capitolo 4

Guardo l'orologio è sono le due di notte, sbuffo non riuscendo più a prendere sonno. Impreco contro lo strano sogno che mi ha svegliata
'Io dentro una bara di vetro, non riesco ad aprire gli occhi ma sento una voce a me famigliare è Taylor "scusami amore mio ma lo faccio solo per noi, non posso rinunciare a te", poi sento un rumore assordante e tanto dolore'. E poi mi sono svegliata di scatto. Sono passati già due giorni dalla partenza di Taylor, ci sentiamo tutti i giorni per telefono, ma la casa mi sembra così vuota, mi ero abbituata ad riaverlo ingiro per casa in questi sei mesi che è venuto a vivere qui. Decido di alzarmi dal letto per farmi un the caldo magari mi aiuterà a riprendere sonno, mentre aspetto che il the sia pronto vedo la scatolina dell'anello, veramente non so se accettare la proposta oppure no, ovviamente sto bene con lui ma non mi sento del tutto pronta ad un passo del genere.
Finito il mio the vado dritta sotto le coperte con la testa più confusionata di prima. La mattina mi alzo con una strana voglia di andare al parco a leggere un libro, ma sicuramente mi aiuterà a rilassarmi. Così dopo aver sistemato casa prendo un libro e vado al parco, adoro leggere all'aperto e di solito io vado a quello vicino casa mia il Tompkins Square Park ma oggi opto per andare al Carl Schurz Park.

Appena arrivata prendo una bella boccata d'aria e poi mi sistemo su una panchina con il mio adorato libro. Oggi leggerò un libro di Harold Robbins intitolato 'ricordi di un'altro giorno', non l'ho mai letto e non so come ci sia finito tra i miei libri, ma mi ispirava. È una lettura abbastanza complessa, sento una brezza leggera che porta un buon profumo, alzo lo sguardo per un secondo e vedo avvicinarsi un ragazzo stupendo. Continuo la mia lettura non voglio farmi distrarre, poco dopo si siede accanto a me. Lo guardo con la coda dell'occhio e vedo che mi guarda io faccio finta di nulla.
Con un dito indica il libro che sto leggendo "complimenti per la scelta del libro", lo guardo e faccio un mezzo sorriso. "Di solito questo approccio funziona con le ragazze?", e ritorno a guardare il libro, lo sento sorridere. "no di solito mi mandano a quel paese, specie quando capiscono che parlo effettivamente del libro".
Alzo un sopracciglio "a si, vorresti dirmi che sei interessato veramente al libro?". Scuote le spalle "Hey non che tu non sia una bella ragazza, ma credi che userei un approccio così scontato!". Mi scappano le risate ma mi trattengo"sinceramente si", mi guarda come in cucciolo abbandonato.
"Mi offendi sai", si mette una mano sul cuore e io non resisto più e scoppio a ridere poi continua "facciamo un patto ti va?"
Mi asciugo le lacrime che mi si sono formate per le risate, poi alzo un sopracciglio e gli rispondo "che tipo di patto vuoi fare?"
Si sistema meglio sulla panchina e poi dice "se conosco veramente il libro, per farti perdonare dell'offesa vieni a prendere un gelato insieme a me", scoppio a ridere.
"Ma credi davvero che sia così scema? adesso sei tu che offendi me! è logico che sai il contenuto del libro altrimenti non mi avresti proposto questo patto", si gratta la nuca.
"Scusa non era mia intenzione offenderti, ma almeno ci volevo provare",alza le spalle. Chiudo il libro e mi alzo dalla panchina quel ragazzo mi guarda e io per qualche strana ragione sento le farfalle nello stomaco.
"allora che fai?", Mi guarda stranito
"scusa cosa vuoi dire", sospiro.
"mi hai promesso un gelato? e non si rifiuta mai, ma paghi tu per rimediare all'offesa", mi sorride e io lo guardo incantata da lui è davvero bellissimo poi si alza e ci dirigiamo verso il chiosco dei gelati.

Mentre camminavo continua a volgere il suo sguardo verso di me "comunque piacere di conoscerti io sono Dylan" mi stende la mano e come la mia mano sfiora la sua sentiamo una scossa elettrica.
Ritiro subito la mano e gli rispondo "io sono Luna, ma non illuderti di poterci provare con me, ho accettato solo per il gelato e poi sono già impegnata", sembra dispiaciuto della notizia.

Arrivati al chiosco ordiniamo due gelati, mentre mangiamo i nostri gelati parliamo un po'. Dylan è veramente un bel ragazzo e anche simpatico, sento che c'è sintonia tra di noi, ma non mi devo far coinvolgere da questo ragazzo, ho già un ragazzo che mi ama e non potrei mai fargli del male. Così molto educatamente lo saluto e ritorno a casa, il pensiero di questo ragazzo così sfacciato e dolce allo stesso tempo mi da il tormento, non riesco proprio a togliermelo dalla testa.

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