[Capitolo 37]
Non c'era anima viva nei dormitori dato che l'ultima campanella doveva ancora suonare.
Ti levasti le scarpe con furia, tirandole via e lasciandole sull'ingresso. Afferrasti un paio di pantofole, correndo non sapevi bene dove accecata com'eri dalle lacrime.
Sbattesti il palmo contro l'interruttore dell'ascensore, ma non ti sentivi in vena di aspettare che arrivasse, scegliendo quindi di correre su per le scale.
Più volte rischiasti di cadere, e qualche volta inciampasti pure, ma ti riprendevi subito e ricominciavi a salire frettolosamente i gradini.
Ti scoppiava la testa.
I tuoi occhi bruciavano ed erano rossi.
Tirasti fuori le chiavi dalla tasca, l'unica cosa che avevi nella tasca dei pantaloni che ti eri messa.
Avevi la vista appannata dal pianto, infatti facesti parecchia fatica ad infilare la chiave nella serratura.
Spalancasti la porta, richiudendola subito non appena entrasti nella stanza.
Non pensasti nemmeno ad accendere la luce.
Il letto era la priorità.
Volevi solo piangere e mangiare burro d'arachidi.
Ti fidavi di lui, Katsuki.
Pensavi che avrebbe capito.
Cioè, ti eri pure messa a piangere.
Oh, che scena orribile ed umiliante.
Non saresti più riuscita a guardarlo in faccia.
E quelle domande che gli avevi fatto?
Ma che ti era passato per la mente?!
Stupide crisi adolescenziali!
Buttasti giù tutti i pupazzi dalle mensole, sommergendoti di bamboline di pezza.
TI sentivi uno schifo.
Avevi sentito dire che spesso la prima cotta lasciava scottati, ma tu eri rimasta proprio ustionata.
E anzi, ti bruciava ancora nel petto.
"Stupido, stupido Katsuki! Sei un grandissimo idiota!" gridasti contro il grande pupazzo del biondo cenere, lanciandolo contro l'armadio.
Ti raggomitolasti, stringendoti tra le coperte in posizione fetale.
Non riuscivi a levarti dalla testa l'espressione scioccata del ragazzo.
E poi, dopo le orribili parole che gli avevi rivolto...
Sono orribile...
All Might aveva detto che i grandi eroi sono tutti degli impiccioni, qualità che segretamente possedeva anche Katsuki.
Sapevi che sarebbe stato un grande eroe pure lui, perciò perché gli avevi detto quelle cose?
"Ed è così che vorresti diventare l'Hero numero uno? Non credi di essere troppo ambizioso, per la persona che sei?"? Ma cos'eri, una di quei stupidi Villains?
Avresti tanto voluto prenderti a schiaffi da sola.
Itsuka ci aveva visto giusto.
Lui t'interessava. T'interessava tanto, troppo.
E avevi rovinato tutto. Tutto quanto.
-
Katsuki si lasciò andare, facendo scivolare la schiena contro la parete liscia dell'armadietto.
"Bakugo! Che hai?!" fece preoccupato Kirishima, raggiungendo l'amico che aveva una faccia a dir poco sconvolta.
Eri una ragazza.
E lui un coglione.
Oh se era un completo coglione.
Come aveva fatto a non accorgersene prima?
Per un istante aveva contemplato l'idea di aver visto male, ma altrimenti perché avresti dovuto colpirlo?
Ora tante cose tornavano.
Il perché ti nascondessi sempre nell'angolino quando dovevi cambiarti, il perché visitassi le docce ad orari tanto sconvenienti...
Quello del ritiro nei boschi era stato davvero un sogno?!
Oh cazzo.
Se non lo fosse stato?!
Avrebbe spiegato lo strano motivo per cui cercava di coprirsi il più possibile.
E cosa più importante, si era quasi confessato, se non l'aveva proprio fatto!
