𝟏𝟔. Stanco di aspettare

Quella sera, al ritorno di Taehyung, l'aria che aleggiava per la casa Kim era estremamente strana.

Sooyun si trovava sul divano a coccolare Yeontan, con lo sguardo assente puntato sullo schermo della televisione. In quel momento stavano trasmettendo un drama romantico, ma il maggiore notò subito e senza alcuna difficoltà il suo finto interessamento per ciò che stava guardando. Sul volto aveva un'espressione pensierosa, velata da un miscuglio di emozioni illeggibili.

«Sooyun?»

Al suo richiamo quest'ultima, senza staccare gli occhi dallo schermo, rispose con un semplice mugugno come per fargli capire che l'avesse sentito, anche se non sembrava davvero rivolgergli del tutto la sua attenzione. Pareva essere finita completamente in un altro mondo, lontano dalla realtà e creato dal suo stesso subconscio.

«Come stai?» le domandò cautamente, avvicinandosi a lei per poter prendere posto al suo fianco.

A quella domanda la corvina corrucciò le sopracciglia confusa e, come se si fosse appena risvegliata da uno stato di dormiveglia, si voltò verso di lui.

«Bene, perché?»

A quel punto fu Taehyung a guardarla confuso, non capendo perchè lo guardasse come se la risposta fosse scontata. Sooyun si era dimenticata di tutto quello che era successo quella mattina, di essere scappata da scuola con Jungkook e della chiamata avuta con suo fratello. Nella sua testa, al centro dei suoi pensieri, c'erano solo Yeosang e i suoi occhi di ghiaccio.

«Stamani mi avevi detto di non esserti sentita bene.» rispose storcendo le labbra nel vederla spalancare leggermente gli occhi.

«O-Oh, si!-» esclamò la corvina con voce forse troppo acuta. «Nel senso- si, si è vero. Era solo un leggero mal di testa, ma ora sto meglio.» annuì freneticamente, portando però una marea di dubbi all'interno della testa del ragazzo.

«Okay...» mormorò non molto convinto, alzandosi dal divano per poi dirigersi al piano di sopra. Sooyun fece uscire un piccolo sospiro trattenuto, sollevata che non avesse provato a fare ulteriori domande scomode al riguardo.

Non passò molto tempo prima di rivedere Taehyung scendere le scale con un abbigliamento completamente diverso da quello elegante del lavoro; addosso aveva una felpa tinta unicamente di nero, dei jeans azzurrini attillati e leggermente strappati sulle ginocchia, accompagnati da un paio di scarpe da ginnastica bianche.

«Ti dispiace se stasera sarò fuori con i ragazzi?» chiese titubante alla sorellina, un po' preoccupato ed insicuro nel lasciarla da sola. «Mi hanno chiesto di vederci al bar, però se non vuoi che io esca-»

«Non ti preoccupare.» Lo interruppe repentinamente la minore, rivolgendogli uno sguardo pienamente rassicurante. «È da tanto che non vi vedo tutti e tre insieme, sono contenta se esci con loro.» Lo tranquillizzò, avendo compreso immediatamente quanto il corvino ci tenesse ad uscire dopo tutto quel tempo con i suoi due migliori amici, ma come allo stesso tempo fosse frenato dal non volerla lasciare per l'ennesima volta a casa da sola.

«Sei sicura?» ritentò a chiedere per sicurezza, lanciando una veloce occhiata anche al cucciolo dolcemente raggomitolato sul grembo della ragazza.

«Certo.»

«Okay, allora io vado.» Si avvicinò al divano per depositare un soffice bacio sulla guancia morbida di Sooyun e accarezzare affettuosamente la testolina del cagnolino, prima di uscire nuovamente fuori casa, dopo neanche un quarto d'ora dal suo ritorno. A Sooyun, però, andava bene così. Era abituata a restare da sola in casa, al contrario, non era abituata a vedere suo fratello uscire e divertirti con i suoi due migliori amici, motivo per cui le sembrò la cosa più giusta da fare. Taehyung si meritava passare più tempo con le persone che gli volevano bene, la sua vita non doveva essere fatta solo di lavoro e di stress.

