[Capitolo 15]
La tua improvvisa corsa in avanti spiazzò il biondo, portandolo a caricare il suo Navel Laser con qualche secondo di ritardo.
"WOAH! [T/C] HA DECISO DI TIRARE FUORI GLI ARTIGLI!" commentò Present Mic.
Una luce azzurra crebbe nell'oscuro cerchione nero al centro della sua cintura, sorprendendoti.
Schivasti appena in tempo l'attacco, rimediando solo una ciocca di capelli leggermente bruciata.
Approfittasti del momento in cui stava preparando un altro attacco per avvicinarti ulteriormente.
La sua unicità è forte, ma non può usarla in tanti modi per attaccare in maniere diverse... Il che rende i suoi attacchi prevedibili e semplici.
Fuggisti dall'ultimo raggio, piazzandoti alle sue spalle. Sapevi che nello scontro ravvicinato era molto svantaggiato, quindi, con un rapido calcio alla gamba, lo facesti cadere.
Lo afferrasti per un braccio, alzandolo e spingendolo verso il centro dell'arena.
Aoyama si ricompose in un attimo, spazzolandosi via la polvere di dosso con fare disgustato.
Si preparò a lanciare un altro attacco quando decidesti di mettere in pratica l'idea che ti era venuta in mente. Avresti potuto farlo solo con lui, sia per via del suo potere sia per via del suo carattere.
Facesti la faccia più inorridita che riuscisti a fare, fissando la voluminosa e lucente chioma bionda del tipo.
"I tuoi capelli...!" gli dicesti, con finta voce sorpresa e triste. Proprio come da piano, lo distraesti, facendogli credere di essersi rovinato la capigliatura.
Si portò le mani alla testa, spostando i ciuffi nel disperato tentativo di sistemarli.
Usasti quell'attimo di distrazione per attivare su di lui il tuo quirk, così che copiasse i tuoi movimenti.
Direzionò il laser verso di te, pettinandosi ancora il ciuffo con una mano.
Ti spostasti prima che il raggio potesse uscire e prima che Yuga potesse rendersene conto. In quel momento le tue iridi diventarono gialle e facesti un'azione che ti garantì la vittoria.
Semplice e veloce.
Saltasti.
Aoyama fece leva sulle gambe, non toccando più il terreno. La potenza del getto azzurro che uscì dalla sua cintura lo tradì, facendolo finire fuori dal bordocampo.
Ruzzolò sul prato, rotolando un paio di volte prima di fermarsi definitivamente.
"AOYAMA HA PERSO!" annunciò Midnight, alzando la frusta in direzione del biondo in questione.
La sua arma puntò poi su di te, in maniera a dir poco terrificante.
Perché mi guarda così? Ho sbagliato qualcosa?
"[T/C] AVANZA AL SECONDO GIRONE!" dichiarò, levando un coro entusiasta dall'intero stadio.
Scendesti dall'arena, aiutando il biondo a tirarsi su.
"Ugh... Mi hai colto così di sorpresa che ho regolato male il mio Navel Laser..." soffiò il ragazzo, tenendosi una mano all'altezza dello stomaco.
"Un applauso anche per il loro combattimento!". Scrosciarono applausi, facendoti sentire leggermente a disagio.
L'ultima volta che sono stata applaudita era allo spettacolo al festival scolastico alle medie, ci saranno state tipo venti persone, e stavo comunque morendo di vergogna. Come dovrei reagire ora?!
Gli stringesti calorosamente la mano, strattonandolo per farlo alzare.
"E' stato un bel match." gli dicesti, rivolgendogli un sorriso vero.
Il ragazzo strinse leggermente la stretta, annuendo e mormorando qualcosa in francese, a voce troppo bassa perché tu lo potessi capire.
Mentre Aoyama raggiungeva l'ufficio di Recovery Girl, sentisti Present Mic dire al collega "Mummy-man, spiegaci nei particolari come funziona il quirk del vincitore di questo round!".
Aizawa sospirò pesantemente. "[T/c] [T/m], quirk: Sharing. La sua unicità gli permette di far effettuare a due soggetti gli stessi movimenti, sia che si parli di persone che di oggetti, infatti spesso ricorre all'utilizzo di bambole di stoffa-".
"Ma non aveva nessun oggetto con sé, se non erro..." lo interruppe il biondo, sistemandosi gli occhiali.
Percepisti che ti stavano guardando. "Sebbene agli studenti del Dipartimento Eroi sia vietato portarsi dietro qualunque cosa, si può richiedere l'autorizzazione, come ha fatto Aoyama..." aggiunse, lasciandoti di sasso.
Rimanesti in piedi, in silenzio, guardando in direzione della cabinetta del telecommentatore.
Sul volto ti si stampò un sorriso vuoto.
