[Capitolo 29]
Il gas intorno a Mustard si muoveva, creando delle piccole onde.
"Si stanno avvicinando due persone, eh?" si disse il ragazzo, rovistando con la mano dentro la giacchetta nera della sua uniforme. "Vengono ad affrontarmi, vero? Come ci si aspetta da degli studenti di prima classe..."
"Ma non importa, perché per quanto i loro quirk possano essere potenti..." tirò fuori una piccola revolver.
Tetsutetsu sembrò apparire dal nulla, scagliandosi sul Villain.
"...rimangono pur sempre umani." ghignò Mustard, puntando la corta canna dell'arma contro il viso dell'argenteo.
Il suono di uno sparo eccheggiò, spaventando gli animali che vivevano nella boscaglia. Figure nere di uccelli si libravano in cielo, fuggendo lontano.
La maschera del quindicenne andò in frantumi quando la pallottola le venne incontro, facendo cadere i frammenti al suolo.
"Ah già...avevano detto che c'erano un paio di studenti con delle unicità simili, quindi la mia pistolina ti avrà fatto il solletico..." sbuffò il criminale, agitando l'arma per far uscire il filo di fumo che era stato prodotto dallo sparo.
"Ma fa lo stesso, tanto ora che sei senza maschera è solo questione di minuti prima che tu ci lasci le penne." avanzò di qualche passo, sempre mirando al ragazzo di cui il corpo pareva fatto di acciaio.
Lui si mise una mano davanti alla bocca, preparandosi per colpire nuovamente quello che sembrava solo un moccioso.
"Non ti arrendi mai, eh?" schioccò la lingua, facendo fuoco ancora.
La pallottola rimbalzò sull'addome di Tetsutetsu, cambiando traiettoria e conficcandosi nel terreno.
"Davvero non sai fare altro che caricare a testa bassa? Dato che vieni da una scuola famosa, mi aspettavo qualche strategia più raffinata! Quasi non vale la pena di farti fuori!" si beffò di lui, giocando a far finta di premere il grilletto.
Il nemico, che sembrava esser uscito da una brutta copia di Guerre Stellari, fece una mezza piroetta in direzione di Itsuka.
Un altro proiettile venne sparato.
Il tempo sembrò rallentare in modo allucinante. Lentamente, la pallottola tagliava le distanze, avvicinandosi al viso dell'arancione.
Prima che Itsuka potesse accorgersene, Tetsutetsu si era catapultato davanti a lei, facendole da scudo umano.
Un gemito di dolore scappò dalle sue labbra, permettendo ad altro gas tossico di entrargli in circolazione.
"Tetsutetsu!"
"Presto...scappa..." provò a dire, trattenendo come poteva il fiato.
Il Villain rise malignamente, avanzando verso di loro.
"Cosa? Pensavi di potermi cogliere di sorpresa? Posso controllare questo gas, ogni mossa che fai crea delle onde che mi dicono dove sei, quindi non puoi nasconderti da me!" ghignò, caricando la pistola.
"Tetsu...stai sanguinando!" gli posò una mano sulla spalla. Si stava spingendo oltre ogni suo limite, e non sarebbe durato ancora a lungo.
Il ragazzo si lanciò di nuovo nella nube viola, caricando un altro attacco, ma Mustard lo prese in pieno, sparandogli alla tempia e calciandolo al petto.
Tetsutetsu perse l'equilibrio, venendo spinto malamente qualche metro più in là.
"Quelli con unicità come la tua sono quasi sempre degli idioti che sanno solo fare a pugni. Gente senza un briciolo di cervello." gli puntò di nuovo la canna addosso mentre quello si era rannicchiato, cercando di proteggersi dal gas.
Sembrava piovessero proiettili.
Crepe bianche andavano a ramificarsi lungo il corpo del ragazzo, facendo uscire piccoli rivoli di sangue.
"Merda...non riesco a respirare...!" imprecò sottovoce, continuando ad essere bersagliato dalle pallottole di Mustard.
"Davvero uno come te voleva diventare un eroe? Sai, non mi sembra giusto che un sempliciotto del tuo calibro possa vantarsi di frequentare una scuola prestigiosa!" continuò a far prendere aria alla bocca, ricaricando la revolver.