Katsuki voleva sotterrarsi vivo. Anzi no, sarebbe stato meglio morire probabilmente.
L'espressione sul viso di quella ragazza.
Si era sentita tradita. Come pugnalata alle spalle.
Proprio da lui, il suo migliore amico.
Boia, che gran amico che era! Un migliore amico di merda.
Avrebbe tanto voluto prendersi a pugni da solo.
Beh, almeno condividevate il desiderio di picchiarvi per essere stati tanto stupidi.
"Bro! Ma che hai visto?! Aveva una cicatrice così spaventosa?!" s'avvicinò anche Kaminari, scuotendo leggermente la spalla del biondo cenere.
Sembrava come perso.
I suoi occhi rossi erano ancora sbarrati.
Dalle sue labbra sottili uscivano mormorii incomprensibili, tanto che quasi sembrava Izuku quando prendeva appunti.
Avrebbe tanto voluto alzarsi, ma non ce la faceva proprio.
"Ed è così che vorresti diventare l'Hero numero uno? Non credi di essere troppo ambizioso, per la persona che sei?".
Quelle parole risuonavano nella sua testa come un disco rotto.
Era stato come ricevere un altro pugno.
Come un pugno allo stomaco, ma non avvertiva dolore lì, bensì nel cuore.
Gli aveva fatto malissimo sentire quelle cose, probabilmente perché era anche vero.
Avevi ragione.
Non capiva.
Non riusciva a capire per quale motivo avresti dovuto fingere di essere un ragazzo.
Un motivo c'era di sicuro, ma di quale si trattasse non poteva neanche lontanamente immaginarlo.
Anche se una mezza idea iniziava a prendere forma nella sua testolina da porcospino ciclato.
Avrebbe tanto voluto alzarsi e correrti dietro.
Sentiva il bisogno di doverti parlare, ma, per la prima volta, non riuscì nel suo intento.
-
"Hey [T/n]~"
"Che fai di bello?"
"Come te la passi tra gli eroi?"
"Mi manchi tanto~"
"E io? Ti sono mancato almeno un pochino?"
"[T/n], sono io!"
"Non riconosci il tuo nii-chan?"
"Quello che hai abbandonato?"
"Tutti sappiamo che il tuo nii-chan non è mai scappato."
"Pure tu."
"Perché mi hai lasciato indietro? Perché te ne sei andata senza di me?"
"Sorellina, non ti ricordi di me?"
"Sono io..."
Ti svegliasti di soprassalto, cercando di afferrare la mano immaginaria del ragazzo che era apparso nel tuo sogno. "HIDEKI!" gridasti, ma lui non c'era.
Rimanesti per qualche istante immersa nel buio della stanza.
Qualcosa fischiava nella tua testa, come una voce alla radio di cui il segnale è disturbato.
Era una voce familiare.
Sembrava quella di Hideki, anche se si era fatta più profonda e matura.
"Sorellina...sorellina...sorellina..."
La sua voce era dolce e rassicurante, proprio come quella del bambino che ti coccolava nei tuoi anni più bui.
Era sicuramente lui.
Parlami. Parlami, dimmi come stai! Dimmi dove sei!
Le mani ti tremavano e la vista ti si stava annebbiando a causa delle lacrime.
Chiudesti gli occhi, vedendo la sua sagoma dimenarsi dal dolore.
"HIDEKI!" gridasti ancora.
Il ragazzo s'inginocchiò, tenendosi l'addome e trattenendo dei lamenti di dolore.
Sangue caldo sgorgava dal punto dove si premeva.
Sgorgava come le tue lacrime.
"CHE SUCCEDE?!"
Un rivolo di sangue scese dalla sua bocca, macchiando i suoi vestiti e gocciolando sul pavimento.
Lo prendesti per il viso, obbligandolo a guardarti negli occhi.
"Dimmi...dimmi che cosa ti sta succedendo!" lo implorasti.
In un battito di ciglia, anche le tue mani si colorarono di rosso, sporcando il viso del ragazzo.
