[Capitolo 9]
E' proprio lui! Tomura! E' quell'unicità...Kurogiri...
Kurogiri era la prima persona con cui avevi avuto un contatto, era stato lui a portarti alla Lega dei Villains. All for One ti aveva raccontato che era stato quell'uomo, sempre vestito in smoking, a portarti da lui. Non c'era mai stata una particolare intesa, ti parlava sì gentilmente ma non c'era mai stato niente di più.
Il rapporto che avevi costruito invece con Tomura era già ben diverso. Eravate come il finto bravo fratellone e la mocciosa. Non avevi mai capito se Tomura ti volesse bene, anche se solo un pochino. Ti era sempre parso così finto, così falso... La cosa che però ti aveva spinto ad odiarlo apparteneva agli ultimi anni trascorsi insieme. Erano state le sue minacce, le sue punizioni, i suoi sorrisetti maliziosi bramanti di torturarti di nuovo ad averlo reso 'colui che odiavi più di chiunque altro'. Tomura era l'unico che aveva capito che non volevi seguire la strada di criminale, per questo ti torturava, chiamandolo allenamento per rimetterti sulla giusta via.
Certo, la sua percezione di 'giusta via' era completamente sbagliata.
Ti aveva minacciata di rivelare tutto ad All for One, il che avrebbe conseguito qualcosa di terribile. Non sapevi bene cosa ma potevi immaginarlo, roba del tipo prigionia o altro, saresti stata trattata come tutte le altre vittime della Lega.
E non volevi.
E non ne potevi più.
Volevi solo uscire e correre il più lontano possibile.
Non ti guardasti nemmeno indietro una volta fuggita, spaventata dall'idea che Tomura ti stesse inseguendo e che non appena ti saresti girata lui ti avrebbe preso.
Erano passati già cinque anni da quando scappasti, eppure a rivederli ora ti sembrava esser passato solo un giorno.
In quel momento Aizawa si rivolse a voi e disse qualcosa, ma tu non riuscisti a capire una parola. Era come se tutte le voci fossero ovattate, erano solo suoni lontani ed incomprensibili.
Un nodo si formò a metà della tua gola. I pensieri cercavano di sovrastarsi, tra l'autoconvizione e i dolorosi ricordi, causandoti un terribile mal di testa.
Le urla che ti perforano le orecchie quando non c'era nessuno, le spinte, gli schiaffi, la pelle della schiena che si sgretola solo ad una carezza...e l'impotenza. Quanti anni avevi? Allora forse nove. Cosa potevi fare? Niente.
E ora? Eri ancora quella piccola e fragile bambina, incapace di difendersi? Neanche lo sapevi.
Eri cambiata? O forse crescere fisicamente ti aveva illusa, illusa di essere una persona nuova e più forte. Non sarebbe neanche stata assurda come cosa.
Insomma, eri cresciuta con dei criminali! Di cui il capo era il rivale di una vita del Simbolo della Pace! Potevi davvero diventare un'eroina?
Ti guardasti le mani, tremando come una foglia.
Numero Tredici ti posò una mano sulla spalla.
"Sono loro?" chiese semplicemente, cercando di farti mantenere la calma. Annuisti debolmente mentre il respiro ti si faceva sempre più corto.
"Allora cerca di nascondere il tuo quirk il più possibile, sai, nel caso in cui-" il tentativo di consolarti dell'eroe venne sventato da una figura simile ad una nube viola.
In quella strana massa apparentemente informe scintillavano due luci gialle, i suoi occhi.
"Piacere di conoscervi..." disse Kurogiri con voce bassa. "...noi siamo la Lega dei Villains e se questa volta ci siamo permessi di introdurci nel liceo Yuuei, tana degli eroi, è perché vogliamo la sconfitta di All Might, Simbolo della Pace".
Riacquistasti lucidità, respirando affannosamente.
Non mi hanno ancora individuata, anche se temo che presto verrò scoperta.