Il cattivo sorrise sotto la maschera verde, puntando alla fessura dove la crepa sembrava ramificarsi più delle altre.
Con un ghigno, poggiò la punta dell'indice sul grilletto, pronto per premerlo.
"E' o non è un ingiustizia?!" chiese sfacciatamente, facendo pressione per fare fuoco.
Tetsutetsu chiuse gli occhi, ormai consapevole del fatto che la sua forza lo stava abbandonando.
Attese che il proiettile perforasse la sua pelle ferrea, per svariati secondi.
Ma il colpo non arrivò mai. Al suo posto, una maschera anti-gas gli venne lanciata vicino.
"Oh, guarda chi si rivede!" disse il criminale, fingendo una voce amichevole.
"Chiudi quella fottutissima fogna, Mustard." sputasti, asciugando il sangue che usciva dalla ferita che ti aveva appena inflitto all'altezza della spalla destra.
"[T/c]?" fece incredulo l'argenteo, mettendosi frettolosamente la maschera sul viso.
"Wow, che cambiamento! Non ti sono mancato, '[T/m]'? Dopotutto, è così che ti fai chiamare ora..." ridacchiò, indietreggiando per sparire nella nebbia che aleggiava su di voi.
"Il tuo gas fa più schifo del solito, sai?" commentasti, cercandolo con lo sguardo.
Il suo quirk era uno dei più insidiosi per te, perché restringeva molto il tuo campo visivo. Inoltre, senza una maschera, la cosa si faceva anche più complicata.
"Mustard?" ripetè il ragazzo al tuo fianco, mentre cercava di riprendersi.
"Rimandiamo le spiegazioni a dopo, Tetsu." dicesti, facendo qualche passo verso il punto in cui i fumi sembravano essersi mossi.
"Come facevi a sapere che ero io...?" sbuffò il ragazzo in divisa, facendo partire un colpo che schivasti per un pelo.
"Tsk. La tua cazzo di berretta fa così tanto chiasso che pure in America ti sentirebbero!" ringhiasti, evitando un altro sparo.
"E' una revolver! Sei sempre stata così aggressiva, bambolina?" ti schernì, svanendo come vapore dietro il muro di gas attraverso il quale lo avevi appena intravisto.
Mustard ti aveva sempre chiamata così, facendo riferimento al tuo quirk.
Odiavi quel nomignolo, ti faceva sentire debole ed inutile.
Maledizione, lo avevo appena trovato!
"Non chiamarmi così, bastardo." sibilasti.
Oltre a voi non sembrava esserci nessun altro nei dintorni.
Dov'erano finiti Itsuka e Tetsu?
"Non ti distrarre, [T/n]." ti sussurrò ad un orecchio.
Ti voltasti di scatto, e proprio in quel momento lui ti sparò ad una gamba.
"AH!" gemesti, cadendo sulle ginocchia.
Un liquido rosso colava dalla ferita sulla coscia, scorrendo caldo lungo la gamba e finendo sul terreno.
"[T/M]!" gridò la tua amica, sbucando fuori.
La ragazza s'avventò su colui che ti aveva ferita, cercando di afferrarlo con scarsi risultati.
"Posso anticipare ogni vostra mossa, dimenticavi? Sei così-GAH!" la prese in giro, evitando la mano. L'arancione gli rivolse uno sguardo furioso, usando la sua unicità.
La mano destra di Itsuka crebbe di dimensione, colpendo in faccia il ragazzino.
Quello indietreggiò, nascondendosi di nuovo nel suo gas.
"Puoi anche dire come mi muoverò? Io non credo!" disse lei, cercando di individuare la sagoma dell'altro.
"Cosa speri di fare con un quirk ridicolo come quello?" si preparò a spararle, piazzandosi alle sue spalle.
Lo vedo. Vedo quel figlio di puttana.
T'alzasti, traballando leggermente. Spostasti il punto d'appoggio nella gamba buona, puntando lo sguardo su Mustard.
Il braccio proteso del ragazzo venne spinto con forza a tornare sul fianco, obbligato con la forza.
"Ma che diamine...!" iniziò ad agitarsi, tentando disperatamente di liberarsi.
"Smettila di provarci, salsa tartara scaduta, non ci batterai" sorridesti leggermente, vedendo come la tua amica ingrandiva anche l'altra mano.
