[Capitolo 30]
Il cielo aveva già preso ad imbrunire, segnando la fine del pomeriggio.
I corridoi dell'ospedale erano silenziosi, anche se ogni tanto si poteva sentire il rumore di alcuni passi e i "bip" degl'apparecchi che monitoravano i battiti cardiaci dei pazienti.
Eri stata appena dimessa. Non eri proprio al massimo delle tue forze, ma non poteva fregartene di meno in quel momento.
Arrivasti al piano terra, dove sembravano esserci un po' di persone.
L'ospedale dove eri stata ricoverata aveva una struttura complessa, un intreccio confuso di corridoi.
Ma dove diavolo sono...?!
Ti guardasti aggiro, trovando una mappa attaccata al muro che segnava la posizione attuale.
Un vistoso pallino rosso si fece notare sulla cartina dell'edificio, mostrandoti dove ti trovavi.
Ma come ci sono finita qui?!
Ti trovavi proprio dall'altro lato del palazzo, lontana dall'uscita.
Studiasti con gli occhi le stradine, memorizzando a grandi linee come fosse messo quel piano.
Mi basta passare davanti alla pediatria e...
Sfortunatamente, il corridoio della pediatria era bloccato a causa dei lavori, quindi era inaccessibile. Sbuffasti, dando un'occhiata alle stanze nei dintorni.
Sospirasti, arrendendoti all'idea di dover vagare di nuovo senza sapere dove stavi andando.
Imboccasti il corridoio proprio accanto, il quale ti portò non si sapeva bene dove.
Sulle porte erano riportati tutti nomi troppo complicati perché tu li conoscessi.
Ma un medico che passa per caso a cui io possa chiedere indicazioni? No? Un'infermiera? Un bidello?
Girasti l'angolo, trovandoti davanti ad un altro corridoio, quasi vuoto. Solo un paio di persone sedute sulle sedie posizionate lungo il muro.
Si trattava di un uomo e, qualche posto più in avanti, una donna ed un bambino.
L'uomo s'alzò frettolosamente, superandoti ed infilandosi nel corridoio alle tue spalle.
Rimaneste in tre, anche se i due non sembravano averti notata.
"Mamma! Mamma! Come mai siamo qui?" chiese il bimbo, con la classica voce troppo alta dei bambini.
Quella doveva essere sua madre si soffiò una ciocca bionda di lato.
"Devo farmi vedere dalla dottoressa" gli rispose, usando le parole più semplici che trovò.
"Come mai? E' per la pancia? Hai mangiato troppo?" chiese il bambino preoccupato.
"E' tutta gonfia! Ti sei sdraiata sull'edera?" fece ancora, causando una risata da parte della bionda.
Lei gli scompigliò i capelli bruni, rivolgendogli un caldo sorriso.
Lo osservasti, pensando che il piccolo avrebbe potuto avere tre anni al massimo.
"Ma no!" ridacchiò la madre, lasciando perplesso il bruno.
"Ma allora cosa?" mise il broncio, infastidito dal vedere la mamma che rideva delle sue preoccupazioni.
"Vieni, ti racconto un segreto!" gli disse, facendolo avvicinare.
La donna bisbigliò nell'orecchio dell'altro qualcosa, ma prima che potesse finire, lui s'allontanò.
"Hai mangiato un bambino?!" esclamò.
La donna rise ancora.
Si protese per dirgli il resto e i suoi occhi s'illuminarono.
"Cooooosa?" spiaccicò i palmi delle mani sulle guance, mostrandosi sorpreso ed eccitato.
"Davvero?!" sorrise lui, iniziando a saltellare sul posto.
La bionda annuì allegramente, accarezzandosi l'addome da sopra la stoffa della camicia.
"Ma avrò un fratellino o una sorellina?" chiese con entusiasmo il bambino, già immaginando come sarebbe stato.
"Questo non lo so ancora!" fece spallucce, ridacchiando tra sé e sé.