"Avrebbe dovuto esserci lui ma...c'è forse stato qualche cambiamento...? Beh, non importa dato che il mio compito è-" Kurogiri non poté finire la frase che Bakugo e Kirishima si avventarono su di lui.
"RAGAZZI NO!!!" gridasti ancor prima di pensare. La tua voce uscì acuta, incredibilmente simile a quella che avevi da bambina. Ti mordesti un labbro, indecisa se buttarti nella mischia e recuperarli col tuo quirk oppure rimanere nell'anonimato.
"SPOSTATEVI ENTRAMBI!!" li avvertì Numero Tredici, tuttavia era troppo tardi per fare qualcosa.
"Kurogiri è un Warp Gate..." gli dicesti sotto voce. "Perciò il suo obiettivo dev'essere sicuramente quello di dividerci".
Però, anche con le informazioni che avevi dato all'eroe, non foste in grado di contrastare la velocità del cattivo, che avvolse tutti in una nube e vi sparpagliò per tutto lo USJ.
-
Stavi precipitando. Ti guardasti intorno, cercando appigli a cui aggrapparti ma senza trovarne alcuno.
Guardasti in basso, vedendo acqua ovunque.
Questa dev'essere la zona naufragio!
Finisti in acqua, facendo un tuffo davvero poco spettacolare e stiloso. Di certo "non degno di un eroe" volendo usare le parole di Aoyama.
Stavi per riemergere quando percepisti la presenza di qualcun'altro. Ti voltasti, scontrando lo sguardo con un tizio dalla testa simile a quella di uno squalo. Questo si diresse verso di te a gran velocità, non lasciandoti via di scampo.
Non l'ho mai visto prima questo...
Improvvisamente però qualcosa che fermò il semi-mostro, anzi, qualcuno.
Il tuo corpo venne avvolto dalla sua lunga lingua e venisti portata via.
Raggiungeste una barca.
"Grazie Tsuyu-chan" dicesti mentre tossivi l'acqua che avevi bevuto.
"Va tutto bene? Sembravi parecchio scosso quando hai visto quel Warp Gate!" ti fece notare Midoriya, con la sua solita accuratezza.
Notasti che c'era pure Mineta.
"Sto bene. Il suo compito era quello di dividerci, quindi non credo che ce ne siano altri qui..." ipotizzasti. "Ad ogni modo, come sapevi che ero qui?".
"E' presto detto: ti ho visto precipitare, una volta uscito dal portale che si era aperto nel cielo" rispose la ragazza senza battere ciglio.
"C'è però una cosa che non mi torna...ovvero che hanno mandato te Asu-cioè, T-Tsuyu...chan...nella zona naufragio!" disse, anche se l'idea di chiamarla per nome lo imbarazzava non poco.
Ma quanto può essere adorabile questo ragazzo?!
"Sentiti libero di chiamarmi così quando sarai pronto" lo rassicurò, facendolo rilassare.
"Vai dritto al punto!".
"In altre parole vuol dire che non conoscono i nostri quirk. non credete?" concluse il suo ragionamento, lasciandovi stupefatti.
"E' perché non conoscono i nostri poteri che hanno scelto di dividerci e di combatterci in tanti, quindi siamo inferiori tanto in numero quanto in esperienza! La chiave per la nostra vittoria è una sola: il fatto che il nostro quirk è a loro ignoto!".
Iniziaste ad elaborare un piano, notando che i nemici non salivano sulla barca.
Mineta si disperò subito, dicendo che il suo quirk non era per niente adatto ad un combattimento. Il che era anche vero.
Cercasti di studiare i volti degli altri, per vedere se c'era qualcuno di tua conoscenza. Qualche faccia ti era parsa di averla già vista, giusto di volata quando i grandi tornavano dalle loro malefatte.
Erano però tutte persone che non ti conoscevano, per tua fortuna.
L'imbarcazione vacillò, oscillando sul pelo dell'acqua.
Si sono stancati di osservarci? Maledizione, non siamo ancora usciti fuori da questa situazione con un'idea!
