mie mani. Sua madre Yunhee non c'entrava più niente in tutta questa storia, non era più lei il movente per quale dovessi prendermi cura di Sooyun. Era Sooyun stessa il mio movente adesso e nessun altro.
Non era stato neanche l'istante in cui l'avevo baciata di getto quella sera al parco abbandonato a farmi realizzare che questa ragazza fosse diventata davvero importante per me. Era successo ancora prima, da quando l'avevo scrutata dalla finestra dell'ospedale dopo averne già ricevuto una foto da parte di sua madre, per poi vederla ridere su quella panchina da sola mentre pensava a chissà che cosa con quella sua testolina complicata.
Era stato quello il momento grazie al quale il mio io interiore era stato scombussolato. Vederla, osservarla e sentirla ridere in completa solitudine aveva sciolto qualcosa dentro di me. Che fosse il ghiaccio formato attorno al mio cuore per colpa dalla cattiveria di tutte quelle persone che avevano spinto mio fratello al suicidio, o che si trattasse semplicemente della durezza con cui guardavo la gente come se tutti quanti fossero contro di me, io mi ero già inconsapevolmente innamorato di quel sorriso.
Il suo sorriso.
Un sorriso tenuto nascosto persino a se stessa per il timore che qualcuno avrebbe potuto notarlo. La paura di potersi mostrare debole di fronte agli altri, perché questi avrebbero potuto fare del male a quell'ultimo rimasuglio di felicità proveniente da un passato colmo di soli brutti ricordi. Il terrore di non essere abbastanza forte da proteggere l'ultima cosa bella che le era rimasto dentro.
Tutto ciò era Sooyun.
Lei sapeva che, in realtà, una piccola parte della bambina che era una volta esisteva ancora da qualche parte, era sopravvissuta nell'angolo più remoto del suo cuore calpestato e malridotto. Ma sapeva anche che se avesse messo in esposizione quella piccola, indifesa parte di se stessa qualcuno prima o poi avrebbe fatto a pezzi anche quest'ultima.
Sooyun voleva solamente proteggere ciò che più le era rimasto a cuore: il ricordo della se stessa una volta felice, spensierata, debole. Ed era proprio quella debolezza che l'avrebbe portata in rovina se mai qualcuno fosse riuscito a scorgerla in quei suoi dolci occhi profondi come un pozzo.
Sooyun voleva nascondere la sua umanità, la sua fragilità e io avrei fatto di tutto per tirarla fuori.
Le avrei dimostrato che mostrarsi fragile di fronte agli altri non significava necessariamente essere sconfitti, anzi, è proprio rivelando la propria più sincera e intima umanità di fronte alle cattiverie dell'uomo che questo sarebbe fuggito via perdente. Se riuscivi a restare te stesso dinanzi alle difficoltà, impedendo alla malignità umana di distruggerti e stravolgerti dentro, rendendoti ciò che una volta mai avresti riconosciuto guardandoti allo specchio, allora potevi dire veramente di aver vinto.
Quando, invece, decidi di restare per terra dopo essere stato spinto e calpestato più e più volte, scegliendo automaticamente di arrenderti e inginocchiarti dinanzi a un mondo che non è pronto ad accettarti per quello che sei, di conseguenza tu hai perso.
Dopo essere stata calpestata anche troppe volte Sooyun aveva scelto la via che l'avrebbe fatta soffrire apparentemente in minor intensità. Aveva spento le sue emozioni, impedito al suo cuore docile di rivelarsi, occultandolo dietro una maschera di ghiaccio, per poi ripagare tutti coloro che la circondavano con la stessa moneta con cui lei era stata trattata: l'indifferenza.
Io quel cuore lo avrei liberato, permettendogli di battere per la felicità e la gioia che merita di provare. Avrei eliminato quello strato di indifferenza rimasto ancora un po' accollato sulla sua pelle e sul suo volto, scoprendola di tutto ciò che la rendeva così diversa agli occhi delle persone che la amavano.
L'avrei guardata negli occhi, l'avrei accarezzata e le avrei rivolto parole gentili, sincere, dicendole quanto fosse una bellissima persona e che niente di quello che era successo era dovuto a causa sua.
L' avrei presa per mano, l'avrei fatta rialzare da terra e l'avrei trascinata lontana da quella spirale buia con tutte le mie forze, facendole ritrovare l'unica uscita che non riusciva più a trovare da anni.
E infine l'avrei amata, fino a quando mi sarebbe stato possibile.
𝐀𝐧𝐠𝐨𝐥𝐨 𝐀𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞
Ehilà, come va? ♥
Ci tengo a precisare che questo capitolo in origine era lunghissimo, quasi quanto il precedente, ma ho deciso di dividerlo perché ho ritenuto fosse meglio così. Diciamo che per non sovrapporre troppi avvenimenti che si susseguono uno dopo l'altro ho pensato che spaccare un po' con della suspense avrebbe reso il tutto un po' più leggero e piacevole... (?)Non lo so, ma lo spero😂Se però preferite che continui a mantenere capitoli molto lunghi non esitate a farmelo sapere, li aggiornerò così come sono🥰
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se è così non dimenticate di lasciare una stellina per farmelo sapere♥
Ci vediamo al prossimo capitolo, è previso per il prossimo weekend♥
Un enorme abbraccio a tutti❣
Carly
Instagram: _carlyarmy_
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