𝟐𝟎. Rialzarsi e continuare a camminare

SOOYUN

I fiochi raggi del sole filtravano attraverso le spesse tende della finestra posta proprio dietro al mio corpo seduto sul divano del salotto, riflettendosi sugli specchi appesi sulla parete opposta. Tenevo la testa china, lo sguardo abbassato sulle mie dita intrecciate come se in quel momento fossero la cosa più interessante da guardare. Drizzai le orecchie, senza però sollevare lo sguardo, non appena il rumore dei passi leggeri di Minjee echeggiò per quelle quattro spesse mura verniciate di un delicato blu fiordaliso.

Spostai le iridi verso il tavolino dinanzi a me nell'istante in cui vidi le sue mani posare sopra di esso due tazze, corrispettivamente una per me e una per lei, una fumante teiera bianca e alcuni biscotti di accompagnamento su un elegante piatto in ceramica. Ingoiai la mia stessa saliva constatando di avere un certo languorino allo stomaco alla vista di quei particolari biscotti dall'aria deliziosa. Osservai con la coda dell'occhio Minjee sedersi su una piccola poltrona dall'altro lato del basso tavolo in vetro, di fronte a me.

«Sono biscotti al grano di saraceno.» prese a dire spezzando quel silenzio a dir poco imbarazzante. «Dovresti approfittarne. Questi sono gli ultimi rimasti e non so tra quando riuscirò ad avere di nuovo del tempo libero per farne.»

Alzai finalmente gli occhi per puntarli sulla sua figura leggermente china verso di me, perdendomi in quel suo sorriso mozzafiato. Non c'era che dire, quella donna riusciva sempre a togliermi le parole di bocca; era incredibile quanta dolcezza e sicurezza riuscisse a trasmettermi semplicemente guardandomi.

Mirai una mano sul piatto colmo di quei biscotti di saraceno, che lei stessa aveva a quanto pare preparato, ne afferrai uno per poi portarlo lentamente alle labbra. Diedi un piccolo morso sembrando quasi timorosa dall'assaggiarlo e presi a masticarne la leggera, ma deliziosa, consistenza, mentre Minjee si occupò di riempire entrambe le nostre tazze di una generosa quantità di thè.

Annuii impacciatamente anticipando il giudizio che mi preoccupai ovviamente di esporre «È buono.» affermai facendo ampliare maggiormente il suo dolce sorriso.

«Si lo so, Seokjin me ne ha già dato prova ieri sera. Vedessi come li divorava.» Mi bloccai momentaneamente sul posto, reazione che Minjee notò e, come se avesse potuto leggermi nella mente, si preoccupò subito di rassicurarmi. «Non ti preoccupare, quel ficcanaso di mio marito sarà ancora nel mondo dei sogni.» sciolsi i nervi e sgonfiai i polmoni sollevata. «Ma ora dimmi un po', cosa ci facevi a bussare alla porta di casa mia alle sei del mattino?» chiese senza sorprendermi minimamente di questa sua ovvia domanda.

Tossii fintamente una volta finito di mangiare tutto il biscotto, afferrando subito dopo la tazza dal manico, per non scottarmi, bevendone poi un sorso come per buttare giù insieme al liquido qualsiasi tipo di paura o timore che mi avrebbe potuto ostacolare.

«Avevo bisogno di p-parlarti.» ripetei le stesse parole che già le avevo rivolte poco fa alla porta, maledicendo quel maledetto tremolio della mia voce causato dall'insicurezza. Una profonda insicurezza. «No- in verità avevo solo bisogno di qualcuno con cui parlare, qualcuno di cui possa fidarmi ciecamente e che magari possa a-aiutarmi.» balbettai faticosamente l'ultima parola in un sussurro strozzato quasi come se fosse una parolaccia.

Minjee prese delicatamente la tazza dal manico imitandomi, bevve un sorso di thè al lampone, passò la lingua sulle labbra inumidite, per poi guardarmi dritto negli occhi, travolgendomi appieno con quella determinazione che invidiavo.

«Dimmi tutto.»

