[Capitolo 7]

"Quindi sai sorridere, eh?" alzasti le sopracciglia, fingendo stupore.

La curva sulle sue labbra si spense in un secondo, trasformandosi in un ringhio.

"Che cazzo vorresti dire con questo, pezzo di merda?!" sbottò, dandoti una leggera spinta col braccio. Cogliesti la palla al balzo per spingerlo a tua volta con la spalla. Caricasti, manco fosti un toro. Piazzasti il tuo braccio davanti al petto, correndogli incontro e facendolo andare addosso al palo della luce.

"Fottutissimo coglione, ora ti faccio esplodere quella cazzo di faccia!" urlò, mettendosi al tuo inseguimento mentre ridevi come una scema.

-

"Com'è andata oggi?" chiese tuo padre senza staccare gli occhi dal televisore. Ti levasti le scarpe, raggiungendolo in salotto.

"T'interessa davvero o lo chiedi così per fare la figura da bravo padre?" domandasti, inarcando le sottili sopracciglia.

"Sono un cattivo padre?" fece il labbruccio da cane bastonato l'uomo, facendoti ridere.

"Per niente, stavo solo scherzando!" dicesti, abbracciandolo.

Kotaro [T/c] era un uomo di norma tranquillo e calmo ma aveva un buon senso dell'umorismo e gli piaceva molto scherzare.

"Abbiamo fatto un'esercitazione di combattimento al chiuso" apristi le mani come fanno gli illusionisti.

"E com'è finita?" domandò poi, mostrandosi realmente interessato stavolta.

"Il Team Heroes ha trionfato sulle forze del male!" ridacchiasti, alzando energicamente un braccio in segno di vittoria.

"E poi il mio costume è identico a come lo avevo disegnato, avresti dovuto vedermi mentre lo indossavo! E' uguale a Hiro..." t'infervorasti, chiacchierando animatamente con tuo padre.

"Allora l'ho lanciato in alto, così che potesse raggiungere la bomba nucleare-"

"Bomba nucleare?"

"La finta bomba nucleare...Ti pare che ci fanno addestrare con delle vere armi atomiche?" ridesti, scuotendo la mano come per dirgli che era completamente pazzo.

"E' la Yuuei, quella è capace di tutto!"

"Vero vero...".

Il tempo volò ed il cielo cominciò ad imbrunire.

"Sarà il caso che io mi faccia una doccia..." spingesti in fuori le labbra.

"Decisamente" commentò l'uomo dai capelli rosa. Lo fulminasti con lo sguardo, chiaramente offesa da quella parola. Più o meno.

"Come ti permetti! Io ho un buonissimo profumo d'impegno e di eroismo!" ribattesti.

"Mmh, davvero un buon aroma!" roteò gli occhi dietro gli occhiali neri.

"No, non è vero. Fila a lavarti, signorina" fece cenno di recarti al bagno con un movimento della testa.

"Nuh uh. Dovresti accettare le persone per quello che sono!" lo sfidasti a reggerti il gioco.

"Le accetterò quando saranno igienicamente presentabili" disse. "Se vai ora ti dò anche la mia parte di dolce" ti propose.

"Prometti?"

"Prometto"

"Okay, andata!" gli stringesti la mano, infilandoti del bagno.

A dire il vero ci saresti andata comunque. Dopo quel combattimento contro Iida e Bakugo avevi sudato non poco, stringendo di più le bende.

Slegasti le fasciature, staccandole lentamente dal tuo corpo madido di sudore.

"Finalmente!" esultasti quando lasciarono finalmente il tuo corpo, libera da quell'orribile sensazione di oppressione.

Prendesti uno sgabello e ti sistemasti sotto il soffione della doccia, avvicinando a te i flaconi di sapone.

Sono esausta.

Spremesti fuori un po' di shampoo, spalmandolo sui corti capelli [C/c].

Ti toccasti la nuca, accarezzando là dove pochi giorni prima erano ancora belli lunghi.

Sospirasti tristemente, tornando ad insaponarti.