L'abituale silenzio riprese ad aleggiare tristemente tra le pareti bianche del salotto, venendo spezzato solo dalle voci soffuse provenienti dalla televisione. Gli occhi di Sooyun rimasero puntati sulla superficie della porta d'entrata per minuti interminabili, mentre il piccolo Yeontan sollevò il musetto per poter guardare l'espressione pensierosa della padroncina. Persino il cagnolino riuscì a percepire la pesantezza di quell'aria che gravava sulle povere spalle della giovane ragazza. Un piccolo e ovattato verso di rammarico, proveniente dal cucciolo, raggiunse un orecchio di Sooyun ed uscì dall'altro. A causa dei mille pensieri che occupavano la sua mente, non riuscì nemmeno a rendersi conto dell'insistente ricerca di comunicazione da parte di Yeontan, tantomeno il suo invano e innocente tentativo di conforto attuato con un semplice movimento del muso, che spinse incontro alla sua mano.

Sooyun era felice che il fratello uscisse finalmente a svagarsi un po' con i suoi amici, come avrebbe dovuto fare più spesso d'altronde; lo era davvero tanto. Però, allo stesso tempo, non riusciva a fare a meno di sentirsi triste.

Ripensò che fosse passato tantissimo tempo anche dall'ultima volta in cui loro due erano rimasti insieme per divertirsi; ma questo, ovviamente, non glielo avrebbe mai detto. Non lo avrebbe fatto perchè, se questo era successo, la colpa era soltanto sua e non di Taehyung. Era stata lei la prima ad allontanarsi da suo fratello e di questo ne era più che consapevole.

Inizialmente non aveva mai fatto caso al modo in cui trattava il maggiore, non si rendeva conto dei danni che stava procurando non solo a se stessa, ma anche a lui. E il pentimento insieme a tutti quei sensi di colpa, che si accumulavano di giorno in giorno, non facevano che opprimerla. Finalmente, piano piano, stava comprendendo il motivo e la causa di quell'enorme peso che sentiva costantemente premere nel petto, all'altezza del suo cuore cicatrizzato.

Negli ultimi tre anni non aveva fatto altro che ignorarlo, convinta che con il tempo quel dolore si sarebbe alleggerito sempre di più, fino a scomparire del tutto. Ma si era sbagliata. Quel dolore non sarebbe mai sparito, non lo avrebbe mai fatto con il solo e semplice passare del tempo.

Lei, proprio come il resto del mondo, credeva che il tempo avrebbe potuta guarirla, che avrebbe potuto far sparire tutte le cicatrici che la vita le aveva ingiustamente ed inevitabilmente procurato. Solo in quel momento si era resa conto quanto questa errata concezione non fosse nient'altro che l'ennesima illusione.

Se davvero il tempo avesse dovuto curarla, lei in quel momento non dovrebbe sentirsi così. Non dovrebbe sentirsi ancora peggio di come stava tre anni fa. In realtà, il dolore che aveva cominciato ad attanagliarla lentamente aumentava di volta in volta, amplificandosi progressivamente senza che lei se ne potesse concretamente rendere conto.

Non era il tempo che guariva i cuori feriti delle persone e mai lo sarebbe stato.

Sooyun a quel punto si chiese cosa, allora, avrebbe potuto farlo; si domandò cosa avrebbe dovuto fare per alleviare anche solo di poco quella stretta che continuava a stringere, tra le sue lunghe tenaglie, il suo piccolo e debole cuore.

Dove avrebbe dovuto cercare la medicina che l'avrebbe liberata per sempre da quel lancinante dolore che non smetteva di soffocarle i polmoni e di ostruirle le vie respiratorie?