La barca prese ad affondare, sempre più velocemente.
Cazzo cazzo cazzo!
Mineta, preso dal panico, iniziò a scagliare le sfere sulla sua testa in acqua.
Lanciasti uno sguardo preoccupato a Midoriya. Sembrava avere un'idea.
Prima che tu potessi dirgli qualcosa, il verde saltò dal corrimano della barca, finendo sopra un punto dove non c'era nessuno.
Non vorrà mica...?
Il braccio sinistro del ragazzo si ricoprì di venature rossastre, le quali si concentrarono poi pollice ed il dito medio della mano.
"DELAWARE SMAAAASH!!!" le sue dita collassarono, creando un'onda d'urto tale che fece prima espandere la superficie dell'acqua e successivamente convergere nuovamente al centro. Nell'istante in cui il verde colse di sorpresa gli avversari, Mineta lanciò una seconda serie di sfere appiccicose che intrappolò tutti quanti nel risucchio.
Con un lancio tirasti la tua bambola il più lontano possibile, connettendola a te mentre prendevi a mo' di sacco di patate il viola. Tsuyu si occupò invece di recuperare Izuku nella sua caduta.
Dopo pochi minuti raggiungeste la riva.
Il lentigginoso continuava a rimproverarsi per essere stato troppo impulsivo, mormorando tra sé e spaventandovi leggermente.
"Midoriya, sei stato grande, smetti di autocommiserarti!" lo pattasti sulla spalla, cogliendolo di sorpresa.
"Ha ragione [T/c]-chan, siete stati eccezionali!" concordò la ragazza, trascinando il tappetto che stava ancora con lo sguardo fisso sull'ammasso di cattivi che avevate battuto.
"Chiamami pure per nome, Tsuyu-chan" le sorridesti, lasciandola per un secondo sorpresa.
Magari così riesco ad abituarmi all'altro nome...
"Certo, [T/m]-chan" sorrise anche lei. Il calore che però si sentiva spesso in casa svanì in un attimo, nel preciso istante in cui scorgeste Aizawa, bersagliato dagli attacchi di molti nemici.
Vedesti subito che aveva uno sguardo particolare negli occhi, il classico da eroe che si butta nella mischia, non importa la gravità della situazione.
"Non fare cose troppo avventate, broccolo" gli mettesti una mano tra i capelli, forzandolo a girarsi verso di te così che ti potesse vedere.
"Non sto di certo pensando di fare qualcosa che possa intralciarlo! Piuttosto, vorrei capire se, in qualche modo, possiamo alleggerirgli il carico..." mormorò, tornando a guardare il professore.
D'un tratto entrò nella lotta un altro personaggio.
"Tomura..." sussurrasti.
Erano lontani, perciò non riuscivi a sentire cosa si stessero dicendo.
Osservaste in silenzio, anche se il battito del vostro cuore si faceva talmente forte che quasi quasi potevate sentire quello degli altri.
Il ragazzo dai capelli azzurri era vestito di nero e addosso era ricoperto di mani, volto incluso.
Non avevi mai avuto l'occasione di vederlo veramente all'opera e mai prima d'ora con tutte quelle cose addosso.
Sono...vere? Se sì, di chi sono?
Tomura evitò gli attacchi iniziali, anche se si beccò in pieno stomaco una gomitata.
Non perse però l'occasione di usare la sua unicità sull'insegnante, quella che pure tu avevi sperimentato sulla tua stessa pelle. Una sensazione orribile, dolorosa e senza eguali.
Prima la manica, poi il suo gomito nudo, vennero sbriciolati dal suo lurido tocco. Ti astenesti dall'intervenire, dal bloccare il tipo a terra e dal mandare all'aria tutto l'impegno con cui ti eri finta un maschio.
Il corvino riuscì però ad assestargli un gancio sinistro in piena faccia, scuotendolo un poco.
