[Capitolo 10]
In un attimo All Might stese tutti i nemici che gli si erano posti davanti. Saettò verso di voi, afferrandovi tutti e quattro più Aizawa.
L'uomo si strappò la cravatta dal collo, quasi con fare animalesco.
"Ragazzi andate! Vi affido Aizawa" vi disse l'eroe.
Tomura raccolse la mano che gli era caduta, risistemandosela sul volto. "E' molto veloce, non si riesce a seguirlo con gli occhi, ma non è al livello che pensavo...Allora è vera..." si ricompose velocemente, girandosi verso di voi.
Vera cosa?
"...la storia secondo cui si sta indebolendo?" fece un sorriso malato, da quale malato di mente era.
MOMENTO MOMENTO!! CHI SI STA INDEBOLENDO?? ALL MIGHT?!
Il Simbolo della Pace si scagliò sul Nomu, mettendo in mostra il suo classico sorrisone da eroe americano dei fumetti anni '80.
"CAROLINA SMASH!!!" attaccò la bestia, attacco che però parve non fargli nemmeno il solletico.
Schivò la presa, abbassandosi appena prima di finire nelle sue grinfie. Gli sferrò dunque un gancio destro dritto nello stomaco.
Non gli fa nulla...
Il Nomu lo guardò dall'alto, essendo due volte All Might, e grugnì divertito da come ogni suo attacco andasse a vuoto.
Il ragazzo coi capelli sporchi e disordinati si grattò il collo. "Non gli fa effetto. Vuoi sapere come mai? E' perché assorbe gli shock! Se lo vuoi danneggiare puoi solo strappargli pian piano le carni...ammesso che te lo lasci fare...".
"Grazie mille per la dritta, se basta quello..." All Might prese il Nomu alle spalle, cercando di ribaltare la situazione. "...è facile!".
Ti caricasti Aizawa sulle spalle, occupandoti delle braccia, mentre Mineta delle gambe.
"Sicuro di riuscire a portarlo, con il braccio ridotto così?" ti chiese Tsuyu. Tu annuisti. "Nelle condizioni in cui sono non riuscirei ad usare pienamente la mia unicità, il dolore finirebbe per modificare il punto dove incanalo il mio potere. Al momento sono quello meno utile, perciò lasciate trasportare a me il sensei" dicesti, sorridendo tristemente.
"Vorresti forse dire che nemmeno io sono utile?!" parlò Mineta, sciogliendo temporaneamente la tensione.
"Non ho mai detto questo..." ti difendesti, eppure il viola sembrò anche offeso.
Non è questo il momento per fare i permalosi.
Vi voltaste un secondo verso All Might quando udiste un lamento. L'Hero teneva fermo la metà inferiore del corpo del Nomu, mentre la restante metà riappariva sotto di lui, sbucando fuori da un portale di Kurogiri.
Trattenesti il fiato dopo aver visto la sua camicia bianca macchiarsi lentamente di rosso, un rosso caldo e tipico del sangue. Proprio al centro di questa chiazza rossastra c'erano gli artigli neri del mostro, che piano piano sembravano andare sempre più in profondità.
Un rivolo di sangue scese dalla sua bocca, tuttavia continuava a sorridere incondizionatamente.
Midoriya strinse i pugni, le vene sulle sue braccia erano diventate visibili.
"Midoriya, che cosa vuoi-" neanche ti lasciò il tempo di finire che quello partì in quarta, correndo verso l'idolo di tutti.
In quel momento sentisti un rumore, come un fruscio. Ti voltasti di scatto, anche se fu troppo tardi perché un uomo armato di spada uscì fuori dal cespuglio.
Il tipo si asciugò il sangue dalla fronte, facendo una presa più salda sull'impugnatura. La lama dell'arma era affilatissima e sporca, sembrava macchiata di sangue secco.
Quello non appartiene a nessuno di noi, giusto? GIUSTO?!
"Dei mocciosi! Aggiungerò anche il vostro sangue alla mia bella spadina!" ridacchiò con un sorriso sadico il tizio, soffiando via il ciuffo grigio che gli era caduto sulla faccia.
Ma dico, di tutti i momenti in cui potrebbero arrivare, perché questi dannati criminali scelgono sempre il peggiore?! SEMPRE!!