"Vuoi un maschietto o una femminuccia?" domandò, già sapendo cosa avrebbe detto.
"Una femmina!" rispose, sorprendendo la madre.
"Una femmina? Non vuoi un fratellino?" fece, aspettandosi che avrebbe voluto un maschio, come tutti i bambini d'altronde.
"No, una sorellina, così non dovrò condividere con lei le mie macchinine e i miei supereroi!" disse con fare ovvio, sedendosi sulla sedia vicino alla donna.
Quella sospirò. "E chi ti dice che alla tua sorellina non piacciano le macchinine o i supereroi?" gli domandò.
"Io!" rispose semplicemente.
Lei rise di nuovo.
Fu allora che ti accorgesti che il tempo non si era fermato quando avevi svoltato l'angolo.
Sarà meglio trovare l'uscita ora...
Proseguisti, avvicinandoti sempre più davanti ai due.
"Se è femmina come la vorresti chiamare?"
"Hanako, come la mia migliore amica!" sorrise il brunetto non appena lo superasti.
"E se è un maschio?".
Il bambino ci pensò per qualche secondo.
"Hideki!" rispose, facendoti tentennare nell'avanzare di altro passo.
"Che bei nomi! Allora è deciso!" batté felice le mani la madre, stringendo il figlio in un affettuoso abbraccio.
Ti allontanasti a passo spedito, raggiungendo finalmente la reception.
Chissà dov'è ora Hideki...Chissà come sta...
-
Ormai fuori si era fatto buio. La piazzola davanti all'ospedale era illuminata solo dai pochi lampioni presenti e le luci che passavano attraverso i vetri delle stanze.
Avevi rassicurato i tuoi genitori, dicendo che saresti potuta tranquillamente tornare a casa da sola. Dopotutto, la linea serale smetteva di girare per la città solo dopo l'una.
Ma non saresti tornata a casa, anche se l'intenzione era quella.
Ti ritrovasti davanti Kirishima e Todoroki, impalati di fronte alle porte d'ingresso.
"Ma...che ci fate qui?" chiedesti, non poco confusa.
"Ah già! Non siamo più passati da te, [T/c]!" si schiaffeggiò la fronte il rosso, rimproverandosi mentalmente.
"Andremo a salvare Bakugo questa sera. Stavamo aspettando Yaoyorozu, per sapere se è disposta ad aiutarci." disse il bicolore senza troppi rigiri di parole.
"Sei dei nostri?" ti chiese poi.
La risposta era palese, ti si leggeva negli occhi che saresti andata anche se te lo avessero impedito.
Facesti per parlare quando le porte scorrevoli alle tue spalle si aprirono, facendoti voltare.
"Eccola là!" esclamò Kiri, notando la figura di Momo uscire dall'edificio, seguita da quella di Izuku.
C'era un silenzio opprimente.
"Hai deciso cosa fare, Yaoyorozu?"
La corvina abbassò la testa. "Ecco, io..." iniziò a dire, ma venne interrotta da qualcun altro.
"Fermi dove siete!" vi sorprese la voce di Tenya.
"Non ho parole... Ma che vi passa per la testa?!" ringhiò con voce tremante.
"Specialmente voi tre! Non eravate stati i primi a rimproverarmi quando mi sono fatto accecare dalla rabbia?! Quella volta siamo stati graziati per miracolo!" iniziò a parlare a vanvera.
Non lo disse, ma sapevi che stava parlando anche a te. Avevi capito che temeva potesse succedere lo stesso accaduto ad Hosu.
"Eppure volete commettere il mio stesso errore?! Siete scemi o cosa?!" disse ancora.
"Ma di che parli, Iida?" chiese confuso Kirishima, ma l'occhialuto lo ignorò.
"Siamo ancora sotto protezione speciale, e la U.A. è già nei casini così com'è! VI SIETE FERMATI UN ATTIMO A PENSARE A QUALI CONSEGUENZE AVREBBERO LE VOSTRE AZIONI?!" abbassò lo sguardo, non riuscendo a guardarvi in faccia.