"Che il mio quirk sia ridicolo o meno, dipende da come si usa!" esclamò, agitando le grandi mani per scacciare il gas.
"Merda! Sta dissipando la cortina di gas!".
Decidesti di annullare il legame tra te e il ragazzino, così da conservarne un po' per il ritorno. Non sarebbe stato comunque in grado di fare tanto, spiazzato com'era dalla potenza del vento creato dall'arancione.
Provò a mirare a lei, alzando tremolante la pistola nella sua direzione.
"Sai, a noi sempliciotti della U.A...." iniziò a dire, smettendo improvvisamente di fare aria con i palmi delle mani.
Lui lo trovò strano, avvertendo poi dei passi in corsa da dietro anche se ormai non aveva più tempo per reagire.
Tetsutetsu lo colpì in faccia con tutta la forza che gli era rimasta in corpo, buttandolo al tappeto.
"...hanno sempre insegnato a non darci mai per vinti!" concluse la sua frase la rappresentante dell'altra classe.
La maschera di Mustard era ridotta a pezzi, come la sua faccia.
Il solo vedere la sua faccia ti disgustava, ma almeno potevi finalmente respirare dell'aria fresca di montagna, dato che avevi tirato la tua maschera al ragazzo d'acciaio.
"Il gas...si sta disperdendo..." sospirò sollevata la tua amica, precipitandosi poi verso di te insieme al suo compagno.
"Hey! Come stai?" chiese frettolosamente, agitatissima.
"Tranquilla, sto bene." la rassicurasti con un sorriso.
"Hai voglia di scherzare, spero! Stai sanguinando!"
"Anche Tetsutetsu sanguina, ha ricevuto molte più pallottole di me!"
"Tetsutetsu non sanguina quanto te, e poi su lui hanno avuto meno effetto! Lo sai in che condizioni sei?! Andiamo, portiamoti al campo!".
-
Per arrivare al rifugio, la via più breve era tagliare per il bosco intorno alla prima parte del percorso, tuttavia, una volta lì scopriste che vi era impossibile passare.
Un incendio di fiamme blu divampava, divorando le fronde verdi della zona.
Non ho mai visto questo quirk prima d'ora... Chi cavolo ha pensato di unirsi a quello psicopatico di Tomura?!
"Torniamo sul percorso! Qui vicino dovrebbe esserci la meta dove sta Ragdoll! Ci aiuterà lei poi!" disse Itsuka.
Annuisti, facendo cenno a Tetsutetsu di girare, dato che ti reggevi a lui per compensare l'efficienza della tua gamba sinistra. Ti eri rifiutata di farti portare direttamente da lui, consapevole della sua situazione non tanto migliore della tua.
Correvi come potevi, appoggiando il piede sinistro a terra per non rallentare troppo il vostro gruppo, sopportando il dolore che bruciava impellente nella tua gamba e nella tua spalla.
Ed eccovi al punto di metà percorso.
Sul tavolo al centro della piazzola di terra c'erano ancora parecchi foglietti di carta, tutti spinti verso il bordo. La tovaglia che copriva l'altare di legno leggermente malandato era messa male, come se fosse stata tirata.
Di Ragdoll non c'era traccia.
"Ci sono...dei fogli anche per terra..." notò la ragazza, avvicinandosi di più al bancone. Fece scorrere le dita sulla tovaglia, guardando la cera della candela cadere sulla stoffa.
Si fermò improvvisamente.
"Itsu? Cos'hai-" t'interrompesti quando scorgesti dietro il tavolo una grande pozza di sangue che si mescolava al fango e le polveri per terra.
Rimaneste in silenzio, scambiandovi sguardi pieni di terrore e preoccupazione.
"Che sia di Ragdoll?"
"Temo di sì..."
Era indubbiamente sangue, ma non era più caldo.
"Di chiunque sia, non è più qui" dicesti. "Dobbiamo tornare al campo, subito."
I due fecero cenno di sì, imboccando il sentiero che portava al rifugio.
Ho un brutto, bruttissimo presentimento...
-
Scorgesti in lontananza i tuoi compagni, quasi tutti ridotti piuttosto maluccio.
"LASCIALI ANDARE!" urlò furioso Izuku, furioso come non l'avevi mai visto prima.