Presi subito a raccontarle degli ultimi avvenimenti, dai litigi con Taehyung alla conoscenza di Jungkook, le riferii delle difficoltà scolastiche senza risparmiarle del "piccolo" conflitto avuto con Jisoo, di cui forse era già venuta a conoscenza tramite Seokjin e, anche se molto probabilmente non me lo avrebbe fatto capire esplicitamente, io ero quasi sicura fosse così. Cercai di riassumere al meglio tutto ciò che mi era successo nelle ultime settimane e le parlai di tutte le mie paure, di tutti quei pensieri e quelle riflessioni che ultimamente non facevano altro se non tormentarmi giorno e notte. Non evitai nemmeno di riferirle dello stato pietoso in cui Taehyung era tornato quella stessa notte e di come, sdraiata accanto a lui, non fossi riuscita a trattenere le lacrime. Tirai ogni cosa fuori di me, approfittando di quel temporaneo coraggio uscito da chissà dove, consapevole di non dover assolutamente perdere una simile occasione. Sfogai tutto ciò che provavo attraverso parole che nemmeno io sapevo come riuscissi a far uscire dalla mia bocca e, mentre parlavo con un groppo fisso alla gola, non feci a meno che sentirmi così bene quando mi resi conto della completa attenzione da parte di Minjee in tutto ciò che dicevo.

Minjee era una donna e madre eccezionale. Possedeva un'empatia tale da portarmi quasi ad invidiare persino quel piccolo esserino vivente che, probabilmente, in quell'istante stava sonnecchiando al piano di sopra proprio come suo padre.

Perché non avevo avuto anche io dei genitori così?

«Io n-non so cosa fare.» sputai fuori di colpo prendendo un profondo respiro come se fino a quel momento avessi trattenuto il fiato. Strinsi il tessuto della tuta tra le mani così forte che potei sentire le unghie conficcarsi all'interno della carne dei palmi e, con un coraggio che in realtà non possedevo, sollevai appena la testa in modo da guardare Minjee negli occhi, pronta a condiscendere a qualsiasi tipo di responso da parte sua, negativo o positivo che sia. A me bastava avere delle risposte; no, me ne bastava anche solo una, una soltanto mi avrebbe fatto sentire già meglio.

Non distolsi gli occhi dal volto serio di Minjee neanche un attimo e in quei brevi, ma intensi secondi potei vederla prima abbassare lo sguardo, poggiare la tazza semivuota sul tavolo e poi rialzare la testa ed annegare quelle liquide e luminose perle nelle mie.

«Dimmi una cosa, Sooyun. Da quanto tempo respingi Taehyung?»

Corrugai le sopracciglia. «In che senso-»

«Quando è successo?» mi interruppe, «Quando hai deciso di chiudere il tuo cuore?»

Abbassai momentaneamente la testa e guardai un punto imprecisato del pavimento cercando di trovare una risposta a quella domanda. Più volte ripetei quelle parole all'interno della mia testa, pensando a quando sia iniziato tutto questo ma, soprattutto, a come sia cominciato. Non capivo.

Scossi la testa sollevandola appena, giusto per guardarla di nuovo negli occhi e tentare, magari, di trovare risposte in lei. «Non lo so.»

«Pensaci bene-» insistette, «Quand'è che hai spezzato ogni ponte di comunicazione con lui? Quando ricorderai il motivo per cui è successo, allora troverai anche la risposta che cerchi.»

E come? Come avrei fatto se non riuscivo a ricordarmelo?

«Non- Minjee io non lo so- non so niente-» la mia voce cominciò nuovamente a tremare, nonostante lo sforzo che impiegassi nel trattenermi. Ogni qualvolta parlavo di me, dei miei problemi, ultimamente non facevo altro che piangere. Ero diventata una frignona in tutto e per tutto e provavo un'immensa vergogna per me stessa, per la mia debolezza. Sollevai le braccia frustrata quasi sull'orlo di una crisi «Ad essere sincera, io non so nemmeno come ci sia arrivata fino a qui- i-io-»

«Metti le tue paure infondate da una parte, Sooyun.» disse d'un tratto riuscendo incredibilmente a fermare in tempo lo sfociare di un'improvvisa e devastante agitazione dentro di me. Infondate?