"Calmati Iida! Non abbiamo intenzione di infrangere la legge o chissà che altro!" cercò di convincerlo il verde, ma ricevette solo un pugno che lo fece cadere a terra.
"Izuku!" lo chiamasti per nome, precipitandoti ad aiutarlo ad alzarsi.
"ANCH'IO FACCIO FATICA A PERDONARMI PER NON ESSERE RIUSCITO A FARE NIENTE, MA IN QUALITA' DI CAPOCLASSE, E' MIO DOVERE PENSARE AL BENE DI TUTTI I MIEI COMPAGNI, E NON SOLO QUELLO DI BAKUGO!" gridò Tenya.
Fece una piccola pausa mentre Izuku si metteva a sedere, massaggiandosi la guancia.
"Quando ti ho visto ricoperto da tutte quelle ferite mi è tornato in mente mio fratello! Cosa accadrebbe se a causa di questa follia facessi la sua...stessa fine?!" chiese a voce bassa e tremante, dicendo con fatica le ultime parole. "Non potrei mai perdonarmelo!".
"Iida..." mormorasti.
"...non avrai mica pensato che avessimo intenzione di andare ad affrontare quei criminali faccia a faccia, vero?" parlò per te Todoroki.
"Vogliamo salvare Bakugo senza dover combattere. Agiremo nell'ombra! In questo modo, anche se non siamo degli eroi a tutti gli effetti, non infrangeremo la legge!" spiegò meglio Kirishima.
In effetti avevi pensato che non volessero catapultarsi così nel covo dei cattivi senza neanche uno straccio di piano.
Beh, fosse stato solo per Kiri, probabilmente sareste stati senza uno straccio di piano.
"Ho fiducia in te, Todoroki-san, però, se le cose dovessero prendere una brutta piega, voglio essere lì per aiutarvi. Per questo ho deciso che verrò con voi!" parlò finalmente la ragazza.
"Yaoyorozu!" esclamarono il rosso ed il corvino all'unisono, anche se con toni di voce che esprimevano opinioni del tutto diverse.
"Non so ancora bene che piano abbia in mente Todoroki, ma se davvero esiste una possibilità per salvare Kacchan...allora non ho scelta se non andare da lui!" disse Izuku, ricomponendosi.
Tenya si massaggiò la gobba del naso, sospirando pesantemente.
"E' impossibile convincervi, eh? In tal caso, io verrò con voi." dichiarò sconvolgendovi.
Ma non eri il primo a dirci di lasciar fare ai professionisti?! Questo è controproducente per il tuo personaggio!
-
Dalla stazione di Nagano alla città di Yokohama c'erano state due lunghe, quasi interminabili ore di treno.
Secondo il ricevitore di Momo, il luogo dove potevano potenzialmente nascondersi i Villains, si trovava in quella città, nella prefettura di Kamogawa.
Più precisamente, nel distretto di Kamino Ward.
Beh, sarebbe stato stupido non cambiare covo dopo la mia scomparsa...
"Cavoli, quanta gente!" esclamò Izuku.
Kiri volse lo sguardo a destra e a sinistra, partendo subito in quarta. "Da che parte Yaoyorozu?!" fiatò, già correndo tra la folla.
"Aspetta un attimo!" lo fermò la corvina.
"Loro s'aspettano già che venga qualcuno, in più conciati così siamo troppo riconoscibili!" disse la ragazza.
"E' vero! Dobbiamo nascondere le nostre facce!" il verde si coprì con le braccia il volto.
"Così attiri solo più attenzione, coso..." gli facesti notare.
"A tal proposito... mi è venuta un'idea..." arrossì leggermente, indicando un negozio con i prezzi tutti ribassati dagli sconti.
"Proponi di travestirci?" chiedesti. Non era male come idea, in effetti.
Lei annuì vivacemente, con un luccichio negl'occhi.
Fu così che vi ritrovaste là dentro, facendo a turni per l'unico camerino presente nel negozio.