Quanto avrebbe dovuto aspettare per poter dire finalmente di stare davvero bene?

[...]

Quando Taehyung entrò nel locale i due suoi migliori amici erano già seduti a un tavolo ad aspettarlo. Non esitò un attimo per raggiungerli, contento di poter passare finalmente una serata con loro.

«Oh, finalmente sei arrivato! Ce ne hai messo di tempo.» parlò il moro non appena notò la figura del ragazzo prendere posto sul divanetto di fronte a lui.

Taehyung salutò entrambi i ragazzi con un debole sorriso, venendo ricambiato da quello del più grande, mentre Jimin si prendeva subito l'impegno di ordinare tre drink alcolici.

«Scusate, ho fatto tardi da lavoro.» spiegò il corvino, sentendosi leggermente smarrito all'interno del bar mentre si guardava attorno. Era davvero da molto tempo che non ci andava per divertirsi con gli altri, quindi pensò fosse normale sentirsi in quel modo non essendo più abituato.

«Come sta la peste?» chiese Yoongi al suo fianco con tono scherzoso.

Taehyung lo guardò con un sopracciglio inarcato, divertito dal modo con cui il suo amico continuava a chiamare Sooyun.

«Non saprei.» ammise sincero, nemmeno lui capiva come stesse davvero sua sorella.

D'altronde lei non gli parlava mai; non gli diceva più niente di cosa provasse e pensasse da oltre tre anni.

«Come non lo sai?» domandò divertito Jimin, appoggiato dallo sguardo confuso di Yoongi, il quale sembrò fargli la stessa domanda tramite quei suoi occhi felini.

«Il problema è che-» si bloccò all'improvviso, non sapendo come spiegare ai suoi amici ciò che pensava su sua sorella.

«Che? » Jimin lo incitò a continuare.

Taehyung sospirò pensieroso, rilasciando i muscoli e la mascella che aveva inconsciamente irrigidito non appena l'immagine di Sooyun si era ripresentata tra i suoi pensieri insieme a tutte le conseguenti problematiche che continuavano a tormentarlo.

«Non lo so davvero ragazzi. Mi sembra così strana in questo periodo.» disse finalmente, rivelando per la prima volta uno dei tanti pensieri che si stava tenendo dentro.

«"Strana" in che senso?» domandò Yoongi tanto confuso quanto curioso di sapere cosa intendesse. Jimin non era da meno, tant'è che non distolse lo sguardo da lui neanche quando il cameriere arrivò con il loro drink su un vassoio, che gentilmente si occupò di servire sul tavolo.

«È difficile da spiegare. Prima che venisse sospesa non faceva altro che tenere il broncio ed ignorarmi... Insomma, si comportava come aveva sempre fatto negli ultimi anni.»

«Aspetta, Sooyun è stata sospesa?» chiese sorpreso e divertito il mogano accanto a lui.

«Si, ha aggredito una studentessa della sua scuola.»

Jimin scoppiò improvvisamente in una fragorosa risata, mentre Yoongi si limitò a ridacchiare sotto i baffi, ed entrambi si guadagnarono un'occhiataccia fulminea del corvino. «Cosa ci trovi di divertente?» borbottò rivolto al moro.

«Scusa, scusa-» si affrettò a dire subito quest'ultimo, cercando di placare le risate. «È che, detto proprio sinceramente, non mi sarei mai aspettato che un angioletto come lei avrebbe mai potuto aggredire qualcuno a tal punto da farsi sospendere.» ammise non riuscendo davvero ad immaginarsi un possibile scenario in cui la più piccola mette le mani addosso ad una persona.

«Già nemmeno io, ma l'ha fatto. È stato Seokjin a chiamarmi quel giorno.»