Continuava a mostrarti le labbra incurvate all'insù, fingendo che tutto stesse andando bene.
"[T/n]..." uscì debolmente il tuo nome, sporcato da un colpo di tosse.
No...no...NO!
Il bruno alzò lentamente una mano, posandola sulla tua guancia.
Il suo tocco era gentile e tiepido.
"...aiutami..." disse in un soffio.
Sentisti le sue dita scivolare giù, lasciandoti quattro strisce rosse sulla guancia.
La mano cadde sul freddo pavimento, insieme al sangue che creava un lago intorno a voi.
"NO!"
"No...NON PUO' ESSERE VERO!" piangesti, spostando le sue braccia per vedere la ferita.
Era orribile.
Un buco lo aveva perforato da parte a parte.
Un senso di nausea ti raggiunse, e per poco non vomitasti dall'orrore.
No...Hideki...
Gli afferrasti una mano, stringendola tra le due e bagnandone le nocche con le tue lacrime.
Poi una risata squarciò l'aria, sovrastando anche le tue urla addolorate.
Una risata familiare.
Una risata femminile ed inconfondibile.
Era la tua.
Una mano si appoggiò sulla tua spalla, facendoti voltare di scatto nonostante il terrore.
Ti si gelò il sangue nelle vene nel vedere la copia di te stessa sorridere.
Sorridere in maniera malata e spaventosa.
Sembrava il sorriso di Tomura.
Che cosa...?
"Chi sei?!" provasti ad alzare la voce, ma dopo tutte quelle grida disperate non ti era rimasto che un sussurro.
Quella rise più forte, pattandoti allegramente la testa.
"Wah, è stato bellissimo!" batté tutta felice le mani, o forse era meglio dire che le avevi battute tu?
"Cosa vorresti dire? Cosa è stato bellissimo?" la guardasti con confusione, non seguendo le sue parole.
Lei contenne un risolino, ficcando le mani nelle tasche dei pantaloncini e spingendo le labbra in una direzione, indicandoti di guardare vicino al punto dove avevi appoggiato la mano sinistra.
Seguisti la sua traiettoria, scoprendo che vicino al tuo mignolo giaceva una bambolina con le sembianze di Hideki.
Ed era stata trafitta da un punteruolo all'altezza dello stomaco.
La tua mente prese a vacillare.
"Che cosa...?!"
Il fiato ti si mozzò in gola.
Cosa?
Le mani tremavano quasi come se avessi uno spasmo.
No!
La tua testa si rifiutava di accettare cosa stavano vedendo i tuoi occhi.
"SEI STATA TU!" urlasti alla ragazza che aveva rubato le tue sembianze, spacciandole per proprie.
Sì! Tu non sei me! Sei solo una che si finge di essere me!
La [c/c] rise ancora, come intenerita dalla tua accusa.
"Tesoro..." raccolse il tuo volto tra le mani, costringendoti a fissare gli occhi su di lei invece che farti guardare in ogni direzione purché non si trattasse di Hideki o della sua bambola.
"...io sono parte di te. Hai fatto tutto da sola." sorrise, prendendo la bambola e girandosela nella mano.
"E' come se ti stessi incolpando da sola, che tecnicamente parlando è proprio quello che stai facendo..." ridacchiò, dandoti un buffetto sulle guance.
"TACI!" urlasti, provando a tenerla lontana, ma non nella maniera in cui avresti immaginato.
Il punteruolo era ora stretto tra le tue mani, con la punta conficcata nel petto della ragazza.
"Owie! Che male~" rise mentre un filo di sangue macchiò la sua maglietta.
L'immagine della tua copia prese a sciogliersi in maniera terrificante, quasi come in un film horror.
Riuscisti appena ad intravedere una ciocca di capelli biondi e un occhio giallo in quella melma che sembrava lavare via quello che doveva essere il suo travestimento.