«Sono sicura che, nel profondo del tuo cuore, hai già la risposta, solo che devi scavare fino infondo per poterla decifrare e capire finalmente cosa fare.»

Negai debolmente con la testa, cominciando a sentire di nuovo un nodo stringermi alla gola. «Ma anche quando troverò la risposta, come faccio a sapere cosa fare? Come faccio a capire se ciò che deciderò di fare sarà giusto?»

«Non potrai saperlo, lo scoprirai solo una volta che avrai deciso ed avrai, conseguentemente, agito. Nessuno di noi può sapere se sono giuste o meno le decisioni che prendiamo, Sooyun.»

«M-ma allora-» mi si spezzò la voce, «Che senso ha tutto questo?» feci uscire quella domanda in un sussurro che suonò quasi disperato.

«Vieni con me.» disse alzandosi dalla comoda poltrona in stoffa e, senza attendere una mia replica, si diresse verso le scale. La seguii subito fino al piano di sopra, camminammo lungo un corridoio lungo diversi metri, giungendo davanti ad una porta in legno massello semichiusa. Aprì quest'ultima lentamente e si inoltrò all'interno della camera con passo leggero, come se volesse fare meno rumore possibile. E ne compresi subito il motivo non appena entrai anche io tra quelle mura celesti e adornate sul soffitto da tanti e piccoli adesivi a forma di stelle, di quelli che si illuminano al buio supposi. In fondo alla stanza, posta in un angolo, intravidi una culla in spesso legno vintage, con un grande ciondolo di stelle e lune sorridenti pendenti dall'alto. Mentre Minjee si trovava già con le mani poggiate sui bordi e la testa china verso l'interno della culla, io ero rimasta sulla soglia ad osservare quella creatura troppo innocente per avermi vicina. Mi ritrovai però ad affiancare Minjee quando questa si voltò verso di me incitandomi ad avvicinarmi. Proseguii a passi lenti, quasi impauriti, fino a raggiungere il fianco di Minjee senza mai togliere gli occhi da quel corpicino rannicchiato sotto le piccole e sottili coperte di seta.

«Non è meraviglioso?» chiese tentennando come se nemmeno lei riuscisse a trovare le parole adatte ad esprimere ciò che provava nel vedere un simile scenario.

«Si.» risposi solamente, troppo incantata nel guardare quel bambino che non doveva avere più di due anni, serenamente addormentato sotto i nostri occhi. Le palpebre erano dolcemente abbassate, le lunga ciglia gli accarezzavano le guanciotte, accarezzate dalla flebile luce solare proveniente dalle piccole finestrelle, mentre era possibile sentire dei deboli e teneri sospiri fuoriuscire dalle sue piccole ma carnose labbra, ricordandomi tanto quelle di Seokjin.