Indietreggiasti di qualche passo e riducesti i tuoi occhi [c/o] a due fessure, costruendo nella tua mente il suo volto il più velocemente possibile per attivare su di lui il tuo quirk.
Ma non bastò.
La sua spada era già sopra la tua testa. Chiudesti con forza gli occhi, sentendoti stavolta davvero debole.
"Argh!" gemette dal dolore l'uomo pochi istanti dopo. Timidamente facesti incontrare di nuovo la luce alle tue orbite, sorprendendoti quando vedesti che il tuo quasi aggressore era accasciato a terra, con la faccia fumante.
"Allora? Non mi ringrazi?" ti chiese Bakugo con un sorriso bastardo.
Eri ammutolita, credevi di aver perso la facoltà di parlare per un momento.
Mettesti su un broncio, distogliendo lo sguardo. "Assolutamente no, non sopporterei l'idea di dover essere in debito con te una seconda volta!" sbuffasti, risistemandoti Aizawa sulle spalle e ripensando all'altro giorno alla mensa, quando ti prese prima che il tuo povero corpicino da falso ragazzo si schiantasse a terra.
"HAH?!!" ti guardò sconcertato il biondo, indispettito dalla tua risposta.
"Che cazzo hai fatto al braccio?!" domandò poi, indicando il tuo polso sinistro.
"Aw, che carino che sei! Sei forse preoccupato per me?" scherzasti per alleggerire la situazione, anche se lo facesti solo arrabbiare di più.
"Vi prego, smettetela di flirtare tra di voi!" si lamentò Mineta alle vostre spalle, inorridito dalla scena.
"CHI STA FLIRTANDO CON CHI?!!" sbraitò il porcospino, ringhiando come un cane affetto dalla rabbia.
Veniste raggiunti anche da Kirishima, il quale indicò al compagno Kurogiri.
"OH BENE, ORA LO AMMAZZO!!" ghignò, sfruttando le sue esplosioni come propulsori e dirigendosi verso il Warp Gate, che era sul punto di prendere Midoriya. Immobilizzò il supercattivo immediatamente, mettendosi a sghignazzare e a minacciarlo in maniera molto poco eroica.
A seguito di Kiri notasti Todoroki, con il suo singolare costume che nascondeva con del ghiaccio la parte sinistra del suo corpo. Il ragazzo bicolore avanzò di una manciata di metri, prendendosi tutto il tempo che gli serviva. Sembrava quasi che se ne stesse andando a fare una passeggiata.
Dopo qualche attimo di silenzio diresse il suo sguardo verso All Might, battendo la suola dello stivale sul terreno. In una minima parte di secondo si creò una strada di freddissimo ghiaccio che si scagliò sul Nomu, impedendogli di muoversi.
All Might invece non era stato nemmeno sfiorato dal ghiaccio del ragazzo.
Com'è meticoloso!
Il Simbolo della Pace riuscì a liberarsi dalla presa della bestia, alzandosi.
Con un entusiasmo da fare invidia, Tomura parlò di nuovo. "Nomu, occupati del ragazzo esplosivo. Perdere la nostra via di fuga sarebbe davvero un guaio..." ordinò, senza accennare altri movimenti.
Il mostro si smosse lentamente. Il ghiaccio di Todoroki cominciò a rivestirsi di crepe, sempre più rapidamente. Un suono spaccò l'aria. Era il diversivo del ragazzo a metà, che andava in frantumi come se fosse stato il più fragile dei bicchieri di vetro.
Metà del corpo del Nomu era andato ed era uno spettacolo non molto bello. Cosa seguì però fu molto più orrendo e terrificante. Il fatto che riuscisse ancora a muoversi era già di per sé preoccupante, ma quando il braccio e la gamba che gli erano stati strappati dal ghiaccio si ricomposero, spuntando fuori dal punto dove la carne si era staccata, quasi perdesti un battito.
I suoi muscoli rossi si rigenerarono in pochissimo tempo, senza neanche darvi il tempo di metabolizzare quello che era appena successo.
Il Pro Hero biondo si parò tra voi e i Villains, dicendovi di indietreggiare.
"Ma il suo quirk non gli faceva assorbire gli shock?!" fece sconvolto il rosso, stringendo i denti appuntiti.
L'azzurro rise ancora.