L'odore della vaniglia contenuta nel liquido invase la stanza, mandandoti in estasi.

Continuasti a lavarti, pensando a cosa si fossero detti Midoriya e Bakugo prima che tu potessi arrivare.

Non credo che in ogni caso quel riccio mi direbbe il motivo per cui ha pianto, orgoglioso com'è...

Ruotasti la manopola della doccia, bloccando la fuoriuscita dell'acqua. Una nube di vapore aleggiava tutt'intorno. Desti un'occhiata allo specchio in cerca di punti ancora insaponati, non trovandone.

Afferrasti un asciugamano a caso, avvolgendolo attorno al tuo corpo e andando verso la tua camera.

-

Chiudesti la porta silenziosamente alle tue spalle, soffermandoti un secondo a contemplare le pareti color crema tappezzate di fotografie.

Cominciasti poi a frugare nella cassettiera, alla ricerca di qualche maglietta comoda da indossare. Optasti per una semplice canotta t-shirt ed un paio di pantaloncini blu, i quali non erano certamente all'ultimo grido ma indiscutibilmente comodi.

Prendesti ad asciugarti i capelli con un panno più piccolo, fissando per qualche minuto il vuoto.

Non ti concedesti neanche il tempo di asciugarli del tutto che ti sedesti alla tua scrivania, tirando fuori una matita, una gomma ed il tuo blocco degli schizzi. Sfogliasti freneticamente le pagine scribacchiate, bramandone una bianca.

Ti fermasti, trovandone una. Iniziasti a disegnare una ragazza dalle fattezze molto simili alle tue. Realizzasti la sua camicia, coperta quasi interamente da una giacca uguale a quella della divisa della Yuuei. Capisti che stavi disegnando te. Quasi mai prestavi attenzione al soggetto che riproducevi, seguendo solo gl'istintivi movimenti delle dita attorno alla matita.

Passasti al viso, creando un piccolo sorriso, il naso a punta e gli occhi grandi, seguiti dalle sottili sopracciglia e le orecchie. Subito dopo tracciasti le linee dei capelli, riconducibili al taglio di un ragazzo. Esitasti leggermente a finire la capigliatura, decidendo poi di non porre subito fine alla linea. Questa scese un po' più in basso, arrestandosi poco più sotto la schiena.

Posasti lo sguardo sulle sue gambe, le quali erano ancora nude ed esposte.

In un primo momento l'idea era quella di disegnarle dei pantaloni, tuttavia la tua mano creò una gonnella delle tipiche divise alla marinara, con tanto di calze e scarpette.

Facesti rotolare la matita lontano dal foglio, accarezzandolo e fregandotene se il dito sfumava e rovinava il tutto.

Chiudesti gli occhi, immaginandoti come sarebbe stato se ti fossi presentata come [T/n] e non [T/m], capendo che sarebbe stato ben diverso e molto meno complicato.

Però, in fondo, essere un maschio non era male, sembrava avere anche più vantaggi.

"Oi, mamma ti ha chiamato almeno cinquanta volte! La cena è pronta, fratellino" bussò Ryosei dall'altro lato della porta, marcando bene l'ultima parola.

"Arrivo arrivo!" bofonchiasti, chiudendo frettolosamente il quadernino e fiondandoti fuori con l'asciugamano in pugno.

"Eccomi!" esclamasti, prendendo posto a tavola.

"Come mai ci hai messo tanto?"

"Non ci ho messo tanto!" ribattesti, portando un po' di pasta alla bocca.

-

Era passato qualche giorno da quando avevate combattuto al Ground Beta e sinceramente non era ancora successo nulla di emozionante ed eroico. Le lezioni noiose di Present Mic, Cementos, Midnight e Ectoplasm si susseguivano, lasciando il vostro morale a terra.

"Spero oggi accada qualcosa di nuovo, inizia a diventare tutto così monotono..." ti lamentasti, calciando i sassolini sul sentiero per la U.A. High School.

"Ah sta' zitta che sei nella sezione A! Dovresti finirla di lagnarti per ogni singola cosa, sembri una bambina" incrociò le braccia al petto Itsuka, guardandoti male.