Era quello messo peggio di tutti, portato sulle spalle di Shoji.
C'erano anche Todoroki, Tsubaraba, Tsuyu e Ochako.
Di Katsuki invece nemmeno l'ombra.
Tokoyami! Era in coppia con Shoji! Dov'è?!
E' stato preso insieme a Katsuki?!
Spostasti lo sguardo sul muro di ghiaccio che era stato appena eretto dal bicolore, dove un uomo dal lungo soprabito ed il cilindro marrone saltava schivando ogni attacco del ragazzo.
"...Compress..." mormorasti sottovoce.
Ma certo. Se l'obiettivo è una persona, perché non metterci in mezzo lui? Maledetto Tomura!
L'uomo disse qualcosa, portando un dito all'orecchio probabilmente per attivare il microfono di una ricestrasmittente.
"Se ne stanno andando!" fece Todoroki mentre te e i due della B li raggiungevate, anche se prima di poter anche solo chiamarli, quelli si erano lanciati all'inseguimento di Mr. Compress.
Poi si fermarono. Sentisti che il verde disse qualcosa agli altri che li fece fermare. I tre ragazzi vennero legati dalla lingua della ragazza rana, mentre la castana usava la sua unicità su loro tre contemporaneamente.
Tsuyu li lanciò in aria e i tre finirono addosso al Villain, atterrandolo.
Come ci si aspettava da Izuku...
Quello che avvenne dopo fu tutto molto confuso.
C'era stata una fiammata, ma non era di Todoroki.
Lamenti.
Grida di dolore.
Un altro muro di ghiaccio s'innalzò, superando le fronde degli alberi.
Tonfi.
Risate.
"PRESTO! SCAPPATE!" gridò Shoji.
Doveva esser riuscito a prendere le biglie azzurre in cui quello aveva imprigionato i vostri compagni.
Ma qualcosa non quadrava.
Perché gli altri stavano già entrando nei portali aperti da Kurogiri?
Perché nessuno provava a recuperarli? Non erano quello per cui erano venuti?
Poi un ricordo ti balenò alla mente.
Mr. Compress più di una volta si era occupato di te, in assenza di Kurogiri.
Gli piacevano tanto i giochi di prestigio e l'illusionismo, ed era solito esibirsi in qualche trucco per farti sorridere.
Era sempre stato gentile con te.
Gli volevi bene.
Ovviamente, questo prima che tu venisti a conoscenza del segreto sulla Lega.
"Itsuka, lanciami." le dicesti con tono secco.
"Eh? Ma, aspetta, forse-"
"ITSUKA LANCIAMI ORA!" le dicesti.
La ragazza ti guardò per un attimo. Il tuo respiro era irregolare per la corsa che avevi fatto, avendo abbandonato la spalla di Tetsutetsu per stare dietro ai tuoi compagni. I tuoi capelli [c/c] erano tutti scompigliati e avevano perso le forcine, facendo cadere le ciocche più grandi davanti al tuo viso. La tua voce era incrinata e i tuoi occhi imploranti per il suo aiuto.
Lei non disse nulla, fissandoti con quel suo solito sguardo da sorella maggiore responsabile.
"Non credo che questa sia una buona idea, ma peggio di così non potrebbe andare, no?" sbuffò, afferrandoti per i fianchi con la mano che aveva appena ingrandito.
Avesti appena il tempo di ringraziarla quando ti scagliò là dove sembravano tirarsi addosso fuochi d'artificio, da quante scintille e rumori provenivano da lì.
Con il tuo quirk, obbligasti Compress a chinarsi prima di poter entrare nel vortice nero.
"NON LI PORTERAI VIA!" gridasti, facendo aprire la bocca all'uomo mentre due perle azzurre cadevano dalle sue labbra.
Lui sembrò scosso dalla tua presenza, ma tu non ti feci sopraffare dalla nostalgia.
"[T/n]..." ti chiamò in un sussurro quasi impercettibile.
"Non chiamarmi con quel tono di voce amorevole" ringhiasti a bassa voce non appena ne afferrasti una.
Intravedesti nella biglia la piccola figura di Tokoyami, che stava a significare che nell'altra doveva esserci Katsuki.