«Ogni giorno io mi chiedo come abbia fatto, come sia riuscita a creare tutto questo.» sussurrò attirando la mia completa attenzione. «E non c'è giorno in cui non ribadisca di non aver mai preso decisione più giusta di questa. Lo sai, Sooyun, anche io un tempo avevo paura.» ammise spiazzandomi sul posto e portandomi d'istinto a voltarmi verso di lei e puntare sconvolta gli occhi sul suo profilo. «Avevo così tanta paura di fare la scelta sbagliata, di commettere un errore irreparabile per la mia vita che, probabilmente, se ti mostrassi quanto simili in realtà siamo non riusciresti a crederci.» Girò la testa nella mia direzione, puntando gli occhi nei miei. «Non sapevo a quali conseguenze sarei andata incontro, tantomeno cosa mi sarei dovuta aspettare in futuro, ma ho preso la situazione in mano e ho fatto una scelta. Forse tu non te ne rendi conto, ma prendi delle decisioni ed agisci di conseguenza in ogni momento della tua vita, a partire anche dalla più minuscola e banale situazione. Anche questa mattina tu hai scelto di venire qui da me. Non ha importanza il motivo per cui l'hai fatto, l'importante è che alla fine si sia rivelata essere stata la scelta giusta.» scosse debolmente la testa guardandomi come solo una madre sarebbe capace di fare. «E magari può capitare di sbagliare, siamo umani e non c'è niente di male nel commettere degli errori, ma ciò che conta-» mi prese le mani tra le sue, «-è rialzarsi e continuare a camminare senza mai fermarsi, senza permettere a nulla di poterci ostacolare. Se io quel giorno mi fossi lasciata sopraffare dal terrore che mi divorava costantemente lo stomaco dall'interno senza darmi tregua, se non avessi lottato, adesso non avrei lui con me-» indicò con l'indice il bambino ancora addormentato nella culla, «non avrei Seokjin, non avrei ciò che ora ho più a cuore. Lo capisci, Sooyun? Sei tu che devi decidere per te, non le tue paure.» sentii gli occhi bruciare e preferii fingere di non sapere che una lacrima era appena sfuggita da un mio occhio e stava percorrendo una mia guancia. «Non permetterlo mai Sooyun. Non permettere a niente e nessuno di decidere cosa farne del tuo destino, perché l'unica che può e che deve farlo sei solo ed unicamente tu.»

Ero sicura di non aver mai dato abbraccio più forte di quello che diedi alla donna davanti a me che avevo avuto la fortuna di conoscere. Strinsi il suo corpo slanciato tra le mie braccia e lo feci in maniera così bisognosa e disperata che lei a sua volta non poté che stringermi a sua volta, anche solo per farmi sentire un po' più al sicuro. Rimanemmo per minuti interminabili in quella posizione, con il piccolo dormiente al nostro fianco, il sole ad accarezzare la nostra pelle scoperta dall'oscurità e tante piccole stelle a circondarci, donandomi quell'incredibile e nuova sensazione di pace, tranquillità, sicurezza.

Dopo aver sciolto per prima quell'abbraccio a dir poco affettuoso, mi lasciai guidare di nuovo al piano terra, fino a raggiungere in pochi passi la porta d'entrata.

«Ah, Sooyun.»

Sentendomi richiamare, mi fermai in mezzo al vialetto, distante pochi metri dalla bicicletta che avevo abbandonato sul ciglio della strada, per potermi girare nella sua direzione e farle capire con il solo sguardo che aveva la mia totale attenzione.

«Perché non provi a riavvicinarti a Taehyung? Non deve succedere tutto velocemente ma, piano piano, potresti provare a approcciarti con lui.» mi consigliò sollevando appena le spalle.

«E come posso farlo?»

«Cerca di passare del tempo con lui. Vedrai, saprai da sola come fare.» gli angoli della sua bocca si sollevarono in un dolce sorriso. «Può sembrare difficile all'inizio, ma vedrai che, una volta trovato il modo, tutto sarà più semplice.»

Schiusi le labbra intenzionata a ribattere, ma tutto ciò che uscì non fu altro che silenzio. Annuii senza sapere cos'altro fare oltre ad acconsentire e accogliere quel suo consiglio e la ringraziai sinceramente grata del suo aiuto e del prezioso tempo dedicatomi, per poi raccogliere la bici da terra e ritornare nel luogo in cui un tempo tutto sembrava essere finito, ma da cui quel giorno stesso quel tutto sarebbe ricominciato di nuovo e sarei stata io a darne inizio.

Pedalai senza rendermi conto dell'eccessiva velocità con cui lo stavo facendo, troppo accecata dall'impazienza e felicità di raggiungere quella persona che, a differenza mia, mai aveva mostrato segni di debolezza. L'unico che non si era mai arreso pur di restare al mio fianco, pur di non lasciarmi da sola.

Quel giorno pedalai per tornare a casa mia, certa che una volta arrivata non ci avrei trovato nessun'altro di meglio se non mio fratello. La mia famiglia.

Domenica 18 Aprile 2021, ore 09:14

«Quand'è stata l'ultima volta che hai visto Kim Minjee?»

Incurvai le sopracciglia verso il basso, confusa da quella domanda, e sollevai la testa per guardare l'agente in faccia. «Che importanza ha?»