"Sempre meglio di sembrare una donna d'affari con crisi di mezz'età con la mentalità da guastafeste!" spingesti in fuori le labbra, sfidandola a replicare. Lei abbassò lo sguardo sconfitta, facendo un verso frustrato.

"Sei impossibile!" si schiaffeggiò una mano sulla faccia, rimproverandosi di essere la tua migliore amica.

"Quindi, non hai altro da raccontarmi? Cioè, non potete davvero fare solo queste cose ordinarie..." s'avvicinò con sguardo sospettoso.

"Nulla in particolare a dire il vero...esercitazioni, suppongo che però le facciate anche voi. Ah, il nostro responsabile è un uomo molto strano, sembra uno che non dorme da giorni! Diciamo il classico 'la mia voglia di vivere è pari a zero'..." dicesti stiracchiandoti e facendo ridere la tua amica.

Svoltaste l'angolo, proseguendo per una manciata di metri continuando a parlare di roba a caso, finché non veniste interrotte da una donna.

"Diteci, come vi sono sembrate fin'ora le lezioni di All Might??" domandò questa, quasi sbattendovi in faccia il microfono.

Chi è questa? Una reporter?

Un uomo dietro di lei si faceva più vicino, alzando sulla spalla la grossa e pesante telecamera.

"All Might insegna qui alla Yuuei?" fece sorpresa Itsuka.

"Uuh... molto...eroiche ed educative..." improvvisasti, presa dal panico alla vista del cameraman.

Non ditemi che finirò in TV! Oh cazzo, e se mi vedesse qualcuno delle medie?

"Aspe-cosa?!" sgranò gli occhi verdi la ragazza al tuo fianco.

"Ehm, scusateci ma siamo in ritardo per le lezioni!" dicesti, afferrando per il polso Itsuka ed allontanandoti velocemente dal cancello.

"Cos'è questa storia? All Might è il vostro insegnante?!" esigé spiegazioni l'arancione, strattonandoti per il braccio.

"Sì, professore di fondamenta da eroi..." sviasti il suo sguardo.

"Perché non me l'hai detto?"

"Me n'ero dimenticata"

"Il Pro Hero N.1 e Simbolo Mondiale della Pace è il tuo prof e te lo dimentichi pure!?"

"Ecco...ogni tanto può succedere, giusto?" ridacchiasti nervosamente, salutandola poi frettolosamente quando i percorsi per le vostre classi si divisero.

Oddio, avrei dovuto ricordarmi di dirglielo...

Superasti l'altissima porta della 1-A, prendendo posto. Poco dopo arrivò pure Aizawa-sensei, intimando agli altri di sedersi e di fare silenzio. Tutti tacquero.

"Mi dispiace se è improvviso, ma oggi vorrei che voi..." cominciò a dire con espressione seria.

Deglutiste tutti rumorosamente. Che cosa c'era in ballo stavolta, un altro test?

"...sceglieste il capoclasse" finì la frase il corvino trasandato.

"MA E' QUALCOSA DI NORMALISSIMO!!!" disse qualcuno.

Neanche avesti il tempo di concordare che tutti s'alzarono, candidandosi per il posto. Rimanesti sorpresa dalla quantità di persone che alzarono la mano, soprattutto da quelle che non t'aspettavi, tra cui Midoriya.

Tu non ti proponesti. Sapevi già che non avresti retto l'ammonto di responsabilità, anche se in futuro saresti diventata un'eroina. Non ti piacevano particolarmente quel genere di cose, in più fare i rapporti da portare in aula professori sarebbe stata sicuramente l'ultima delle tue preoccupazioni.

Osservasti meglio chi si stava proponendo, così da decidere a chi dare il tuo voto.

