"Cosa hai desiderato?"
"Cosa hai desiderato?"
"Vorrei solo che mi amassi così: per sempre."
So di aver pronunciato la parola tabù. So che con questa rischio di rovinare un'armonia fin troppo sudata. Ma che dovevo fare? Me l'ha chiesto lui.
Mentire, Alice. O eludere la domanda. Ti riesce tanto bene, no?
Perde un battito. Il mio cuore all'apparenza di pietra, intendo.
Mi rendo conto che forse quella parola che mi ha sempre fatto paura, alla fine non è così spaventosa.
Non è spaventosa con te, Alice.
E neanche ti rendi conto di quel che mi fai provare, mentre ora, in preda al panico,
cerchi di rimediare a quello che hai appena detto. Farfugliando qualcosa di incomprensibile.
E mi dico che infondo ha sempre avuto ragione lei. E allora perchè no? Se è quel che desidero anche io, perché no?
E' un sorriso quello che appare sul suo volto. E potrei sbagliarmi, ma credo che sia il più bello che io gli abbia mai visto fare.
Dio quanto ti amo, Claudio.
Forse è stato proprio il suo sorriso a farmi innamorare di lui. Quello un po' sadico, birichino, malizioso. Ma anche quello dolce, a contatto con le mia labbra. Quello che scopre la sua dentatura imperfetta, quello che incurva anche gli occhi. I suoi profondi occhi blu. O forse verdi? Dipende dai momenti.
Ed è la sua risposta che mi sconvolge. Che fa iniziare a galoppare il mio cuore.
"Anch'io"
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