I due ragazzi, ora curiosi come non mai, gli chiesero cosa fosse successo dopo l'aver scoperto di quello che aveva fatto Sooyun e Taehyung spiegò brevemente di come fosse corso alla velocità della luce nella sua scuola, per poi ritrovarsi costretto a discuterne con colui che ora, oltre ad essere un suo amico, era anche un professore di sua sorella.

«Ah si! Quella mattina veniste qui al locale!» esclamò Jimin, ricordandosi solo in quel momento della veloce visita fatta dai due la mattina stessa che Sooyun era stata sospesa dal preside. «Sbaglio o avevate litigato?»

Taehyung mugugnò. «Più o meno-»

«Non ti ha ancora detto il motivo per cui ha agito così?» si intromise Yoongi.

«No.» rispose tristemente il minore.

«Di sicuro deve avere avuto un valido motivo per reagire con tanta violenza.» affermò Jimin con sicurezza, ottenendo l'appoggio di Yoongi e anche quello di Taehyung.

Quest'ultimo evitò però di dire il modo aggressivo con cui aveva picchiato quella ragazza, ritenendo che non fosse necessario specificarlo e far preoccupare, di conseguenza, i suoi due migliori amici.

«Ma quindi, ritornando a prima, perché dici di trovarla strana?» domandò Jimin ripescando il discorso precedente.

«In questi giorni l'ho vista particolarmente felice.» ammise il corvino, ma non si rese conto che con quella risposta non aveva fatto altro che confondere i due ragazzi.

«E cosa ci sarebbe di strano? Meglio così, no?» fece il moro con sopracciglia aggrottate, non capendo cosa ci fosse di strano nel vedere Sooyun felice.

In realtà, non poteva sapere che anche solo per quel particolare la situazione in generale era già di per sé strana, dato che non vedeva Sooyun sorridere, proprio come aveva fatto quella mattina, da anni. E non solo; il giorno stesso aveva anche ricevuto un pacco da parte di qualcuno che lui non conosceva, facendo inaspettatamente cambiare l'umore di sua sorella.

Era da allora che Taehyung continuava a chiedersi chi fosse stato a farlo. Internamente si domandò chi fosse riuscito a rendere felice Sooyun, come invece lui non era riuscito ancora a fare. Era bastato un gesto tanto semplice per farla cambiare, anche se di poco, e lui non riusciva davvero a spiegarsi come questo fosse possibile.

«Pensate che questa mattina qualcuno ha lasciato davanti alla porta un regalo per Sooyun che l'ha resa in qualche modo felice. Già solo il fatto che abbia ricevuto qualcosa è strano e credetemi quando vi dico che tutto questo non è normale.» biascicò bevendo un grande sorso del suo drink.

«Cosa ha ricevuto?» domandò curioso Jimin.

«Un vaso di fragole e delle tavolette di cioccolato. Sapete questo cosa significa?» domandò retoricamente ai due ragazzi, che scossero la testa in negazione. «Questa persona la conosce molto bene.» affermò con un tono arcano, come se avesse appena rivelato un dettaglio incredibile.

Sia che Jimin che Yoongi gli rivolsero uno sguardo perplesso, guardandolo quasi come se fosse impazzito.

«Continuo a non capire...» borbottò Yoongi dopo lunghi attimi silenziosi.

Taehyung sollevò gli occhi al cielo con fare scocciato. «Sooyun non permette più a nessuno di farsi conoscere così tanto bene!» esclamò a bassa voce, sussurrando come se ciò che stava dicendo fosse un segreto. «Da quando la nostra famiglia si è distrutta, lei si è chiusa completamente in se stessa. Non parla più come faceva una volta nemmeno con me.»

A quel punto i due ragazzi compresero finalmente cosa Taehyung volesse far intendere, esprimendo delle espressioni alquanto meravigliate.

«E chi pensi che possa essere stato?» domandò giustamente Yoongi.

«Ah non ne ho idea. Non conosco le amicizie di Sooyun per quanto poche siano, se non inesistenti.»