Bakugo ti guardava intensamente, mimando con le labbra "Votami, coglione". Ti fece sorridere il modo in cui si sbracciava per farsi scegliere dal vostro responsabile, che ignorava tutti quanti allo stesso modo. Iida aveva infatti suggerito di stabilire il capoclasse con una votazione, anche se i commenti di Kirishima e Asui lo avevano portato un po' coi piedi a terra. Questo si appellò quindi all'uomo, che aveva espressamente detto "Fate come vi pare, basta che vi sbrighiate", chiudendosi nel suo sacco a pelo giallo.

Rivolgesti un sorrisetto provocatorio al biondo cenere, mimando a tua volta le parole "Altrimenti che fai?".

"Votami, testa di cazzo" chiuse semplicemente la silenziosa conversazione, facendoti ridere.

Mi dispiace porcospino ma so per certo che non voterò per te.

Ci pensasti un attimo, ricordando le azioni di una certa persona e riportando quindi i caratteri del suo nome e cognome sul bigliettino bianco.

Terminato il conteggio, venne fuori che il rappresentante di classe sarebbe stato Midoriya mentre la vice Yaoyorozu.

Ah, che peccato.

"HO PRESO TRE VOTI?!" esclamò sconvolto il verde. Indagasti per qualche secondo, notando l'espressione colpevole di Uraraka quando Bakugo urlò, cercando di stanare chi avesse votato per il lentigginoso. Pensasti che anche la ragazza dalla coda di cavallo avesse votato per lui, non riuscendo ad immaginare che una persona onesta come lei potesse autovotarsi.

"Ho ottenuto un solo voto...Beh, è già qualcosa..." mormorò sconsolato l'occhialuto.

Ecco il terzo voto.

"Non hai votato per te stesso, Iida?" gli chiese Sato, guardandolo confuso e anche un po' dubbioso.

"Certo che no!" si sistemò la montatura quadrata sul naso, alzandosi e facendo i suoi soliti strani movimenti di sempre.

Il biondo isterico sbatté il palmo sul tuo banco.

"HAI VOTATO PER DEKU, FOTTUTO BASTARDO?! DOVEVI SCRIVERE IL MIO NOME, IL MIO!!".

-

Ti sedesti con Midoriya, Uraraka ed Iida, osservando il tuo pranzo con immenso stupore e fame.

"Pancia mia fatti capanna!" ti leccasti le labbra, fiondandoti sull'omurice al centro del piatto.

L'odore inebriante che uscì quando apristi la morbida omelette ti fece sciogliere.

"Adoro" dicesti tra un boccone e l'altro. Ti sentivi come in paradiso in quell'istante, tuttavia le incertezze del verde seduto accanto a te ti riportarono coi piedi a terra.

"Anche se mi hanno eletto capoclasse non sono sicuro di esserne all'altezza..." sospirò, lasciando il suo pasto ancora intatto.

Ochako invece, proprio come te, ci stava dando dentro. Ne erano prova i chicchi di riso che le erano rimasti attaccati al viso. Trattenesti una risata.

"Sì che lo sei!"

"Non ti preoccupare".

"Il tuo coraggio e le tue abilità decisionali nei momenti di crisi meritano di trainare la massa, per questo ti ho votato!" si portò alla bocca un cucchiaio di curry il corvino.

"Però anche tu Iida volevi essere capoclasse, no? Hai persino gli occhiali!" commentò la ragazza col caschetto, facendoti quasi soffocare con l'acqua che stavi bevendo.

Ma fa seriamente questa?!

"Volerlo fare ed essere adatti sono due discorsi diversi...Non ho fatto altro che votare con la coscienza" finì di sorseggiare il suo succo all'arancia.

"Iida-kun! Sei sempre così onesto e fissato con cose come l'onore e cosa del genere...Non sarai per caso figlio di una famiglia di eroi?" lo fissò incuriosita insieme a Midoriya. Tendesti un orecchio, interessata pure te al discorso.

"Non mi piace molto parlarne ma...sì, sono il secondogenito di una famiglia di Heroes da generazioni" rivelò, sconvolgendovi tutti. Il ragazzo prese a parlare del Turbo Hero Ingenium, il quale pareva essere suo fratello maggiore.