"Mi piaci! Mi piaci davvero tanto! Non vedo l'ora di averti con noi, [T/n]-chan~" ghignò, mentre pure la sua voce mutava e tutto si faceva sempre più buio di quello che era.
-
Ti svegliasti, questa volta per davvero.
Appoggiasti una mano sul tuo cuore sentendolo battere all'impazzata, come se stesse per schizzare fuori.
Ti massaggiasti le tempie, cercando di riordinare i pensieri nella testa.
Era come se tu ti fossi appena svegliata da un bruttissimo sogno, ma non riuscivi a ricordarlo.
Che cosa è successo?
Ad interrompere il tuo scavo nella memoria fu il brontolio dello stomaco che ti implorava di mettere qualcosa sotto i denti.
Buttasti un occhio sul cellulare, leggendo le undici passate.
Sbuffasti, decidendo di indossare le bende visto che molto probabilmente c'era ancora qualcuno sveglio.
Scendesti fino al primo piano, trovando infatti le ragazze ad occupare l'angolo TV della sala comune.
Oltre a loro però non c'era nessun altro.
Ti dirigesti a passo felpato fino alla cucina, rovistando dentro il frigo per qualcosa da mangiare.
Non ho per niente voglia di cucinare qualcosa adesso. Non c'è niente d'inscatolato qui? Nemmeno del ramen istantaneo?
Trovasti nella dispensa un paio di scatolette di yakisoba.
Al diavolo la linea. Io ho fame.
Apristi il coperchio di tre scatole, tirando fuori un pentolino per scaldare dell'acqua sul fornello.
Riempisti il pentolino con un po' d'acqua, mettendola poi a scaldarsi.
Osservasti come quella prese a bollire, facendo salire una nuvoletta di fumo.
Qualche minuto dopo chiudesti il gas, prendendo con entrambe le mani il manico del pentolino e iniziando a versare l'acqua nelle diverse confezioni di noodles e stando attenta a non rovesciare tutto.
Alla terza scatola un "oh! Eccoti finalmente! Iniziavo a chiedermi quando ti sarebbe venuta fame..." ti fece spaventare, causandoti un piccolo sobbalzo.
Un po' d'acqua uscì dal recipiente, finendoti sul dorso della mano.
"Ow ow ow!" gemesti dal dolore, lasciando il pentolino sul fornello e correndo verso il lavandino per dell'acqua fredda.
"Oddio scusami!" squittì immensamente dispiaciuta la ragazza, porgendoti un'asciugamano.
"Non...fa nulla. Non ti preoccupare, Yaomomo..." dicesti, asciugandoti la mano dopo aver alleviato il dolore della scottatura e poi tornando a versare l'acqua.
"Ma...riuscirai a finirle tutte e tre?"
"Sottovaluti il mio potere!" scherzasti, ma sapevi che la corvina aveva visto la tristezza che i tuoi occhi tentavano disperatamente di celare, fallendo miseramente.
Osservasti l'acqua sfrigolare nelle confezioni di yakisoba istantanei, cercando di non guardare in faccia la ragazza che stava accanto a te.
"Solo perché ora sei giù di morale non vuol dire che tu ti possa scolare tre porzioni di noodles inscatolati!"
"Guardami."
"Poi starai male! Ma lo sai che c'è lì dentro?"
"Il paradiso."
Momo sbuffò, ridendo leggermente.
Sapevi che i noodles istantanei erano l'esatto opposto dei piatti salutari, ma non era che in quel momento te ne importasse tanto.
E poi, erano divinamente buoni.
"Se tu non avessi litigato con Bakugo mangeresti comunque tre scatole di yakisoba?" domandò poi.
Rimanesti in silenzio, lasciando intendere la risposta con i tuoi occhi che si puntavano sulla linea delle piastrelle.
"Come fai a saperlo?"