«Sooyun non ha amici?» chiese dispiaciuto Jimin facendo scuotere la testa all'altro.

«Ve l'ho già detto, non si apre più con nessuno.»

«Così adesso ti stai chiedendo chi possa mai essere questa misteriosa persona che ha fatto breccia nel cuore della tua sorellina.» ragionò quasi teatralmente il moro, facendolo annuire. «E se ti dicessi che, invece, io so chi potrebbe essere?»

Taehyung spalancò gli occhi scombussolato dalle parole del suo migliore amico, mentre Yoongi semplicemente si limitò a guardarlo con un piccolo cipiglio confuso sul volto.

«Cosa- Che cavolo stai dicendo?» domandò infatti il corvino scioccato. «Tu sai davvero chi potrebbe essere?»

«Forse.» tenne a precisare Jimin. «Potrei saperne qualcosina.» Un piccolo ghigno compiaciuto prese forma sulle sue labbra carnose, fiero di sapere qualcosa su Sooyun di cui Taehyung era, a quanto pare, all'oscuro. Non che la prendesse come una competizione, ma teneva molto alla ragazza e la considerava come una sorellina; per questo motivo essere a conoscenza di dettagli privati, e probabilmente piccanti, sulla giovane lo rendeva fiero in quanto "fratello maggiore".

«Proprio oggi l'ho vista qui a mangiare i nostri fantastici panini con un ragazzo, per la precisione un mio cliente affezionato.»

Gli occhi del corvino si allargarono ancora di più, il suo viso impallidì completamente causando un colorito più bianco del latte. In quel momento per gli altri due era impossibile capire quali emozioni stesse provando nell'aver sentito quella notizia; non si capiva se fosse arrabbiato, spaventato oppure semplicemente sconvolto.

Ma più di tutti era Taehyung stesso quello confuso, smarrito e turbato. Perchè Jimin lo sapeva e lui no? Perchè il vero fratello maggiore non sapeva letteralmente più niente di sua sorella. La cosa peggiore era che quello fosse solo il tormento minore che gli stava attanagliando il cuore. Da quanto aveva appena detto il moro, la ragazza la mattina era andata nel suo locale, saltando scuola e tutto questo insieme ad un ragazzo a lui completamente estraneo. Non era stata male come gli aveva fatto credere in chiamata. Sooyun gli aveva mentito, di nuovo.

Jimin smise di sorridere arrogantemente non appena si rese conto dell'improvviso mutamento d'espressione dell'amico, e anche Yoongi, quando notò il suo repentino cambio d'umore, cominciò a preoccuparsi.

Gli occhi di Taehyung erano fissi come chiodi sul volto del moro, ma era come se non lo stessero guardando per davvero. Il suo sguardo era assente, serio, e le labbra serrate in una sottile e piatta linea.

«Taehyung...?» Jimin provò a richiamarlo, riuscendo incredibilmente a risvegliarlo.

Quest'ultimo, difatti, abbassò appena la testa, afferrando con fin troppa forza il suo drink. Portò alle labbra il bicchiere per poterne sorseggiare un altro po', scontrandosi con il suo sapore dolceamaro; gli ricordò quello della vita. Riappoggiò il bicchiere semivuoto davanti a sé, mentre emetteva un sospiro leggero ma trattenuto, per poi porgergli la seguente domanda.

«Come si chiama?»

Jimin prima di rispondere si prese del tempo per poter analizzare attentamente i lineamenti del ragazzo di fronte a lui, cominciando a percepire una certa tensione nell'aria intorno al loro tavolo.

«Jungkook.»

Taehyung annuì, mentre un piccolo sorriso amaro prese posto sulle sue sottili labbra, facendo preoccupare ancora di più i suoi amici.

«Tutto ok?» provò a chiedere sempre Jimin con un po' di titubanza.