La perla del biondo stava cadendo dalla direzione opposta, e non sapevi se saresti riuscita a raggiungerla, dato che stavi per perdere l'equilibrio.
Senza pensarci troppo, ti spingesti di lato con la gamba sinistra, che era quella più vicina al suolo.
Venisti colpita da una fitta alla coscia, ma del dolore non poteva importartene di meno.
La piccola sfera azzurra brillò sotto la luce della luna, mostrandoti per un attimo l'immagine di Katsuki.
Mancava così poco e finalmente avresti potuto abbracciarlo.
Poco importava se ti avrebbe fatto esplodere la faccia, rifiutando le tue manifestazioni d'affetto in stile amicone-che-invade-gli-spazi-personali.
Avresti impedito a quelle persone di portare via le persone a cui tenevi.
Anche se, a quanto pare, non quel giorno.
La biglia venne afferrata un attimo prima da una mano bruciata, piena di cuciture.
Alzasti gli occhi, sconvolta, terrorizzata, preoccupata, infuriata.
Troppe emozioni in un momento solo, e nessuna di quell era positiva.
"Proprio non capisco cosa Shigaraki veda in te..." espirò il ragazzo dai capelli neri e gli occhi azzurri, facendo sparire il suo viso altrettanto pieno di cuciture nel portale.
Cadesti rovinosamente a terra, sbattendo sul braccio e rotolando qualche metro più in là.
"No! NO! NO!" gridasti in preda al panico, tentando disperatamente di alzarti.
Mr. Compress schioccò le dita, facendo tornare le biglie in persone.
Il corvo sbucò da fuori la tua mano, cadendo vicino a te.
Il biondo cenere invece aveva il collo ancora stretto nella presa del ragazzo che te lo aveva fregato all'ultimo.
Di quel criminale era visibile solo la mano, perciò la tua unicità poteva fare ben poco.
"NO!" urlasti ancora, tentando ostinatamente di raggiungerlo e salvarlo.
L'unica cosa che riuscisti a fare fu scambiare un ultimo sguardo con quei suoi occhi rossi rubino, prima che svanisse nell'oscurità e il portale si chiudesse.
Crollasti a terra, col sangue che non accennava a smettere di uscire.
"Katsuki...".
-
E' stata una completa disfatta.
Il professor Vlad King diede l'allarme e, quindici minuti dopo che i cattivi erano spariti, arrivarono i soccorsi.
Dei quaranta studenti presenti, quindici erano privi di sensi a causa del gas tossico...
...altri dodici avevano riportato ferite di varia entità...
...tredici uscirono dalla crisi incolumi...
...ed uno era disperso.
Tra gli eroi professionisti, invece, Pixie Bob aveva riportato ferite gravi, mentre Ragdoll era scomparsa nel nulla, lasciando dietro di sé solo una pozza di sangue.
Le forze dell'ordine misero agli arresti tre dei cattivi che ci avevano attaccati, ma tutti gli altri riuscirono a fuggire senza lasciare traccia.
Il tanto atteso campo estivo si era concluso nel più tragico dei modi.
"Hey Midoriya! Ti sei svegliato finalmente!" sorrise Kaminari, entrando nella stanza d'ospedale.
Presto la camera del verde si riempì dei compagni di classe, i quali erano venuti a visitarlo.
"Scusami per tutti i problemi che ti ho causato, Midoriya..." chinò subito la testa Tokoyami, fissando sconsolatamente le piastrelle del pavimento.
"Tranquillo, sono io quello che dovrebbe scusarsi...Siete venuti tutti?" rispose con voce calma, parlando lentamente.
Aveva ancora gli occhi impastati dal sonno e la gola secca, desiderosa di bere un bicchiere d'acqua.
"No, Jiro e Hagakure sono ancora incoscienti a causa del gas tossico. Yaoyorozu ha riportato una grave ferita alla testa, quindi anche lei è stata ricoverata qui. A quanto ho sentito ha ripreso conoscenza solo ieri. Lo stesso vale per [T/c], dato che ha perso molto sangue..." gli spiegò Tenya, avvicinandosi al suo letto.
"A parte loro, siamo venuti tutti..." disse Ochako.
"Tutti tranne Bakugo, ovviamente." aggiunse Todoroki, venendo ripreso da Mina.