Trattenesti come meglio potevi le risate quando uscì da dietro la tendina Izuku, che sembrava il classico gangster da serie tv.
Uno dopo l'altro, i tuoi compagni uscirono dalla cabinetta come persone diverse.
Anche con Iida fu difficile nascondere il divertimento, ma ci provasti, non essendo l'occasione migliore per scoppiare a ridere.
"Ho fatto! Manca solo [T/c]-san!" disse Momo, uscendo a sua volta.
"Woah! Sembri una persona completamente diversa dal solito!" fece il lentigginoso, tornando a fare il ragazzino affascinato da tutto.
"D'altronde dei ragazzini soli di sera in un quartiere notturno avrebbero dato troppo nell'occhio!" disse lei, aggiustando la chioma vaporosa creata dal "miracoloso spray per capelli", come l'aveva chiamato lei.
"Dubito ti avrebbero scambiata per una ragazzina, Yaomomo..." commentasti, afferrando dei vestiti a caso dagli appendiabiti.
"Hey Todoroki, dove hai preso quella parrucca?" chiedesti al ragazzo.
Lui fece un rapido gesto della mano, indicando gli scaffali poco lontani.
Osservasti le teste appoggiate sul ripiano, rabbrividendo davanti a quanto sembravano realistiche. Ne prendesti una, sbrigandoti a tornare dagli altri.
"Ma Yaoyorozu...non avresti potuto usare la tua unicità per creare questa roba gratis?" chiese il bicolore mentre entravi nel camerino.
"M-ma se lo avessi fatto sarebbe stato contro la legge! Se usassi la mia singolarità per ogni cosa, bloccherei la circolazione del denaro e cose del genere! L'ho fatto per l'economia!" provò a giustificarsi.
Pfft-- Secondo me non ha solo saputo resistere al desiderio di fare shopping...
Iniziasti a levarti la maglia, gettandola sullo sgabello appoggiato contro il muro. Stessa fine fecero i pantaloni e la canottiera.
Guardasti quindi i vestiti che avevi preso prima. Nella fretta non ti eri nemmeno concessa un secondo per vedere cosa la tua mano avesse scelto.
La mascella ti cadde.
"Oh cazzo..." imprecasti sotto voce. Intorno allo spogliatoio c'era il reparto scale, quindi non saresti potuta sgattaiolare fuori così.
"Oi, [T/c]! Hai fatto? Guarda che ora entro!" disse il rosso, dall'altro lato della tenda.
Lo battesti sul tempo, afferrando con presa ferrea il lembo della stoffa e facendo sbucare fuori la testa.
"Porca miseria, mi hai fatto prendere un colpo!" fece Kirishima, ad un palmo di naso.
Rimanesti per qualche momento a contemplare un punto impreciso sul parquet, abbandonandoti all'idea di chiedere il loro aiuto.
"Andresti a...prendermi qualcosa di normale?" chiedesti, facendo uscire il vestito a fiori che avevi afferrato prima.
Il ragazzo si lasciò scappare una risatina. "Ma che hai preso?" cercò di farsi serio, fallendo miseramente.
"E sta' zitto! Pensavo fosse una camicia! Non sapevo di essere nell'area riservata alle donne!" sbuffasti, tirandogli l'abito in faccia.
"Faccio io, che altrimenti non ci si arriverà mai!" roteò gli occhi Momo, andando a rovistare tra gl'indumenti maschili.
"Mi serve solo qualcosa da mettere sopra..." dicesti, sistemandoti sulla testa la parrucca bionda come il grano.
"Questo va bene?" chiese la ragazza spalancando la tendina quanto bastava per farsi vedere tutta, mostrandoti una giacca di jeans smanicata ed una maglietta bianca.
"Yaoyorozu! Non puoi entrare così all'improvviso!" prese ad agitare le braccia Tenya mentre tu ti limitavi a guardarla sorpresa.
"Ma sì che posso!" sbuffò, girandosi verso di te.