"Ah, non lo sapevo." rispondesti solo, con un tono di voce più alto di quello che volevi far uscire.
Inutile dire che Present Mic si trattenne come meglio poté per non ridere al microfono, lo capisti quando lo vedesti cadere dalla sedia, aggrappato alla spalla di Eraser Head.
-
"Che figura di merda che ho fatto, proprio mentre parlavano di me! Scommetto che sono stato ripreso dai cameramen..." ti disperasti, nascondendo la testa tra le gambe, seduto accanto a Midoriya.
"Dai, vedrai che presto se ne dimenticheranno..." provò a consolarti il verde.
"Ah, quasi dimenticavo! Ti ho tenuto il cellulare come mi avevi chiesto prima ed ha squillato un paio di volte!" disse Itsuka, sbucando da dietro il muro divisore.
La guardasti spaesata, vedendola sventolare il tuo telefonino.
"Al volo!" gridò, prendendoti alla sprovvista. Lo seguisti con occhi iniettati di terrore, terrore che potesse cadere frantumandosi al suolo.
Per fortuna si limitò a finirti in piena faccia, cadendo poi sulle tue gambe.
"Grazie..." le dicesti, massaggiandoti la linea del naso.
Sbloccasti il cellulare e quasi ti scivolò dalle mani quando riprese a squillare. Dopo il breve periodo di panico, leggesti il nome riportato sullo schermo, che diceva "Mamma".
Accettasti la chiamata, portandoti il dispositivo all'orecchio.
"Pronto?" rispondesti con voce calma.
"CHI DIAVOLO SAREBBE [T/M]?!!" gridò dall'altro capo del telefono la donna, così forte che anche se tu avessi detto di non aver messo il vivavoce nessuno ti avrebbe creduto.
I tuoi compagni ti guardarono confusi mentre Itsu ti stava fissando, sudando freddo e sparendo lentamente dietro la parete.
No! Non mi abbandonare! Traditrice!
Facesti la faccia meno colpevole che ti venne, sperando che gli altri studenti non ti dessero peso.
"Sarà stato un errore del commentatore..." dicesti, cercando di calmarla.
Anche se fu tutto inutile.
"MA QUALE ERRORE?! PURE IL TUO NOME ERA SCRITTO COSI'! E HA PARLATO DI TE COME SE FOSSI UN RAGAZZO, PIU' DI UNA VOLTA!" continuò, ma tu tappasti con un dito i buchi dello stereo del cellulare, attutendo la sua voce.
Superasti i tuoi compagni, infilandoti in un angolino del corridoio.
"IO SAPEVO CHE I PANTALONI NON ERANO SOLO UN CAPRICCIO, COME NON LO ERANO I CAPELLI! ORA VOGLIO SAPERE!" sbraitò. di sottofondo sentisti tuo padre e tuo fratello tentare di ammansirla con voce dolce, neanche fosse stata un animale selvaggio.
"Ehm..." temporeggiasti, biascicando di tanto un "ecco vedi..." ed un "uuuuuh...".
Provasti a dire qualcosa ma la donna continuava ad interromperti, parlando furiosa e talvolta finendo fuori argomento.
Uffa, così mi perderò gli altri match!
Concludesti la chiamata con un "ehm, ci sentiamo dopo, mi stanno cercando!". Asako non era per niente d'accordo, anzi, ti disse qualcosa che tuttavia non capisti dato che attaccasti.
Con la mano facesti per rimettere il telefonino nella tasca dei pantaloni, ma pensasti che spegnendolo ti saresti levata il peso per un po'.
Capisti però che forse la scelta migliore sarebbe stata lasciarlo nella vostra sala d'aspetto, comunicante poi con gli spogliatoi.
Andasti in quella direzione, incontrando con lo sguardo la schiena di Midoriya, quasi sicuramente diretto verso le tribune.
"Cavolo, è passato un sacco di tempo...Chissà chi sta lottando ora..." sbuffasti, grattandoti la testa.
Una coppia di ragazzi passò vicino a te, chiacchierando.
"Miseriaccia, quel Bakugo poteva anche trattenersi con la ragazza!".
"Già, l'ha proprio massacrata!".
"Però quell'attacco che ha fatto alla fine, quando ha fatto levitare tutti quei detriti e li ha fatti precipitare contro il biondo...pensavo davvero che avrebbe vinto allora!".
"Mi chiedo come abbia fatto Eraser Head a notarlo...".
Le voci dei ragazzi si fecero sempre più lontane.
Perciò Ochako ha perso? Beh, sin dall'inizio m'aspettavo che finisse così, però...
Apristi silenziosamente le porta ma ti fermasti come udisti una voce.
Uraraka?
"Scusami se ho chiuso la chiamata, papà..." disse, probabilmente pure lei impegnata in una chiamata.