Il silenzio calò sulla stanza.
Izuku si sentiva uno schifo. Non era riuscito a salvarlo, non aveva fatto praticamente nulla.
Quasi tutti lo guardarono come per dirgli che non era affatto colpa sua e che non doveva rimproverarsi nulla, ma il ragazzo non sembrava della stessa idea.
"Non molto tempo fa, All Might mi disse che non importa quanto forte tu possa essere, perché ci saranno sempre persone che non potrò salvare, quindi posso solo fare nel mio meglio per aiutare chi posso...Ma io potevo aiutarlo! Era praticamente davanti a me! E' a questo che serve il mio quirk, a salvare gli altri!". C'era tristezza nelle sue parole, delusione, rimpianto...
"Ma è finita proprio come aveva detto Aizawa-sensei. Il corpo mi faceva troppo male per potermi muovere..." lacrime amare e di pentimento rigarono le sue guance lentigginose, bagnando le lenzuola bianche sotto di lui.
"Allora andiamo a salvarlo adesso!" disse semplicemente Kirishima, richiamando l'attenzione di tutti.
"EH?!"
"Ieri, io e Todoroki siamo passati qui e, per puro caso, abbiamo origliato All Might e la polizia mentre parlavano con Yaoyorozu...Ha attaccato una ricetrasmittente addosso ad uno dei Villain...Lei forse sa dove si trova Bakugo!" spiegò, mentre Todoroki alle sue spalle annuiva.
"Perciò Yaoyorozu non avrebbe problemi a creare un altro dispositivo in grado di rintracciare il segnale, giusto?" chiese Tenya, ricevendo un sì con la testa.
Il capoclasse si morse il labbro, ricordando gli eventi precedenti con l'Ammazza-Eroi.
"QUALSIASI IDEA TU ABBIA IN MENTE, SCORDATELA! DOVREMMO LASCIARE CHE SIANO I PRO HEROES AD OCCUPARSI DELLA FACCENDA! NON FAREMMO ALTRO CHE ESSERE D'INTRALCIO!" si scaldò l'occhialuto, spaventando alcuni dei compagni per lo scoppio che aveva appena avuto.
"LO SO BENISSIMO ANCH'IO! MA COMUNQUE NON RIESCO A PERDONARMELO!" alzò la voce pure il rosso, mostrando a tutti la frustrazione nei suoi occhi.
Nessuno aveva mai visto Kirishima in quello stato, nemmeno Mina, che lo conosceva dalle medie e che era come la sua migliore amica.
"Anche se sapevo che erano venuti per catturare il mio amico, non ho fatto niente per aiutarlo!" si strinse una mano al petto, stringendo la stoffa della camicia.
"E SE ORA NON FACESSI NIENTE PER RIPARARE I MIEI ERRORI...ALTRO CHE EROE! NON SAREI NEMMENO DEGNO DI DEFINIRMI UN UOMO!" aggiunse, senza provare a calmarsi.
Di nuovo silenzio, stavolta interrotto dalla ragazza rosa con sembianze aliene.
"Quindi avete intenzione di chiedere a Yaomomo di creare un altro dispositivo per ricevere il segnale e andare a salvare Bakugo per conto vostro?!" fu la sua domanda.
Il bicolore rispose, senza mostrare troppe emozioni. "Anche se l'obiettivo dei criminali era quello di rapirlo, per quanto ne sappiamo potrebbero anche finire per ucciderlo. Kirishima e io abbiamo già preso la nostra decisione."
"STARETE SCHERZANDO SPERO!" perse ulteriormente le staffe il rappresentante di classe.
"Kirishima, capisco benissimo cosa provate tu e Todoroki, perché per me è lo stesso. Tuttavia, non dobbiamo lasciare che le nostre emozioni prendano il sopravvento." fu Shoji a parlare questa volta.
"Lasciamo che se ne occupino All Might e gli altri Heroes, in fondo, non abbiamo più nemmeno il permesso di combattere..." dissae la sua Aoyama, che tremava al solo pensiero di venir coinvolto nella situazione.
"Siete ancora sotto shock per il rapimento di Bakugo, non siete in grado di pensare lucidamente. Se iniziaste un'altra lotta, anche se fosse per salvare un vostro amico...infrangereste la legge, e a quel punto non sareste meglio dei Villains!" commentò Tsuyu.