"Beh, quando abbiamo sentito la porta accanto sbattere così violentemente, Ashido si è vestita tutta in fretta e ha aspettato per il primo ragazzo che sarebbe uscito. Sai com'è fatta, lei deve sempre sapere tutto su tutti..." rispose, facendoti sorridere per un istante.
"Ho sbattuto la porta davvero così forte?" chiedesti conferma, anche se già sapevi che avrebbe annuito.
"Cavolo. Fortuna che a inizio anno avevo fatto voto di rimanere il più invisibile possibile per confondermi con la massa..." ridesti, cercando nei cassetti un paio di bacchette e trovandole poco dopo.
"Beh, considerando che hai fatto amicizia con il ragazzo più improbabile, sfoggiato una specie di spogliarello durante il festival, baciato Midoriya al mio pigiama party aver, perso la testa dopo il rapimento di Bakugo-"
"Stai considerando troppe cose per i miei gusti...e poi smettila di farle sembrare tutte cose assurde e orribili!" sbottasti, scoppiando poi a ridere con lei, dimenticandoti poi che una delle cause principali per cui eri col morale a pezzi era proprio quel Bakugo.
Fortuna che Momo era venuta a parlarti, altrimenti saresti rimasta depressa per tutta la notte.
Ma non ci volle molto prima di ritornare a pensare a quel ragazzo biondo.
Quel dannatissimo ragazzo biondo, così dannatamente perfetto, anche coi suoi difetti.
E così dannatamente stupido, ignorando le sue graduatorie.
"Non so come farò a gestire i prossimi giorni. Cioè, lo vedrò ovunque, anche solo andando in bagno o percorrendo i corridoi!" ti lamentasti, spezzando in due le bacchette usa e getta.
La corvina, che ormai consideravi una tua amica, ti posò una mano sull'avambraccio, invitandoti a guardarla nei suoi occhi color onice.
"Se vuoi, puoi dormire da me. Per tutto il tempo che-"
Stavi per rispondere quando la voce squillante di Tooru risaltò su tutte le altre, quasi in un grido.
"YAOMOMO! TRA TUTTE PROPRIO TE?! NON ME LO SAREI MAI ASPETTATA!" esclamò, alzandosi in piedi dal divanetto su cui erano sedute le altre cinque.
"Hey! Avevate promesso di non dire nulla!" scattò poi Kyoka, staccando uno dei suoi jack dal cellulare con cui probabilmente stava riproducendo la vostra conversazione.
"MA KYOKA! YAOMOMO SI E' MESSA A FLIRTARE CON UN RAGAZZO! COME PUOI ASPETTARTI CHE IO STIA ZITTA?!" trillò quella invisibile, facendoti quasi scappare una risata anche se avresti fatto meglio a preoccuparti.
"Stavate origliando?!" fece Momo sconvolta.
"E tu stavi flirtando? Pensavo ti piacesse Todoroki!" rigirò la domanda Mina con voce civettuola.
"E-eh?! Io?! Todoroki?! Ma cosa dici?!" avvampò la ragazza al tuo fianco.
Le cinque che prima stavano occupando i divanetti s'avvicinarono, anche se Tooru si era più che altro fiondata su di voi.
"Ultimamente vi siete avvicinati molto, per questo ho chiesto a Kyoka di farci ascoltare di cosa voi steste parlando!"
"Sono stata obbligata, sappiatelo. Non ne voglio sapere nulla se andate a letto o-" prese a dire la violetta con fare imbarazzato.
"IO SI'!" aggiunse la rosa, facendoti ridere ancora di più mentre Momo s'apprestava a negare ogni cosa che usciva dalla bocca delle altre, sia che riguardassero una relazione romantica con te che una cotta per il bicolore.
"Esigo delle spiegazioni!" sbuffò la ragazza invisibile, piazzandosi davanti a voi due.
"Beh, tanto ormai dovrò dirlo a tutti. Ma non facciamolo qui...che ne dite se andassimo in camera di Yaomomo?" sospirasti sconfitta, ormai esausta delle teorie delle ragazze che ti assalivano.