Passò una manciata di secondi prima che la ragazza riprendesse a parlare.
"Non ci sono arrivata vicina, né sono stata incredibile. Verso la fine mi sono fatta prendere dal panico...e mi sono ritrovata senza strategie per contrattaccare. Ho finito per farmi battere." disse amaramente.
Sapevi che non stava bene origliare ma non avesti il coraggio di andartene. Sentivi il bisogno di rimanere lì ed il desiderio impellente di andare a parlarle.
"Ma non ci sono riuscita a vincere...Non sono riuscita a dimostrare di essere capace di cavarmela! E sarà difficile che qualcuno noti le mie capacità con un solo combattimento..." disse ancora.
Avevi sentito quel modo di parlare un sacco di volte. Avevi frequentato una scuola femminile prima di andare alla Yuuei, quindi avevi sentito molte cose.
"Non capisci?! Volevo farlo per voi due..." alzò la voce per un momento, facendoti anche sobbalzare contro il muro.
Questo è il momento in cui la sua voce s'incrina.
"...volevo rendervi felici, il prima possibile." finì la frase la castana. Rimase di nuovo in silenzio, ascoltando le parole di suo padre che non riuscivi a sentire. Sentisti invece che la stanza si riempiva dei suoi singhiozzi, e ti si strinse il cuore.
"Ciao papà, ci vediamo a casa." chiuse la telefonata la ragazza.
La sala cadde nel silenzio più totale, ogni tanto rotto in un singolo e solitario singhiozzo.
Ti alzasti dal duro pavimento, decidendoti finalmente ad aprire la porta ed entrare.
La ragazza si voltò di scatto, con il cellulare richiudibile ancora in mano e le lacrime che le solcavano il volto.
"[T/c]-kun!" esclamò. Non c'era la solita allegria che ci mettava quando diceva il tuo cognome.
Sembrava sull'orlo di una crisi emotiva.
In un attimo la castana si ritrovò tra le tue braccia, avvolta in uno stretto abbraccio.
Temevi che avrebbe rifiutato un tale contatto: l'amico più vicino maschio che aveva era Izuku, ragazzo che non si sarebbe mai azzardato ad abbracciarla.
Ma non eri riuscita a reprimere il desiderio di andare a confortarla.
Contro ogni tua aspettativa, la ragazza ricambiò la stretta, afferrando i lembi della tua felpa.
Si abbandonò ad un pianto liberatorio, senza dire nulla.
Non era mal trattenuto come quello di prima, aveva lasciato andare le lacrime di sua pura volontà.
Dopo qualche minuto si zittì, senza interrompere il contatto.
"Ochako..." la chiamasti dopo qualche altro attimo di silenzio.
La ragazza sussultò.
"...sei una tipa forte, non dubitarne mai." le dicesti, scervellandoti per trovare le parole giuste.
"In più, con un attacco vistoso come quello che hai scagliato contro l'istrice mestruato i Pro Heroes ti avranno notato di sicuro!" le rivolgesti un gran sorriso, staccandola da te per guardarla in viso.
La castana rise, sollevata dalle tue parole e divertita dal nomignolo affibbiato al biondo cenere.
"Chissà se ha trovato i suoi calmanti..." domandò ironicamente, asciugandosi le lacrime dal volto bagnato.
"Uhm...temo di no." rispondesti, facendola ridere ancora di più.
"Hey, [T/c]-kun..." ti chiamò, quasi timidamente.
"Huh?".
"Sbaglio o mi hai chiamata per nome?" domandò, facendoti sbiancare.
Oops.
"Ehm, scusami, è l'abitudine..." ti grattasti la nuca, inchinandoti più volte con la testa in segno di scuse.
"No, va bene. Posso chiamarti anch'io per nome, quindi?" ridacchiò, dandoti delle pacche sulla spalla.
E' tornata quella di sempre, per fortuna.
Annuisti vivacemente, uscendo con lei dalla sala d'attesa e dimenticandoti il motivo principale per cui c'eri andato.
-
"Ah! Il match di Midoriya e Todoroki non è ancora finito, vero?" raggiungesti i tuoi compagni, sedendoti velocemente con Ochako.
In quel preciso momento avvenne uno scontro devastante sul campo. Da una parte c'era Izuku, che con la sua forza aveva creato una potente onda s'urto. Dall'altra Shoto stava utilizzando entrambi i suoi lati, sprigionando una potenza spaventosa. Tra loro si erano appena innalzati almeno cinque altissimi muri di cemento.
Non oso immaginare cosa sarebbe successo se non ci fosse stato Cementoss...
L'impatto fu così forte che avesti la paura di venir sbalzata via.
L'aria che Todoroki aveva congelato si era ora riscaldata, facendola espandere e creando quella corrente d'aria bollente che quasi vi aveva spazzati via.