Sui volti dei tre interessati si dipinse la consapevolezza della cosa. Usare le unicità in pubblico non era più uno scherzo, come quando si è bambini.
Era vero, ma avevano tanta scelta?
Non volevano scegliere di lasciar correre, non volevano scegliere di lasciar stare e vedere come si sarebbero sviluppati i fatti.
"Poco importa." dicesti finalmente, facendo sapere al resto della classe che c'eri pure tu.
"[T/c]?!" fecero sorpresi i tuoi compagni, vedendoti tranquillamente appoggiata al muro vicino alla porta.
"Sono qui da un bel po' ormai, da quando Midoriya ha iniziato ad autocommiserarsi..." rispondesti, prima che ti potessero chiedere da quanto fossi stata lì.
Cioè, da quanto fossi stato lì.
"Come sarebbe a dire 'poco importa'?! Voglio sperare che tu sia a conoscenza della gravità di infrangere la legge!" quasi ti aggredì con quella sua voce. Quando Tenya riprendeva i comportamenti non consoni dei compagni non si faceva mai così...arrabbiato.
"Soprattutto quando noi lo abbiamo già fatto una volta" dicevano i suoi occhi, dato che a parole non avrebbe potuto mai dirlo.
Con la mano sistemasti il colletto leggermente fastidioso della camicetta dell'ospedale.
"Quando sai che la vita di qualcuno è in pericolo e tu hai la possibilità di salvarlo, ti preoccupi di quello che potrebbe dirti la gente?" lo guardasti seria, intimorendo alcuni dei tuoi compagni.
"Se sono venuto alla U.A. non è per farmi dire cosa posso e non posso fare, ma per poter salvare le persone. Sono qui perché voglio salvare le vite delle persone in pericolo, e ora Katsuki è in pericolo. Che mi arrestino pure poi, io voglio solo portarlo via da quei bastardi." fu la tua risposta alla sua domanda.
Molti si stupirono davanti alle tue parole, dato che non davi l'impressione di una persona così risoluta e fedele ai suoi ideali.
Nessuno osò fiatare dopo la tua dichiarazione, che diceva palesemente che non eri contraria alla decisione di Kirishima e Todoroki.
Un uomo bussò alla porta, entrando senza aspettare una risposta.
"Scusate, ma devo chiedervi di uscire. Devo visitare Midoriya." disse quello che si rivelò essere un medico.
"Hey tu! Anche se verrai dimesso oggi stesso ti avevo detto di rimanere nella tua stanza fino a quando non sarebbe arrivato il dottor Watanabe, o no?" posò gli occhi su di te, facendoti cenno di tornare nella tua camera d'ospedale.
"Certo, mi scusi." t'inchinasti leggermente in segno di scuse, tornando velocemente nella tua stanza.
Sulla strada per l'ultimo corridoio del terzo piano, la tua espressione si fece cupa.
Di tutti i modi con cui potevano farmi andare da loro, hanno scelto proprio il peggiore.
>EYCEE'S CORNER<
Ed eccomi con un capitolo bello corposo, anche se l'unica interazione che avete avuto con Katsuki in queste 3704 parole è stata uno sguardo fugace... Heheheh, sorry. Il mio cervello sta sfornando così tante idee per i dopo storia che spesso dimentico cosa volevo scrivere nei capitoli della storia vera e propria...Oops. Ma tanto, o mi rivengono in mente mentre scrivo o le rimpiazzo con roba migliore! uwu
In più, sto avendo diverse idee per delle nuove storie! Una è una Kirishima x Reader, un'altra è una raccolta di One-shots, mentre l'ultima...beh...questa è bellissima, ma sarò piuttosto vaga su questa! Dico solo che sarà sempre a tema My Hero Academia, solo che anche se sarà scritta nel modus operandi di una fanfiction, sarà più per ridere e per soddisfare il mio desiderio di stenderla per nero su bianco.
Queste storie le pubblicherò tutte, prima o poi, ma fatemi sapere su quale siete interessate, per vedere con quale dovrei partire una volta terminata "Infinite volte" (o anche prima, chissà...)!
Bene, è tutto! Al prossimo capitolo! ^^
|| Cee ||
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