«Un ragazzo di cui non sapevo l'esistenza si porta via mia sorella da scuola nel bel mezzo delle lezioni e tu mi chiedi se è tutto ok?» sbottò facendo trasalire i due ragazzi, non aspettandosi minimamente una reazione simile da parte sua.

«Aspetta, io non sapevo che Sooyun avesse saltato scuola-»

«L'ha fatto.» sputò Taehyung parlandogli addosso. «E come se non bastasse mi ha mentito. Aveva detto di essersi sentita male, non che se ne fosse andata a giro con- come cazzo hai detto che si chiama?»

«Ehi Taehyung, calmati.» provò a calmarlo Yoongi notando la chiara agitazione visibile sul suo viso «Magari-»

«No Yoongi, sono stanco di sentire delle scusante da parte di tutti voi per giustificarla. Non è più giustificabile un comportamento simile, non dopo tutto quello che ha fatto e, soprattutto, dopo tutti i miei sacrifici. Voi, Minjee e Seokjin continuate a difenderla, ma la verità è che non si merita più alcun tipo di appoggio!» il grido di Taehyung ed il suo improvviso scatto nell'alzarsi rumorosamente dalla sedia fece spaventare tutti i presenti, in particolar modo i due ragazzi seduti a quello stesso tavolo. In meno di un secondo Jimin e Yoongi videro Taehyung voltarsi e dirigersi velocemente verso la porta d'uscita. Entrambi non persero tempo ad inseguirlo fuori dal bar, fermandolo giusto in tempo prima che potesse raggiungere la macchina e lanciarsi alla carica verso casa, verso Sooyun.

«Taehyung, Sooyun è solo una ragazzina, è un'adolescente. Vedrai che le passerà.»

«Quando?! Quando Jimin?! Quando le passerà?!» urlò voltandosi di scatto verso di lui e facendo spaventare maggiormente sia Jimin che Yoongi. I due ragazzi, per la prima volta, videro chiaramente il vero stato attuale in cui si trovava il loro migliore amico e questo non poteva fare a meno di spaventarli, se non terrorizzarli. «Tre anni! Sono tre anni che Sooyun non è più la stessa! Per tutto questo tempo l'ho aspettata! Ho tentato così tante volte di riavvicinarmi a lei, di ottenere un suo minimo cenno, una qualsiasi tipo di reazione, ma tutto ciò che ho ricevuto è stata una porta sbattuta in piena faccia! Sono stanco di aspettare!»

Le parole di Taehyung rimbombarono con violenza in tutta la zona circostante e tra le pareti dei cuori di tutti e tre i ragazzi, riuscendo ad attirare l'attenzione dei più curiosi e, soprattutto, riuscendo a zittire completamente sia Jimin che Yoongi. Erano sconvolti, increduli nell'assistere ad una simile scenata da parte di Taehyung. Sentirlo gridare con tutta quella rabbia nella voce, con tutta quella sofferenza, li aveva letteralmente stravolti, feriti.

Si chiesero come avessero potuto rendersi conto solo in quel momento di quanto il corvino stesse male. Davanti ai loro stessi occhi, poterono vedere come la figura stremata di Taehyung si stesse lentamente sgretolando. Da quando i suoi genitori erano andati via, ogni cosa era stata lasciata nelle mani di un ragazzo troppo giovane per conoscere come fosse fatto il mondo. Tutte le responsabilità gravavano sulle sue povere spalle, schiacciandolo al suolo peggio di quanto potesse fare la gravità stessa giorno dopo giorno. E come se non fosse abbastanza, c'era Sooyun a buttarlo inconsapevolmente a terra, costringendolo a rialzarsi ogni volta che serviva con le sue sole forze, senza alcuno aiuto, senza qualcuno che potesse sostenerlo proprio come lui cercava di fare con sua sorella.

Mentre Taehyung cercava di tenere Sooyun in piedi, lei funzionava da antagonista, rispondendo con un pugno dritto in pancia che con il passare del tempo diventata sempre più doloroso, sempre più forte, sempre più violento.