La nube di vapore si ritirò, mostrando con stupore che Midoriya era finito fuori dal ring.
"TODOROKI PASSA AL TERZO GIRONE!" dichiarò Midnight, indicando il bicolore.
Il ragazzo espirava faticosamente, avvolto da un basso muro di ghiaccio ed una nuvola bianca tutt'intorno. Metà della sua maglia era andata bruciata ed i suoi capelli erano tutti spettinati.
L'audience non esultava, non faceva cori eccitati, non acclamava Todoroki per la vittoria e non si rabbuiava per la sconfitta di Midoriya.
Sentivi borbottii, le persone parlottavano tra di loro, non capivano cosa fosse successo.
Non capivano perché il verde lo avesse provocato, non capivano se lo aveva provocato intenzionalmente, con degli scopi.
Ma le altre persone non potevano capire, perché le persone tendono ad essere superficiali e si rifiutano di vedere il quadro per intero.
Voi avevate sentito benissimo, ogni singola parola che si erano detti. Sapevate che Todoroki guardava suo padre, Endeavor, con astio. Non sapevate il perché ma eravate al corrente del fatto che lui si rifiutasse di usare il lato della sua unicità che gli ricordava suo padre.
Midoriya, però, era riuscito a fargli cambiare idea.
Molti si sarebbero chiesti il perché, visto che così si era messo con le spalle al muro.
Ma tu no. Tu sapevi perché.
Avevi capito come funzionava la sua testa, già dal primo giorno in cui lo incontrasti.
Lui avrebbe salvato tutti, incondizionatamente.
Seguisti Ochako e gli altri verso l'infermeria, terribilmente preoccupata per le condizioni in cui si trovava.
Anche se solo per un attimo, avevi notato che pure la sua gamba era messa piuttosto maluccio.
"MIDORIYA!!!" spalancaste la porta con poco decoro, precipitandovi verso di lui.
Mineta commentò, dicendo che era conciato così male che nessun professionista lo avrebbe preso. Gli desti un ceffone sulla nuca, aveva proprio scelto il momento peggiore per girare il coltello nella piaga.
Allora lo vedesti di nuovo, l'uomo alto e mingherlino che avevi incontrato dopo l'attacco allo USJ.
Decidesti di curartene poco, concentrandoti sul tuo amico.
Recovery Girl provò a spingervi via, con le sue deboli e vecchie braccia. "Silenzio! Ho capito che siete preoccupati, ma deve prepararsi per l'operazione!" vi disse, sconcertandovi.
"OPERAZIONE?! QUALE OPERAZIONE?!!".
I ragazzi erano sul punto di andarsene quando il verde parlò.
"Mi...dispiace..." borbottò il ragazzo, tremando leggermente steso sul suo lettino.
"...non sono stato capace...se avessi tenuto la bocca chiusa...ma non ce l'ho fatta, dovevo dire quelle cose a Todoroki e io-" non gli lasciasti il tempo di finire la frase che corresti verso di lui, nonostante l'anziana infermiera te lo avesse specificamente vietato.
"NON E' COSI'!" quasi urlasti.
Le parole uscivano dalle tue labbra da sole, non riuscendo più a starsene là dentro.
Ne avevi abbastanza di tenerti tutti quei pensieri per te, nemmeno lui si era reso conto di cosa aveva fatto.
"[T/c]?" disse in sussurro il ragazzo, inclinando la testa verso il tuo viso.
Gli posasti una mano sulla gamba buona, stringendola piano piano.
"Ce l'hai fatta, non hai nulla di cui scusarti! Todoroki ti ha anche ringraziato, perché tu lo hai salvato!" espirasti.
"Ma ho perso..." aggiunse flebilmente, chiudendo gli occhi mentre le sue forze venivano prosciugate dalla stanchezza.
Sorridesti, dandogli una leggera patta sul ginocchio.
Riaprì gli occhi verdi, guardandoti.
"La strada del successo ce la spianiamo con le perdite. Sono sicuro che neanche All Might può dire di non aver mai incontrato degl'insuccessi." lo confortasti, accarezzandogli la parte inferiore della gamba.
L'uomo biondo dal volto scavato ti mise una grande mano sulla spalla, annuendo debolmente con la testa. "Ha ragione, ragazzo. Oggi, più di chiunque altro, ti sei comportato da vero Eroe, con la 'E' maiuscola!" disse, facendolo sorridere nonostante fosse esausto.
"Grazie".
>EYCEE'S CORNER<
Et voilà! Ne ho scritto subito un altro perché mi sentivo in colpa a lasciarvi con quel capitolo orrendo di prima :D
Allora, ditemi, riuscirete a battere Bakugo?
Grazie per aver letto anche questo capitolo! ^^
[Cee]
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