«È necessario raccogliere il maggior numero di informazioni per capire accuratamente cosa è davvero successo quella notte»

«Si, ma non capisco come possa c'entrare-»

«Siamo da poco venuti a conoscenza di una cosa.» mi interruppe mentre con una mano era impegnato a frugare qualcosa nella tasca della sua giacca «Questo ti dice niente?» sbloccò lo schermo del cellulare, mostrandomi ciò che si rivelò essere un video.

Sbiancai ed ingoiai il groppo formatosi in gola nell'esatto istante in cui riconobbi ovviamente la registrazione. Distolsi lo sguardo, quasi come se fossi ancora spaventata da quel maledetto video, da lui, e questa mia reazione non sfuggì di sicuro all'uomo davanti a me.

«Cosa puoi dirmi del rapporto che c'è tra te e i signori Kim?»

Mi morsi l'interno guancia, indecisa sul come poter rispondere ad una domanda oggettivamente semplice come questa. «Sapete già cosa è successo questa notte, quindi-»

«Sooyun.» mi richiamò con tono duro. «Avevi promesso che se ti avessimo permesso di vederlo, avresti risposto in modo sincero a tutte le nostre domande.» tenne a ricordarmi.

Abbassai lo sguardo, consapevole di cosa avevo promesso e, soprattutto, di essere di nuovo sull'orlo delle lacrime, sentendo già gli occhi farsi lucidi. «E io vi ho già detto tutto quello che so.» maledissi mentalmente la mia dannata voce più tremolante e fragile di una foglia d'autunno.

«Non ci hai ancora detto perché l'hai ucciso-»

«Perché non l'ho ucciso io!»

«Ah no? Allora come spiegheresti l'accaduto, sentiamo.» mi sfidò con lo sguardo, congiungendo le mani a mo' di preghiera.

«Non ho già spiegato abbastanza? Vi ho detto come sono andate le cose.» indurii il tono di voce spazientita. «Non capisco cosa volete sapere ancora da me-»

«Quindi tu affermi di non aver nulla a che fare con la sua morte?» mi impedì nuovamente di finire la frase, facendomi innervosire ancora più del dovuto, essendo l'ennesima interruzione.

«No! Cioè-si!» emisi un verso frustato causato dallo stress accumulato in quell'ultimo periodo. «Quante volte devo ripeterlo? Io-»

«Signorina Kim, mi stai quindi confermando di aver ucciso il secondo, ma di non avere nulla a che fare con la morte del primo?»

«No aspetti, non è questo ciò che ho detto-»

«Quelle presenti sull'arma che l'ha ucciso non sono nient'altro che le tue impronte, la maggior parte degli indizi guidano tutti verso di te e se analizziamo attentamente tutto l'avvenuto, partendo da te, ogni pezzo del puzzle torna al suo posto. Da qualsiasi parte la guardiamo, ci sei sempre tu in mezzo.» e arrivati a quel punto non potei che sentire il mio cuore sprofondarmi nel petto dal dolore, dalla paura, ma soprattutto dalla vergogna. «Vuoi davvero continuare a ribadire la tua innocenza?»

𝐀𝐧𝐠𝐨𝐥𝐨 𝐀𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞

Ed eccoci di nuovo qui con il ventesimo capitolo di infinity!

Volevo pubblicarlo ieri ma non è andata come avrei voluto per dei piccoli imprevisti, sono appena tornata a casa e mi sono subito messa al computer per poter aggiornare ^^ scusate l'attesa 🙏

Okay, Sooyun è andata dalla nostra Minjee per chiedere aiuto, probabilmente molte di voi se lo aspettavano💖 Abbiamo anche scoperto che ha un figlio🥺 Ho amato scrivere quella scena dove guardano il bambino dormire nella sua culla!

Di cosa stava parlando l'agente nel finale? Che video ha mostrato a Sooyun e soprattutto cosa intendeva dire?

Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellinaVi aspetto al prossimo aggiornamento ^^

Un grande abbraccio💜

Carly

Instagram: _carlyarmy_

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