"Ma Yaomomo lo sa già? E perché?"
"Perché non qui?"
"Infatti. Che intenzioni hai, [T/m]-chan? Non sarai mica un pervertito come Mineta, kero?"
"COS-NO! ASSOLUTAMENTE NO!"
-
Alla fine vi eravate spostate tutte nella stanza della vice capoclasse, munite di tante scatole di calda yakisoba perché anche alle altre era venuta una certa fame.
Era una fortuna che le stanze fossero divise per sesso, così quando le ragazze urlarono per l'incredulità i ragazzi non le sentirono.
Cioè, in un primo momento non ci credettero, poi però Momo confermò quello che avevi detto.
E lei non era certo una tipa da scherzi.
Anche se probabilmente la vera conferma la ebbero da Mina quando s'avventò su di te e provò a spogliarti.
"NO ASPETTA NON MI TOCCARE LI'! MA CHE FAI?! NO! WAAAAH AIUTO! QUALCUNO ME LA LEVI DI DOSSO!" ti dimenasti, ma presto la tua maglietta era già stata scagliata sul pavimento.
"Ora capisco il perché delle bende!" schioccò la lingua la ragazza rosa, premendo un dito sul tuo petto. "Sì, in effetti è morbido per essere quello di un ragazzo..."
"M-MA CHE?! FORSE PERCHE' NON SONO UN RAGAZZO?!" spingesti via la sua mano, cercando di alzarti dal materasso e coprendo come potevi il tuo volto rosso.
Avevi sempre odiato quel tipo di contatto tra ragazze, ti faceva sentire terribilmente a disagio. Sempre.
"Ma quindi per tutti questi mesi ti sei spogliata con i ragazzi?!" chiese poi Ochako.
Ah. Oddio. Sapevo che prima o poi questo genere di domande sarebbe spuntato fuori...
Annuisti leggermente, generando un tifone di domande estremamente imbarazzanti.
"Cheeee?! E li hai visti tutti?! Cioè, anche quelli?!"
"Ma non ti sei fatta scoprire da nessuno, vero?!"
"Come sono da nudi?! Ti sei mai persa a guardarli?!"
"C'è qualcuno che guardi più spesso? O sei troppo timida?"
"Pffft, questa ti sembra la faccia di una che non si approfitta della situazione?"
"Beh, sì."
"In ogni caso, qualcuno ci deve essere per forza!"
"Chi ha il corpo più sorprendente?"
"E quello più bello?!"
"Ma al campo estivo?! Cioè, oddio!"
"Oh mamma! E' vero! Ti sei fatta il bagno con loro?!"
"E nelle docce dei dormitori?!"
Principalmente le domande le facevano Tooru e Mina, anche se probabilmente lo avevano intuito tutti.
"ODDIO RAGAZZE BASTA! NON VOGLIO PIU' PARLARE DI QUESTE COSE!" esclamò Kyoka, nascondendo il viso rosso dall'imbarazzo dopo aver ascoltato quelle tutte quelle cose.
A dire il vero eri rimasta un po' spiazzata dalle loro reazioni.
Cioè, erano evidentemente sorprese dalla scoperta, ma non nello stesso modo in cui te lo eri immaginata.
"Voi...non siete arrabbiate?" chiedesti loro, ricevendo delle occhiate confuse.
"Che intendi?"
"Pensavo sareste rimaste sconvolte e...che vi sareste arrabbiate per avervi mentito...che sarebbe anche il motivo principale per cui ho litigato...con Bakugo..." sospirasti, non sentendotela nemmeno di pronunciare il suo nome.
E invece venisti accolta in un abbraccio da parte di Ochako.