"Ma per fare da guida agli altri credo che per me sia ancora troppo presto. E' giusto che la carica sia toccata a Midoriya, è più bravo di me!" concluse, accennando un sorriso.

Smettesti subito di mangiare alle parole del corvino.

"Non dovresti dire così, ciò che ammiri di tuo fratello lo possiedi anche tu! Dai grande importanza alla disciplina, proprio come lui. Inoltre hai anche tu grandi abilità analitiche e le giuste qualità di un leader! Riesci a mantenere la calma molto meglio di quanto possa fare Midoriya, senza offesa..." iniziasti a dire, voltandoti verso il verde con i palmi aperti. Lui rise, dandoti ragione.

"...E' per questo che ho dato a te il mio voto!" aggiungesti, guardando di nuovo negli occhi l'occhialuto. "Oh, Midoriya! Non è che mi faresti assaggiare?" domandasti, allungando le bacchette verso la sua ciotola di katsudon.

"[T/c]-kun..." ti chiamò con voce tremante Iida, facendoti girare.

"Ho dehto qualcosha di shbahato?" chiedesti con un pezzo di cotoletta di maiale sotto i denti.

Andasti nel panico quando scorgesti delle piccole lacrime agli angoli dei suoi occhi blu.

[T/n] la pessima consolatrice 2: la vendetta!

Mandasti giù il boccone, quasi strozzandoti. Ti mettesti in piedi, agitando le braccia e gesticolando.

"Sul serio, ho detto qualcosa di troppo?! Perdonami, non volevo essere scortese!" parlasti a vanvera.

Iida si asciugò quelle gocce che non erano nemmeno scese, pulendosi gli occhiali.

"Per niente. Mi chiedevo in effetti chi avesse votato per me, non sono offeso ma lusingato ed infinitamente onorato" disse.

"Concordo con [T/c]-kun, quello più adatto a condurre la classe sei tu, Iida-kun!" dissero in coro gli altri due.

Stavi per risederti quanto uno stridio assordante ti perforò i timpani.

"Ma cos-"

"LA SIRENA?!" sgranò gli occhi il lentigginoso, alzandosi accanto a te.

Una voce partì dagli altoparlanti. "E' stato oltrepassato il Security Tre. A tutti gli studenti, rifugiatevi immediatamente all'esterno!".

I ragazzi seduti di fianco a voi si prepararono ad infilarsi nel corridoio, gridandovi "Qualcuno si è introdotto nella scuola, presto, sbrigatevi!".

Non ve lo faceste ripetere due volte. Scavalcasti il tavolo, spingendo a lato le persone che ostruivano il passaggio.

"Uraraka!" dicesti, afferrandola per la mano per tirarla fuori dalla massa di studenti che le impedivano di lasciare il suo posto.

Fuori dall'aula mensa la situazione non era migliore: c'erano talmente tanti ragazzi che alcuni venivano spiaccicati alle pareti.

Sentisti che la mano stretta alla tua svanì. "[T/C]-KUN!!!" gridò il tuo cognome la castana, venendo trascinata e sballottolata via. Prima che potessi richiamarla si perse tra le tante teste, rendendoti impossibile trovarla.

Merda, chi cavolo potrebbe mai essersi introdotto in una scuola che forma eroi?! Si può essere così stupidi?!!

Ti guardasti velocemente intorno, cercando delle facce comuni.

Quella non è...Itsuka?

"ITSU-!!!" la chiamasti, tuttavia l'ammasso di studenti si mosse di nuovo, spingendoti verso la finestra. C'erano troppe persone e perdesti l'equilibrio, finendo fuori.

Ma dico, di tutte le finestre che ci sono dovevano mandarmi verso l'unica aperta?!

Chiudesti gli occhi terrorizzata. Credevi che ti saresti sfracellata al suolo però ti ritrovasti sospesa a mezz'aria.

Che-

"MA CHE CAZZO FAI DEFICIENTE?!!" interruppe le tue preghiere la voce di un certo biondo dagli occhi rossi, stringendo con forza il tuo polso.

E' così calda...