"Le ho prese appositamente di qualche taglia più grande" disse, abbassando la voce.
"I capelli lunghi ti stanno bene...e sta tranquilla, non l'ho detto a nessuno!" ti fece l'occhiolino, appendendo i vestiti all'appoggia abiti per poi tornarsene fuori.
Cosa diamine è appena successo?
Uscisti dopo esserti vestita, facendo cadere i capelli della parrucca dietro le spalle.
Volevi chiedere tante cose a quella ragazza.
Da quanto sapeva che eri una ragazza?
Come lo aveva scoperto?
Come faceva ad averne la certezza?
Decidesti di non pensarci più. Quelle risposte avrebbero potuto aspettare.
-
"Il dispositivo indica questo edificio" disse Momo, puntando lo sguardo su un lugubre edificio che dava l'impressione di essere abbandonato.
"In effetti l'aria da covo criminale ce l'ha..." commentò Kiri.
"Il segnale è rimasto qui per tutto il giorno, ma non dobbiamo escludere che abbiano due basi, o anche di più! Inoltre, può essere che Bakugo neanche si trovi qui..." tirò fuori il localizzatore la ragazza.
"Non importa. Dobbiamo controllare lo stesso." dicesti, sporgendoti per vedere oltre il cancello arrugginito.
"E' tutto spento. Sembra non ci sia nessuno." notò Izuku.
"Non sono scemi, vogliono farlo passare per un edificio abbandonato" replicasti.
"Ci sono delle erbacce davanti all'ingresso principale, quindi dev'esserci un'entrata secondaria..." continuò il verde, ma una voce da dietro lo fece sussultare.
"Hey bellezza! Vieni a farti un bicchierino con noi!" biascicò un uomo alle vostre spalle, visibilmente ubriaco.
"Cerchi rogne?!!" fece con voce roca il lentigginoso, tentando di rimanere fedele all'immagine che dava.
"E smettila, cretino!" ridacchiò un secondo uomo, dandogli una spinta. Pure lui era ubriaco fradicio.
"Sarà meglio spostarci..." sospirò Todoroki. "Non sarà chissà quale folla, ma ci sono comunque un bel po' di persone. Sarà difficile non farci notare. Proviamo a fare il giro della casa, dobbiamo trovare un modo per entrare."
V'infilaste tra i due muri che circondavano i palazzi, strisciando fino a dove i passanti non potevano più vedervi.
Momo continuava a ripetere quanto il passaggio fosse stretto, non facendoti sentire meglio.
"Hey, lassù c'è una finestra! Se riuscissimo ad arrivarci potremmo dare un'occhiata all'interno!" indicò in alto il verde, facendovi alzare gli occhi.
"Ma non sarà troppo buio per vedere?"
"Potrei creare qualcosa per vedere al buio..."
"No! Non ce n'è bisogno, ho qui quello che fa al caso nostro!" disse Kirishima, tirando fuori dalla tasca una piccola telecamera, di quelle all'avanguardia e super costose.
"L'ho presa su internet. Avevo abbastanza soldi solo per comprarne una. Ho pensato che potesse tornarci utile..."
"Ma sono super costose!" lo interruppe Izuku, quasi leggendoti nel pensiero.
"Non preoccuparti del prezzo" sorrise flebilmente il rosso.
Riuscivi a vedere un'immensa tristezza e preoccupazione dei suoi grandi occhi rossi.
In fondo non c'era nulla di strano, stavano diventando piuttosto amici i due.
Anzi, sicuramente lo erano già.
"Bene, allora io e Iida solleveremo Kirishima e Midoriya alla finestra." disse il bicolore, attualmente un corvino.
I ragazzi salirono sulle spalle dei due più alti. Kiri accese la telecamera, dando una sbirciata all'interno dell'edificio.
"Vedi qualcosa?"
"Uhm...c'è un sacco di confusione, ma non mi sembra ci sia nulla di...ODDIO!" cominciò a dire, ma d'un tratto qualcosa lo sconvolse, quasi facendogli perdere l'equilibrio.