Non ti stanchi mai? Che c'è di tanto divertente?
"Mica ho detto che ne ha solo uno!" Tomura osservò le vostre espressioni mutare in puro terrore. Il sangue ti si gelò nelle vene e il tuo corpo s'intorpidì, trasformandoti in pietra. "Questa è la sua 'Super Rigenerazione'".
Il Nomu si girò dall'altra parte, alzando un braccio per assestare un altro colpo.
KATSUKI!
"Kiri, prendi il mio posto, veloce!" gli dicesti, gettando la tua bambola a terra.
"V-va bene ma, che hai intenzione di fare?" domandò riluttante, armeggiando con le braccia del professore per caricarselo sulla schiena.
"Sinceramente, nemmeno lo so" fu la tua risposta.
Prendesti un respiro profondo, piantando saldamente i piedi a terra. Fissasti la schiena della belva, concentrando il tuo potere e indirizzandolo verso di lui.
Anche All Might si accorse dell'improvvisa deviazione del mostro e si precipitò a fare da muro al biondo cenere.
Non appena entrambe le parti furono connesse il Nomu si fermò col pugno a mezz'aria, a pochi centimetri dal naso dell'Hero. Con calma il mostro assunse la tua identica posizione, diventando incapace di far fare al suo corpo quello che voleva.
Sussultasti a denti stretti quando avvertisti lo sguardo di Tomura posarsi su di te. Non riuscivi a vederlo dato che gli davi le spalle, eppure sapevi con certezza che stava guardando te.
"Nomu, colpiscilo" ordinò ancora, però il colosso non riusciva a fare altro se non emettere versi frustrati.
"VAI ALL MIGHT! NON REGGERO' PER MOLTO!!!" gridasti a pieni polmoni, dando all'azzurro la prova che eri stata proprio tu a fermarlo.
L'eroe non se lo fece ripetere due volte, dandogli un pugno talmente forte da mandarlo a terra.
Gemesti, sentendo il tuo battito cardiaco farsi più veloce. Sebbene tu fosti riuscita a fermarlo era comunque l'uomo artificiale creato per sconfiggere All Might, quindi era dotato di una forza incredibile.
Faticasti non poco a mantenere il controllo. Il respiro di si fece sempre più corto mentre la vista s'offuscava gradualmente.
Sentisti qualche minuto dopo le tue forze esaurirsi, prosciugate dal potere che avevi usato per contenere un bersaglio tanto imponente.
Quando lego qualcuno a me non subisco danni, tuttavia più colpi incassa quel qualcuno e più il filo che ci connette si assottiglia, rendendolo sempre più difficile da tenere sotto controllo.
Crollasti con le ginocchia a terra, riuscendo appena in tempo a sorreggerti con le braccia mentre stavi per cadere in avanti. Un dolore ti raggiunse il polso sinistro quando con la mano toccasti terra, facendo finire sulla tua ferita della polvere.
Le voci degli altri si fecero ovattate di nuovo, lasciandoti confusa.
Gira tutto.
Avevi la nausea ed un terribile mal di testa.
Ti stringesti in un abbraccio da sola, quasi come se il tuo corpo volesse consolarti.
Quasi quasi riuscivi a sentirlo.
Riuscivi a sentire quello che ti diceva.
La sua voce era calda.
Gentile.
Melodiosa.
Sentivi come una mano che ti accarezzava la testa, sebbene non ci fosse nessuno vicino a te.
O almeno era quello che credevi. La vista ti stava giocando brutti scherzi.
Presto ti rendesti conto che non era il tuo corpo a parlare.
Era la voce di una donna.
Una donna bellissima.
Non l'avevi vista, però avevi la certezza che lei fosse una donna stupenda.
La donna misteriosa posò una mano sulla tua guancia, sorridendoti dolcemente.
Non eri sicura di cosa stesse succedendo, non aveva alcun senso.
Chi era quella?
Dove ti trovavi?
Perché non riuscivi a vederla?
Perché ti faceva sentire così bene quel tocco?
"Chi sei?" mormorasti con un filo di voce.
"Tranquilla, presto si risolverà tutto" disse, passandoti la mano fra i capelli.
"Quanto presto?" chiedesti poi, iniziando ad agitarti.
Come faceva a sapere che eri una ragazza?