Guardasti un attimo l'azzurro, osservando la sua posizione rilassata. Non sembrava intenzionato a continuare quel combattimento, ma perché? Perché sembrava così rilassato? Perché sentivi che c'era ancora qualcosa sul tuo passato di importante? E perché lo avevi dimenticato?
Mille pensieri ti frullavano per la testa, però vedere quella mostruosa creatura bastò per farti ricordare tutto.
Sembrava un uomo ma era enorme, più alto di All Might, nero e con la testa d'uccello. Aveva sulla faccia un espressione terrificante e ricolma di intento omicida e desiderio di distruggere tutto. La cosa però più raccapricciante era il cervello, che puzzava di carne putrefatta e sembrava sul punto di cadere dalla testa.
Oh merda.
Deglutisti, davanti alla sua incredibile stazza. Sapevi che li stavano creando, eppure non ne avevi mai visto uno e , sinceramente, neanche pensavi che avrebbero potuto portare a dei successi.
Però ora era lì, il frutto di ricerche su ricerche ed esperimenti su esperimenti. La bestia creata dai laboratori della Lega dei Villains, gli uomini corrotti e rovinati dal desiderio di potere.
E' un Nomu!
Sbiancaste per come in un attimo la belva nera s'avventò su Eraser Head. Il suono delle sue ossa che si spezzavano rieccheggiò nelle vostre orecchie, come un eco, un disco rotto. Il tutto mischiato alle urla di dolore e la sadica risata del ragazzo ricoperto di mani.
Tra tutte le cose che Tomura aveva fatto, questa era la peggiore. Forse perché questa volta stava ferendo qualcuno che conoscevi e che si era mostrato gentile nei tuoi confronti.
Il mostro strinse la mano sulla testa di Aizawa, sbattendola al suolo con una forza spaventosa.
Il terreno sottostante si frantumò, mentre le crepe si dividevano come in ramificazioni.
Continuaste a guardare inorriditi, incapaci di ignorare l'orribile spettacolo. Tsuyu si stava lentamente nascondendo sott'acqua, come se quella avrebbe potuto proteggerla. Mineta e Midoriya invece erano immobili, con lo sguardo fisso sul Nomu e la mascella che faceva su e giù, nel tentativo di dire qualcosa.
Arrivò anche Kurogiri. Tendesti un orecchio, sperando di capire qualche parola, sentendo cose come "Numero Tredici...immobilizzato...uno è scappato...". L'azzurro iniziò a grattarsi, e tu sapevi cosa voleva dire.
Si sta innervosendo. Qualcosa è andato storto nei loro piani.
Questa volta lo sentiste chiaramente. Tomura disse "andiamocene".
Mineta parve sollevato, incredibilmente sollevato, tanto che sfruttò l'occasione per abbracciare la verde. Lo afferrasti per il mantello giallo, buttandolo in acqua dal lato opposto.
"Grazie, kero" disse, allontanandosi dallo gnomo da giardino e stringendosi nelle spalle.
"Hey! Ma che fai?!" si lamentò Mineta.
"Credo che non sia ancora finita..." dicesti. Shigaraki indicò la zona naufragio. "Facciamo abbassare un po' la cresta..." cominciò a dire, voltandosi svogliatamente nella vostra direzione.
"...al Simbolo della Pace!" la sua voce sembrava un sibilo. In un attimo ve lo ritrovaste davanti, con il braccio proteso sul volto di Tsuyu. Non aveva avuto il tempo di reagire, non poteva sapere a che livello potessero essere questi criminali.
Ma tu sì.
Non te lo lascerò fare davanti ai miei occhi!
Avvicinasti velocemente la ragazza al tuo corpo, fermando la sua mano a qualche centimetro da voi, sufficiente però per impedirgli di anche solo sfiorarla.
"Non la toccherai" ringhiasti, piantando il tuo sguardo nel suo occhio rosso.
Lui rise. "Allora posso toccare te?". Con un rapido movimento del braccio si liberò della tua presa, afferrandoti il polso.