E fu lì che capirono. Capirono quanto la sua famiglia non avesse stravolto solo la sorella, ma anche Taehyung stesso, nonostante non lo avesse dato mai a vedere. Lui era quello che doveva mostrarsi forte, quello che non poteva permettersi cedimenti perchè, altrimenti, avrebbe portato con lui a fondo anche Sooyun.

I suoi genitori non avevano distrutto solamente il loro legame familiare, ma i loro stessi figli. Avevano portato distruzione ovunque nella loro famiglia, non si erano limitati a disintegrare ogni tipo di emozione risiedente nel cuore di Sooyun, avevano anche portato con sé il benessere fisico e mentale di entrambi.

Il respiro di Taehyung si era fatto pesante, affannoso. La gola si graffiava ad ogni espirazione e i polmoni bruciavano come se fossero infuocati da quella miccia che aveva tenuto spenta con il suo stesso palmo di mano.

«Ragazzi?» una vocina bassa e sottile risvegliò tutti e tre dalla loro temporanea fase di apnea, spezzando quel pesante ed agghiacciante silenzio e portandoli a voltarsi verso la sua provenienza.

Yoongi spalancò gli occhi non appena il suo sguardo si posò sulla figura di una giovane ragazza straniera. «Eleonor?» si avvicinò a lei con espressione confusa, «Cosa ci fai qui?»

Sia Taehyung che Jimin continuarono a rimanere fermi sul posto, osservando ed ascoltando silenziosamente gli altri due. Ma, mentre Jimin sembrava già conoscere quella ragazza, Taehyung diede l'impressione di non averla mai vista prima.

Passò gli occhi sui suoi lineamenti delicati ed estremamente occidentali, facendogli capire subito che non fosse sicuramente di origine coreana. I suoi capelli erano naturali, di un colore castano scuro, tendente al rosso in alcune ciocche; aveva gli occhi azzurri con la presenza di sfumature di verde e color petrolio; la punta del naso piccolo era leggermente tondeggiante ed inarcata dolcemente verso l'alto. Quella ragazza spruzzava zucchero e soavità da ogni poro, quindi Taehyung si chiese come potesse conoscere una persona come Yoongi.

«Sapevo che ti avrei trovato qui, per questo sono venuta a trovarti.» rispose tranquillamente, facendo intuire immediatamente al maggiore la vera fonte di informazioni per la castana, che certamente non poteva essere il suo semplice fiuto.

Si voltò infatti con espressione scocciata verso Jimin, portando quest'ultimo a sollevare le spalle con nonchalance. Entrambi sapevano benissimo che fosse stato lui a dire ad Eleonor che quella sera Yoongi sarebbe andato da lui al locale e il moro era un fan sfegatato della loro possibile e futura coppia, motivo per cui faceva sempre in modo di farli incontrare.

Al contrario, Yoongi non voleva che Eleonor gli fosse sempre appresso. Non perchè gli stesse antipatica la ragazza o non la volesse tra i piedi, solo pensava che uno come lui non fosse adatto a stare vicino ad una persona dolce e innocente come Eleonor. Era convinto che l'avrebbe portata quasi sicuramente sulla brutta strada, a causa dei loro caratteri estremamente opposti.

Mentre loro due sembravano comunicare tramite il solo sguardo, Taehyung continuava a non capirci nulla e, soprattutto, a chiedersi chi potesse mai essere quella ragazza.

Il ragazzo dai capelli mogano si rigirò in avanti, facendo nuovamente incatenare i suoi occhi con quelli di lei. «Torna a casa Eleonor, questo posto non fa per te.»

La castana incrociò le braccia sotto al seno, facendo inevitabilmente cadere l'occhio del ragazzo sulle sue forme. Inarcò un sopracciglio, rivolgendogli uno sguardo di sfida che non piacque per niente al ragazzo.