"B-Bakugo?" sbattesti ripetutamente le palpebre, non essendone pienamente sicura.

E' davvero lui o sono solo morta e me lo sto immaginando?

Aspe, ma da morti si può ancora immaginare?

"No, sono quel fatto di Aizawa-sensei...CERTO CHE SONO IO, NON MI RICONOSCI COGLIONE?!" sbraitò, facendoti ridere.

"Cosa, rischi di cadere e spiaccicarti al suolo e giustamente ti metti a ridere? Hai per caso battuto quella cazzo di testa prima di volare fuori dalla finestra?!" sputò ancora, inducendoti a ridere ancora di più.

"Non vedo l'ora di vederti salvare le persone, una volta diventato un Pro Hero!" cercasti di mantenere il contatto visivo, anche se le risate ti stavano facendo piegare in due, nonostante l'assurda posizione in cui ti trovavi.

"Tch, taci. Non ci fossi stato io saresti caduto a terra come un sacco di patate!"

"Perché scusa, esistono modi eleganti di precipitare al suolo?"

"Beh, le piume..."

"COME DOVREI FARE IO A CADERE ELEGANTEMENTE COME UNA PIUMA?! VORREI VEDERE TE NELLA MIA SITUAZIONE!!!" sbottasti, ancora appesa al suo braccio.

Rimaneste in silenzio. Notasti che il ragazzo iniziava a fare fatica, non solo perché ti stava tenendo da un bel po' ormai, ma anche perché le persone dietro lo sbattevano contro il muro, facendolo avvicinare al bordo, col rischio di cadere con te.

La sua espressione irritata si mescolò ad una frustrata. Digrignò i denti, facendo una presa più salda intorno al tuo polso.

Stringesti le labbra e deglutisti, stringendo a tua volta il suo polso con la tua mano.

"Grazie Bakugo per avermi aiutato" dicesti, addolcendo la tua espressione. Inizialmente il biondo esitò a rispondere, forse stava cercando le parole giuste e non le trovava. Sembrava sinceramente sorpreso dalle tue parole.

"Tsk, vedi di non farti strane idee! Lo faccio solo per provarti che non c'è nulla che io non possa fare!" sbuffò, guardando dall'altra parte.

"Ah sì? Allora dopo vestiti da coniglietta e canta 'Single Ladies'!"

"FOTTITI BASTARDO!! ORA TI LASCIO CADERE!!!".

"Come mai si sono calmati ora?" chiedesti quando le persone nel corridoio diminuirono e Bakugo ti aiutò a risalire.

"Il quattrocchi di merda ha tranquillizzato tutti facendo da cartello" disse solo.

Non credo di aver capito ma okay...

I tuoi piedi toccarono finalmente il pavimento, facendoti rilassare.

"Sarà meglio tornare in classe allora..." proponesti, notando il ragazzo concentrato a guardare qualcosa fuori dalla finestra. Sembrava completamente perso nel suo mondo.

Gli scuotesti una mano davanti alla faccia, forse troppo velocemente. Gli desti dunque una leggera sberla sulla guancia, che parve farlo rinvenire.

"OI, MA CHE CAZZO TI SALTA IN MENTE?!!" urlò, forandoti un orecchio.

"Stavo cercando di dirti che dovremmo tornare in aula ma tu eri troppo impegnato a fissare l'orizzonte come i cowboy depressi e solitari dei film-"

"CHI E' DEPRESSO E SOLITARIO?!!"

"Ah, ci rinuncio. E' impossibile avere una conversazione normale con te" ti spalmasti una mano sulla faccia.

Passaste qualche secondo a guardarvi.

"Ehm..."

"Che vuoi ora?!"

"Puoi anche lasciarmi il braccio, so camminare..."

"Cosa intendi-AH" lasciò frettolosamente il tuo polso, arrossendo leggermente.

"Non è come credi!" sputò, ficcandosi le mani in tasca.

Ridacchiasti, seguendolo mentre si avviava verso la vostra classe.

Perché, cosa credi che io creda, porcospino dei miei stivali?

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