"E perché dovremmo arrabbiarci? Ci sarà stato sicuramente un motivo per cui avrai deciso di fingere di essere un ragazzo, e non conoscevi nessuna di noi, perciò non dovevi sentirti obbligata a dircelo! Sarei comunque stata tua amica, anche se tu fossi stata un maschio! Che poi, per mesi ti ho sempre vista come un amico..." iniziò a dire, stringendoti più forte a sé.
"Non ci hai pensato due volte a consolarmi quella volta e mi hai davvero aiutata! Non riuscirei mai ad arrabbiarmi davvero con te, [T/n]!" aggiunse, spingendoti a ricambiare l'abbraccio che presto si trasformò in uno di gruppo.
Ochako...ragazze...
Fu una serata molto movimentata, insieme a Mina e Tooru che tentavano di spogliarti per farti indossare strani vestitini che sembravano tirare fuori dal nulla, ma alla fine riuscisti persino a divertirti.
Erano tutte ottime amiche, con cui non facesti troppa fatica a ridere e scherzare.
E poi, avevi già stretto amicizia come [T/m], no?
Ti era mancato stare in compagnia femminile.
"Comunque! Prima abbiamo parlato di Todoroki, quindi mi sembra lecito parlare dei ragazzi ora!" dichiarò la ragazza invisibile, tirando nel cestino la seconda confezione di yakisoba.
"A me non sembra per niente lecito! Che ne dite se-" provò a dire la sua la violetta, ma venne zittita praticamente subito.
Avevi già capito che il tuo modo di pensare era molto simile a quello di Kyoka. Purtroppo, in quella stanza sembrava essere l'unica a ragionare come te.
"A Yaomomo non lo chiedo perché mi sembra abbastanza ovvio che le piaccia Todoroki, ma a voi?"
La ragazza chiamata in causa esplose, rendendo il suo volto paonazzo fino alla punta delle orecchie.
"Ma dov'è che ti sembra 'abbastanza ovvio'?!" trillò, venendo però ignorata.
"Ochako! Alla fine ieri non ci hai più detto chi è il ragazzo di cui sei innamorata!" schioccò le dita Mina, ricordando la sera precedente.
"Perché non sono innamorata di nessuno! Quante volte vi devo dire che non è come pensate?!" sbuffò, ma il rossore che iniziava a comparire sul suo volto tradiva la sua risposta.
"Ma se ti sei messa pure a fluttuare!"
"NON E' VERO!"
Mentre le altre ridacchiavano punzecchiando la castana, Tsuyu si voltò verso di te.
"E a te? C'è qualcuno che ti piace, vero [T/n]-chan?"
Prendesti a giocherellare con le bacchette, immergendo le punte in quel poco di brodo che era rimasto sul fondo del contenitore di noodles.
C'era naturalmente qualcuno che ti piaceva, ogni giorno diventavi sempre più ovvia.
Chissà se qualche altra ragazza era riuscita a leggertelo in faccia.
Spesso ti chiedevi se ogni ragazza provava le stesse emozioni che provavi te durante la loro prima cotta, ma forse eri solo tu ad esserti invaghita del tipo più particolare sulla faccia della Terra.
Avresti dovuto dire di no, negare tutto e far finta che tutte quelle sensazioni che ti avevano percorso la schiena facendoti venire i brividi non fossero mai esistite.
Avresti tanto voluto dimenticare quell'amore, che ti aveva ustionata come uno schizzo d'olio bollente che lascia il segno.
Ma il segno era rimasto, e non sarebbe andato via mai più.
"Sì. Ancor prima di rendermene conto, avevo definitivamente perso la testa per lui."
>EYCEE'S CORNER<
Ed eccomi di nuovo, con due giorni di ritardo! :-D
Okay, niente emoticon felice, solo papiri di scuse lunghi trentordici chilometri per aver tardato! Sumimasen!
Spero davvero che continuiate a seguire la mia storia, anche se potrebbe avere aggiornamenti sempre più scostanti... DX
Vi ringrazio immensamente per aver letto anche questo capitolo! Baci arachidosi!
|| Cee ||
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