Sapeva davvero della tua situazione?
Come poteva dire che sarebbe finita in fretta?
"Sii paziente" ti strinse le spalle.
"Ti prego, dimmi chi sei!" gridasti, anche se avesti le sensazione di non aver davvero urlato.
"Ogni cosa al suo tempo, cara" rispose.
Percepisti che non era più lì.
"NON ANDARE!" urlasti, o forse ti eri solo immaginata di farlo. Probabilmente era la tua mente, ormai esausta, a giocarti questi brutti scherzi di pessimo gusto.
Battesti un pugno a terra, anche se non fece male.
Cominciasti a correre avanti ed indietro. Tutto intorno a te si colorava di nero.
Le voci dei criminali con cui eri cresciuta ti perseguitavano, insinuandosi nelle tue orecchie sotto forma di inquietanti sussurri.
"Basta..." dicesti, tappandoti le orecchie, ma le voci si fecero solo più insistenti.
"No..."
"Smettetela..."
"Non fategli del male..."
Tutto prese a ruotare.
Cos'era, un sogno?
Ne avevi abbastanza di tutti quegl'incubi che in realtà erano solo specchi che riflettevano il passato.
Le voci divennero più forti e più assillanti.
"STATE TUTTI ZITTI!!" gridasti ancora una volta. Le tue corde vocali si lacerarono, anche loro esauste.
Le grida di dolore di diverse persone riempirono la tua testa senza darti un attimo di tregua.
"Fatelo finire...per favore..." sussurrasti, accucciandoti e dondolandoti nel tentativo di calmarti.
Pure i tuoi occhi smisero di funzionare, mostrandoti chiazze di sangue e cadaveri in ogni dove.
La tua mente ti materializzò una stanza buia e sporca.
Un bambino ti guardava piangendo, singhiozzando disperatamente.
Nella tua mano c'era Hiro.
"Che cosa..." cercasti di capire cosa stava accadendo.
"Uccidilo" disse una voce.
"Cosa?" ti voltasti di scatto, senza vedere nessuno.
"Ammazza il moccioso e facciamola finita" ti suggerì poi, soffiandoti in un orecchio.
La sua voce non era rassicurante come quella della donna, era bassa e roca.
"Io non posso!" dicesti, voltandoti in ogni direzione per trovare la fonte.
Il tuo corpo si mosse involontariamente.
"Cosa...?".
Le dita intorno alla bambola si strinsero con forza e, nello stesso momento, il piccolo si strozzò in un verso stridulo.
La presa su Hiro si fece ancora più forte. La testa minacciava di staccarsi dal collo da quanta forza ci stavi mettendo.
Il bambino si divincolò in una presa da cui non poteva liberarsi. Tentò in tutti i modi di levare quella mano invisibile che gli attanagliava il collo, senza riuscire a salvarsi.
Facesti un verso strozzato, riacquistando finalmente il controllo sul tuo corpo. Pesanti lacrime si formarono agli angoli dei tuoi occhi, le quali non esitarono un attimo a rigarti il viso.
Toccasti il bambino con la punta dell'indice ma questo rimase fermo, immobile, privo di vita. Improvvisamente era diventato freddo e bianco come un cadavere, anche se il suo ultimo respiro lo aveva esalato pochi secondi prima.
Gli stringesti la piccola e gelida mano, piangendo in silenzio e a dirotto.
"Perché?" domandasti.
"PERCHE' ME L'HAI FATTO FARE?!!".
Una mano si posò sulla tua spalla. Alzasti lo sguardo, incontrando i suoi piccoli occhi cremisi ed assetati di sangue.
Avresti riconosciuto quel tremendo sorriso psicopatico tra un milione.
"Tomu?" lo chiamasti, come per accertarti che fosse realmente lui.
"Perché tu non potrai mai essere un'eroina".
>EYCEE'S CORNER<
Buongiorno a tutti! Attualmente sono le del due del mattino, o forse di notte? Ad ogni modo, questo capitolo è di sicuro il più corto che questa storia abbia mai avuto, questo perché voglio dividere i capitoli in un certo modo, fa anche molta suspence... Nei prossimi capitoli cercherò di essere più esaustiva :D
Grazie per aver letto anche questo capitolo, continuate a leggere!
[Cee]
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