Sapeva già cosa avrebbe detto.

«Io invece lo trovo perfetto per me.» rispose provocante e, senza dargli il tempo di ribattere, sorpassò la sua figura, superando poi anche i corpi degli altri due ragazzi.

Yoongi sospirò rassegnato, mentre con lo sguardo seguiva la figura di Eleonor entrare all'interno del locale.

«Scusate ragazzi, ma è meglio se la seguo prima che combini qualche guaio.» borbottò per poi allontanarsi anche lui.

Jimin e Taehyung rimasero in silenzio, guardando Yoongi sparire dietro la porta all'inseguimento della ragazza occidentale dai tratti dolci e per niente compatibili con un luogo del genere. Successivamente il primo rivolse la sua attenzione nuovamente sul più piccolo, osservando i suoi occhi lucidi puntati ancora sulla porta d'entrata, dietro la quale Yoongi ed Eleonor erano ormai spariti.

«Andiamo anche noi?» provò a chiedere con cautela, porgendogli amichevolmente la sua mano.

Le labbra del moro si incurvarono verso il basso quando vide l'amico scuotere negativamente la testa.

«Dai, vieni con noi.» insistette, «Almeno per questa volta lascia andare ogni problema alle spalle e vieni a divertirti.»

Taehyung non rispose, si limitò semplicemente ad osservare silenziosamente i suoi lineamenti marcati, quasi angelici, per poi puntare gli occhi gonfi e liquidi in quelli piccoli, sinceri e rassicuranti del suo migliore amico. Un tenero sorriso prese di nuovo posto sul volto di quest'ultimo, poichè il flebile annuire di Taehyung portò inevitabilmente le sue labbra piene e carnose ad incurvarsi verso l'alto.

Il corvino afferrò la mano del più grande e si lasciò così trascinare di nuovo dentro il suo locale.

Prossimo Capitolo

«Cosa gli è successo?»

𝐀𝐧𝐠𝐨𝐥𝐨 𝐀𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞

Buonasera, scusate l'attesa, ma questo capitolo era piuttosto lunghino. Spero vi sia piaciuto e non vi abbia annoiato.🤍

Vi do subito un piccolo avvertimento per il prossimo capitolo: vi consiglio di stare attenti alle date che segnerò. Ovviamente, non dovete ricordarvele a memoria, solo non sottovalutatele e leggetele con attenzione. Molte potranno essere date passate, future o del presente (tranquille, non sarà per niente difficile capirlo, basta notare il mese e l'anno come minimo). Il prossimo capitolo, devo ammettere, è uno di quelli che più attendo di pubblicare.💀👀

Taehyung è esploso davanti ai suoi due migliori amici 🥺 Vi aspettavate una simile reazione?

Sooyun si sta rendendo sempre più conto di quanto abbia trascurato la sua famiglia, ossia Taehyung, e questo la sta facendo sentire profondamente male.

Yoongi e Jimin erano così occupati con i loro impegni e problemi che non si erano accorti di quanto anche Taehyung stesse male, motivo per cui li ha lasciati piuttosto sconvolti vederlo così. Insomma, Taehyung che grida in un locale davanti a tutta quella gente? Non è da lui. Inoltre, è la prima volta che si mostra così arrabbiato e ferito davanti a qualcuno, motivo per cui mi si è spezzato ancora di più il cuore nello scrivere quella scena.🥺

Ultima cosa, non meno importante, è comparsa in modo più nitido il personaggio di Eleonor 🥰 Ovviamente non sarà la prima volta che si vedrà, ma saranno per lo più accenni. La sua storia, insieme a quella di Yoongi, verrà approfondita nel futuro spin off di Infinity.🌚

Anyway, spero come sempre che il capitolo vi sia piaciuto! Non dimenticate di lasciare una stellina❤🙏

Un grande abbraccio,

Carly

Instagram: _carlyarmy_ (Link in Bio)

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