"Kirishima!"
"Stai attento!"
"Che c'è?! Che hai visto?!".
Facesti leva sulle gambe, risalendo i muri con la schiena appoggiata ad una parete e i piedi all'altra.
Una volta abbastanza in alto afferrasti il davanzale del muro con le mani, aggrappandoti ad esso. Strappasti dalle mani del rosso l'oggetto, guardando cosa c'era dentro.
Sbiancasti.
Avevi visto quelle vasche milioni di volte.
"Ci sono i mostri là dentro, mostri che ti spaccano le ossa come se fossero rametti!" ti diceva sempre Shigaraki, ma eri troppo piccola per capire che non era solo una favoletta per farti obbedire ai suoi ordini.
Deglutisti a fatica.
"Porca merda... E' pieno di Nomu..." dicesti in un sussurro, lasciando che il verde alla tua destra ti prendesse la telecamera per vedere con i suoi stessi occhi.
Una forte onda d'urto creò uno scossone, costringendovi a scendere.
"E' Mount Lady!" disse Izuku a voce un po' troppo alta.
Risalisti per la seconda volta i muri, aggrappandoti al bordo.
"Ma che fai?! Scendi!" cercò di convincerti Tenya, ma tu tirasti fuori la telecamera di Kirishima per vedere cosa accadeva all'interno.
"Vedo anche Gang Orca! C'è Best Jeanist... Tiger... e Ragdoll... stanno prendendo i Nomu...?" dicesti, continuando ad osservare la situazione.
"Va bene! Abbiamo capito che sono arrivati i professionisti, perciò possiamo anche andarcene, giusto?" fece il capoclasse, scuotendoti per una gamba.
"Ma non l'ho ancora visto!"
"L'ha detto anche Yaoyorozu, Bakugo potrebbe non essere qui..."
"Oppure non l'ho ancora visto! Magari è proprio legato a questo muro davanti a noi!".
Stavano per tirarti giù a forza quando ci fu un altro colpo, molto più potente di quello innescato dal pugno gigante di Mount Lady.
La strada davanti all'edificio, così come i palazzi di fronte, vennero rasi al suolo.
Si sentivano i pezzi e le macerie cadere e i muri sgretolarsi. Se quello che celava dove vi nascondevate era ancora in piedi era per miracolo.
Il respiro vi si bloccò in gola.
Non riusciste più a proferire parola.
I vostri occhi erano iniettati di terrore.
"Finalmente, dopo tutti questi anni, Tomura ha cominciato a pensare con la sua testa. Gradirei quindi che voi non interferiste ulteriormente." disse una voce maschile, facendovi tremare.
La sua voce era spaventosa, risuonava nelle vostre orecchie come un disco rotto.
Bastò un attimo solo per instillarvi un'incommensabile paura.
Riconoscesti quella voce subito.
Se il passaggio non fosse stato così stretto saresti caduta sulle tue ginocchia.
"Magari avrò anche l'occasione di rincontrare la mia adorata [T/n]!" aggiunse con un sorriso, anche se nessuno poté vederlo con quell'enorme maschera nera che portava sul volto.
Perché sì, avevi osato sporgerti.
Sentivi il bisogno di vedere un'ultima volta quell'uomo.
Lo spregevole uomo che per anni avevi chiamato "papà".
>EYCEE'S CORNER<
Ed eccomi con qua! Siamo già al trentesimo capitolo! Vi rendete conto?! Sono troppo felice! Forse non è un granché, ma spero vi sia piaciuto lo stesso, perché di questo mi sento stranamente fiera. Sarà per come l'ho finito? Bah, non lo so.
Scusate se è uscito solo ora, ma ieri pomeriggio stavo lavorando al mio secondo progetto. Spero di avervi incuriosito, il prologo (o qualunque nome possa essere dato a quello schifo che ho scritto) uscirà la settimana prossima, se me lo ricordo :D
Grazie per aver letto anche questo capitolo!
|| Cee ||
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