Di nuovo, la tua pelle iniziò a sgretolarsi. Faceva male, tuttavia avevi provato questa sensazione più di una volta, anche se per poco. Questa volta Tomura non si stava trattenendo, anzi, pensasti pure che avesse l'intenzione di ridurti in polvere del tutto.
Ti sforzasti di non emettere neanche un suono, tenendo per te il dolore lancinante che stavi provando.
"Interessante... Per quanto ancora resisterai?" spostò di lato in lato la testa l'azzurro, come una ragazza impaziente di fiondarsi nello shopping.
Almeno fino alla tua morte, bastardo.
Quando però metà della pelle dell'avambraccio e una piccola parte di quella della mano se ne andarono, sotto gli occhi spaventati dei tuoi compagni e le grida lacerate che trattenevi dall'uscire, mostrando che stavi per cedere, il decadimento s'interruppe.
"Heh, sei davvero un eroe, Eraser Head!" ridacchiò, ancora stringendo il tuo polso.
E' stato Aizawa-sensei?
L'assenza dell'epidermide ti rendeva molto vulnerabile. Ti mordesti il labbro inferiore in frustrazione, stavi per crollare.
Un secondo tonfo rieccheggiò nell'aria, segno che Aizawa era di nuovo a terra.
Il quirk di Tomura stava tornando in suo possesso. Avvertisti che la carne stava per sbriciolarsi di nuovo, quando la sua mano si allontanò bruscamente.
"LASCIALO ANDARE!!!" gridò a squarciagola Izuku, saltando per assestargli uno di quei suoi pugni da capogiro.
"Nomu" lo chiamò tranquillamente l'azzurro.
Tutto avvenne in una frazione di secondo, la più piccola ed impercettibile. L'onda d'urto provocata dal forte colpo di Midoriya alzò un polverone, impedendovi di vedere cosa fosse successo. Poco dopo, con grande stupore, notaste il Nomu.
Gli ha fatto da scudo!
La cosa più scioccante era però che non si era fatto nulla, nessuno dei due. Il verde era scioccato, in primis perché era rimasto illeso, nonostante il suo 'smash' fosse andato a segno. Il colpo però non sembrava nemmeno averlo scalfito.
La bestia emise un verso, un misto tra un gracchio e la risata di una iena.
La cosa allungò la mano sul lentigginoso, preparandosi a fracassare le ossa pure a lui.
"TSUYU!" la scuotesti con il braccio che la reggeva, facendole segno di intervenire.
Lei annuì, anche se indugiò inizialmente, allungando la sua lingua per prendere Midoriya.
Un altro forte colpo richiamò la vostra attenzione. Vi voltaste nella direzione da cui era provenuto, scorgendo del fumo intorno alla scalinata. Le porte del cancello erano saltate, semi distrutte e piegate, come se fossero state semplici fogli di carta.
La nube bianca si dileguò, rivelando la figura dell'obiettivo dei criminali.
"ALL MIGHT!!" esclamaste, rallegrati della sua presenza.
All Might stava in piedi alla lunga rampa di scale, ma qualcosa era fuori posto.
Non sta sorridendo.
Sul suo volto si era formato un ringhio terrificante, per niente rassicurante come i suoi soliti sorrisi, bianchi come il latte ed accecanti come il sole.
"ORA E' TUTTO A POSTO! SONO ARRIVATO IO!" disse a gran voce, senza ridere come faceva sempre.
Come siamo arrivati a tutto questo?
>EYCEE'S CORNER<
Bonjour! Questo capitolo è stato un'impresa e sono sicura che faccia abbastanza schifo...
E' anche più corto del solito. Dovrei impegnarmi di più. Vabbè, questa settimana non ho nulla da fare quindi aggiornerò forse tutti i giorni. Indovinate chi si è beccata uno sfogo a luglio e non può uscire di casa? IO, NATURALMENTE! *piange in un angolo perché si perde la fiera che aspettava da un mese*
-Cee-
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